God_Seiya_Wars

PRESENTAZIONE GSW4, Solo mail del master

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view post Posted on 31/12/2011, 11:26
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Divinità

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CAPITOLO XVI - TRAPPOLA PER SACRI GUERRIERI

Atene, 3 Gennaio 1994 ore 11.30
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Fossato perimetrale (Sid, Mur e Mime)

Il fossato proseguiva per diversi metri senza dar l' impressione che esistesse una via d' uscita, era come se fossero rinchiusi in un grosso cratere di forma allungata.
L' unica alternativa appariva il scalarne le pareti, ma per andare dove?
Saga appariva già perso nei suoi pensieri quando venne raggiunto dalle parole di Mur.
"No, non è un' illusione, ma una vera e propria sacca dimensionale!" disse il gold saint di Gemini allargando le braccia come se nel suo gesto volesse racchiudere l' intero ambiente che li circondava.
"E per uscire di qui non resta che trovare l' origine del portale!"
Saga cominciò a concentrarsi chiudendo appena gli occhi e prese a camminare come se fosse caduto in trance.
Giunto di fronte a una delle insormontabili pareti rocciose che sembravano impedire loro il cammino si bloccò di colpo.
"Non è per potere cosmico che esiste questa realtà..., non troveremo un essere vivente come creatore unico di tutto ciò, ma tecnologia atlantidea in grado di replicarne le abilità! Là!"
L' indice della mano destra del gold saint si arricchì di energia cosmica e un sottile raggio di luce incise il terreno alla base della roccia di fronte a lui.
"Sottoterra..., a circa un metro!" fu la perentoria affermazione del guerriero di Athena appena prima che seguisse il suo potente colpo.
"GALAXIAN EXPLOSION!"
Grosse zolle di terreno balzarono verso l' alto seguite a breve da una potente esplosione correlata da numerosi frammenti metallici sparati come proiettili.
"Non è l' unico..., ve ne sono altri quattro qui intorno, ma distruggendoli tutti rischiamo che questa sacca dimensionale imploda con noi dentro!"
"Ne possiamo uscire, comunque...?" chiese Cooney.
Saga annuì nonostante apparisse un po' perplesso.
"Diritti oltre il cratere!" indicò con maggiore sicurezza il gold saint.
Se non era parso difficile e veloce recuperare la fatica persa, non si poteva dire altrettanto delle armature danneggiate e delle ferite accumulatesi.
Il danno sulla god robe di Amethist era piuttosto serio e secondo Mur, pur essendo suddividibile tra fra diversi guerrieri, occorreva in totale più di un quarto della quantità di sangue che scorreva in vene e arterie di un sacro guerriero.
Tenendo poi conto che Black Phoenix e l' ogham lord stesso non erano già messi bene dal punto di vista delle energie vitali..., l' idea appariva troppo pericolosa per potersi realizzare.
Kiki aveva utilizzato l' anablastano per curare almeno completamente il corpo del guerriero di Odino che in silenzio si limitò a rialzarsi e a dare un' occhiata ai due compagni d' ordine proseguendo per primo subito dopo, impettito, al di fuori della sacca dimensionale.
Il guaritore di Asclepio esagerò, come suo solito, tentando di ripristinare anche le energie vitali di Black Phoenix, nonostante in apparenza non apparisse neppure ferito, e finì col ritrovarsi lui stesso esausto.
Fu proprio colui che un tempo fu uno dei cavalieri rinnegati di Athena a raccogliere dolcemente il piccolo guerriero tra le braccia anticipando le intenzioni e il pensiero di Mur, come se fosse il più abile degli indovini.
"Baderò io a tuo fratello, glielo devo! E' da escludersi di lasciarlo così qui da solo o che uno di noi si attardi per aspettarlo!"
Anche lui non parve voler sentir ragioni e avanzò verso il preciso punto in cui era scomparso Alberich dando l' impressione di essere compenetrato anche lui nella dura roccia.
Non restò dunque ai presenti che proseguire compatti.

Atlantide. Pianura continentale (Sid, Mur e Mime)

La stessa esperienza estasiante vissuta dagli altri gruppi si realizzò quindi concretamente anche di fronte a quello giunto dal Jamir.
Una distesa talmente vasta da non poter essere percorsa interamente dal loro senso della vista.
Flora di ogni tipo loro potessero ricordare e anche oltre...
Gli asgardiani furono particolarmente colpiti dalle possibilità agricole offerte da quei luoghi, come avrebbero non potuto invidiare quelle fertili terre quando nelle loro non vi era altro che ghiaccio?
Cooney fu il primo a tentare di avanzare.
In realtà erano apparsi ad un' altezza di circa 3 metri dal suolo, su una sorta di camminamento ai fianchi di uno scivolo più o meno naturale, attraverso il quale le acque dei ghiacciai sovrastanti sembravano essere convogliate sino a un enorme e rettilineo canale trasversale, pieno d' acqua, che sembrava contrassegnare il perimetro di quelle sconfinate pianure e che, da quel che potevano intuire, era molto profondo e largo circa 200 metri.
Era come se avessero attraversato le montagne alle loro spalle passandoci attraverso!
Cooney fece per avanzare, ma Saga bloccò il guerriero di Lugh.
"Di fronte a noi, esattamente a metà del canale, vi è un nuovo varco dimensionale che ci catapulterà in una nuova realtà!" disse il gold saint di Gemini.
"Sì, ma..." tentò di dire Mur
"Capisco le tue perplessità..." lo anticipò Saga. "... che senso ha mettere un varco lasciando che si osservi la realtà al di là di esso? Non te lo so dire ma mi sembra banale dire che non può trattarsi di un errore degli atlantidei, tanto osannati come maestri delle realtà dimensionali..., sarebbe come costruire una trappola per topi lasciando l' esca al di fuori di essa! Certo un simile artifizio non farebbe differenza per coloro che, privi della capacità di impulso di fase, dovrebbero comunque avanzare entrando nel varco..., ma per me e te un simile modo di agire ci permetterebbe semplicemente di superare il varco come se non esistesse teletrasportandoci sin là dove può giungere la nostra vista!"
"Hai in mente qualcosa?" gli chiese il compagno d' ordine.
Scrollando lievemente la testa, il gold saint di Gemini diede il suo responso ultimo.
"Indubbiamente ci deve essere un secondo varco che agisca non appena si mettano i piedi al di là del primo, qualora si usino poteri di teletrasporto o similari!"
"Cosa cambia dunque?" disse impaziente il guerriero di Lugh. "La strada è comunque una sola!"
Questa volta Saga non ne smorzò l' incedere.
Cooney avanzò sul canale camminando su delle edere che si innalzavano sotto di lui formando un accenno di ponte e svanì presto come ipotizzato dai compagni.
Non rimaneva dunque che proseguire seguendo Cooney o provare a utilizzare il teletrasporto verso le fertili pianure che tutti potevano vedere.
Ma sarebbe stata la stessa cosa?
Non era detto che i due varchi segnalati da Saga conducessero al medesimo posto e quindi poteva essere un inganno per dividere il loro gruppo...

Atlantide. Bosco oscuro (Edward e Khaled)

Non era detto che il 'più impegnativo' non fosse già lì ad attendere i sacri guerrieri.
La trappola apparve sin troppo ben congegnata ma il caos fu subito così pressante da confondere anche sacri guerrieri con l' esperienza dei presenti.
Le arpie si sparpagliarono subito in concomitanza con gli attacchi loro diretti.
Edward riuscì a ridurre subito il loro numero della metà, almeno quello gli parve di capire prima di vedersi letteralmente venire addosso la boscaglia.
Una decina di grosse lucertole, o piccoli draghi a seconda del punto di vista, si erano lanciati alla carica sul gruppo di sacri guerrieri frantumando tutto ciò che stava in mezzo.
La maggior parte di coloro che provenivano dall' Abred fu dunque costretta a mettersi sulla difensiva.
Aioria era riuscito ad abbatterne tre prima ancora che richiudessero le loro fauci su di lui e Io aveva fatto lo stesso facendone impattare altrettanti contro il suo SCYLLA'S REEF.
Willie e Sigfried non erano stati altrettanto fortunati e si erano visti costretti ad evitare semplicemente le cariche, ma quella fu la loro 'fortuna' e forse non solo loro...
Finiti con il rivolgersi nella direzione opposta rispetto a quella in cui erano voltati tutti gli altri, i due si accorsero dell' assalto diretto alle loro spalle.
Una decina di guerrieri elfi oscuri reggeva tra le braccia strane balestre provviste di diversi dardi, tutte in contemporanea puntate verso di loro.
In realtà dietro ad essi sembrava stare il grosso dell' esercito e si intravedevano diverse figure.
Ma non fu possibile scorgerle meglio visto che una pioggia di frecce si diresse all' improvviso contro di loro.

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

L' ipotesi di Alasdair apparve subito piuttosto precisa e realistica.
La silver saint di Sagitta avvertì chiaramente alcuni insetti farsi strada all' interno del suo cloth per pungerla in precisi punti.
Mentre la guerriera di Athena tentò di espandere i propri poteri psichici, si accorse che le sue capacità di sacra guerriera andavano man mano svanendo sino a scomparire del tutto e renderla dunque una persona comune.
L' errore di Vespa fu però quello di essersi concentrata su lei sola e nel credere Alasdair capace solo di attacchi diretti...
Le anime evocate dallo spectre divennero un enorme vantaggio e probabilmente l' avrebbero costituito anche in precedenza se le avesse utilizzate al momento in cui il fastidioso ronzio aveva messo a repentaglio la vita di lui e l' amata, visto che loro ne sarebbero probabilmente state immuni...
Comunque sia fecero la differenza anche ora e Vespa venne pesantemente colpita e costretta a lasciare la sua presa.
La guerriera delle costellazioni dimenticate parve essere molto provata, al limite della sopportazione, ma non si arrese e in una smorfia di dolore si slanciò ancora verso Alasdair, l' unico dei due guerrieri dell' Abred che pareva ancora essere in grado di combattere.
"DARK CONSTELLATION!"
Kagaho aveva forse badato troppo al suo avversario tralasciando il colpo che andava formandosi sopra la sua testa.
"STELLA ERRANTE!"
La gigantesca freccia arrivò ma invece di colpire direttamente lo spectre sembrò circondarlo di un' intensa luce.
Kagaho avvertì l' aprirsi di un potente varco dimensionale e vide apparire attorno a sè una miriade di puntini luminosi..., stelle!
Per fortuna le sue palle infuocate andarono comunque a segno annullando l' effetto del colpo che aveva ricevuto.
Riacquistato il minimo di stabilità aerea perduta nell' improvviso 'viaggio', il guerriero di Hades tornò a concentrarsi sul suo avversario.
Le sue fiamme ardevano ancora sull' armatura di Antinoo che sembrava però aver protetto efficacemente il suo portatore.
E ancora una volta il guerriero della costellazione dimenticata parve essere in grado di spegnerle facendole semplicemente svanire nel nulla con un gesto.
Osservando la perplessità di Kagaho, l' atlantideo si decise a dare spiegazione sulle credenze alla base del suo essere.
"Le tue fiamme agiscono sugli atomi e accellerando il moto degli elettroni di ciò che colpiscono possono trasmettere il loro moto permanendo dunque su ciò che toccano. Efficaci dunque su qualcosa di concreto e, come ti ho detto, forse anche sullo spirito che gli egizi chiamano ba! Ma come possono agire su qualcosa che non è corpo e non è anima? Questo è il ka! E sì che tu rappresenti Bennu, il defunto! Forse il tuo Sire Hades, aveva carenza di idee, prendendo spunto dalla mitologia egiziana piuttosto che dalla greca! Ah, ah, ah!"
"TELEPORT!" gridò all' improvviso Antinoo iniziando ad aprire un varco di teletrasporto.
La situazione che riguardava Hyoga e Tim divenne paradossale.
L' armatura di Testudo si riformò sul corpo di Hyoga facendolo ricadere al suolo in posizione supina come se non riuscisse a reggere il peso si ciò che si era avvolto attorno a lui.
Il cavaliere delle costellazioni dimenticate restò però privo di protezioni e il messenger di Hermes si lanciò subito su di lui afferrandolo da dietro e appoggiando entrambe le sue mani sul suo viso.
"Avrai anche immobilizzato Hyoga, ma tu morirai qui ed ora! BISSO!"
L' effetto del colpo di Tim risultò molto cruento perchè probabilmente i filamenti appiccicosi penetrarono anche nel naso e nelle orecchie bloccandogli ogni possibile attività respiratoria.
Nonostante la sua morte l' armatura di Testudo non abbandonò il corpo del bronze saint di Cygnus.
Tim fece per accorrere ad aiutare il compagno ma ancora una volta un nuovo arrivo bloccò ogni sua iniziativa.
Quanti diavolo erano?
Comunque sia il nuovo arrivato apparteneva indubbiamente alla costellazione dimenticata del Triangulum antarcticus.
Appariva privo di un vero e proprio elmo e portava solo una specie di protezione per la mascella che per l' appunto formava un triangolo attorno alla parte inferiore del viso allacciandosi sul retro del collo.
Il pettorale era semplice ma formato a listelli affiancati che formavano sempre un triangolo col vertice verso il basso sino a giungere a ricoprire anche l' addome.
Costituiti in maniera simile erano i gambali e solo i bracciali apparivano costituiti da triangoli sproporzionati dando l' impressione di funzionare anche come armi appuntite.
"Il più forte di voi è stato reso innocuo! Ora non resta che eliminare gli altri uno per uno! TRIANGOLO OMNIPRESENTE!"
Le due braccia del guerriero si piegarono sopra la sua testa a rappresentare l' onnipresente figura geometrica.

Atlantide. Pianura continentale (Neferata e Whimber)

Ikki la fissò sarcasticamente innervosendo non poco la spectre di Lamia.
L' afferrò saldamente per un braccio e la trascinò contro il muro per scomparire appena prima di impattare contro di esso e riapparire nelle pianure viste prima solo dalla feritoie.
Neferata provò a dirgli qualcosa ma lui proseguì nel noioso compito di condurre lì i restanti sacri guerrieri senza dare l' impressione di volerla ascoltare.
In realtà fu solo il marito a dover essere 'trascinato' fuori perchè tutti gli altri parvero farcela autonomamente...
Fu Myu a trovare divertente il suo sguardo e si decise a darle una spiegazione.
"Banale..., davvero banale...! Aprire un varco in un altro permette di sfuggire al secondo qualora sia chiara una diversa destinazione!"
Parole semplici ma non certo chiare alle orecchie della spectre di Lamia che stizzita prese a guardarsi intorno.
Non potrà mai essere chiaro o uniforme il gusto estetico di uno spectre, ma anche lei dovette ammettere di trovarsi del tutto di fronte a uno stupendo paesaggio.
Il livellamento del terreno era sì fastidioso e disorientante ma bastava la distanza a cui giungeva la vista a far restare il tutto piacevolmente impresso nella mente.
Nessuno di loro, neppure i più severi d' animo, potevano esimersi dal 'sciogliersi' di fronte alle impensabili unioni di flora e fauna delle più disparate località che si realizzavano lì di fronte ai loro occhi.
Ci volle insomma un po' per 'riprendersi' e rendersi effettivamente conto di dove si trovassero insieme all' urgenza di decidere il da farsi.
Alla loro sinistra scorreva placidamente un gigantesco canale, tanto grande, da lasciarli basiti, meno comunque di quando videro una gigantesca nave a tre alberi solcarlo placidamente.
Alle loro spalle, a nord, regnava incontrastata la fortezza che ora pareva del tutto tetra e anonima nella sua normalità e nulla lasciava presagire della trappola che racchiudeva al suo interno.
Per il resto nulla altro che quel idilliaco paesaggio se non in lontananza, a est e ancor più lontane a ovest, delle montagne innevate.

Atlantide. Porto principale (Giulio e Lucifer)

Shaka e Kazuo scelsero rispettivamente i due Linum, correttamente identificati da Giulio, mentre Jubee prese semplicemente a seguire i due compagni a breve distanza.
Le intenzioni dello shinobi divennero palesi al momento delle reciproche presentazioni e con incredibile velocità evitò i due sacri guerrieri delle costellazioni dimenticate infilandosi indisturbato nella via più a destra.
In realtà i due guerrieri di Atlantide avevano dato l' impressione di aspettarsi quell' agire ma non fecero nulla per impedirlo.
Cancer Minor sorrise all' augure.
"Perchè non lo chiedi direttamente loro?" disse il saint delle costellazioni dimenticate allargando le braccia come a voler indicare tutto il pubblico. "Loro sono liberi, liberi di combattere per ciò in cui credono, liberi di combattere per vendetta contro coloro che li hanno portati tanto vicini all' annullamento, liberi di combattere per amore delle future generazioni che mai verranno accettate da coloro che seguite! Vogliono rischiare di morire pur di vedere quanto empi siano i doni che gli dei hanno concesso voi solo per divenire i loro strumenti? Sono liberi di farlo...! Vogliono capire il potere che è rinchiuso negli uomini pur privi di divinità attraverso il nostro sacrificio? Sono liberi di farlo...! Nessuno impedirà loro di seguire il loro volere, nè noi, nè voi!"
Mai Lucifer provò simile soggezione nell' osservare gli sguardi dei semplici civili radunati laggiù.
Sguardi di odio nei suoi confronti, sorrisi e commozione per le parole del saint che di lì a poco avrebbe affrontato, paura dei più piccoli per il suo aspetto, soprattutto per quello dell' angelo, tanto lontano dall' umanità che si 'respirava' in quei luoghi...
Giulio fu ancora più colpito dal compagno dalle parole del saint delle costellazioni dimenticate
Era ciò quello che provava un seguace di Lucifero ogni volta che affrontava un angelo di fronte a dei credenti?
E non fosse stato un angelo anche lui avrebbe probabilmente dubitato, dubitato di essere davvero nel giusto...
L' impellenza della sua missione sembrò distrarre Giulio per quel che bastava.
Colui che effettivamente si presentò come Sagitta Australis lo guardò deciso.
"Quando si è disperati contro un potere soverchiante, non resta che ricorrere ad ogni mezzo possibile per difendere ciò in cui si crede! Lecito o meno, dipende dall' utilizzo che se ne fa... Diavoli? Perchè no, la magia è nata proprio su queste terre! Nera la vorresti chiamare, tu? E chi le ha dato un colore? Voi religiosi! E sai perchè? Solo perchè con essa l' uomo è in grado di imbrigliare i poteri divini e quindi non resta loro arma migliore per dissuaderlo, della paura! Ognuno qui agisce per il meglio al di là di ogni egoismo e quindi è perfettamente possibile che qualcuno abbia assoggettato un essere dei tuoi Inferi! Di più non so e non mi interessa sapere..., ognuno agirà come meglio crede per cancellare il dominio di voi sull' uomo! Vuoi un posto? Cerne credo..., non vi è posto migliore per celebrare la vostra morte! Ma la strada per la nostra capitale è ancora molto lunga..."
 
