God_Seiya_Wars

PRESENTAZIONE GSW4, Solo mail del master

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 3/3/2013, 16:50
Avatar

Divinità

Group:
Administrator
Posts:
2,970
Location:
Gambolò (PV)

Status:


CAPITOLO LXXIV - ANNAWYN: TUTTO O NULLA
Atene, 4 Gennaio 1994 ore 16.30
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Palazzo regale (Tutti)
Per un cenno di Morrigan Shun aveva cessato il suo tentativo.
Il fatto che il potere derivante dalle dimensioni fosse stato del tutto pareggiato da entrambi gli schieramenti non potè che costringere tutte le divinità alla furia pur partendo da motivazioni del tutto diverse.
Tutto si giocava sulla caduta di uno dei sacri guerrieri che possedeva quel dono poco gradito dai più o di Atlante stesso.
Se per gli 'alleati' era una possibilità, per coloro che avevano combattuto dando solo l' impressione di credere negli ideali atlantidei era l' azzerare il pericolo maturato ora che godevano solo delle loro 'normali' capacità divine.
Le Ore si erano limitate a scomparire, ma per gli altri era tutta una questione di essere capaci di superare il loro limite divino: l' incapacità di rinunciare al alcun che proprio del loro status!
E conoscendoli ormai tutti, troppo simili fra loro indipendentemente da pantheon e singole 'aree di interesse', molto più spesso di quanto si dicesse, sarebbero stati solo gli uomini a fare la differenza facendosi forza ancora una volta della futilità delle proprie esistenze.
Almeno in un primo momento, in effetti, i sacri guerrieri che erano scevri dal ruolo di chiave, approfittarono dell' empasse aprendo uno spiraglio di speranza.
Anche nei guerrieri abbattuti dagli atroci sforzi qualcosa si smosse, come se non fosse ritenuto possibile il non poter assistere a quel momento epico.
Ognuno si innalzò in piedi sorretto da una forza generata da chissà quale recondito posto dell' animo umano.
Immune o meno anche ai colpi di un dio, Campe si lanciò contro Eracle in uno scontro diretto.
Il Dio degli Eroi la colpì sul muso tanto forte da creare un tremendo tuono e da letteralmente innalzare l' enorme bestia di almeno un metro dal suolo sulle zampe anteriori.
Era troppo poco perchè Alixia riuscisse a mirare, ma Eracle racchiuse la testa del mostro tra le sue possenti braccia costringendola a piegarla al suolo mostrando la nuca.
La silver saint aveva il suo bersaglio!
Sorretta dal cosmo dell' amato e del god warrior di Harpfe compì il miracolo di assoluta bellezza combattiva.
Il dardo si conficcò esattamente al centro della parte superiore della testa di Campe trapassandola da parte a parte come se in essa la freccia fosse aumentata di dimensioni, spropositata anche per una lancia.
La creatura parve perdere coscienza impedendo all' ultimo che i serpenti sulle sue zampe raggiungessero il corpo del dio che continuava tenacemente a serrarla nelle sue braccia.
Solo dopo qualche secondo Eracle la abbandonò al suolo, certo della sua immobilità.
Il dio si affrettò a spiegare: "Per quanto possa rigenerare anche quella ferita, non può fare nulla senza estrarre il dardo! Avesse avuto delle braccia sarebbe stato diverso..., ma sfido con quelle zampe che si ritrova riuscire a toglierselo!".
Il sorriso del dio fu il miglior premio per i tre guerrieri che lo avevano sostenuto nella lotta.
Hypnos sorrise a sua volta alla voce di Pluto.
"Nessuno aveva intenzione di finirti con quel colpo..." disse il Dio del Sonno. "...potrai pure uscirne..., ma non così facilmente! Il mio potere sul Mondo dei Sogni non dipende dallo status di chiave, ma posso complicarti a tal punto il tuo viaggio verso l' esterno da lasciarti lì sino alla fine di questa guerra! ENCOUNTER ANOTHER FIELD!".