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view post Posted on 8/1/2012, 12:37
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CAPITOLO XVII - OBLIO PER BLUE GRADO
Atene, 3 Gennaio 1994 ore 12.00
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Area desertica (Sid, Mur e Mime)

La trappola che attendeva i sacri guerrieri, ammesso che ci fosse davvero, non sembrava riguardare un' eventuale loro separazione spaziale...
Fu solo infatti un ritardo temporale a caratterizzare la comparsa di tutti i sacri guerrieri nel medesimo luogo.
Coloro che si erano teletrasportati sulle visibili pianure ebbero in effetti il modo di godere appena della loro concretezza prima che si attivasse un gigantesco portale che, per quanto ebbero modo di capire, riguardò tutto l' immenso terreno che li attorniava.Fatto sta che tutti si ritrovarono dunque su un' immensa distesa sabbiosa, un deserto così torrido che mai si sarebbero immaginati potesse esistere in concomitanza con le meraviglie osservate prima.
Non fu facile orientarsi ma pareva che appena comparsi in quelle terre si trovassero rivolti verso l' ovest, dietro di loro un canale simile a quello che avevano dovuto attraversare per giungere lì, se non addirittura lo stesso...
Fu ancora Saga a dar l' impressione di essere sempre un passo avanti gli altri, anche se pure Mur e Kiki avvertirono le stesse sensazioni"Vi è già un varco di uscita all' interno di questa dimensione, verso nord-ovest!" fu il semplice commento del gold saint di Gemini.
In qualche modo uno dei vertici che sorreggevano la geometria di quella dimensione era stato effettivamente già spezzato ma se ne avvertiva la confusa presenza di un altro, integro, più o meno nella stessa direzione ma più lontano.
Nessun altro avvertì però, probabilmente, le nuove sensazioni palesate da Saga.
"Vi è dell' altro..., a sud-ovest! Avverto delle presenze..., non sembrano essere però sacri guerrieri dotati di cosmo..."
"Anime!" semplificò Black Phoenix in grado come il compagno, probabilmente grazie alle esperienze di Purgatorio e Paradiso, di esprimere poteri di natura, per l' appunto, spirituale.

Atlantide. Bosco oscuro (Edward e Khaled)

Il triplice attacco dei guerrieri di Poseidone ebbe successo ed eliminò in una sola volta frecce e arcieri.
Dietro allo schieramento si materializzò però una potente barriera di vento gelido striato di nero.
Qualunque cosa fosse quella, aveva protetto tutto ciò che stava dietro gli arcieri, da un triplice attacco di sacri guerrieri!Quando la forza di quel prodigio scemò, apparve subito chiara la strategia del nuovo esercito che coloro che erano giunti dall' Abred stavano affrontando: eliminare gli avversari senza lasciar loro un attimo di tregua!
Le due ali del nuovo schieramento si slanciarono in avanti defilandosi leggermente come se volessero circondare il gruppo di sacri guerrieri.
Costoro erano 20 elfi in totale. I 10 alla sinistra erano armati di lance dalla multipla punta dentata, mentre i 10 di destra erano armati di grosse spade a due mani.Vista la pesantezza delle armature che portavano indosso, diveniva del tutto inconcepibile la loro agilità!
Di fronte erano restate a fissare i sacri guerrieri cinque donne elfe provviste appena di bracciali e schinieri dentati e protezioni per i seni che sembravano magicamente reastare attaccati ad essi visto che erano sprovviste di spalline o lacci. In mano reggevano due lame grondanti liquido verdastro. Tutte avevano capelli nerastri molto lunghi e talmente ribelli da apparire vivi, ma una di esse si diversificava dalle altre per averli rosso fuoco.E dietro di loro i 'pezzi grossi'.
Una donna-elfo del tutto simile a quelle appena descritte ma provvista anche di un lungo mantello nero che svolazzava nonostante fosse svanito il vento gelido di prima e ora non si avvertisse alcuna brezza. All' interno del mantello pareva essere disegnata una stella. In testa portava una corona fatta di uno strano metallo nero e nonostante non avesse ancora combattuto, la sua armatura pareva essere come già sporca di sangue.Quindi un elfo-maschio alto non meno di due metri, provvisto di armatura leggera e uno strano mantello logoro che però teneva arrotolato sul braccio sinistro. Sul destro una lama ricurva.Ed infine il saint delle costellazioni dimenticate, probabilmente preposto al controllo di quell' area dimensionale...Egli indossava una strana armatura che era sì completa, ma solo per la metà sinistra del corpo!
Ciò che più colpiva di essa era però il coloro, un bianco tanto acceso da risultare quasi accecante!
In mano un enorme arco, dello stesso colore, che poggiato a terra raggiungeva tranquillamente la sua altezza.Costui non emanava minimamente cosmo o era tanto potente da riuscire a celarlo completamente!Ad un cenno dell' uomo-elfo scoppiò la seconda parte dell' infernale battaglia con l' intero schieramento che si lanciò sui guerrieri, condottiero compreso.
Solo la donna-elfo e il saint rimasero fermi a far nulla o quasi...
"FINEPEI!" urlò all' improvviso la donna lanciando evidentemente un attacco di natura magica.
L' 'arciere' invece si limitò a mettersi perpendicolare al fulcro della lotta e tenendo l' arco circa all' altezza dell' anca ne sollevò appena la punta dal terreno assumendo nel contempo coi piedi una posizione stabile.
Intanto Sigfried, Willie e Aioria avevano avuto la meglio sui 'simpatici' animaletti terrestri e volanti, insieme al guerriero che era parso coordinare almeno l' attacco dei lucertoloni, quindi erano pronti anche loro a sostenere la nuova ondata ormai in atto.

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Vespa aveva osato troppo...
Usare per la seconda volta lo stesso colpo e a distanza, dopo che i due sacri guerrieri avevano avuto esperienza degli effetti e delle modalità d' esecuzione, fu un errore irrimediabile.Quasi Alasdair non riuscì a vedere le vespe dirette contro di lui, ma non ce ne fu bisogno, a qualunque cosa mirassero in lui, vennero intercettate a metà del percorso dal fuoco dello spectre che le superò investendo anche la loro 'padrona'.
Vespa cadde ma Alasdair non volle sincerarsi della sua fine, visto che gli premeva più accertarsi delle condizioni di Alixia.
Non ebbe altra possibilità che poggiare l' amata un po' più indietro sul percorso che aveva affrontato Hyoga, in maniera tale da non esporla ai pericoli degli scontri ancora in atto.
Il gold saint di Aquarius appariva del tutto imbelle all' interno del cloth imposto lui e in qualche modo esso sembrava contenere anche il suo cosmo visto che non aveva ancora dato parvenza di poterlo utilizzare.Come al solito Tim si trovava in una situazione di stallo ma cominciava a essere evidentemente affaticato anche lui...
Il BISSO era inoltre inutile contro Triangulum Antarcticus che pareva essere in grado di inglobare ogni colpo rivolto a lui in triangoli che parevano costituire una sorta di piccole sacche dimensionali.Kagaho si limitò ad attendere un colpo che non arrivò mai e il suo avversario si materializzò alle sue spalle in un' abbraccio' che non lasciava promettere nulla di buono.
"VOLO DEL GRIFO!"
Per lo spectre fu come se, nonostante la surplice, avvertisse la possente stretta di due mani o artigli sulle sue spalle, al limite della sopportazione.Mentre Alixia si levava l' armatura per consentire allo spectre di Treasure Dragon di accertarsi delle sue condizioni, la rossa vide lontano una strana figura che si incamminava lungo lo stretto percorso su cui stavano anche loro.
Non era possibile per ora dire di chi si trattasse, ma dall' andatura sembrava qualcuno ferito o molto anziano, comunque claudicante...Come assente la silver saint fissò i combattimenti ancora in atto.
Vespa, Apis, Antininous, Testudo, Rengifer, Triangulus Antarcticus..., mancava solo..."Alasdair..."
"Cosa c' è?" le rispose lo spectre intento a osservare i bozzi che le punture delle vespe aveva lasciato su Alixia.
"Manca solo Polophilax..., e costoro sono tutti i saint dimenticati che hanno combattuto tra le fila di Athena ai tempi della prima guerra sacra!"Alasdair la guardò perplesso per poi fissare frettolosamente i presenti."Vuoi dire che..." tentò di dire
Ma la silver saint lo fermò: "No, non sono loro..., non possono esserlo! Ma rappresentano le costellazioni che da sole, senza addirittura l' aiuto della dea come invece è stato per Seiya, Hyoga e i bronze saint loro compagni, hanno fermato per lungo tempo Poseidone!"
"E allora?" chiese il guerriero di Hades poco propenso ad ascoltare il resto immaginando dove volesse arrivare lei."Sono stati abbandonati, Alasdair! Nonostante ciò che hanno fatto per la Dea della Giustizia, sono stati abbandonati! Quanto rancore pensi possano serbare?"
"Ma non sono loro, l' hai appena detto..." tentò di dire lo spectre incapace di capire se le paure improvvisamente manifestate da Alixia fossero un effetto secondario dell' aver perso del tutto il cosmo o giustificate dai racconti che magari le erano stati narrati ai tempi dell' addestramento.

Atlantide. Pianura continentale (Neferata e Whimber)

Ikki la fissò sarcasticamente innervosendo non poco la spectre di Lamia.
L' afferrò saldamente per un braccio e la trascinò contro il muro per scomparire appena prima di impattare contro di esso e riapparire nelle pianure viste prima solo dalla feritoie.
Neferata provò a dirgli qualcosa ma lui proseguì nel noioso compito di condurre lì i restanti sacri guerrieri senza dare l' impressione di volerla ascoltare.
In realtà fu solo il marito a dover essere 'trascinato' fuori perchè tutti gli altri parvero farcela autonomamente...
Fu Myu a trovare divertente il suo sguardo e si decise a darle una spiegazione.
"Banale..., davvero banale...! Aprire un varco in un altro permette di sfuggire al secondo qualora sia chiara una diversa destinazione!"
Parole semplici ma non certo chiare alle orecchie della spectre di Lamia che stizzita prese a guardarsi intorno.
Non potrà mai essere chiaro o uniforme il gusto estetico di uno spectre, ma anche lei dovette ammettere di trovarsi del tutto di fronte a uno stupendo paesaggio.
Il livellamento del terreno era sì fastidioso e disorientante ma bastava la distanza a cui giungeva la vista a far restare il tutto piacevolmente impresso nella mente.
Nessuno di loro, neppure i più severi d' animo, potevano esimersi dal 'sciogliersi' di fronte alle impensabili unioni di flora e fauna delle più disparate località che si realizzavano lì di fronte ai loro occhi.
Ci volle insomma un po' per 'riprendersi' e rendersi effettivamente conto di dove si trovassero insieme all' urgenza di decidere il da farsi.
Alla loro sinistra scorreva placidamente un gigantesco canale, tanto grande, da lasciarli basiti, meno comunque di quando videro una gigantesca nave a tre alberi solcarlo placidamente.
Alle loro spalle, a nord, regnava incontrastata la fortezza che ora pareva del tutto tetra e anonima nella sua normalità e nulla lasciava presagire della trappola che racchiudeva al suo interno.
Per il resto nulla altro che quel idilliaco paesaggio se non in lontananza, a est e ancor più lontane a ovest, delle montagne innevate.

Atlantide. Porto principale (Giulio e Lucifer)

"Belle parole, non c'è che dire...!" disse Cancer Minor sorridendo. "Ma perchè tutto questo tuo impeto buonista non l' hai usato per convincere gli dei che può esistere un continente intero senza di loro? Perchè non l' hai usato per obbligare loro stessi a scendere in campo dimostrando la necessità della loro esistenza senza obbligare uomini a combattere contro uomini?"
Dopo una breve pausa continuò: "In effetti, neppure nei tempi del mito, quando ancora il nostro popolo seguiva dei come Poseidone, Athena ed Efesto, ci si è accorti del pensiero della tua dea quando aveva osato ribellarsi agli dei stessi per il rapimento di Persefone ed ella era divenuta umana...! E di ciò ce ne pentiamo amaramente, perchè la sua scelta non avrebbe dovuto che essere apprezzata! Ma eppure anche lei tornò al cielo per volere di Zeus, accettando il compromesso di vedere la figlia dal sorgere dei germogli al tramonto della semina... Sì, forse meno di altri merita la nostra rabbia... Ma perchè ha accettato il compromesso degli altri dei senza combattere? Perchè ha innalzato i suoi simili, tornando a far parte della loro essenza, passando sopra una figlia? Perchè non si è opposta fermamente a questa guerra e l' ha accettata come tutti gli altri? Certo la colpa può essere attribuita a noi rei confessi di aver mosso per primi le armi..., ma come attirare in altro modo gli dei? Eppure ecco qui voi invece di loro!"Il saint fu dunque pronto alla lotta...
"INGANNO DI CARCINO!"
Il guerriero della costellazione dimenticata parve privarsi lui stesso della sua armatura che si diresse come gigantesco granchio contro i filamenti rampicanti eretti da Lucifer.
Il tutto si rivelò proprio come diceva il nome del colpo..., solo un gigantesco inganno!
L' armatura non parve in realtà essersi mai mossa e Cancer Minor si trovò inesorabilmente avvolto dai vegetali.
In qualche modo riuscì miracolosamente a resistere e qualcosa di molto rapido iniziò a tagliare i vegetali liberandolo man mano.
"FORZA DELLE PICCOLE CHELE!"
Non fu inviolabile certezza, ma il guerriero di Demetra ebbe l' impressione che fossero i piccoli bassorilievi sull' armatura del suo avversario ad essersi mossi praticamente autonomamente per essere utilizzanti come lame rotanti dall' imprevedibile volo.
Sagitta Australis guardò provocatoriamente prima il cielo e poi Giulio."Strano..., non ti ha incenerito nessun fulmine! Che neppure il tuo dio possa nulla quaggiù..., o semplicemente non vuole privarsi del suo unico rappresentante? Perchè non provi a ripetere tutto ciò che hai detto sulla magia, nel medioevo, o a Salem nel 1691..., anzi, aspetta! Vai ora in vaticano e dillo di fronte al concistoro! Scommetto che solo alla parola 'magia' sarà raro trovare qualcuno che non si faccia il segno della croce come se potesse solo con esso dimostrare la propria avversione alla voce di chi ha osato pronunciare quella parola, pure fosse quella emessa dalla bocca di un angelo! E il fine non giustifica i mezzi...? Rileggiti il Vecchio Testamento dunque, perchè forse nello scendere sulla Terra ti sei dimenticato di ciò che gli uomini vi hanno scritto, istruiti o meno dal tuo dio! Se no, potresti sempre chiedere alla Chiesa di mettere il Signore degli Anelli come libro di teologia, servirebbe molto alla nostra causa, sai...! Sei strano angelo..., troppo uomo forse per essere angelo..., durerai ben poco fuori dal tuo Paradiso, se continui ad essere contaminato da pensieri che non possono essere i tuoi! Sì, forse tu hai già perso qui ad Atlantide, per quanti di noi tu possa uccidere!"Ma ora basta! Questo è comunque un regalo tutto per te! FRECCE INFERNALI!"
Numerose frecce che parvero essere fatte di fiamme biancastre, ad indicare un altissima temperatura, si diressero verso il cavaliere in sella al rosso cavallo evocato dal legionario angelico.Il cavaliere venne colpito da diverse di loro e le fiamme sembrarono essere in grado di permanere su di lui anche se, in fin dei conti, non era altro che un' emanazione cosmica legata a una tecnica segreta.Comunque sia egli ebbe la meglio e colpì duramente con la sua spada il braccio del saint della costellazione dimenticata frantumandogli proprio il bracciale di color rosso da cui sembravano essere giunti i dardi rivolti contro Giulio.Nonostante il braccio pendesse ormai spezzato, Sagitta Australis attaccò ancora con un colpo che sembrava diametralmente opposto al primo.
"GELIDE PUNTE!"
A Shaka era bastato un OHM per privare Linum Austrinum degli scarni pezzi dell' armatura che possedeva e di una buona quantità di sangue. Il gold saint di Virgo non pareva essere stato minimamente ferito e cercava solo fastidiosamente di liberarsi di un frammento del nastro del suo avversario, appiccicato a uno dei suoi bracciali e che resisteva tenacemente a ogni suo tentativo.Il cavaliere di Athena dovette comunque desisetere e concentrarsi sul successivo attacco a lui diretto, il PISCIS AUSTRINUM che pareva consistere in numerosi proiettili di una strana sostanza fluida, lanciati contro di lui.
Kazuo aveva resistito al primo attacco di Linum Boreum elevando un muro di lance che lo avevano protetto delle esplosioni generate dalla corda di perle che prendeva il nome dall' esecutore stesso della tecnica.
Ora appariva appena più in difficoltà visto che il suo avversario sembrava volerlo intrappolare in una sorta di gigantesca bolla d' acqua.
 
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CAPITOLO XVIII - IL VERO POTERE DI BLUE GRADO
Atene, 3 Gennaio 1994 ore 12.30
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Area desertica (Sid, Mur e Mime)

La trappola che attendeva i sacri guerrieri, ammesso che ci fosse davvero, non sembrava riguardare un' eventuale loro separazione spaziale...
Fu solo infatti un ritardo temporale a caratterizzare la comparsa di tutti i sacri guerrieri nel medesimo luogo.
Coloro che si erano teletrasportati sulle visibili pianure ebbero in effetti il modo di godere appena della loro concretezza prima che si attivasse un gigantesco portale che, per quanto ebbero modo di capire, riguardò tutto l' immenso terreno che li attorniava.
Fatto sta che tutti si ritrovarono dunque su un' immensa distesa sabbiosa, un deserto così torrido che mai si sarebbero immaginati potesse esistere in concomitanza con le meraviglie osservate prima.
Non fu facile orientarsi ma pareva che appena comparsi in quelle terre si trovassero rivolti verso l' ovest, dietro di loro un canale simile a quello che avevano dovuto attraversare per giungere lì, se non addirittura lo stesso...
Fu ancora Saga a dar l' impressione di essere sempre un passo avanti gli altri, anche se pure Mur e Kiki avvertirono le stesse sensazioni
"Vi è già un varco di uscita all' interno di questa dimensione, verso nord-ovest!" fu il semplice commento del gold saint di Gemini.
In qualche modo uno dei vertici che sorreggevano la geometria di quella dimensione era stato effettivamente già spezzato ma se ne avvertiva la confusa presenza di un altro, integro, più o meno nella stessa direzione ma più lontano.
Nessun altro avvertì però, probabilmente, le nuove sensazioni palesate da Saga.
"Vi è dell' altro..., a sud-ovest! Avverto delle presenze..., non sembrano essere però sacri guerrieri dotati di cosmo..."
"Anime!" semplificò Black Phoenix in grado come il compagno, probabilmente grazie alle esperienze di Purgatorio e Paradiso, di esprimere poteri di natura, per l' appunto, spirituale.