"Maledettoooooooo..." urlò Pluto mentre la sua voce si faceva sempre più lontana, come prigioniera di un eco.
Hyoga convinse l' amico a dar fondo in un altro modo a quasi tutte le sue energie vitali.
Il marine di Kraken non poteva che dargli ragione sia per il sentimento che legava i due come era stato ai tempi del loro primo incontro durante il periodo dell' addestramento, sia per il fatto che da quel che aveva capito, per il CYCLIC LIFE GLACIATION bastava anche una minima quantità di cosmo rendendo davvero quel sacrificio come davvero la più potente delle armi finali!
Restava solo da capire come avesse potuto Polophilax renderla anche mera tecnica segreta quando lo avevano visto utilizzarla la prima volta...
Entrambi gli dovevano anche quello!
Il loro cosmo si unì potente anche in nome di quel saint e Selene risultò talmente distratta da ciò che stava accadendo e che le aveva negato l' irraggiungibile vantaggio, da abbozzare una troppo frettolosa difesa.
Il colpo la prese in pieno petto piegandola e quasi spezzandola in due.
Un sottile velo di ghiaccio la ricoprì come unico feretro.
Ecate era ormai in balia del BACIO DI SANGUE di Neferata e il termine del dono delle Ore non fece che renderla ancora più alla sua mercé.
Quello che forse Kagaho, ma anche nessun altro dei presenti naturalmente divinità escluse, poteva sapere invece era che il TIMOR VITAE traeva il suo potere principalmente dagli esseri umani!
Praticamente era un colpo che dava a Phobos, anche se solo parzialmente, il potere posseduto dai mortali e tanto bramato dalle divinità.
Consapevole tropo tardi che forse Eris non aveva mentito, cadde dunque la fenice degli Inferi senza neppure portare il proprio fiammeggiante colpo.
Se paradossalmente i due colpi non si fossero rivelati della stessa potenza nonostante tutto, probabilmente Kagaho sarebbe tornato al proprio tempio prima di ogni altro, in possesso di una nuova vita che poco o nulla avrebbe ricordato di quella appena trascorsa.
Ma così non fu, certo però non per merito del figlio di Ares...
In effetti Mur e Sid cambiarono ancora bersaglio dirigendosi là dove il loro schieramento pareva incontrare le maggiori difficoltà.
In compagnia anche di Io e Shun riuscirono almeno a far arretrare le Erinni ferendo anche piuttosto seriamente Tisifone.
Le personificazioni della Vendetta non erano certe propense a cessare le ostilità ma ciò che di lì a poco si scateno fece scemare ogni loro velleità aggressiva.
Atlante non rimase più a fare lo spettatore o a limitarsi alla difesa.
Probabilmente ciò che aveva auspicato iniziava a realizzarsi.
Il suo corpo prese man mano a perdere ogni consistenza materiale divenendo essenza pura di cosmo.
Il potere delle dimensioni non era più utilizzato per rafforzare gli dei minori ma per creare l' essenza stessa del titano!
Il potere era abnorme, ben oltre ogni divinità i presenti avessero mai incontrato.
Gli dei minori nemici parvero essi stessi esserne impressionati e arretrarono avvicinandosi ad Atlante.
Come se fosse semplice volontà del titano i sacri guerrieri presero uno dopo l' altro a piegarsi in ginocchio come a rendergli onore.
Le chiavi e gli dei alleati furono gli ultimi...
O meglio vi era qualcuno che era rimasto in piedi anche oltre il loro gesto.
Shun!
Il bronze saint di Andromeda sembrava in qualche modo rispondere al potere di Atlante generandone uno opposto.
Il potere di tutte le chiavi sembrò iniziare a convergere su di lui abbandonando il titano come se poco a poco il suo corpo entrasse in qualche modo in quello del cavaliere di Athena.
"Non è possibile!" ebbe appena la forza di dire Morrigan. "La chiave del Annawyn non può esistere!"
"Yin e yang..., tutto riconduce all' uno! Nulla può impedire la forza dell' Essere!" le diede risposta Kazuo.