Atlantide. Bosco oscuro (Edward e Khaled)

Io non parve molto convinto della strategia di un nuovo attacco combinato visto che trovandosi sulla destra, si trovò ben prima ad essere minacciato dagli spadaccini di quanto non lo fossero Khaled ed Edward dalle misteriose donne seminude.
In realtà sul marine di Seadragon si slanciarono anche alcuni lancieri ma furono intercettati da Sigfried.
Willie aiutò il proprio maestro a ridurre della metà i soldati sul fianco destro quando lo strattonò appena indicandogli Aioria.
Il gold saint di Leo era immobile con le braccia aperte, intento a fissarsi in maniera strana i palmi.
"Cosa diavolo..., non riesco a esprimere il mio cosmo!" farfugliò evitando fortuitamente un potente fendente diretto al suo corpo.
Edward e Khaled non si accorsero del fatto ma annientarono ogni minaccia le donne rappresentassero.
Ma fu comunque tempo di sorprese anche per il marine di Seadragon seppure non fosse la prima volta, di quei tempi, che il suo GOLDEN TRIANGLE si manifestasse in maniera anomala...Nessuna delle cinque avversarie riapparve fuori dal varco, viva o morta che fosse!
L' arciere nemico sembrava intanto continuare un lentissimo rituale attraverso il quale si preparava a scoccare una freccia.Ora la freccia era trattenuta dalla mano destra e unita alla corda dell' arco che però non era ancora tesa.
D' improvviso lo sguardo del saint delle costellazioni dimenticate parve incrociare contemporaneamente quello di tutti gli altri sacri guerrieri nonostante non fosse una cosa temporalmente e spazialmente possibile.E improvviso il suo cosmo..., vasto all' inverosimile per un essere che avrebbe dovuto essere umano e non divino!
La distrazione risultò sin troppo pericolosa per Edward e Khaled.
Il marine venne minacciato direttamente dal guerriero che pareva essere il condottiero di quella masnada che tentò stranamente di utilizzare il mantello sul suo braccio per imbrigliare il guerriero di Poseidone come fosse la rete di un gladiatore reziario.
Una volta disteso nell' aria, Edward si accorse che il mantello non pareva essere fatto di tessuto ma di qualcosa simile a capelli o peli, punteggiato di zanne e altre ossa.
La dannata maga invece parve rivolgersi direttamente al tritone di Rubrum Mare.
"FUSFI GUVUMA!"
Una delle mani della donna divenne completamente nera e Khaled avvertì il potere elementale in quella oscurità!
Era il potere del Piano Elementale Negativo!

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Indubbiamente il settimo senso fece la differenza e Kagaho si liberò dalla stretta con una potente fiammata che danneggiò seriamente l' armatura e il corpo di Antinoo.
Seppur si trovasse evidentemente prossimo al termine dello scontro che lo vedeva impegnato, il saint delle costellazioni dimenticate evitò la caduta a cui pareva essere condannato materializzandosi ancora scomodamente sulle rocce intorno a lui.
"Vediamo se le tue fiamme impediranno anche questo! SEPARAZIONE DEL KA EGIZIANO!"
Kagaho avvertì una forte pressione all' interno del suo corpo, come se ad essere attaccato ora non fosse però la sua parte materiale ma l' anima!
Quasi Alasdair non si avvide della velocità con cui il vecchietto aveva raggiunto il luogo in cui si trovavano, del tutto impensabile finchè era rimasto a guardarlo procedere così lentamente.Che costui godesse o meno della capacità di leggergli nel pensiero, anticipò del tutto le sue parole.
"Non è difficile salvare colei che ami..., usa il cosmo per sciogliere i pungiglioni ancora conficcati in lei!" disse il nuovo giunto proseguendo sul cammino con ritrovata, anomala, lentezza.
Il pensiero per la guerriera di Athena non fece mantenere allo spectre di Treasure Dragon un' adeguata concentrazione sul dramma che stava per svolgersi non molto distante da loro.Fu Alixia stessa a urlare agitandosi facendo quasi fallire all' amato la distruzione dell' ultimo pungiglione.
"Noooooooooo!" urlò la silver saint.
Il vecchio giunto poco prima, e in fin dei conti piuttosto servizievole nei loro confronti, aveva scaraventato nel baratro Hyoga, ancora intrappolato all' interno dell' armatura di Testudo, con un potente calcio!Neppure Tim, il più vicino, era riuscito a far nulla per impedire quel gesto e ora combatteva con una rabbia tale in corpo da stonare con il suo solito umore, del tutto pacato.Il vecchio si avvicinò al totem di Aquarius e mise una delle mani sull' anfora che esso reggeva tra le mani e che costituiva i due bracciali del custode dell' Undicesima Casa.
La parte si frantumò a causa di un gelo che non poteva che eguagliare lo zero assoluto."E queste sarebbero le più potenti delle attuali vestigia? Stolti!" disse sorridendo sarcasticamente.
Quindi il vecchio fece cenno a Triangulum Antarcticus di avvicinarsi ad Alasdair e Alixia.Tim si scagliò contro di lui che, nonostante fosse privo di alcun cloth, congelò in un solo istante il corpo del messenger.
"Notevoli i guerrieri di Hermes! Ma l' inviolabilità delle tue difese è inutile contro chi ti imprigiona senza combatterti!"
Quindi si accinse a riservare, probabilmente, a Tim lo stesso destino di Hyoga.

Atlantide. Pianura continentale (Neferata e Whimber)

Whimber e Neferata avanzarono imperterriti verso la loro scelta preoccupandosi poco o nulla di essere seguiti, anzi preferendo che così non fosse.
In effetti il gruppo rimase piuttosto attardato rispetto ai due spectre che non si curarono del fatto che in realtà gli altri erano stati obbligati a fermarsi.
I due guerrieri di Hades giunsero in tempo per osservare meglio la gigantesca nave che percorreva il canale e nell' attesa di trovare un modo di lanciarsi al suo 'arrembaggio' si accorsero di diversi membri dell' equipaggio che li fissavano per nulla intimoriti del loro essere.Ma ben presto una figura più autorevole fece capolino prima di lanciarsi con agilità sul parapetto della nave, mostrando il chiaro aspetto di seguace di Athena, attuale o meno che fosse il suo ruolo.Il guerriero pareva molto basso, poco più alto dei nani incontrati prima, ma l' armatura era indubbiamente una di quelle dimenticate, molto coprente, quasi si trattasse più di qualcosa di celebrativo o da giostra, che di utilità vera e propria per il combattimento. L' elmo completo celava ogni particolarità del viso mentre bracciali e schinieri erano ricolmi di una sorta di frange di tessuto che sventolavano rumorosamente mosse dal vento che sembrava riguardare la zona in cui stavano i due sacri guerrieri, determinando probabilmente anche il moto regolare della grossa nave.Con difficoltà ben maggiore di quella che pareva permettergli l' equilibrio sullo stretto parapetto della nave, il guerriero sollevò la visiera dell' elmo mostrando la sua età estremamente giovane, un bambino praticamente!
Il tizio si limitò a salutare i due con la mano mentre la nave proseguiva nel suo cammino.Solo allora lo spectre di Bat si voltò a sincerarsi della presenza degli altri e si accorse degli uomini che parevano fronteggiare gli altri sacri guerrieri giunti lì con loro.
Qualcosa non fece invece voltare Neferata...
Una presenza sulla nave attirava la sua attenzione..., un tizio incappucciato, vestito completamente di nero e voltato di spalle dietro al guerriero-bambino!
Intanto Ikki, Saga, Black Phoenix, Myu e Aiacos si erano trovati dunque di fronte quelli che apparivano essere sette maghi dalle tuniche monocolori rossa, argentea, grigia, marrone, blu, bianca e verde.

Atlantide. Porto principale (Giulio e Lucifer)

"Anche questo è tipico vostro..., rigirare le frittate a vostro unico favore!" rispose il saint nel portare il suo secondo colpo.
La 'variante' gelida delle frecce sembrò godere di una maggior potenza e quasi esse riuscirono a superare le fiamme evocate dalle trombe dei sette angeli.
In qualche modo la forza di quei dardi aveva massima manifestazione proprio quando venivano distrutte le punte riversando un potere congelante tanto forte di congelare per qualche istante il 'divino' fuoco dell' angelo.
Comunque sia la tecnica di Giulio prevalse e travolse letteralmente Sagitta Australis senza lasciare scampo.
Un luccichio e quando il saint riemerse dalle fiamme l' angelo scoprì che in realtà ad essere state colpite erano solo le vestigia.
Il pettorale era profondamente danneggiato e l' armatura sembrò trovare parecchia difficoltà nel dividersi in pezzi e formare il totem.
La parte distrutta sembrava essere una sorta di basamento per una mano che stringeva una freccia dalla duplice colorazione e quindi ora il braccio pareva stare sospeso in aria, sorretto nella sua forma solo dal cosmo che naturalmente scorre in un cloth.
Colui che fino a poco prima l' aveva indossata riapparve poco distante, alla destra di Giulio, attraverso un portale di teletrasporto e almeno apparentemente non intenzionato ad indossare le proprie protezioni.
"Vediamo di chiudere qui lo scontro..." disse in tutta semplicità il saint della costellazione dimenticata concentrando il suo cosmo fra le mani tenute a cerchio.
Non pareva aver nominato alcun colpo segreto ma il potere fra i suoi palmi andava ad aumentare esponenzialmente.
In nemico di Lucifer gli rispose in tutta tranquillità, quasi non si trattasse di uno scontro ma di una piacevole chiaccherata: "I nomi ad Atlantide non significano nulla..., a cosa serve un nome quando non ti occorre chiamare qualcuno per attirare la sua attenzione? E' nostra consuetudine utilizzare la voce in prevalenza per un utilizzo cerimoniale..., prediligiamo la telepatia! Comunque se la cosa ti pare troppo strana..., sei fortunato, i possessori dell' armatura di Cancer Minor, un nome ce l' hanno..., Carcino! Lo ricordi...? 'Gambero' in greco..., lo 'strumento' attraverso il quale Era disturbò Ercole durante la lotta contro l' Idra, premiandolo per il suo impegno rendendolo immortale attraverso la costellazione di Cancer! E' il simbolo della persecuzione degli eroi di cui Ercole è divenuto il dio ad opera degli dei stessi! E' la dimostrazione di quanto sia futile non tanto la vostra abnegazione nei confronti delle divinità ma la loro per voi! Riguardo poi al fatto che gli dei non sappiano..., è l' ennesima storiella a cui fingete di credere! Non nega la loro ignoranza il concetto stesso di divina onnipotenza? Parlamentare...? Ah, ah, ah! Sei mai riuscito a parlamentare con un dio riguardo argomenti a lui non consoni? Mi spiace cavaliere..., ma le tue parole sfuggono troppo velocemente alla tua mente! Lo vedi perchè è preferibile parlare con essa e con attraverso vocaboli emessi dal corpo fisico?"E quindi giunsero i due colpi in cui ancora fu quello del guerriero di Demetra a prevalere e la sua esplosione luminosa devastò il suo avversario lasciandolo in una pozza di sangue.Quello che restava dei pezzi del totem di Cancer Minor tentò di riformarsi incontrando però una notevole difficoltà.
Pur in fin di vita Carcino ebbe la forza di trascinarsi appena verso Lucifer.
Riuscì con estrema fatica a sollevare un braccio facendo cenno all' augure di avvicinarsi come a volergli confidare qualcosa per l' ultima volta.Il gold saint di Virgo pose la parola fine sul suo scontro relegando in uno degli inferni buddisti del RIKUDO RINNE il suo avversario.
Anche Kazuo sembrava essere passato in vantaggio e anche se aveva un braccio incollato al corpo, era riuscito ad ustionare pesantemente Linum Boreum con il fuoco greco del DAGEKI NO SENSUO KURUMA (colpo di macchina da guerra). Praticamente non gli restava altro che il colpo di grazia...

 
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CAPITOLO XIX - UN NEMICO IMBATTIBILE?
Atene, 3 Gennaio 1994 ore 13.00
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Area desertica (Sid, Mur e Mime)

Tutti decisero dunque all' unanimità di lasciare le anime, qualunque cosa fossero, al loro destino visto che non rappresentavano alcuna minaccia.
Seguendo le indicazioni di Saga, trovarono con facilità il portale e lo attraversarono, ritrovandosi presto nel mezzo di una battaglia che pareva già conclusa se non fosse per l' esorbitante cosmo di quello che appariva come un altro saint delle costellazioni dimenticate.

Atlantide. Bosco oscuro (Sid, Mur, Mime, Edward e Khaled)

Il guerriero che osò affrontare Edward semplicemente gli era troppo inferiore.
Il fiato del drago marino incenerì la strana arma dell' elfo e colpì duramente anche lui scaraventandolo al suolo ricoperto di orrende ustioni.
Nessuno avrebbe potuto resistere a simili ferite, eppure qualcosa parve muoversi attorno a lui, anzi, all' interno dell' armatura nero corvino che indossava.
Filamenti di strane energie nerastre parevano avvolgerla rigenerandola là dove il calore più forte l' aveva lesionata e non solo..., anche le ferite del condottiero nemico parvero regredire man mano e con estrema sorpresa da parte del marine, il suo avversario si mise lentamente in piedi.
Non pareva comunque costituire un problema maggiore di quanto non fosse la sua unica arma rimasta, ammesso che si trattasse di una lama qualunque.
La magia della donna-elfo parve addirittura godere di una maggiore velocità del colpo di un sacro guerriero e colpì Khaled abbattendolo al suolo.
L' armatura non era parsa costituire una valida difesa contro quel proiettile di natura magica, ma il danno, probabilmente di natura spirituale, non parve essere particolarmente grave.
"ISSISA PASI!" attaccò ancora subito lei rivolta al tritone.
Un vortice magico, turbinante, si materializzò tra i due guerrieri e Khaled avvertì pressante in esso un varco dimensionale.
Era costei in grado anche di relegarlo in chissà quale dimensione?
Io, Willie e Sigfried avevano avuto facilmente la meglio sui soldati semplici e anche Aioria aveva dato il suo apporto seppur non avesse ancora risolto il rebus della totale assenza di cosmo in lui.
Ma le cose non erano assolutamente rosee come parevano in primo acchito...
Se il gold saint di Leo pareva essere diventato un guerriero qualunque esperto di arti marziali, tutti gli altri avevano avvertito come un interferenza nel loro cosmo durante l' esecuzione dell' ultima tecnica.
Tutto sembrava riguardare il misterioso saint loro avversario che continuava nella lenta preparazione del lancio della sua freccia.
Era proprio quest' ultima che sembrava aver iniziato a convogliare su di essa il cosmo di tutti i sacri guerrieri lì presenti come se in essa si preparasse quello che poteva essere considerato pari a un colpo combinato fra tutti loro.
L' arco era ora alzato perfettamente dritto e la freccia, ormai incoccata, era mantenuta parallela al terreno e portata oltre la testa del guerriero.
Solo allora costui prese a parlare con voce molto sottile.
"Avete perso guerrieri, tutti voi! Ora il potere di Arcet de la Fleche è inarrestabile!" in effetti il suo cosmo pareva irraggiungibile anche per tutti loro uniti.
D' improvviso però il cosmo di molti guerrieri noti...
Erano tutti coloro che avendo percorso lo stesso cammino dall' area desertica si erano uniti al gruppo che li aveva preceduti.
Saga, Mur, Kiki, Alberich, Black Phoenix, Cooney, Sid e Mime erano giunti al loro fianco!
Fu solo la donna elfo a dar però l' impressione di temere i nuovi arrivi anche se parve continuare nel suo intento.
L' arciere nemico sorrise addirittura.
Possibile che tutti uniti non potessero costituire una seria minaccia per lui?

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Con Tim bastò un gesto, di probabile natura telecinetica, per farlo precipitare nel burrone prima che ogni azione potesse essere intentata per impedirlo.
Polophilax godeva di un espressione indecifrabile che non sconfinava nè nella pietà nè nel sadismo per quanto aveva appena compiuto.
Il vecchietto non sembrò neppure opporsi al colpo dello spectre di Treasure Dragon e Triangulum Antarcticus semplicemente lo lasciò passare rimanendo fisso con lo sguardo sulla silver saint di Sagitta.
Fu solo quando iniziò la battaglia vera e propria all' interno della mente di Polophilax che Alasdair si sentì come un bambino di fronte a un gigante.
La prima cosa strana fu che sia il bersaglio della tecnica sia colui che l' aveva lanciata si ritrovarono psichicamente all' interno di un vasto paesaggio nevoso con la neve che arrivava alle loro ginocchia.
Lo specchio mise Polophilax di fronte alla propria immagine ma esso parve poi ruotare ponendo lo spectre di Treasure Dragon di fronte a un altro sè stesso, ma con la surplice completamente azzurra.
"Vuoi vedere?" gli disse la sua copia con la voce del vecchietto che pareva mescolarsi con quella del Vala Mandos.
"Vuoi vedere ciò che il tuo tradimento comporterà alla donna che ami e al figlio che avete lasciato in Grecia? Vuoi vedere gli effetti su di loro che determinerà in futuro il tuo tradimento nei confronti di Hades? Vuoi capire se è meglio dare loro tu stesso il colpo di grazia o condannare entrambi a un' eternità di sofferenza? O preferisci ripensare alla morte dei tuoi amici per la tua avidità di essere umano? Ma non ti farò vedere nulla di tutto ciò, non occorre!"
Improvvisamente il guerriero di Hades si ritrovò al di fuori di quell' incubo e catapultato nella crudele realtà.
Intanto Alixia aveva attaccato Triangulum Antarcticus.
"POISONED ARROWS!"
"TRIANGOLO OMNIPRESENTE!"
Il saint della costellazione dimenticata espanse il suo cosmo evocando una miriade di piccoli triangoli di fronte a sè.
Per la guerriera di Athena fu possibile portare solo la prima selva di frecce nel momento in cui infatti tutti i triangolini si unirono per formarne uno più grosso, lei vi venne inghiottita all' interno!
Esternamente non esisteva più la suddivisione della figura geometrica nelle sue componenti più piccole e appariva trasparente, translucido, come se fosse stato fatto di acqua.
All' interno, nonostante avesse solo due dimensioni, la silver saint di Sagitta stava come immagine naturalmente deforme con le mani pigiate sulla 'finestra' come se tentasse di uscire dal quello strano varco dimensionale semplicemente cercando di spingere con forza.
Alasdair era allibito.
"Non temere per lei, così come dei tuoi compagni che sono stati precipitati laggiù! Sono tutti vivi, ancora..." riprese Polophilax.
In effetti, come se fosse involontaria testimonianza di quanto appena detto, dal fondo del precipizio si innalzò forte il cosmo di Hyoga.
L' armatura stessa di Aquarius parve rispondere alla chiamata e si scompose nelle sue parti correndo alla ricerca del proprio padrone.
"L' armatura di Testudo l' ha protetto dalla caduta anche se ora lui pare volersene privare! E il messenger, penso tu sappia che è virtualmente indistruttibile!" disse iniziando ad avvicinarsi allo spectre di Treasure Dragon.
"Per quanto riguarda ciò che più ti preme..., l' avrai indietro a due condizioni: uno, accettare che voi tutti scendiate in quel crepaccio per esserne intrappolati per l' eternità. Due, convincere anche la fenice degli Inferi a seguirvi laggiù!"
Per quanto potesse ancora dubitare, Alasdair rimase basito quando Polophilax diede finalmente testimonianza del proprio cosmo.
Sembrava divino!
Non ai livelli certo di un' Athena o Hades, ma indubbiamente pari a gente del calibro di Hypnos, Thanatos...
Inoltre le vesti che si erano sinora appoggiate morbidamente sul corpo del vecchio si erano irrigidite, come se si fossero tramutate in metallo argenteo o più semplicemente si fossero di colpo congelate.
A quelle parole l' armatura che si era formata attorno al vecchio era parsa addirittura evolversi..., quella era un' armatura divina!
"Non temere..., non sono un dio! Forse avrei potuto esserlo in queste terre ma qui sono pari a tutti gli altri senza ergermi tronfio del mio potere! In me scorre il sangue di Poseidone..., se in fine tu ti domandassi come può essere! "Io non sono 'un' Polophilax, io sono il Polophilax di 1500 anni fa! Qui sono uno dei dieci re di Atlantide, re che compaiono a pieno ruolo solo in tempo di guerra, io faccio riferimento al nono di loro: Azae!"
Kagaho aveva intanto sconfitto definitivamente il suo nemico facendo ricadere il suo corpo martoriato ricoperto di cenere e quasi irriconoscibile nel dannato burrone, a testimonianza dell' efficacia del settimo senso contro le schiere di Atlantide.
Si accorse anche lui dell' immenso cosmo di Polophilax seppur non aveva fatto in tempo a comprendere del tutto il suo agire.
Egli era stanco, provato per il continuo accedere alle sue energie vitali e dubitava potesse reggere subito un altro combattimento contro un avversario, soprattutto di quel calibro!

Atlantide. Pianura continentale (Neferata e Whimber)

Incuranti del destino dei loro compagni, i due spectre erano saliti sull' enorme imbarcazione andando inevitabilmente incontro a un destino di separazione dal resto dei guerrieri giunti dall' Abred.
Avrebbero probabilmente dovuto rendere conto del loro agire ma non era questione così pressante nè che interessasse davvero loro...
Il tizio incappucciato si voltò verso la spectre di Lamia mostrando un volto del tutto umano se non fosse per le pupille completamente giallastre.
"E chi di grazia stareste cercando?"
L' uomo d' improvviso si caricò di energia oscura e gli occhi da gialli divennero neri, iride e cornea compresi.
"THOUSFI FE PUHUTL!" urlò all' improvviso sorprendendo Neferata.
Whimber non pareva essere stato accolto meglio e il ragazzino si rivolse a lui in maniera impertinente.
"Io sono Vexillum e ho sempre sognato di uccidere un sacro guerriero greco!" disse in tutta semplicità come se potesse permetterselo, vista la giovanissima età.
E d' improvviso scatenò il suo cosmo, di tutto rispetto, generando un venticello che sollevò praticamente tutta la polvere presente sulla nave.
"FLAP AFTER FLAP!"
L' equipaggio intanto si era radunato e, pur tenendosi a distanza di sicurezza, pareva voler godersi la scena.
Intanto, a una distanza che andava sempre crescendo, si consumavano gli altri scontri.
Shun, impegnato contro il tizio in grigio, era stato sprofondato nel terreno come se si fosse aperto un portale su di esso e solo le mirabolanti proprietà della sua catena avevano fatto sì che ritrovasse la via verso quella realtà impedendo che un guerriero del suo calibro fosse stato tanto irrisoriamente sconfitto.
Anche le fairy di Myu si erano rivelate inutili contro la rapidità della magia del suo avversario e un fulmine di elettricità lo aveva abbattuto al suolo.
Drow era stato attaccato da un mago dagli evidenti poteri pirocinetici e un teschio ricoperto di fiamme che rideva in maniera folle lo prese in pieno petto. Le fiamme parevano godere della stessa peculiarità di quelle di Kagaho e sembravano essere in grado di permanere anche sul suo cosmo!
Spuntoni di pietra avevano invece ferito Aiacos nonostante avesse rapidamente tentato di alzarsi in volo.
Ikki se l' era invece dovuta vedere con un getto di metallo rovente che pareva essere stato in grado addirittura di rovinare il suo cloth!
Il bronze saint di Phoenix pareva essere messo pure peggio, visto che aveva attirato le attenzioni anche dei due tizi restanti che non parevano volergli lasciar tregua.
Quello in bianco non parve in realtà portare alcun attacco, ma l' altro, con una veste marrone, scatenò su di lui una potente energia magica sottoforma di stormo di corvi.

Atlantide. Porto principale (Giulio e Lucifer)

Fu semplicemente troppo tardi...
Troppo tardi per Sagitta Australis tentare alcunché per opporsi al colpo dell' angelo.
Troppo tardi per l' angelo di accorgersi che non era mai stato lui il bersaglio della tecnica di Sagitta Australis.
L' armatura della costellazione dimenticata svanì infatti nel nulla lasciando il proprio padrone al suo destino di annullamento.
"Che senso ha tutto ciò? Armature sopra la vita di coloro che le vestono?" disse Shaka giunto alle spalle dell' angelo.
Neppure Giulio dall' alto della sua conoscenza ebbe modo di comprendere un simile gesto, non subito almeno...
Fu in effetti Lucifer ad avere le informazioni che i suoi stessi compagni cercavano.
Stranamente il gesto di Carcino parve ribaltare le parole di poco prima e si rivolse all' augure con la voce, seppur gli costasse probabilmente una maggior fatica rispetto a quanto avrebbe potuto fare trasmettendogli i suoi pensieri.
"Voglio credere..., che forse..., voi possiate essere il ponte fra l' uomo e le divinità..." disse con voce rotta da singulti vermigli.
"...dovete distruggere ogni armatura dimenticata che vi si pari dinanzi o ve la ritroverete davanti nel corso del vostro cammino! Sput!" aggiunse tossendo un grosso grumo di sangue.
"Questa è la libertà di Atlan..."
Il saint di Cancer Minor non finì mai la frase seppur la sua comprensione non fosse del tutto impossibile.
Anche Kazuo era giunto ad assistere allo strano 'testamento' lasciato indietro da Carcino e si lanciò subito dove aveva combattuto sino a poco prima di fronte al totem di Linum Boreum.
La gente che aveva assistito alla lotta pareva essere tornata alle loro solite occupazioni senza mostrare compassione o rabbia per le gesta dei loro simili, mera accettazione.
Ricomparve anche Jubee.
Nella sua esplorazione non aveva trovato altri nemici, ma ciò voleva dire poco o nulla perchè parevano numerosi gli abitanti di quella zona così movimentata e da quanto ipotizzava, chiunque di loro avrebbe potuto essere un sacro guerriero, indossata o meno un' armatura.
Proseguendo lungo la via principale si arrivava poi a un ponte levatoio che conduceva all' interno della fortezza che era rimasto unico punto fisso con quanto visto in precedenza quando avevano combattuto sulla secca marina.
 
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CAPITOLO XX - LA PRIMA SCONFITTA
Atene, 3 Gennaio 1994 ore 13.30
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Bosco oscuro (Sid, Mur, Mime, Edward e Khaled)

Il problema costituito dall' avversario di Edward fu unicamente attribuibile alla sua capacità rigenerativa.
Bastò addirittura il colpo lanciato dal marine come distrazione a gettarlo a terra rendendo vano il suo attacco con la spada!
Comunque sia, che potesse o meno incontrare il suo eterno destino, Edward l' immobilizzò nel suo MID-ATLANTIC RIDGE rendendolo inoffensivo per l' eternità.
Per un attimo Khaled ebbe invece l' impressione di essere nuovamente stato surclassato dalla maga elfica e sentì il varco attrarlo a sè ma ebbe appena il tempo di notare il luccichio dorato alle spalle dell' avversaria che il colpo da lui stesso lanciato parve riacquistare vigore.
Il varco parve essere attirato dalla sfera violacea del tritone e quindi scaraventato nuovamente contro colei che aveva osato aprirlo, sottoforma di attacco cosmico.
Se non era per nulla chiaro come la magia potesse funzionare, indubbiamente appariva come una diversa forma di ciò che loro chiamavano cosmo!
Mur comunque si ritrovò a fissare perplesso il guerriero di Poseidone.
Il custode della Prima Casa avrebbe voluto proseguire la sua strategia con uno STARDUST REVOLUTION invece era parso addirittura bastare il fatto che avesse usato il cosmo per teletrasportarsi!
Che diavolo c' entrava?
Ma non era tempo per perdersi in inutili congetture...
Il vero problema era rappresentato da ben altro!
Nonostante l' intervento di Sid e Mime avesse accolto altri 'seguaci', rincuorati dalle loro parole, lo sforzo comune non parve sufficiente.
Qualunque fosse stata la natura dei diversi colpi, o il preciso bersaglio, essi non si esplicarono neanche e andarono semplicemente a rinforzare il cosmo già del tutto 'fuori scala' di Arcet de la Fleche.
In realtà non tutti avevano però seguito la medesima strategia...
Kiki non era ancora completamente in forze e ora fissava imbarazzato il saint delle costellazioni dimenticate proseguire nel suo lento rituale.
Mur, Khaled ed Edward avevano sinora avuto altro a cui pensare...
Gli altri avevano collaborato inutilmente tutti...
Tutti tranne Saga che prese ad avanzare verso il saint delle costellazioni dimenticate lasciando indietro i suoi stessi compagni.
L' arciere aveva iniziato a tendere la corda seppur sembrasse che si fosse fermato circa a metà della massima tensione.
Osservò il gold saint avvicinarsi e fermarsi a circa dieci passi da lui.
Lo accolse con boria: "Forza cavalieri, questo è solo l' hikiwake, la tensione dell' arco! Mancano solo il kai, l' hanare e lo zanshin alla vostra fine, prima che io riabbassi l' arco nello yudaoshi! Tre inutili possibilità per unirvi tutti insieme contro il potere di Atlantide che giace in me, in grado di sconfiggere la stessa Dea Artemide o Apollo sul loro stesso 'terreno'! Ah, ah, ah!"
Saga rimase in silenzio a fissarlo, intuendo che quelle non sarebbero state le uniche parole pronunciate da costui in quel momento.
"Cosa vorrete mai fare? Unirvi tutti insieme magari ricorrendo al vostro insuperabile settimo senso per attaccarmi uniti rinforzandomi ulteriormente? Rinunciare al cosmo pensando di poter fare qualcosa ricorrendo alla mera forza dei vostri corpi forgiati tra mille battaglie fratricide? Sarebbe inutile, come tutto il resto...! Forza, fatemi divertire, indovinando quale sarà la vostra prossima mossa..."
Il gold saint di Gemini sorrise allargando le braccia come a dimostrare la sua incapacità di prendere una decisione.
"Vedrei aperte molte possibilità, caro il mio arciere con manie di grandezza al di là di ogni immaginazione! Pensavo di vedere come ti comporteresti di fronte a un varco dimensionale non diretto a te ma all' ambiente che ti circonda..., ma probabilmente assorbiresti lo stesso il cosmo utilizzato da tutti noi per aprirlo! Potrei rinunciare alla mia stessa vita aprendo il varco per salvare tutti i miei compagni e dar magari loro una possibilità di ritorno..., ma probabilmente non riuscirei lo stesso ad aprirlo perchè mi priveresti della forza necessaria a farlo prima ancora che possa funzionare...! Ma le tua parole mi hanno forse aperto la mente..., perchè pronunciarle così apertamente se non volessi mostrare tanto sfacciatamente il modo per sconfiggerti credendo in tal modo di celarlo in realtà più profondamente?"

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

"Lei non ha più scelta, tu sì! E nessuno di noi ha scrupolo a incontrare un destino di morte qualora ciò comporti la sopravvivenza dei nostri figli! Lei teme per il futuro di sua figlia? Qualora quest' ultima non abbracci il ruolo di sacro guerriero, non avrà mai nulla da temere! Molto semplice..., ma la madre ha scelto di combatterci e ogni scelta ha le sue consguenze!" disse con calma Polophilax alludendo ad Alixia.
Quindi continuò: "Riguardo alla mia posizione è un puro calcolo..., meno battaglie, meno vittime! E poi diciamolo pure..., in quelle condizioni non reggereste mai il confronto con me e dunque voglio vedere se, trovando il modo di superare un potere tale da relegare un dio, troverete il modo di giungere a nuove vette per scontraci con esito ben più dubbio a Cerne! Magari poi col il palesarsi del vero potere di noi atlantidei potreste riflettere sull' inutilità di questa guerra e lasciare che siano gli dei e non voi a combatterla! Nessuno di noi ha voglia davvero di combattere contro voi pedoni, noi miriamo direttamente a re e regine! Ma visto che voi accettate di far loro da scudo, non resta che spezzarvi con tutto ciò che resta in vostro possesso e come potete rendervi conto, le armi migliori per affrontarvi sono ben lungi dall' esservi state mostrate! Non accettate una resa definitiva? Ebbene, la 'trappola', come l' immaginate voi, serve semplicemente a levarvi dai piedi con le 'buone'!"
Polophilax fece un cenno a Triangulum Antarcticus che semplicemente lanciò l' effetto bidimensionale del suo colpo verso lo spectre di Treasure Dragon facendo ricomparire la silver saint appena sopra lo spectre in modo che, pur sospeso sulle sue ali, potesse riaccoglierla tra le sue braccia.
Non appena i due si riunirono, Polophilax fece cenno loro di scendere nel burrone.
Dunque il guerriero di Hades portò il fardello della sua scelta verso la parte bassa di quelle pareti ghiacciate.
Non era certo il peso dell' amata a renderlo tale, ma il pensiero che quella in fin dei conti era la prima sconfitta, nonostante fossero giunti ad Atlantide da poche ore...
Sul fondo trovarono in effetti Hyoga e Tim praticamente incolumi.
Certo il bronze saint di Cygnus appariva provato perchè indubbiamente aveva dovuto far ricorso al settimo senso per congelare l' armatura di Testudo dall' interno frantumandola in mille pezzi e non era la prima volta da quando erano giunti ad Atlantide che lui era costretto ad attingere alle proprie energie vitali...
Alasdair non voleva minimamente sapere cosa provasse e pensasse della sua inutilità in quel frangente, nè tantomeno voler essere un suo avversario qualora fossero riusciti ad abbandonare quelle maledette montagne!
Come Kagaho fece per allontanarsi si accorse di far molta fatica a muovere le ali.
Un colpo improvviso ebbro di cosmo lo colse alle spalle scaraventandolo contro una delle pareti rocciose.
"Come volevasi dimostrare..." ruggì Polophilax.
Era come se un enorme peso tenesse lo spectre di Bennu schiacciato contro il ghiaccio che aveva preso a formarsi sulla sua surplice facendola sfrigolare come se fosse in procinto di spezzarsi da un momento all' altro.
"Non è un' opzione svolazzare da altre parti, o voli verso il basso, o muori quassù!"

Atlantide. Pianura continentale (Neferata e Whimber)

Incuranti del destino dei loro compagni, i due spectre erano saliti sull' enorme imbarcazione andando inevitabilmente incontro a un destino di separazione dal resto dei guerrieri giunti dall' Abred.
Avrebbero probabilmente dovuto rendere conto del loro agire ma non era questione così pressante nè che interessasse davvero loro...
Il tizio incappucciato si voltò verso la spectre di Lamia mostrando un volto del tutto umano se non fosse per le pupille completamente giallastre.
"E chi di grazia stareste cercando?"
L' uomo d' improvviso si caricò di energia oscura e gli occhi da gialli divennero neri, iride e cornea compresi.
"THOUSFI FE PUHUTL!" urlò all' improvviso sorprendendo Neferata.
Whimber non pareva essere stato accolto meglio e il ragazzino si rivolse a lui in maniera impertinente.
"Io sono Vexillum e ho sempre sognato di uccidere un sacro guerriero greco!" disse in tutta semplicità come se potesse permetterselo, vista la giovanissima età.
E d' improvviso scatenò il suo cosmo, di tutto rispetto, generando un venticello che sollevò praticamente tutta la polvere presente sulla nave.
"FLAP AFTER FLAP!"
L' equipaggio intanto si era radunato e, pur tenendosi a distanza di sicurezza, pareva voler godersi la scena.
Intanto, a una distanza che andava sempre crescendo, si consumavano gli altri scontri.
Shun, impegnato contro il tizio in grigio, era stato sprofondato nel terreno come se si fosse aperto un portale su di esso e solo le mirabolanti proprietà della sua catena avevano fatto sì che ritrovasse la via verso quella realtà impedendo che un guerriero del suo calibro fosse stato tanto irrisoriamente sconfitto.
Anche le fairy di Myu si erano rivelate inutili contro la rapidità della magia del suo avversario e un fulmine di elettricità lo aveva abbattuto al suolo.
Drow era stato attaccato da un mago dagli evidenti poteri pirocinetici e un teschio ricoperto di fiamme che rideva in maniera folle lo prese in pieno petto. Le fiamme parevano godere della stessa peculiarità di quelle di Kagaho e sembravano essere in grado di permanere anche sul suo cosmo!
Spuntoni di pietra avevano invece ferito Aiacos nonostante avesse rapidamente tentato di alzarsi in volo.
Ikki se l' era invece dovuta vedere con un getto di metallo rovente che pareva essere stato in grado addirittura di rovinare il suo cloth!
Il bronze saint di Phoenix pareva essere messo pure peggio, visto che aveva attirato le attenzioni anche dei due tizi restanti che non parevano volergli lasciar tregua.
Quello in bianco non parve in realtà portare alcun attacco, ma l' altro, con una veste marrone, scatenò su di lui una potente energia magica sottoforma di stormo di corvi.

Atlantide. Porto principale (Giulio e Lucifer)

Le armature di Linum Boreum e Cancer Minor esplosero in maniera del tutto anomala scavando un cratere là dove erano poggiati i loro totem.
Qualunque cosa fosse che dava loro il 'potere' di tornare sembrava essere stata definitivamente messa fuori uso.
"Mi chiedo se Mur, o Athena stessa, possano approvare un simile gesto..." disse a sorpresa un pensieroso Shaka mentre iniziarono a incamminarsi verso il portale visto da Jubee.
"Quale significato in queste tue parole?" chiese dubbioso Kazuo. "Non vi è dubbio che è meglio levarci di torno gli avversari che man mano ci troveremo davanti! La vostra dea non può che approvare il nostro operato se addirittura un angelo cattolico asserisce di essere nel giusto cammino!".
Ma il gold saint di Virgo lo fissò dubbioso.
"Non avete una grande cultura sulle armature dunque..." disse tornando con lo sguardo a ciò che restava dei due cloth dimenticati nulla, neppure la dimenticanza!
"Ogni armatura dell' ordine di Athena, che sia di utilizzo corrente o dimenticata, è in parte imbevuta del suo divino cosmo e risulta dunque vivente almeno tanto quanto i vostri kami possono essere anche oggetti! Ma per le armature del nostro ordine tutto ciò non è sufficiente... In ogni armatura permangono i ricordi e le gesta di coloro che le hanno indossate come testamento spirituale o monito per i loro successori! Ebbene noi stiamo condannando tutto ciò al definitivo oblio! Quelle armature non sono solo morte, ma ricondotte al nulla senza possibilità che la loro essenza rientri nel ciclo della reincarnazione! Davvero possiamo ergerci a giudici di tutto ciò?"
La risposta pareva comunque essere palese perchè non avrebbero mai potuto reggere la pressione di sacri guerrieri che tornavano continuamente ad affrontarli!
Giunsero dunque di fronte al portale pronti ad attraversarlo ben consci forse di non essere proprio soli in quelle terre...

Atlantide. Fortezza dei confini (Giulio e Lucifer)

Di fronte a loro un' immensa fortezza difensiva tanto mastodontica da apparire paragonabile nell' immediatezza solo alla Grande Muraglia Cinese seppur non potesse godere delle medesime misure, perlomeno in lunghezza.
Comunque sia non ne intravedevano i limiti laterali ed era una vera e propria costruzione che poteva contenere un intero esercito e forse più.
Eppure, una volta attraversato il portale, si ritrovarono al suo interno in completa solitudine in una gigantesca stanza o corridoio su cui si affacciavano molteplici porte.
Il gold saint di Virgo non fu il primo ad avvertire qualcosa, la sensazione fu infatti più forte per Giulio, ma fu il primo a palesarla.
"Sembra che da uno dei piani inferiori provenga l' emanazione di un sacco di anime!"
L' angelo scrollò la testa mentre un luccichio iniziava ad apparire nei suoi occhi insieme a un ghigno sul suo viso.
"Non sono anime..., non proprio! Quelli sono non-morti, empie creature al seguito di colui che cerco!"
 