Qualcosa risollevò come nuova linfa le chiavi tutte mentre Shun parve lanciare le sue NEBBIE DELL' ANNAWYN ma forse più chiaramente divenirne parte.
Lui era l' essenza che stava tra i vari piani, la non-materia secondo alcuni, la sede di prigioni in grado di contenere le divinità secondo altri..., ma vi erano altri infiniti modi per chiamarlo...
Ma in parole semplici, egli insieme a ciò che Atlante aveva scatenato, era il Tutto!
Non fu un' esplosione nè nulla di eclatante, semplicemente brevi istanti di silenzio primordiale.
Tutti si riebbero dopo poco da quella che sembrava essere stata una totale perdita sensoriale.
Atlante non vi era più e gli dei e gli alleati dei nemici svanirono subitaneamente in precisi varchi dimensionali.
Il primo suono che giunse alle orecchie dei presenti fu un vagito.
Molti si guardarono straniti.
In basso, infinitamente più piccolo del gigantesco Atlante, ma nell' esatto punto in cui il titano stava sino a un attimo prima, giaceva un infante.
Alixia si avvicinò per prenderlo delicatamente tra le braccia ma Morrigan glielo impedì strappandoglielo subito.
La silver saint si voltò allibita verso Alasdair preferendo non dire nulla e per caso incontrò il viso stravolto del marine di Scylla.
"Urano? Quello è Urano!".
Chi ancora non aveva assistito alla scena accorse all' urlo del guerriero di Poseidone.
Morrigan stessa, che lo reggeva tra le braccia, rimase in silenzio evitando inutili sarcasmi.
Eracle fu l' unico a dare un minimo di spiegazione.
"Al di là delle simbologie, il compito di Atlante era proprio quello di tener lontani Urano e Gea! La sua assenza ha portato il germe del Cielo sulla Terra con tutto ciò che questo potrà scatenare in seguito!".
"Cosa farete di quel bambino?" chiese la silver saint di Sagitta.
"Non sono cose che vi riguardino! Ciò supera ogni possibile ragionamento umano!" rispose acida la dea.
Rivolgendosi quindi agli dei al suo fianco.
"Lo porterò io! Voi pensate ai sacri guerrieri!" disse lei sbrigativa.
"E chi ti da il diritto di fare ciò? Tu non sei greca!" tuonò Thanatos ampliando minacciosamente il suo cosmo.
Gli altri dei si schierarono minacciosi al fianco del Dio della Morte e anche Pan ed Eracle che erano rimasti leggermente in disparte non parvero accettare che costui rimanesse in compagnia della dea celtica.
"Prego!" disse lei porgendolo a Hypnos. "Ma occhio..., va cambiato!"
Con un minimo di esitazione il Dio dei Sogni raccolse il fardello e scomparve appena prima del fratello e degli altri dei.
Molti furono coloro che osservarono ciò che era rimasto del tentativo di Polophilax.
Lo svanire dei poteri della chiave del Sacred aveva evitato il peggio ai sacri guerrieri e a coloro che, vicini a loro, erano rimasti nei sacri templi.
Il nobile guerriero di Athena appariva come una statua fatta di ghiaccio in 'movimento' in cui esso coesisteva con l' acqua del passaggio allo stato liquido e il vapore acqueo della sublimazione.
Isaac e Hyoga si domandarono più volte se esistesse una possibile via d' uscita per quella condanna che si era praticamente autoimposto ma Pan, vicino a loro scosse la testa poggiando le mani sulle loro spalle.
"Parlerò per lui agli dei tutti! Il suo gesto lo rende degno di meritare che termini i suoi giorni nell' Elisio, ove permarrà anche dopo, in eterno! Penso che gli dei tutti insieme abbiano il potere di rendergli omaggio!" concluse pacificamente Pan.
Il Dio delle Selve era ormai l' unico rimasto indietro a consentire ai sacri guerrieri e a coloro che lo desideravano di far ritorno nei reciproci templi.
"Cosa ne sarà di Atlantide?" chiese Mime.
"Dubito venga lasciata ancora su questo piano di esistenza..." disse il Dio delle Selve. "... l' Annawyn è grande e non sempre male come immaginiamo..."

EPILOGO

Non era passata neppure una settimana...
Se non erano diretti i nuovi problemi che serravano tra le loro braccia i sacri guerrieri in toto, indubbiamente la buona sorte non era mai stata favorevole, nè probabilmente lo sarebbe stata in futuro.
Gli dei non si erano neppure fatti vedere...
Avevano sì difeso i rispettivi sacri templi dall' inganno tessuto a Polophilax, ma i ringraziamenti a coloro che si erano recati a Cerne erano stati evidentemente ritenuti superflui.
Gli esseri immortali si erano rinchiusi sempre più in quella che appariva ormai infinita superbia nei confronti degli 'inferiori' con cui comunque avevano sempre fatto i loro divini comodi.
Avevano parlato e agito tramite i loro celebranti, sacerdoti, o meri rappresentanti, solo in sparuti casi per voce diretta.
Tranne Eracle, tradizionalmente la voce più fuori dal coro delle divinità, tanto quanto il fatto che lui fosse stato in effetti colui che più di tutti avesse capito la condizione degli uomini avendone fatto parte lui stesso, tutte la armature bagnate dall' ichor furono a loro 'strappate'.
Troppo probabilmente esse rendevano i mortali simili a divinità, proprio come la guerra sacra appena conclusa aveva mostrato..., e pertanto facevano troppa paura...
Paradossalmente il dio forse più lontano dai propri guerrieri fu quello che si fece vedere di più.
Ma a differenza dei parenti, Hades aveva molte più 'gatte da pelare'...
Finalmente, anche se cosa positiva unicamente per gli interessati, a Drow e Myu venne ufficialmente riconosciuto il rango di generali delle sue truppe come, rispettivamente, il gigante preposto al controllo della Tolomea e quello della Caina.
Ben più complicata sembrava invece la vicenda che riguardava Alasdair, anche se molto meno in realtà di quanto ci si aspettasse!
Il tutto si svolse, secondo i più attendibili pettegolezzi tra spectre, quasi unicamente sull' Olimpo.
Solito era il divino modo di relazionarsi coi pari, solito modo di discutere con litigi più o meno di tipo familiare, soliti accordi più simili a bottini di guerra fra alleati che a ragionate risposte...
Fu indubbiamente 'storica' la litigata tra Eracle e Hades, tale a memoria d' uomo, ma forse anche di dio.
In effetti non solo al Dio dei Morti, ma a quale altro dei suoi simili sarebbe parsa 'ragionevole' l' intromissione di chicchesia nel suo personale 'gregge' di sacri guerrieri?
Come al solito quella si rivelò comunque una piccola scusa in grado di dividere le divinità in due schieramenti.
Accuse che nulla avevano a che fare con il fatto vennero tirate fuori dall' eterna memoria dei presenti.
E come al solito il vero problema finì con l' essere trattato solo marginalmente.
Alla fine comunque Eracle ottenne il suo primo guerriero e Hades il permesso di conservare gli unici due sacri guerrieri dotati di reali capacità in ambito magico.
Dunque in Ade furono proprio la spectre di Lamia e quello di Bat ad essere trattati come argomento principale in presenza loro e dei vertici infernali al gran completo.
Hades parlò tronfio ma pur a nome di tutti gli dei.
Loro due erano e dovevano restare gli unici due maghi esistenti nella schiera del pantheon greco, e mai spargere altrove i loro insegnamenti, pena la morte..., o lo scatenarsi di una nuova guerra sacra sulle cui insegne sarebbe apparso solo il loro nome!
Ma non era solo l' Ade la sede dei problemi più recenti...
Edward e Tetis, non era ancora chiaro a chi in effetti spettasse la custodia del Regno Sommerso in assenza di Poseidone, avevano ricevuto strane voci secondo le quali Io si era recato ad assalire da solo l' Olimpo!
Le voci, visto che anche che ufficialmente non avevano ricevuto nessuna conferma nemmeno da parte del Dio del Mare, non vennero ritenute attendibili almeno sino a quando l' arrivo di Pitia e del figlioletto non rese tutto sin troppo pericolosamente veritiero...
In effetti il marine di Scylla pareva essere scomparso dicendo alla saint di Vela di dover tornare nelle profondità marine per svolgere alcune importanti faccende.
Ci vollero almeno un paio di giorni perchè si venisse a capo di qualcosa e l' intero ordine di Poseidone per frenare Pitia quando venne raggiunta da quelle dicerie.
In effetti il marine di Scylla aveva tentato di forzare le difese dell' Olimpo finendo quasi con l' uccidere Fanari e ferendo gravemente Pitone!
Ora giaceva nella prigione del Tartaro in attesa di giudizio.
Nuovo concilio divino, nuove liti, ma senza eccessivi fronzoli, il marine parve essere liberato a tempo record.
Quello che era sempre stato uno dei più pacati e riflessivi marine non diede alcuna spiegazione del suo gesto ma ciò che Pitia lesse sul suo viso sembrò, sorprendentemente, accontentare anche lei delle sbrigative, farfugliate, spiegazioni.
Io chiese solo di chiamare in tutta fretta alcuni specifici guerrieri: Milo, Aioria, Marin, Alixia, Alasdair, Kanon, Elena...
Non fu difficile trovare cosa accumunasse tutte queste sue scelte..., l' aver figli nati da poco!