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CAPITOLO XXI - LA FREDDA TRAPPOLA ETERNA DELLA VITA
Atene, 3 Gennaio 1994 ore 14.00
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Bosco oscuro (Sid, Mur, Mime, Edward e Khaled)

La tattica intrapresa dai sacri guerrieri risultò sin dall' inizio troppo confusionaria e disorganizzata.
Sid si slanciò in avanti da solo, senza forse aver ben compreso ciò che coloro che avevano incontrato già da prima Arcet de la Fleche avevano vissuto sinora e incurante del fatto che la sua presenza sulla linea di tiro avrebbe ostacolato qualunque tentativo comune dei suoi compagni.
In realtà il suo attacco venne anticipato da quello di Khaled ed Edward che comunque agirono indipendentemente colpendo, seppur a breve distanza di tempo, il guerriero con tecniche distinte.
Il cosmo della freccia, dell' arco o del guerriero stesso, ovunque andasse ad addensarsi, non fece che accrescersi ancora.
Il god warrior di Tiger colpì sì il saint al volto subito dopo, ma costui non si spostò neanche come se non avesse ricevuto altro che un misero buffetto.
E a nulla valse neppure un colpo combinato di natura mentale eseguito da Saga e Black Phoenix.
Molti erano rimasti altresì fermi intuendo l' impossibilità di organizzare qualcosa di concreto quando troppi guerrieri si erano slanciati in avanti con tentativi più o meno individuali.
Fu stranamente Aioria ad avere l' idea migliore...
Avvicinandosi a Mur e Saga prese a dire: "Non resta che un' ultima opzione..., l' ATHENA EXCLAMATION!"
"Sicuro che basti?" chiese Kiki dopo un attimo di assoluto silenzio.
"Non so sia sufficiente il cosmo di noi tre soli, ma indubbiamente se ci uniremo tutti insieme, sarà il potere massimo che riusciremo mai ad esprimere!" rispose Saga intuendo che era effettivamente l' unica possibilità concreta rimasta loro.
Willie notò il proprio maestro particolarmente pensieroso.
"Cosa c' è?" chiese curioso.
"Come al solito qualcosa non quadra..." rispose il marine di Scylla. "Ma ora non vi è tempo per discutere..., appoggiamo il tentativo dei saint di Athena, se saremo ancora vivi ne discuteremo dopo!"
Io si rivolse dunque al gruppo di alleati: "E' questa l' ultima possibilità che ci è offerta, non lasciatevi ingannare! Il kai è la massima estensione della corda dell' arco e per quanti passaggi ci siano dopo, una volta lanciata la freccia non potremo più far nulla!"
In effetti Arcet de la Fleche tese al massimo l' arco pronto a rilasciare il suo dardo ebbro di energia cosmica.

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Quanto davvero era forte l' animo dei sacri guerrieri?
Già più volte la consapevolezza di essere solo delle pedine aveva sparso innumerevoli mine sul cammino di fede che li legava ai propri dei.
Tutti fingevano di non vederle ritenendosi al sicuro dietro a trincee erette in nome di ciò che consideravano ideali, portati avanti o meno dai sacri ordini che rappresentavano.
Ma neanche ciò bastava...
Diversi, anche tra le fila più impensabili, iniziavano ad abbracciare dottrine che non erano le loro, che mai avrebbero potuto esserlo, credendo in chissà quale ancora di salvezza la cui catena, che la vedessero o meno, era però solo intessuta coi fili della propria superbia, maturata nel corso di innumerevoli battaglie da cui erano usciti sempre vincitori.
Non l' avrebbero mai ammesso...
Ma in fin dei conti avevano già cominciato a perdere ad Atlantide molto, e forse troppo, di ciò che possedevano...
Ed ora anche il più forte dei sentimenti in grado di legare due persone tanto diverse come Alasdair e Alixia era messo a dura prova...
O forse no...
Polophilax fissò ancora per qualche minuto tutti coloro che lo guardavano con odio da diversi metri più in basso senza che nessuno riuscisse in realtà a scrutare davvero negli occhi dell' altro.
Indubbiamente avvertì le voci portate a lui dalle pareti ghiacciate ma non diede seguito ad alcuna risposta.
Non sembrò curarsi delle parole di sfida di Alixia nè del fatto di aver in fin dei conti lasciato loro una possibilità...
Nè delle roventi parole di sfida di uno Hyoga che mai nessuno dei presenti aveva visto tanto infuriato al di là di ogni limite delle raccomandazioni lui riservate dal suo predecessore.
Fu solo Kagaho a vedere nel saint delle costellazioni dimenticate tutta la freddezza tipica dei guerrieri delle energie criocinetiche ma a livelli che non avrebbe mai ritenuto possibili!
Ma neppure le sue parole toccarono il guerriero di Atlantide che si era limitato a staccarlo dalla parete osservandolo con noncuranza come se neppure fosse più un nemico, senza che sembrasse importargli della presunta immortalità del guerriero di Hades perchè probabilmente nessuno si sarebbe mai potuto paragonare lui o alla prigionia in cui stava per relegare tutti loro.
Fu solo quando anche lo spectre di Bennu raggiunse i compagni che la trappola si chiuse effettivamente su tutti i sacri guerrieri dell' Abred.
Anche se non era proprio il modo che tutti loro avevano immaginato...
"CYCLIC LIFE GLACIATION!"
Il cielo sopra di loro parve modificare la sua tonalità azzurrina schiarendosi un poco come se anch' esso rispondesse alla strana 'chiamata' di Polophilax.
"Non può essere..." sussurrò il gold saint di Aquarius il cui viso era tornato ad essere da paonazzo al normale colorito, seppur tendente allo smorto.
Tutti si voltarono verso di lui anche se la sola che comprendeva il suo timore era la silver saint di Sagitta.
"La tecnica proibita delle energie fredde!" disse con un velo di tristezza.
"Ci risiamo..." grugnì Kagaho poco propenso a mostrarsi sorpreso di fronte a un 'soggetto' di cui si era ormai troppo abusato.
"Athena stessa nè ha proibito l' uso memore di ciò che ha rappresentato un tempo..., il sacrificio continuo di un sacro guerriero allo scopo di imbrigliare qualsivoglia forza cosmica!"
"Dovete spiegarmi perchè diavolo la vostra dea continua a proibire tecniche di tale portata per poi ritrovarsi davanti nemici che invece ne fanno un normale uso..." chiese lo spectre di Bennu.
Questa volta diverse occhiate incenerirono il guerriero di Hades relegandolo al silenzio, seppur non è che avesse poi tutti i torti...
"Come funziona esattamente?" domandò Tim.
"E' la base delle energie fredde, la sua più semplice applicazione ma dotata di incredibile potenza! La criocinesi si basa sul rallentamento del moto elettronico, giusto? Ebbene, immaginate un potere tale da riuscire a imbrigliare qualunque forza atomica per rallentare il moto delle particelle atomiche sulle orbite intorno al nucleo di quella stessa forza..."
La spiegazione non era certo una delle più immediate...
"Ma cosa vuol dire tutto ciò? Che Polophilax è tanto potente da reggere lui da solo il confronto con un dio?" domandò un confuso Alasdair.
"No! Peggio! Vuol dire che costui riesce a sfruttare anche il cosmo di un dio assorbendolo e sfruttandolo a suo favore per imbrigliare e spegnere la fonte stessa! Non vedetelo come qualcosa di vivente, immaginate una forza in grado di assorbire una quantità tale dell' energia a lei rivolta da usarla per autodeterminare il proprio annullamento!"
"Insomma non serve carpire l' intera forza di un dio, basta assorbirne la metà per poi annullare con essa ciò che resta!" ipotizzò Alixia.
"Esatto, e purtroppo non penso ci siano limiti a ciò che riesce ad annullare!"
Nonostante la ritrovata pacatezza, Hyoga pareva pensieroso, troppo pensieroso...
"Cosa c' è che non quadra?" intuì lo spectre di Treasure Dragon.
"Per quanto ne sappia io non è così che funziona quel colpo, però...!"
"Cosa altro c' è?" chiese Tim intuendo fosse qualcosa di problematico.
Il custode dell' Undicesima Casa continuò: "Per quanto mi è stato narrato da Camus stesso, tale tecnica richiede due componenti fondamentali: un guerriero che accetti di perdere la sua stessa vita pur di sconfiggere il nemico, e il corpo del nemico stesso!"
Solo qualche secondo e Hyoga concluse sorprendendo tutti: "Eppure nessuno di noi sembra essere vittima di alcun tipo di tecnica, se fossimo noi i bersagli, ormai dovremmo essere completamente ricoperti di ghiaccio..., dall' interno!"
"Aspetta..., aspetta un attimo!" intervenne Alixia. "Vuoi dire che Polophilax si è autoimmolato pur di lasciarci qui? Che senso ha quando avrebbe potuto ucciderci uno ad uno? Che senso avevano le sue parole?"
Il silenzio che seguì dopo fu interrotto solo da un osservazione di Kagaho: "Il cielo..., non è il cielo ad aver cambiato colore! Quel dannato guerriero ha scatenato il potere di cui parlate alla sommità del crepaccio richiudendolo con un invisibile barriera! Quadra come ipotesi?"

Atlantide. Pianura continentale (Neferata e Whimber)

L' 'effetto-nebbia' di Whimber risultò efficace e i velocissimi colpi di Vexillum non riuscirono a raggiungere il suo corpo materiale.
Inoltre lo spectre di Bat si accorse che il bambino che era costretto ad affrontare sembrava godere di una invisibile protezione dovuta a probabili correnti d' aria che era in grado di controllare.
Ma non sembrò essere quella la sua unica difesa...
Al NIGHTMARE SONAR oppose un nuovo colpo, l' UNION che parve essere in grado di relegare dimensionalmente le onde sonore dello spectre per poi rispedirle al mittente.
Comunque Whimber non subì alcun danno se non nell' orgoglio nel vedere un guerriero 'implume' tenergli testa.
Il bambino gli rispose a tono: "Non male vecchietto, ma così non andrai da nessuna parte! Ah, ah, ah!"
Molto più inaspettato fu l' esito dello scontro che coinvolgeva Neferata.
La spectre si accorse quasi subito che avrebbe anche potuto non evitare il colpo di natura magica a lei diretto..., non era lei il bersaglio!
Il colpo prese Vexillum alle spalle facendolo cadere proprio sotto le grinfie dello spectre di Bat.
Neferata guardò perplessa l' uomo che sino a un attimo prima stava affrontando e ci volle un istante prima che afferrasse le sue parole a lei rivolte.
"Pensi che riesca ad arrangiarsi da solo?" disse con uno strano sorriso arricchendo le proprie mani della stessa energia nera vista prima.
"Forza, uccidi ogni membro dell' equipaggio prima che riescano a teletrasportarsi via!"
Con notevole velocità il mago atlantideo lanciò un nuovo colpo diretto a ogni essere vivente si parasse di fronte a lui.
"NUMAFEBEIPA FAM VANQI!"
Coloro che venivano toccati dalle lingue nerastre evocate dall' uomo parevano perdere ogni loro intento di fuga, come se gli arti fossero divenuti improvvisamente troppo pesanti.
Una lingua di energia magica pareva aver raggiunto anche Vexillum che, come agnello sacrificale, non pareva neppure più riuscire a riacquistare la posizione eretta.
Ormai i due spectre non riuscivano più a distinguere il difficile destino dei compagni che avevano abbandonato.
Ikki aveva ucciso uno dei tre maghi che lo minacciavano e Myu era accorso a liberare il bronze saint di Phoenix dal duplice attacco che ancora lo attanagliava essendosi liberato dal proprio avversario.
Per tutti gli altri i problemi sembravano solo essere in crescendo visto che nessuno pareva riuscire a contenere gli attacchi di natura magica.
In realtà, tranne un poderoso colpo infuocato ricevuto da Drow, i danni non parevano essere di notevole entità, ma le sacre armature cominciavano a essere messe a dura prova e in molti casi risultavano addirittura inutili!

Atlantide. Fortezza dei confini (Giulio e Lucifer)

Non fu difficile trovare quello che cercavano, forse lo fu di più star dietro all' angelo che pareva una fiera all' inseguimento di una preda ferita dopo averne annusato il sangue nell' aria.
Scesero diverse rampe di scale, sino a quasi perdere l' orientamento e quindi si fermarono di fronte a un gigantesco portone da cui, esseri divini o meno si fosse, si avvertiva un penetrante odore di morte.
Come Giulio toccò la porta eccola incendiarsi mostrando un pentacolo sino a poco prima del tutto invisibile e ora disegnato da sottili righe di legno incenerito.
Al di là di quella porta una gigantesca stanza enorme nella sua sontuosità ma profondamente rovinata, come se un combattimento molto duro si fosse manifestato al suo interno, prendendo soprattutto come bersaglio il pavimento lastricato.
Il buio era profondo, anche troppo da potersi giustificare nonostante la presenza di diverse fiaccole.
Il gruppo avanzò compatto sino a ritrovarsi di fronte a uno spettacolo che di umano aveva ben poco...!
Gli occhi dei sacri guerrieri videro due armature, o meglio i pezzi di quello che erano state, appartenenti probabilmente a quell' ordine di saint dimenticati che sembrava aver sede proprio in quelle terre.
Ma attorno ad esse un notevole numero di creature che proprio di umano conservavano ben poco.
Diversi in effetti erano morti viventi a diversi strati di decomposizione che andavano dal cadavere fresco, fresco, allo scheletro in procinto di divenire polvere.
Ciò che più colpì i presenti furono però le stature della maggior parte di essi...
Per un attimo parvero essere bambini ma le proporzioni e le zanne che sembravano stare al posto dei denti fecero propendere per altro..., altre creature probabilmente appartenenti al popolo fatato o a qualcosa di simile...
Ma Giulio degnò tutti loro solo di un breve sguardo, avvertì qualcosa ancora celato nell' ombra che era lì ad attenderli, qualcosa che odiava nel profondo molto più di quegli esseri riportati in una parvenza di vita solo grazie alla magia nera...
Ghoul!
Nulla vi era più di blasfemo di quelle creature, forse neppure i vampiri stessi!
Esseri umani resi folli dai cadaveri dei morti di cui si erano nutriti!
Una creatura ingobbita, sudicia e disgustosa emerse dalle tenebre rivolgendo uno strano acuminato sorriso all' angelo alzandosi dal pasto di una grassa gamba per allungare i suoi artigli, da cui colava un disgustoso liquido nero, verso Giulio.
"Fate attenzione, quel veleno è in grado di uccidere anche un angelo col potere della guarigione! Dunque non vi è sacro guerriero che tenga!" disse il legionario angelico.
Lentamente l' orrenda massa si diresse verso i nuovi giunti.

Edited by Marino di Scylla - 12/2/2012, 19:28
 
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CAPITOLO XXII - L' ATEISMO DEI NONMORTI?

Atene, 3 Gennaio 1994 ore 14.30
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Bosco oscuro (Sid, Mur, Mime, Edward e Khaled)

Questa volta i 14 guerrieri lì presenti agirono come una cosa sola realizzando uno dei tanti miracoli che loro soli e non gli dei erano capaci di compiere.
Per un solo istante conobbero la paura celata da sembianze di dubbio.
Il prodigioso potere di Arcet de la Fleche sembrò innalzarsi a vette impreviste che forse avrebbero addirittura pareggiato un ATHENA EXCLAMATION lanciato da tre gold saint all' unisono.
Ma loro non erano in tre...
Due erano gli astri generati dalle fonti cosmiche di indicibile potere, forti come soli la cui coesistenza risultasse però impossibile.
E quindi venne la luce...
Come se fosse stata quella la prima scintilla dal buio primordiale, tutto divenne accecante conoscenza e nulla rimase orvino oblio.
Ma i sensi vennero assorbiti da tutto ciò e seguì il buio...
Era quella il segno della fine di tutto?
L' emissione di un tale potere era l' annullamento della realtà che conosciamo?
Forse...
O forse no...
I primi respiri affannosi...
I primi rumori di metallo che tornava ad ergersi sfregando sul terreno...
Pian piano i guerrieri ripresero coscienza del sè e osservarono straniti ciò che circondava tutti loro.
Il bosco non esisteva più e riconobbero, più o meno in realtà, l' ambiente delle pianure della probabile vera faccia di Atlantide.
Tutti loro erano al centro di una precisa forma pentagonale in grado di contenere tutti loro, all' interno della quale il terreno era tutto completamente reso sterile come se fosse stato martoriato da una potente energia calorica.
Nessuno pareva essere stato profondamente ferito dalla tremenda esplosione generatisi anche se i tre gold saint furono gli ultimi a riacquistare la stabilità sulle gambe.
Era dunque il tempo del riposo ma lo sguardo del marine di Seadragon andò alla ricerca di quello del marine di Scylla, memore dei dubbi di poco prima.
Io intuì il desiderio del compagno e gli diede soddisfazione prima ancora che si palesasse.
"Che senso ha tutto ciò?" disse Io sconsolato.
Edward non sembrò capire al principio mentre anche Sigfried si era fatto avanti intuendo forse più di lui dove il custode del Pacifico Meridionale volesse arrivare.
"Secondo i nostri dei molti sacri templi sono stati attaccati alla ricerca di noi chiavi! Perchè dunque ora usare un potere tale da annientarci tutti in una volta sola? Che importanza avrebbero i nostri ruoli in tutto ciò?"
"Non so come funzionano queste cose e Morrigan si è guardata bene dal comunicarcelo..., ma se morissimo tutti, non è che il potere di chiavi dovrebbe per forza di cosa passare ad altri?" chiese il god warrior di Fafnir
"Non penso sia una cosa così immediata, nè che la si possa controllare..." intervenne Willie. "... effettivamente Doirmund di Pooka è stato la chiave dell' Oniria prima di me, oltre che Signore dell' Arduin, ma qualcuno di voi ha mai sentito parlare di altre chiavi?"
Tutti rimasero in silenzio, mentre il capannello di sacri guerrieri si rinforzava man mano, visto che ascoltare quella discussione appariva come l' unica cosa interessante da fare...
"Se dunque Atlantide ci ha cercato sin dalla sua apparizione, perchè ora cancellarci in una volta sola?" chiese Aioria
"Puro e semplice saggio delle nostre capacità..." intervenne all' improvviso Cooney come se fosse la cosa più semplice da aspettarsi.
Il guerriero celtico continuò.
"Abbiamo usato quanto di meglio avessimo potuto fare..., e ora sanno di cosa si tratta! Dunque cosa ci resta davvero ora?"

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Indubbiamente il primo passo da compiere per seguire l' obbligatorio percorso di sfida voluto da Polophilax era rappresentato dal saggiare ciò a cui stavano di fronte, o meglio sotto...
E i loro tentativi dimostrarono come effettivamente la forza scatenata dal saint delle costellazioni dimenticate interferisse coi loro poteri cosmici, seppur non sembrasse inibirli completamente.
I sacri guerrieri che si innalzarono in volo notarono subito un forte abbassamento di temperatura, nonostante si trovassero già sensibilmente al freddo, man mano che si avvicinavano alla sommità del cratere e non si arrischiarono dunque a giungere eccessivamente vicino ad essa.
Le anime di Alasdair sembrarono riuscire a passare indenni la misteriosa 'barriera', visto che le loro figure rimasero integre, seppur separate dalla vista dello spectre da una sorta di filtro azzurrino. Sembrarono comunque essere confuse, come fuori controllo, incapaci di pianificare la benchè minima azione e presto svanirono nel nulla tornando nel loro luogo di provenienza.
Per Alixia ci fu invece un nulla di fatto. I poteri telepatici non sembrarono trovare semplicemente nulla da sondare e non fu neppure possibile discernere se i suoi pensieri effettivamente fossero andati al di là del potere che stavano studiando.
Differente parve essere il discorso per quanto riguardava i poteri pirocinetici.
Nonostante l' utilizzo del settimo senso la palla di fuoco di Kagaho impattò sulla barriera divenendo subito ghiaccio sottoforma di stalattiti rivolte minacciose verso i sacri guerrieri.
Hyoga aveva rifiutato l' invito dello spectre di essere portato più vicino alla barriera non tanto per il 'simpatico' invito di quest' ultimo, quanto per il fatto che sarebbe stato troppo complicato utilizzare tecniche tanto opposte quanto le loro.
Un semplice cenno di diniego era tutto ciò che aveva rivolto in risposta al guerriero di Hades, ma non si era mai degnato di staccare gli occhi dall' alto.
Tim si era limitato a creare il suo BISSO su una delle pareti cercando con esso di raggiungere la sommità per valutare anche gli effetti di essa.
Semplicemente i filamenti presero a congelarsi man mano che procedevano verso l' alto...
Solo dopo tutti i tentativi dei compagni, il gold saint di Aquarius sembrò destarsi dalla sua meditazione dimostrando come finalmente il suo utilizzo delle energie fredde fosse determinante.
"Se quella è comunque una variante del CYCLIC LIFE GLACIATION deve indubbiamente avere una fonte che genera quel potere! Troviamola, distruggiamola e saremo liberi!"
Le occhiate rivolte prima a Kagaho furono tutte per lui.
Il cavaliere di Athena si sbrigò presto a proseguire: "Le anime di Alasdair possono superare quello sbarramento e le fiamme di Kagaho diventano ghiaccio. penso che i miei poteri criocinetici possano coesistere con quelli di Polophilax ma il dubbio che resta è che possano rinforzarsi a vicenda, proprio come l' effetto più tipico del colpo..."
Improvvisamente il saint si rivolse verso il messenger dei Passaggi Sottomarini: "Come funziona esattamente il tuo BISSO?"
Tim lo guardò perplesso ma gli rispose: "Hai presente l' 'ancoraggio' di una cozza? Ebbene il bisso è proprio quella colla che la trattiene al di là della forza più impetuosa delle onde! Sono sottili filamenti che senza essere toccati appaiono come piccoli 'vermi' fatti di un fragile materiale ma basta che siano rotti con una piccola pressione per emettere una potentissima colla!"
"Può reggere un uomo che rimanga incollato attraverso esse sulla parete rocciosa?" chiese ancora Hyoga.
"Ricordi le scale che conducevano al Tempio di Athena sull' Olimpo?" disse sorridendo il guerriero di Hermes.
"Lo prendo come un sì...! E il ghiaccio è un suo punto debole..." disse il custode dell' Undicesima Casa.
Tim annuì.
"E' ancora valido il tuo passaggio?" chiese ancora Hyoga rivolgendosi però a Kagaho.
Lo spectre si limitò a una scrollata di spalle.
"Devi portarmi più in alto possibile, ove la tua surplice ti consenta di arrivare senza finire congelato! Quindi lanciami di spalle contro la parte della parete che è ricoperta dal BISSO!"
Lo spectre di Bennu fece per avvicinarsi ma l' esplicitazione del piano di Hyoga era ancora all' inizio...
Fu comunque ancora allo spectre di Bennu che egli si rivolse, facendo però cenno anche ad Alasdair di avvicinarsi.
"Forse c' è un modo per aprire un buco in quella barriera facendo sì che uno di noi passi al di là distruggendo la fonte... Le anime fungeranno da serratura...! Alasdair, riuscirebbero a reggere il fuoco di Bennu? Per quanto?"
Lo spectre di Treasure Dragon cercò lo sguardo del compagno Kagaho ma entrambi non seppero dare così su due piedi una risposta.
"Non importa...! Basta che il colpo spirituale di Treasure Dragon venga lanciato con una quantità di cosmo superiore alle fiamme di Kagaho! Queste ultime possono essere lanciate anche al minimo, l' importante è che le anime si congelino a metà strada tra qui dentro e là fuori! E io darò il mio contributo... Tutto chiaro?"
"Sì, ma chi di noi dovrebbe uscire e affrontare ciò che c' è là fuori?" chiese Tim.
"Indubbiamente il più adatto è lo spectre di Treasure Dragon perchè i suoi poteri spirituali sembrano essere i meno interessati dal potere di Polophilax!"
Alixia si intromise subito.
"Ma sono io la meno provata dagli scontri precedenti, lasciate che sia io ad affrontare Polophilax!"
Hyoga la fissò serio.
"Quello là fuori non è Polophilax! Non sarebbe così facile!" disse duramente. "E poi dubito le tue frecce possano risultare più utili in quel frangente di quanto lo siano stati i miei poteri criocinetici sinora!"
Facile...?
"Mi spiace dirtelo, ma in questo momento sei inutile almeno quanto lo sono stato io sinora!" disse il gold saint.
"Posso almeno innalzarmi con lui in volo per poi donargli anche il mio cosmo!" tentò la silver saint.
"No, gli saresti d' impiccio nel volo e poi..., dubito che chiunque ne esca da lì comunque illeso! Ci serve qualcuno al massimo qualora ci siano altre sorprese..., e quella sei tu!"
"Cosa vuol dire 'non ne uscirà illeso'..." disse lei trascurando tutto il resto.
"Quello che ha detto!" la interruppe Alasdair poggiando una mano sulla spalla dell' amata. "E' l' unica possibilità che ci resta..., cogliamola! E' questo ciò che siete abituati a fare voi saint! Lascia che per una volta lo faccia uno spectre, indipendentemente da chi sia io!"
Hyoga diede le ultime istruzioni convincendo Kagaho a portarlo subito in alto.
Quindi tutti loro riposarono quel tanto da recuperare la fatica accumulata prima di realizzare quel fondamentale tentativo.

Atlantide. Pianura continentale (Aiacos, Neferata e Whimber)

L' 'effetto-nebbia' di Whimber risultò efficace e i velocissimi colpi di Vexillum non riuscirono a raggiungere il suo corpo materiale.
Inoltre lo spectre di Bat si accorse che il bambino che era costretto ad affrontare sembrava godere di una invisibile protezione dovuta a probabili correnti d' aria che era in grado di controllare.
Ma non sembrò essere quella la sua unica difesa...
Al NIGHTMARE SONAR oppose un nuovo colpo, l' UNION che parve essere in grado di relegare dimensionalmente le onde sonore dello spectre per poi rispedirle al mittente.
Comunque Whimber non subì alcun danno se non nell' orgoglio nel vedere un guerriero 'implume' tenergli testa.
Il bambino gli rispose a tono: "Non male vecchietto, ma così non andrai da nessuna parte! Ah, ah, ah!"
Molto più inaspettato fu l' esito dello scontro che coinvolgeva Neferata.
La spectre si accorse quasi subito che avrebbe anche potuto non evitare il colpo di natura magica a lei diretto..., non era lei il bersaglio!
Il colpo prese Vexillum alle spalle facendolo cadere proprio sotto le grinfie dello spectre di Bat.
Neferata guardò perplessa l' uomo che sino a un attimo prima stava affrontando e ci volle un istante prima che afferrasse le sue parole a lei rivolte.
"Pensi che riesca ad arrangiarsi da solo?" disse con uno strano sorriso arricchendo le proprie mani della stessa energia nera vista prima.
"Forza, uccidi ogni membro dell' equipaggio prima che riescano a teletrasportarsi via!"
Con notevole velocità il mago atlantideo lanciò un nuovo colpo diretto a ogni essere vivente si parasse di fronte a lui.
"NUMAFEBEIPA FAM VANQI!"
Coloro che venivano toccati dalle lingue nerastre evocate dall' uomo parevano perdere ogni loro intento di fuga, come se gli arti fossero divenuti improvvisamente troppo pesanti.
Una lingua di energia magica pareva aver raggiunto anche Vexillum che, come agnello sacrificale, non pareva neppure più riuscire a riacquistare la posizione eretta.
Ormai i due spectre non riuscivano più a distinguere il difficile destino dei compagni che avevano abbandonato.
Ikki aveva ucciso uno dei tre maghi che lo minacciavano e Myu era accorso a liberare il bronze saint di Phoenix dal duplice attacco che ancora lo attanagliava essendosi liberato dal proprio avversario.
Per tutti gli altri i problemi sembravano solo essere in crescendo visto che nessuno pareva riuscire a contenere gli attacchi di natura magica.
In realtà, tranne un poderoso colpo infuocato ricevuto da Drow, i danni non parevano essere di notevole entità, ma le sacre armature cominciavano a essere messe a dura prova e in molti casi risultavano addirittura inutili!
Quasi il gigante di Garuda non si avvide che i numeri si erano pareggiati, grazie alle vittorie di Myu e Ikki, nonostante la decisione di Neferata e Whimber di non seguire più il loro cammino.
Solo qualche anno fa avrebbe avuto pieno diritto di decidere della vita dei due sottoposti incenerendo entrambi sul posto senza la noia di sentirsi rimbrottare da uno dei delfini di Hades o il dubbio di fraintendere il volere di un dio tanto imprevedibile quale era il Dio degli Inferi di quei tempi…
In effetti ancora oggi non capiva pienamente la storia della parentela di Hades e Persephone Kido con Ikki, Shun e Pandora, e non gli importava indagare sul loro albero genealogico…
Se Hades aveva detto che era così, così doveva essere…
Comunque ora quei due saint prediletti e la cauldron warrior fallita, erano figli del dio che seguiva e dunque era obbligato a dar loro il meritato rispetto seppur nel suo intimo sognasse di una nuova battaglia contro Athena solo per vedere quale sarebbe stato il loro destino in quel caso…
La nenia fastidiosa del suo avversario lo riportò alla realtà dello scontro.
Come al solito non capiì le parole che legavano costui ai suoi poteri magici, ma indubbiamente non era lo stesso colpo che aveva ricevuto prima ancora che riuscisse ad innalzarsi in volo sulle sue ali.
“QUFSA FAE SIXE!”

Atlantide. Fortezza dei confini (Giulio e Lucifer)

I cadaveri viventi non si dimostrarono nulla di che...
Jubee e Lucifer si affidarono ai poteri dimensionali del gold saint di Virgo ritenendo che fossero i più adatti all' occasione, mentre Kazuo, come preventivato dallo stesso Giulio, aveva fatto ricorso al fuoco del suo DAGEKI NO SENSUO KURUMA.
Qualche problema in più pareva averlo paradossalmente avuto il legionario angelico quando di fronte a lui furono diverse le figure di ghoul che si palesarono, avversari ben più ostici, come da previsione.
Comunque sia ne abbattè diversi prima che insieme ai suoi compagni si rendesse conto di ciò che stava accadendo.
Sì, ne avevano distrutti o fatti svanire molti, eppure non parevano mai diminuire di numero!
Ne stavano giungendo altri e di continuo!
L' angelo urlò la sua rabbia mettendo sull' avviso i compagni.
"Dobbiamo trovare chi diavolo li manovra o trovare la fonte da cui provengono...!"
Le parole di Giulio si bloccarono nella sua stessa bocca.
Il pavimento...
Là dove alcune grosse piastrelle si erano staccate per la precedente battaglia si intravedeva una linea rossa larga all' incirca come un braccio e mal disegnata.
Sotto il pavimento! Sotto il pavimento c' è un pentacolo! Dobbiamo distruggerlo o questi esseri continueranno a fare la loro comparsa! Dobbiamo distruggere i cinque vertici all' unisono! Trovateli e tenete la posizione fino a che ognuno di noi sia pronto!"
"E di loro che dovremmo farne?" chiese Jubee osservano la rinnovata massa che si agitava avvicinandosi loro.
"Abbatterli! L' unico vero problema sono i ghoul, il resto fa solo numero!"
I guerrieri furono dunque costretti a separarsi per l' enorme sala alla ricerca del vertici del pentacolo.
La confusione parve aumentare nelle fila avversarie quando l' obbiettivo comune costituito dai sacri guerrieri parve dividersi con eccessiva rapidità.


 
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CAPITOLO XXIII - IL GIOCO DEL DIAVOLO
Atene, 3 Gennaio 1994 ore 15.00
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Pianura continentale (Sid, Mur, Mime, Edward e Khaled)

La tranquillità del riposo non parve portar loro alcuna novità di rilievo.
Indubbiamente l' argomento principale riguardò la forma precisa del terreno da cui loro stessi parevano essere usciti.
Nonostante si trattasse solo di un gigantesco pentagono, forse complici le passate disavventure o sufficiente la consapevolezza della presenza di un essere angelico tra le loro fila seppur non nella piena vicinanza, molti di loro videro o credettero di vedere una stella a cinque punte in esso.
Mur parve subito essere il più sagace e anche se al principio propose di distruggere qualcosa di già completamente annichilito, comprese il pericolo insito in quel gesto.
Non che conoscesse alla perfezione il potere spirituale delle forze demoniache IN cui il solo Shaka svettava tra i gold saint, ma in fin dei conti se davvero di un pentacolo si trattava, esso avrebbe potuto essere paragonato a un varco dimensionale, questione indubbiamente a lui più congeniale...Dunque in quei termini la sua perplessità poteva essere vista come distruzione di un portale ancora celato.
Ma così facendo l' avrebbe aperto o rinchiuso?
Presto avrebbero probabilmente avuto le risposte che cercavano ma ora no, perchè indubbiamente lì non vi era nulla da distruggere ancora!Il numero di sacri guerrieri presenti si era indubbiamente rinfoltito e le ferite non erano particolarmente gravi per coloro che le avevano subite.
Il solo Saga sembrò, agli occhi di Kiki, essere bisognoso di cure.Il gold saint di Gemini non volle però affaticare eccessivamente il guaritore e si accontentò di un ANABLASTANO che non portasse Kiki allo svenimento.
Per il resto non parvero esserci bisogni particolari anche se ben tre di loro avevano le armature danneggiate.
I pettorali di Seadragon e Amethist e uno dei bracciali dello stesso Mur.
Ancora il gold saint di Aries riflettè se fosse meglio ovviare a quei problemi ma parvero ancora eccessivi i costi correlati.
Il percorso parve ancora obbligato e vagando verso quello che pareva essere il nord si ritrovarono di fronte a un nuovo canale trasversale al di là del quale si stagliava indubbiamente ancora un' altra dimensione con tutto ciò che conteneva...

Atlantide. Foresta delle fiere (Sid, Mur, Mime, Edward e Khaled)

Se prima si era trattato di un semplice bosco, ora si trovavano in una vera e propria foresta!
Indubbiamente qui le piante non erano state disposte regolarmente da mano umana e la vegetazione appariva del tutto autonomamente lasciata a sè stessa.
Muoversi fu dunque più difficile sebbene l' oscurità non parve, stranamente, essere fitta come quella del bosco.
La luce pareva giungere infatti un po' da ovunque come se le fonti fossero molteplici e non solo quella solare.
In realtà, però, più che a essere colpiti dalla flora o dalla visibilità, i sacri guerrieri rimasero meravigliati dalla quantità di animali presenti attorno a loro.
Che senso aveva lasciare tante forme di vita in un mero varco dimensionale?
Diversi tipi di scimmie saltellavano ovunque impaurite più dal rumore che i sacri guerrieri producevano avanzando, che del loro aspetto.Uccelli variopinti lanciavano i loro canti di corteggiamento o di allarme tutto intorno.
E molto altro..., sino al paradosso...Belati di pecore e muggiti di vacche?!?
La risposta apparve molto meno banale di quanto si aspettassero ma non di meno sorprendente...
Nonostante il terreno, non certo congeniale a grossi eserciti, si ritrovarono di fronte a un notevole numero di quelli che indubbiamente sarebbero stati i loro prossimi avversari.Edward rivolse un' occhiata a Io, colui che gli era finito più vicino, e entrambi presero a fissare Willie, cercando di accertare così di essere svegli e non succubi di chissà quale misterioso colpo ipnotico.Il cauldron warrior di Pooka si limitò a fare spallucce scrollando la testa.Da qualunque posto Atlantide avesse attinto a quelle truppe, sembrava di star per combattere in un mondo partorito da uno scrittore fantasy!Esseri di Avalon?Era la spiegazione più probabile, ma avrebbero potuto essercene anche altre...Almeno alcuni non fu difficile ritrovarli anche nelle leggende, soprattutto nordiche.Sigfried ne sussurrò i nomi: "Troll..., e ogri..."
I primi erano più 'tipici', cinque parodie ripugnanti della forma umana e sembravano essere armati di vere e proprie piante che si trascinavano noiosamente dietro.
Sette parevano essere invece gli ogri, alti il doppio di Thor, secondo le proporzioni asgardiane, e dall' aspetto particolarmente selvaggio. Di primo acchito parevano più agili e pronti alla lotta dei precedenti, ma ciò poteva dire tutto e nulla...
"Minotauri..." sorrise invece Aioria di fronte alla bizzaria di tutto ciò.In effetti a fianco ai precedenti si stagliavano sei mostri enormi dalla testa di toro che reggevano con entrambe le gigantesche mani asce bipenni del tutto proporzionate a loro. Uno di essi pareva diversificarsi dagli altri perchè portava sulle sgangherata armatura una lercia pelliccia ricoperta da sangue rappreso e chissà cosa altroe in mano teneva un' enorme randello stretto da barre di ferro nerastro.La parte di semplice descrizione era però terminata!
Certo molte delle creature restanti, parevano centauri..., ma per l' appunto solo parevano!
La 'parte sotto' solo in sparuti casi pareva essere di cavallo e si potevano tranquillamente aggiungere negli altri, varianti appartenenti a buoi e lucertoloidi simili a draghi.E la parte umana?
Ben poco!
Petto e braccia potevano esserlo..., ma il viso presentava lineamenti eccessivamente allungati e spropositate zanne che uscivano dalla bocca!
In testa poi..., corna ricurve simili a quelle di grosse capre o allungate come quelle dei cervi, ma molto meno ramificate.Indubbiamente i più bizzarri erano quelli per metà rettili, circa una decina.Presentavano anche una sorta di armatura che si limitava a una fascia ventrale, come fosse una sorta di cinturone da cui sporgeva una lunga estremità appuntita.
Il corpo rettiloide era ricoperto di scaglie ossee molto affilate e la coda era provvista di una triplice estremità che sbatteva sul terreno come potente frusta.
Tra le braccia costoro reggevano una lunga ascia che reggevano con entrambe le mani.I 'centauri' più 'classici', anch' essi una decina, maneggiavano diversi tipi di armi ma stranamente nessuno di essi pareva essere dotato di armi da tiro come invece erano più frequentemente ricordati nella mitologia greca.
Tutto qui?
Assolutamente!
Il grosso, numericamente parlando, dell' esercito era costituito da una ventina di esseri simili a versioni in miniatura, pur sempre di dimensioni umane però, dei minotauri ma con corna più assimilabili a quelle delle capre che dei tori e con zampe bipedi di ovino e non umane!
Queste truppe parevano essere divise in due tipologie con dimensioni ed equipaggiamenti lievemente diversi.I gruppi parevano essere ben organizzati e si limitarono ad osservare il più caotico schieramento dei sacri guerrieri.