Miracolosamente Tetis e Pitia in primis, ma anche tutte le altre mermaid, accettarono il silenzio sino alla prevista riunione di genitori.
Però, quando il mistero mostrò il suo reale volto, la rabbia alterò la fisionomia di tutti i presenti, nessuno escluso.
Le chiavi non erano definitivamente più tali, questo era ormai assodato, ma avevano conservato come un' impronta di ciò che erano stati e ciascuna di esse conservava peculiarità riguardo alla dimensione delle cui entrate erano stati custodi.
Io, come retaggio da ex chiave del Ceugant, aveva mantenuto la possibilità di percorrere senza problemi la Superdimensione che portava direttamente anche all' Olimpo e la capacità di riconoscere ogni divinità in qualunque sua forma, come mostrato al termine della guerra ad Atlantide.
Ed era stata proprio quest' ultima parte delle sue 'nuove capacità' a scatenare il tutto!
La frase di Io era stata lapidaria: "Tutti i nostri figli sono già strumenti delle divinità! Sono le loro reincarnazioni, presenti, prossime o future che divengano!".
"E chi gli ha dato il permesso di farci ciò?" ruggì Marin anticipando i presenti.
"Ah, e quand' è che ci è stato chiesto il permesso di compiere qualunque decisione che ci riguardasse?" rispose il gold saint di Scorpio.
Sinceramente nessuno dei presenti seppe presto cosa dire.
Come opporsi a qualcosa che ormai era stato già deciso da tanto 'in alto'?
Fu Edward a tentare di stemperare la cosa invocando, poco efficacemente in verità, l' importanza di altri valori.
"Cosa intendete fare? Abbandonare ciò in cui avete sempre creduto? Ciò per cui avete messo sempre a repentaglio le vostre vite?".
Fu Tetis a rispondere cogliendo l' opinione comune: "Non lo so Edward..., non lo so..., penso che tutti noi abbiamo solo bisogno di riflettere un po'...".
"Nessuno vi abbandonerà certo qualunque cosa decidiate! Ma sì, abbiamo vinto insieme 1000 battaglie e insieme supereremo ogni difficoltà!" tentò il marine di Seadragon.
Io scosse la testa.
"Sei sicuro di aver vinto l' ultima guerra? Davvero sicuro? Abbiamo vinto gli uomini, gli dei, ma il loro credo?".
Pitia si strinse a lui e così tutte le coppie presenti.
Mai come dopo le parole del compagno Edward avrebbe voluto avere qualcosa da stringere anche lui a sè...
Io aveva riferito la cosa anche a Willie e l' intero ordine di Avalon aveva raddoppiato gli sforzi alla ricerca di Gareth e Gaheris ma tutto pareva rivelarsi ancora del tutto inutile...
E negli altri ordini al di fuori dei capricci greci?
Jubee e Kazuo erano spariti nei meandri del misterioso pantheon nipponico ma voci provenivano anche da lì e in effetti gli indizi maturati ad Atlantide indicavano in quei luoghi il probabile sorgere dei primi imminenti focolai di una guerra sacra.
In qualche modo Amateratsu riteneva di essere già stata abbastanza punta sul vivo e pareva si cercasse fortemente la fonte dei problemi.
Ad Asgard, almeno in un primo momento, la situazione era parsa alquanto tranquilla.
Forse anche alla palese mancanza del god warrior di Amethist le nuove leve si stavano dando particolarmente da fare creando un clima del tutto giocoso come poche volte quelle gelide lande avevano potuto assaporare.
Certo comunque molti, anche più di quel che si aspettasse, si domandavano come i ragazzi provenienti da Atlantide avessero potuto semplicemente seguire il volere del loro precedente maestro andando a vivere e a temprarsi tanto tranquillamente in quel clima.
Tutto sembrò comunque andare per il meglio almeno fino a quando la voce stessa di Odino non comunicò a Hilda il suo volere.
I Vanir stavano tornando!
E ciò voleva dire solo una cosa, un' altra guerra!
Aiolos non era riuscito invece a frenare al Grande Tempio quella che sembrava una corsa all' esilio volontario.
Saga e Kanon avevano abbandonato la custodia della Terza Casa e se l' ex marine di Seadragon, ex gold saint di Gemini poteva facilmente essere rintracciato al Tempio di Venere accanto all' amata Elena e alla figlia Venusta, del misterioso Saga non si seppe più nulla ed egli sembrò sparire nel nulla insieme a Ritaoha con la promessa di rendere al black saint di Phoenix ciò che lui stesso gli aveva negato per una vita intera e forse anche di più...
Dhoko aveva definitivamente abdicato in favore dell' allievo prediletto mentre Shaka avrebbe tanto voluto dedicarsi al solitario raggiungimento del Nirvana incapace però di trovare un degno successore.
L' armatura sembrava in passato aver scelto Shun ma il bronze saint di Andromeda non voleva accettare nè quel cloth, nè l' altro che gli era stato chiesto di indossare, quello di Aphrodite, essendo gran parte dei suoi colpi basati sull' utilizzo della catena di Andromeda, strumento da cui non voleva assolutamente come se vi fosse indissolubilmente legato.
E poi, cosa ne sapeva lui di Induismo e fiori velenosi?
Insomma, indubbiamente il sacro ordine di Athena era quello che, più di tutti, aveva assolutamente bisogno di una 'sistemata'...
 
Contacts  Top
75 replies since 18/9/2011, 15:41   1041 views
  Share