Atlantide. Fortezza dei confini (Giulio e Lucifer)

Il tentativo risultò perfettamente coordinato e di colpo, con la distruzione del pentacolo, tutti i redivivi caddero all' unisono al suolo tornando ad essere ciò che erano, cadaveri!
In realtà i sacri guerrieri non furono però certi di tutto ciò perchè con la distruzione della stella a cinque punte si ritrovarono di colpo al di fuori della fortezza che però si stagliava ancora alta alle loro spalle come se semplicemente l' avessero attraversata camminando.
"Pentacoli di evocazione demoniaca uniti ai varchi dimensionali che dobbiamo attraversare..." disse Shaka interessato rivolgendosi al legionario angelico.
Giulio era in realtà piuttosto perplesso e non fu difficile comprendere il perchè...
Era davvero stata la miglior cosa distruggere quegli strumenti maligni?
Non aveva neppure lui conoscenza di un simile utilizzo unito ai poteri dimensionali!
Normalmente la magia nera serve per imbrigliare i poteri del male e porli al proprio servizio e i pentacoli garantiscono proprio ciò mettendo al sicuro sè dalle minacce al di fuori di essi o limitando al loro interno la presenza di esseri extradimensionali per ridurli in seguito al proprio servizio o meglio, tentare di farlo...
Rompere la precisa geometria di quelle figure equivale a dar una possibilità di ingresso in entrambe le realtà..., con tutti i rischi del caso!Ma qui pareva esser valso il contrario e i morti viventi sembravano già essere al di fuori della 'dimensione' del pentacolo e solo la sua distruzione ne aveva spento ogni velleità combattiva.
Troppi pochi indizi per ora sulla misteriosa strategia del Maligno...
Ma un dubbio venne all' angelo...
"Torniamo indietro!" disse all' improvviso.
"Cosa?" dissero gli altri quasi all' unisono.
"Dobbiamo accertarci di cosa stia succedendo al porto e nel mare circostante là dove abbiamo combattuto!"
"Non sarebbe meglio proseguire? Il problema potrebbe trovare fonte a Cerne stessa!"
"Di quello non dubito..., ma potremmo ritrovarci alla fine con un esercito di nonmorti alle nostre spalle!"
Atlantide. Porto principale (Giulio e Lucifer)

Riattraversata in maniera più tranquilla la gigantesca fortezza, i cinque sacri guerrieri si ritrovarono davanti a uno spettacolo desolante.
Se prima il porto brulicava di vita, nonostante il combattimento che avevano sostenuto, ora regnava il silenzio assoluto e neppure i numerosi gabbiani che si udivano prima, parevano ora produrre il minimo chiasso.Il fetore di morte si stava innalzando e le prime figure 'viventi' che riuscirono a scorgere apparvero subito estremamente claudicanti lasciando pochi dubbi sull' accaduto.
Erano probabilmente una madre e una figlia, ancora unite mano nella mano, seppur indubbiamente ben lontane dall' amore che potevano provare l' una per l' altra prima.Entrambe afferrarono i primi oggetti che trovarono nelle vicinanze eleggendoli a improvvisate armi per poi rivolgerle verso i sacri guerrieri a cui si avvicinarono con estrema fatica.
E, come se fossero stati protagonisti di un tacito richiamo, ecco comparire sempre più volti ingialliti e invecchiati come se in quelle poche ore che erano trascorse in realtà fossero passati lì anni e anni.Giulio scrollò la testa di fronte a tale miseria.

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Posizionato Hyoga al limite della temperatura che la surplice di Bennu riuscì a sopportare, Kagaho ridiscese giusto per approntare gli ultimi particolari utili alla strategia intessuta dallo stesso gold saint di Aquarius.I due guerrieri di Hades si innalzarono dunque sorretti dalle loro ali.
Il problema principale era quanto le anime dei cercatori d' oro avessero potuto resistere alle fiamme di Bennu dato che queste ultime, sebbene sarebbero state lanciate a bassa intensità, avrebbero probabilmente permaso su esse sino alla loro dissoluzione.Quindi entrambi volarono a bassa velocità avanzando il più possibile sino a quasi incrociare lo sguardo di Hyoga.
Tim e Alixia fecero la loro parte innalzando un cosmo ricco d' amore e di amicizia in maniera tale da essere comunque con loro in quell' impresa.Le anime saettarono verso l' alto incendiandosi a contatto col cosmo di Kagaho e divenendo ghiaccio, come preventivato, una volta che incontrarono la barriera di Polophilax.
Esse avevano formato una sorta di cerchio al centro del quale si lanciò lo spectre di Treasure Dragon sino quasi a urlare per il doloroso freddo che andava incontrando.Era troppo, troppo per essere sopportato anche da uno spectre e Alasdair fu sul punto di cedere, nonostante tutto.
Ma ecco l' improvviso intervento di Hyoga che sino a poco prima sembrava essere rimasto imbelle ad osservare le movenze degli altri.
Forse non aveva detto tutto della sua strategia...
Il gold cloth di Aquarius aveva preso a rilucere di una luminescenza azzurrognola, come se le energie fredde lo avessero abbracciato e potenziato.
E quindi Hyoga saltò verso l' alto.
In realtà parve quasi un volo più che un salto, come se il cloth divino di Cygnus fosse ancora su di lui trasportandolo verso la salvezza comune, ma forse non la propria...Alasdair era ormai allo stremo quando Hyoga impattò contro la potente barriera sino a farne parte lui stesso.
Per un attimo anche lo spectre, ormai giunto al limite di essa, ebbe l' impressione di rimanerne per sempre invischiato ma l' intervento di Hyoga, con il cosmo ai limiti estremi e forse anche oltre, gli consentì di uscire come se fosse stato travolto da una tempesta di ghiaccio.Kagaho, ancora in volo, fu il primo ad accorgersi del reale andamento delle cose, ma presto tutti se ne resero conto...
Il cosmo di Hyoga si era spento, e per sempre, dopo aver raggiunto quote prossime solo a quelle divine!Il gold saint di Aquarius giaceva inerme come mosca intrappolata nella ragnatela e già colpita dal veleno del ragno.Alasdair intanto era fuori e incapace di mantenere il controllo delle ali congelate si sfracellò quasi contro una delle pareti riuscendo però a finire sul camminamento che tutti avevano cercato di percorrere.Fortuna, o destino, volle che nel tentativo di rialzarsi e recuperare l' uso delle membra congelate si accorgesse di essere proprio di fronte a ciò che aveva cercato..., la fonte!E, come immaginato, la barriera non si irradiava dal corpo di Polophilax!
Una massa di corpi...
Vespa...
Apis australe...
Antinous...
Rengifer...
Testudo...
O meglio, tutti i guerrieri che avevano indossato le armature dimenticate e che erano stati sconfitti.
In realtà l' ultimo non era neppure stato ucciso eppure il suo corpo giaceva ammassato con gli altri dando e ricevendo nuova linfa al CYCLIC LIFE GLACIATION.Con estrema fatica Alasdair si mise a quattro zampe.
Ora toccava a lui, a lui solo...,e non poteva fallire, visto che un compagno era morto per dargli quella possibilità!

Atlantide. Pianura continentale (Aiacos, Neferata e Whimber)

Fu un vero e proprio massacro...
Certo lo strano figuro che avevano incontrato pareva essere addirittura loro superiore in quella mattanza!
Il vero effetto delle energie nerastre che poteva evocare pareva non limitarsi a un intorpidimento degli arti di coloro che incontrava, ma pareva invecchiare i loro corpi, a partire da un rapidissimo ingrigimento di capelli, sino a ridurli a uno stato prossimo a quello di polvere.Ma non tutti i corpi subivano lo stesso trattamento ed alcuni incontravano semplicemente la Nera Signora come se in realtà essa fosse uomo con le fattezze di quel mago.Vexillum non rimase dunque anch' esso che agnello sacrificale di fronte al colpo dello spectre di Bat che quasi si indispettì per la banalità della lotta.
Il nero figuro si affrettò ad avvicinarsi al saint delle costellazioni dimenticate strappando in fretta i pezzi della sua armatura come se cercasse qualcosa.
E in effetti parve trovarlo..., qualcosa poco più grosso di un bottone che strinse con forza fra le mani borbottando una delle fastidiose litanie 'dedicate' alla magia."VIDDI FE QIMWASA!"
Come se costui fosse in grado di invecchiare anche i materiali, quello strano aggeggio parve arrugginirsi sino a dar l' impressione di essere qualcosa vecchio di anni.
Neferata era in procinto di aprir bocca quando si accorse di un movimento dietro un gruppo di casse.
Agile balzò su di esse per trovarsi davanti un bambino di circa sei anni con le lacrime agli occhi che la fissava tremante.
"Brava guerriera di Hades, non avrai scrupoli ad ucciderlo, vero? Consideralo un gesto di fiducia!" disse il loro misterioso alleato
Il bambino scoppiò dunque a piangere, consapevole di quello che gli sarebbe successo di lì a poco.
Evidentemente il terrore non gli aveva permesso di concentrarsi a sufficienza per teletrasportarsi via, ma le cose potevano cambiare da un momento all' altro...
Ikki aveva ucciso uno dei tre maghi che lo minacciavano e Myu era accorso a liberare il bronze saint di Phoenix dal duplice attacco che ancora lo attanagliava essendosi liberato dal proprio avversario.
Per tutti gli altri i problemi sembravano solo essere in crescendo visto che nessuno pareva riuscire a contenere gli attacchi di natura magica.
In realtà, tranne un poderoso colpo infuocato ricevuto da Drow, i danni non parevano essere di notevole entità, ma le sacre armature cominciavano a essere messe a dura prova e in molti casi risultavano addirittura inutili!
Quasi il gigante di Garuda non si avvide che i numeri si erano pareggiati, grazie alle vittorie di Myu e Ikki, nonostante la decisione di Neferata e Whimber di non seguire più il loro cammino.
Solo qualche anno fa avrebbe avuto pieno diritto di decidere della vita dei due sottoposti incenerendo entrambi sul posto senza la noia di sentirsi rimbrottare da uno dei delfini di Hades o il dubbio di fraintendere il volere di un dio tanto imprevedibile quale era il Dio degli Inferi di quei tempi…
In effetti ancora oggi non capiva pienamente la storia della parentela di Hades e Persephone Kido con Ikki, Shun e Pandora, e non gli importava indagare sul loro albero genealogico…
Se Hades aveva detto che era così, così doveva essere…
Comunque ora quei due saint prediletti e la cauldron warrior fallita, erano figli del dio che seguiva e dunque era obbligato a dar loro il meritato rispetto seppur nel suo intimo sognasse di una nuova battaglia contro Athena solo per vedere quale sarebbe stato il loro destino in quel caso…
La nenia fastidiosa del suo avversario lo riportò alla realtà dello scontro.
Come al solito non capiì le parole che legavano costui ai suoi poteri magici, ma indubbiamente non era lo stesso colpo che aveva ricevuto prima ancora che riuscisse ad innalzarsi in volo sulle sue ali.
“QUFSA FAE SIXE!”
 
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CAPITOLO XXIV - PUO' IL MALE VINCERE SUL BENE?

Atene, 3 Gennaio 1994 ore 15.30
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Foresta delle fiere (Sid, Mur, Mime, Edward e Khaled)

Indubbiamente il lato degli esseri simili a centauri apparve il più debole dei due interessati dalla strategia proposta da Edward.
Il marine di Seadragon, con l' apporto di Kiki, dimezzò in una volta sola lo schieramento di centauri 'classici' e causò una gran confusione nelle loro fila facendo sì che non più di due o tre dei restanti costituissero una concreta minaccia nell' immediatezza.
E per l' ennesima volta il varco dimensionale del guerriero di Poseidone non risputò nulla fuori da esso!
Il lato dei minotauri era invece molto, ma molto, più resistente...
Nonostante si fossero impegnati contro di essi ben due gold saint, solo due minotauri vennero inghiottiti dall' ANOTHER DIMENSION.
La pelliccia lercia che addobbava il corpo di uno di essi si era come illuminata di fronte al colpo del gold saint di Gemini ed era parsa addirittura costituire un impedimento all' espansione cosmica dei due cavalieri di Athena.
Ora era divenuto impossibile per Saga e Mur combattere uniti, visto che i restanti avevano concentrato le loro attenzioni molto concretamente su di loro.
Ben tre si erano lanciati muggendo contro il gold saint di Aries e il solo che si differenziava da essi aveva invece caricato la sua mazza per colpire quello di Gemini.
Io e Khaled si dedicarono ai centauri di aspetto più bizzarro.
La tremenda furia marina del DIVINE RAGE e del BIG TORNADO si abbattè sui loro ranghi.
Nell' infrangersi dei colpi su di essi Io ebbe modo di rivolgersi al compagno d' ordine: "Da quand' è che il tuo colpo comprende fulmini?"
In realtà le nuvole 'evocate' dal tritone erano sì cariche di fulmini, ma in effetti i poteri elettrici non facevano parte del suo colpo..., invece, in concomitanza con l' enorme massa d' acqua che aveva travolto i centauri dalle rettilesche fattezze essi erano stati colpiti da numerose e potenti scariche elettriche 'piovute' dal nulla giù dal cielo.
Quando le loro figure riemersero dal duplice colpo dei sacri guerrieri, questi ultimi si accorsero che solo uno dei loro avversari era stato abbattuto mentre gli altri si lanciarono subito alla carica.
Mime e Sid si trovarono in mezzo all' attacco principale condotto però da quelle che sembravano le truppe più deboli, e insieme ad Alberich e Cooney ne dimezzarono praticamente il numero prima ancora che i restanti riuscissero ad avvicinarsi abbastanza da utilizzare le loro armi.
Ritaoha e Sigfried si erano concentrati sugli ogri e ne avevano abbattuto uno e ferito gravemente un altro, mentre Aioria e Willie si erano catapultati sui troll.
Come preventivato attraverso le leggende nordiche, questi ultimi apparivano parecchio ostici, forse i peggiori di quello schieramento.
Nonostante il gold saint di Leo e il cauldron warrior di Pooka ne avessero abbattuti due, orrendamente mutilati dallo SHARK JAWS e dal LIGHTNING FANG, entrambi si rialzarono in piedi dopo qualche istante mentre le ferite regredivano scomparendo del tutto.
Al di là della fatica nel porre fine ai vari scontri, non parevano esserci però ulteriori problemi, visto che la magia non pareva aver fatto capolino in essi.
Almeno finchè l' intero campo di battaglia parve essere sconquassato da un potente terremoto.
Gli esseri animaleschi non parvero particolarmente colpiti dall' accaduto, come se lo attendessero, ma in realtà non accadde nulla altro per diverso tempo almeno finchè un sordo rumore proveniente dal terreno non riprese e poco lontano dai sacri guerrieri parve iniziare ad ergersi dal nulla una collina di medie dimensioni.

Atlantide. Porto principale (Giulio e Lucifer)

Il colpo del gold saint di Virgo, a cui si unirono i cosmi di tutti i suoi altri compagni, risultò devastante e relegò in un' altra dimensione ogni minaccia loro rivolta.
In quale degli Inferi sarebbero però stati relegati meri involucri ormai privi di un' anima e quindi di colpa alcuna?
Ma il tempo per quelle riflessioni di tipo filosofico-religioso apparve subito assente.
Come se la loro azione avesse risvegliato la morte che ormai regnava in quei luoghi, l' intera popolazione di quella zona si fece ora 'viva' per minacciare i sacri guerrieri.
Apparve però subito chiaro come costoro fossero troppi, in continua crescita, rispetto al numero di persone che gli edifici avrebbero mai potuto contenere.
D' improvviso a Kazuo venne l' ispirazione.
"Come abbiam fatto a non pensarci prima!"
Tutti lo fissarono perplessi, tutti tranne Giulio.
"L' intero continente di Atlantide è un gigantesco cimitero, giusto?" disse l' angelo osservando il numero spropositato che andava a costituire le fila avversarie in un crecsendo che non pareva aver fine.
Non ci si limitava più alle aberrazioni dei nonmorti...
Ogni essere vivente pareva essere stato trasformato in cadavere vivente o da morto era stato semplicemente 'rialzato'.
Cani in decomposizione e folti stormi di pipistrelli si erano unite alle parodie che erano stati uomini, donne, vecchi e bambini.
Ma Shaka e Giulio videro anche oltre...
Tra quei corpi marcescenti vi erano anche esseri eterei e ombre di stregoni maledetti.
Troppi, semplicemente troppi, per essere affrontati da loro cinque soli!
"Bisognerebbe trovare chi li manovra e poi sarebbe tutto semplice!" azzardò Giulio
"C' è modo di trovarlo?" chiese Jubee.
L' angelo scosse la testa.
Fosse stato il servo di Lucifero sarebbe stato tutto diverso..., ma era impossibile anche per lui trovare un essere umano che consapevole delle proprie azioni aveva realizzato tutto ciò nel momento in cui non manifestava i suoi poteri!
Ancora una volta l' acume di Kazuo stupì tutti.
"E chiunque sia, potrebbe comunque non essere qui! Varchi dimensionali, varchi dimensionali e ancora varchi dimensionali! E se colui che controlla questi esseri lo facesse attraverso uno di essi?"
"E' davvero possibile?" chiese Lucifer rivolto a Giulio.
"Non ne ho mai sentito menzione..." si limitò a dire l' angelo. "... ma almeno in teoria..., dovrebbe esserlo!"
"Distruggendo il portale abbiamo dunque interrotto il 'collegamento' nella fortezza..." esplicò ad alta voce Jubee. "... dunque non resta che distruggerli tutti per evitare che queste creature crescano sempre di numero giusto per ghermirci alle spalle una volta che non si possa più procedere!"
"Non abbiamo ancora risolto l' enigma principale..." gli ricordò Giulio. "Dobbiamo difenderci dai ciò che esce dai pentacoli o da ciò che sta fuori?"
"E se fosse solo un inganno per confonderci le idee?" disse a sorpresa Shaka.
"Cosa hai in mente?" gli chiese l' angelo.
"Parlo da profano trascurando del tutto il discorso pentacoli... Abbiamo due dimensioni unite da un portale di forma pentagonale..."
"Ebbene..."
"E se tutto fosse invece visto in maniera sbagliata? Se i varchi fossero invece due? Immaginiamo di aver distrutto il portale solo da un lato..., perchè non provare da entrambi?"
Giulio annuì.
"Forse hai ragione..., in qualche modo la magia nera può essere intrappolata tra le due 'realtà' e la minima perturbazione nei vertici delle due 'finestre' determina il suo rilascio mantenendosi su ciò che resta dei portali. Distruggi ogni singolo vertice e non avrà nulla su cui attaccarsi! Infine,s e così fosse, i pentacoli non sarebbero altro che la chiave per i varchi utilizzata dalla stessa magia necromantica!"
"Dunque..." chiese Jubee
"Bisognerebbe cercare in ogni singola dimensione i cinque vertici dei due pentagoni coincidenti e distruggerli! E fin qui ci siamo..., ma come pensate di tornare al mare attraverso quella marea di nonmorti?" disse Kazuo.
"E se non facessimo nulla, accontentandoci di distruggere tutto ciò che sta da qui in avanti? Loro ormai son già perduti..."
Giulio si domandò se tutto ciò fosse possibile secondo la sua etica e davvero la cosa giusta da fare...

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Alasdair perse i sensi stremato di fronte al suo ultimo tentativo nel gelido abbraccio che non pareva volerlo abbandonare.
Kagaho era anch' esso prossimo allo svenimento dopo il suo ulteriore contributo alla causa, quando qualcosa parve accadere...
Il corpo privo di vita del gold saint di Aquarius che era rimasto intrappolato nel mezzo della barriera di Polophilax sembrò muoversi, ma non di vita propria..., a rendere possibile ciò, era semplicemente la barriera che iniziava a venir meno!
Alasdair aveva probabilmente compiuto l' unica azione possibile e utile, infrangendo ciò che altri colpi probabilmente mai avrebbero potuto...
O forse era stato il sacrificio del gold saint dell' Undicesima Casa che, attirando su di sè l' effetto del colpo del saint delle costellazioni dimenticate, aveva diminuito in gran parte la sua potenza utilizzabile per altri fini...
Cadde ora Hyoga, cadde come cigno colpito a morte, come se la sua prima costellazione volesse celebrarne il requiem.
L' unico che avrebbe potuto frenarne la caduta era lo spectre di Bennu, seppur fosse talmente provato da faticare lui stesso a rimanere cosciente di fronte alle gelide temperature di quei luoghi.
Alixia fremeva per essere portata in superficie a vedere come stesse Alasdair, aveva avvertito lo spegnersi del suo cosmo dopo un nuovo colpo lanciato con il potere del settimo senso!
Non poteva accadere anche a lui..., non poteva lasciarla sola, nè lasciar soli i frutti del loro amore!
Solo Tim era ammutolito di fronte a tutto ciò, non aveva amici di lunga data tra loro, nè tantomeno cocenti amori..., era solo un loro compagno di quella lunga ed estenuante lotta, ma indubbiamente non poteva soffrire di meno per questo!

Atlantide. Pianura continentale (Aiacos, Neferata e Whimber)

Fu un vero e proprio massacro...
Certo lo strano figuro che avevano incontrato pareva essere addirittura loro superiore in quella mattanza!
Il vero effetto delle energie nerastre che poteva evocare pareva non limitarsi a un intorpidimento degli arti di coloro che incontrava, ma pareva invecchiare i loro corpi, a partire da un rapidissimo ingrigimento di capelli, sino a ridurli a uno stato prossimo a quello di polvere.
Ma non tutti i corpi subivano lo stesso trattamento ed alcuni incontravano semplicemente la Nera Signora come se in realtà essa fosse uomo con le fattezze di quel mago.
Vexillum non rimase dunque anch' esso che agnello sacrificale di fronte al colpo dello spectre di Bat che quasi si indispettì per la banalità della lotta.
Il nero figuro si affrettò ad avvicinarsi al saint delle costellazioni dimenticate strappando in fretta i pezzi della sua armatura come se cercasse qualcosa.
E in effetti parve trovarlo..., qualcosa poco più grosso di un bottone che strinse con forza fra le mani borbottando una delle fastidiose litanie 'dedicate' alla magia.
"VIDDI FE QIMWASA!"
Come se costui fosse in grado di invecchiare anche i materiali, quello strano aggeggio parve arrugginirsi sino a dar l' impressione di essere qualcosa vecchio di anni.
Neferata era in procinto di aprir bocca quando si accorse di un movimento dietro un gruppo di casse.
Agile balzò su di esse per trovarsi davanti un bambino di circa sei anni con le lacrime agli occhi che la fissava tremante.
"Brava guerriera di Hades, non avrai scrupoli ad ucciderlo, vero? Consideralo un gesto di fiducia!" disse il loro misterioso alleato
Il bambino scoppiò dunque a piangere, consapevole di quello che gli sarebbe successo di lì a poco.
Evidentemente il terrore non gli aveva permesso di concentrarsi a sufficienza per teletrasportarsi via, ma le cose potevano cambiare da un momento all' altro...
Ikki aveva ucciso uno dei tre maghi che lo minacciavano e Myu era accorso a liberare il bronze saint di Phoenix dal duplice attacco che ancora lo attanagliava essendosi liberato dal proprio avversario.
Per tutti gli altri i problemi sembravano solo essere in crescendo visto che nessuno pareva riuscire a contenere gli attacchi di natura magica.
In realtà, tranne un poderoso colpo infuocato ricevuto da Drow, i danni non parevano essere di notevole entità, ma le sacre armature cominciavano a essere messe a dura prova e in molti casi risultavano addirittura inutili!
Quasi il gigante di Garuda non si avvide che i numeri si erano pareggiati, grazie alle vittorie di Myu e Ikki, nonostante la decisione di Neferata e Whimber di non seguire più il loro cammino.
Solo qualche anno fa avrebbe avuto pieno diritto di decidere della vita dei due sottoposti incenerendo entrambi sul posto senza la noia di sentirsi rimbrottare da uno dei delfini di Hades o il dubbio di fraintendere il volere di un dio tanto imprevedibile quale era il Dio degli Inferi di quei tempi…
In effetti ancora oggi non capiva pienamente la storia della parentela di Hades e Persephone Kido con Ikki, Shun e Pandora, e non gli importava indagare sul loro albero genealogico…
Se Hades aveva detto che era così, così doveva essere…
Comunque ora quei due saint prediletti e la cauldron warrior fallita, erano figli del dio che seguiva e dunque era obbligato a dar loro il meritato rispetto seppur nel suo intimo sognasse di una nuova battaglia contro Athena solo per vedere quale sarebbe stato il loro destino in quel caso…
La nenia fastidiosa del suo avversario lo riportò alla realtà dello scontro.
Come al solito non capiì le parole che legavano costui ai suoi poteri magici, ma indubbiamente non era lo stesso colpo che aveva ricevuto prima ancora che riuscisse ad innalzarsi in volo sulle sue ali.
“QUFSA FAE SIXE!”
 
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CAPITOLO XXV - NUOVA VITA TRA I GHIACCI

Atene, 3 Gennaio 1994 ore 16.00
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Foresta delle fiere (Sid, Mur, Mime, Edward e Khaled)

Aioria e Willie furono costretti a mettersi ora sulla difensiva.
Il porcospino evocato dal cauldron warrior e la SHINING BARRIER sembrarono paradossalmente essere più utili dei precedenti attacchi e finalmente una delle creature rigeneranti per antonomasia cadde senza più rialzarsi.
Ritaoha e Sigfried avevano trovato un ottimo affiatamento e sfruttando l' agilità della nera fenice insieme alla potenza del drago Fafnir erano riusciti ad abbattere altri due degli esseri che stavano affrontando senza subire alcun colpo.
Indubbiamente il colpo del gold saint di Aries ebbe un effetto devastante ma forse pure troppo rispetto agli effetti del precedente attacco dimensionale di Saga.
Il custode della Prima Casa vide il compagno evitare il colpo di mazza e abbattere subito dopo il suo avversario con il GALAXIAN EXPLOSION senza che la luminescenza della sua strana pelliccia potesse questa volta far nulla.
Ma non fu l' incomprensibile effetto della magia di cui era indubbiamente dotata quella peluria a colpire il gold saint di Aries...
Mentalmente si rivolse a Saga: "Hai modo di spingere il tuo sguardo nella dimensione di cui tu e Kanon siete incontrastati signori?"
Saga annuì dubbioso senza pronunciar pensiero e il suo repentino sguardo portò la risposta che Mur attendeva in contemporanea se non addirittura prima delle mente.
"Non c' è un singolo avversario di coloro che ho inviato!" rispose sempre senza muover labbro il gold saint di gemini.
Mur era allibito.
"Come può essere?" si allarmò Mur nella propria testa. "Io stesso ho pieno controllo sul luogo in cui invio i miei avversari con lo STARLIGHT EXTINCTION..., eppure nel momento in cui ho provato a teletrasportali, essi sono come sfuggiti al mio controllo!"
Quindi il gold saint di Aries si voltò verso il marine di Seadragon.
"Dobbiamo, al termine di questa battaglia, chiedere il parere anche di Edward..." concluse Mur mentalmente.
Saga annuì dicendo telepaticamente: "Un' idea l' ho già in mente, anche se non piacerà a nessuno di noi...! Comunque ora finiamo questi esseri che chissà quale mente malata ha partorito!"
In realtà l' 'originale', il minotauro di Creta, era un po' opera di Poseidone, così come molte altre delle amenità presenti lì, in primis il continente stesso, ma forse di quei tempi non era più ai soli dei che i sacri guerrieri rivolgevano i loro pensieri...
Anche i tre restanti god warrior e l' ogham lord di Gort terminarono, o meglio sterminarono, i loro avversari e poterono dedicarsi a nuove riflessioni.
Cosa rappresentava la collina comparsa improvvisamente e che ora regnava al di sopra di ogni cosa lì presente nel suo silenzio?
In realtà qualcosa su di essa era cominciato a cambiare e la gelida pietra di cui era fatta si era ora ricoperta di terra e vegetazione come se essa fosse sempre stata all' interno di quella foresta.
Io e Khaled si erano intanto accorti che i fulmini che avevano iniziato a cadere incessantemente sulle creature che stavano affrontando parevano costituire una sorta di difesa nei loro confronti.
Ancora solo uno cadde di fronte alla spada del tritone e all' orso del marine di Scylla ma presto avrebbero ricevuto rinforzi e le asce di cui i bizzarri 'centauri' erano dotati si muovevano troppo lentamente per i loro 'parametri'.

Atlantide. Porto principale (Giulio e Lucifer)

Se la distruzione che si parava innanzi ai sacri guerrieri era di natura spirituale, ora loro portarono anche quella materiale!
Apparve subito chiaro come le differenze le facesse in breve il numero...
Non fu in effetti difficile abbattere quelle creature senza nerbo ma per quante ne avessero abbattute altre facevano capolino.
Inoltre paradossalmente erano le 'creazioni' più lontane dalla natura umana a dar l' impressione di essere più organizzate, soprattutto dal punto di vista mentale.
Gli esseri incorporei si erano difesi semplicemente penetrando nel terreno, da cui erano giunti, o compenetrandosi con i vicini edifici mentre gli animali si erano sparpagliati con facilità fra gli edifici ora ruderi per ricomparire ancora privi di paura per il loro prossimo destino di dissolvimento.
Kazuo scosse la testa.
"Non è possibile per nessuno di noi reggere il peso di una simile battaglia!" disse poggiando una mano sulla spalla di Giulio.
"Lo so che ciò è il tuo compito principale..., ma questo non è semplicemente il modo giusto, e dubito tu voglia fallire...! Indubbiamente sei testardo almeno tanto quanto i guerrieri di Bishamonten, dio della fortuna del coraggio, nella tua forma di onore..., ma quanti assalti credi si possa reggere ancora quando neppure abbiamo finito con questo? Se non è possibile identificare la fonte che sorregge quelli involucri, dubito si possa combattere su un terreno che è lui stesso un enorme cimitero voluto dagli dei in passato! Non ci resta che una possibilità se davvero vuoi rimanere in questo luogo e compiere il tuo dovere..., tu dovrai compiere da solo la tua missione!"
Gli altri guardarono perplessi il waizu di Gunpou, il saggio che proprio del tatticismo faceva la sua simbologia.
Kazuo annuì come a rinforzare la propria affermazione.
"Altri di voi che sanno volare?" disse in tutta semplicità.
"Noi terremo occupati costoro giusto il tempo per darti la possibilità di sorvolarli, dirigendoti là ove hai posto la tua meta! Quindi ripiegheremo nella fortezza..."
"Ma i pipistrelli e probabilmente quegli esseri incorporei potranno seguirlo!" obiettò Lucifer
"Non ci resta che colpire loro per primi, dunque!" disse il gold saint di Virgo che dava l' impressione di voler abbracciare quella tattica o meglio non ne trovava neppure lui altre possibili...
Ma il guerriero nipponico di Juroojin continuò a rivolgersi all' angelo: "Non sei però al pieno delle forze e in realtà non sappiamo cosa troverai a difendere il portale! Considera l' ipotesi di proseguire e lasciare che il vero nemico ti passi davanti al momento giusto!"
"Non ti pare di aver dimenticato qualcosa?" lo redarguì Jubee indicando dietro di loro.
"Maledizione! Se i pentacoli da distruggere sono due..., nella fortezza ne abbiamo eliminato solo uno!" grugnì Giulio ormai consapevole dell' errore comune.
Ora si trovavano tra due fuochi che sembravano potersi autoalimentare all' infinito.
Dalla fortezza avevano infatti cominciato a sciamare esseri incorporei e un notevole numero di ghoul decisi, almeno all' apparenza, per una volta a nutrirsi di carne viva e non morta...
Giulio rimase atterrito di fronte a una simile dimostrazione di potenza delle forze demoniache...
Se non erano giunti altri angeli in suo supporto era solo perchè il samael era uno solo, dunque erano molti gli atlantidei consapevoli di aver abbracciato il male!
Altro che ateismo!

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Neppure lo spectre di Bennu comprese cosa fosse a muovere le proprie gesta.
Fino a qualche anno prima avrebbe, senza ombra di dubbio, lasciato cadere quel saint anche se costui avesse rischiato la vita nella caduta, figuriamoci un mero cadavere ormai prossimo a raggiungere i domini di Sire Hades...!
Eppure lo afferrò fra le sue braccia e trattenne il corpo di Hyoga nonostante fosse talmente freddo da fargli dolere le braccia.
Nel dolore che pareva divenire sempre più forte si affrettò verso l' alto, lungo la via più breve, posando il corpo esanime sulla dannata via di uscita da quelle montagne.
I bracciali della surplice si erano congelati nonostante il suo cosmo avesse tentato di innalzare le difese!
Lo spectre era troppo stanco per fare di più e rimase abbandonato al suolo nel tentativo di riprendere le forze.
Alixia e Tim furono costretti a intraprendere una difficile e spossante risalita ma emersero anch' essi unendosi, almeno nella stanchezza, coi compagni.
Il tentativo successivo della silver saint di Sagitta rischiò di invertire i ruoli, portando lei allo sfinimento per risvegliare l' amato, come se di quei tempi non fosse concesso loro di ritrovarsi nel medesimo momento, come se fosse un avvertimento di ciò che Hades avrebbe loro riservato nel futuro.
In qualche modo però lo spectre di Treasure Dragon evitò che l' amata finisse col chiudere gli occhi senza vederlo rialzarsi e ne rallentò gli intenti serrandola in un dolce abbraccio.
Agli esausti sacri guerrieri non parve però essere ancora giunto il momento del riposo, come se avessero dovuto sopportare subito altre prove...
Per un attimo parve essere tornato Polophilax ma poi tutti si accorsero che il suo enorme cosmo pareva ora provenire da Hyoga!
Come era possibile?!?
A fatica Kagaho alzò la testa.
Non era il cosmo di Athena ad essere giunto risvegliando uno dei suoi preferiti, come se anch' essa potesse opporsi per l' ennesima volta alla loro morte..., era qualcosa di diverso...!
Il gold saint di Aquarius si rialzò in piedi ebbro di un potente cosmo nonostante non avesse ancora mosso le palpebre abbassate.
Per un attimo sembrò che fosse proprio la forza che rendeva i sacri guerrieri tanto diversi dai comuni uomini a prevalere sulle funzioni vitali di Hyoga come fosse diventato lui un mero involucro governato da chissà quale forza.
Addirittura Alasdair si pose innanzi all' amata pronto a difenderla da quella che appariva come una nuova minaccia.
Ma Hyoga aprì finalmente gli occhi, come se la sua morte fosse stata solo un sonno sin troppo lungo, e si rivolse ai compagni con voce distante che però tornò pian piano alle normali tonalità.
"Il potere di Polophilax ha agito sul mio corpo così come avrebbe fatto sul suo! L' eterno ciclo di glaciazione e rinascita è stato interrotto trasferendo su di me le energie vitali che lo avevano sorretto..." concluse freddamente rivolgendo lo sguardo sull' ammasso di corpi che aveva fatto da fonte vitale allo sforzo del saint delle costellazioni dimenticate!"
Se tutti gli altri apparivano spossati, ora lui era fresco come una rosa!
"Voi riposate pure, io proseguirò al limite di questo percorso là dove non ci era stato più possibile proseguire..., il vero problema è scardinare quel portale dimensionale che ci intrappola qui! Idee?"

Atlantide. Pianura continentale (Neferata e Whimber)

Fu un vero e proprio massacro...
Certo lo strano figuro che avevano incontrato pareva essere addirittura loro superiore in quella mattanza!
Il vero effetto delle energie nerastre che poteva evocare pareva non limitarsi a un intorpidimento degli arti di coloro che incontrava, ma pareva invecchiare i loro corpi, a partire da un rapidissimo ingrigimento di capelli, sino a ridurli a uno stato prossimo a quello di polvere.
Ma non tutti i corpi subivano lo stesso trattamento ed alcuni incontravano semplicemente la Nera Signora come se in realtà essa fosse uomo con le fattezze di quel mago.
Vexillum non rimase dunque anch' esso che agnello sacrificale di fronte al colpo dello spectre di Bat che quasi si indispettì per la banalità della lotta.
Il nero figuro si affrettò ad avvicinarsi al saint delle costellazioni dimenticate strappando in fretta i pezzi della sua armatura come se cercasse qualcosa.
E in effetti parve trovarlo..., qualcosa poco più grosso di un bottone che strinse con forza fra le mani borbottando una delle fastidiose litanie 'dedicate' alla magia.
"VIDDI FE QIMWASA!"
Come se costui fosse in grado di invecchiare anche i materiali, quello strano aggeggio parve arrugginirsi sino a dar l' impressione di essere qualcosa vecchio di anni.
Neferata era in procinto di aprir bocca quando si accorse di un movimento dietro un gruppo di casse.
Agile balzò su di esse per trovarsi davanti un bambino di circa sei anni con le lacrime agli occhi che la fissava tremante.
"Brava guerriera di Hades, non avrai scrupoli ad ucciderlo, vero? Consideralo un gesto di fiducia!" disse il loro misterioso alleato
Il bambino scoppiò dunque a piangere, consapevole di quello che gli sarebbe successo di lì a poco.
Evidentemente il terrore non gli aveva permesso di concentrarsi a sufficienza per teletrasportarsi via, ma le cose potevano cambiare da un momento all' altro...
Ikki aveva ucciso uno dei tre maghi che lo minacciavano e Myu era accorso a liberare il bronze saint di Phoenix dal duplice attacco che ancora lo attanagliava essendosi liberato dal proprio avversario.
Per tutti gli altri i problemi sembravano solo essere in crescendo visto che nessuno pareva riuscire a contenere gli attacchi di natura magica.
In realtà, tranne un poderoso colpo infuocato ricevuto da Drow, i danni non parevano essere di notevole entità, ma le sacre armature cominciavano a essere messe a dura prova e in molti casi risultavano addirittura inutili!
Quasi il gigante di Garuda non si avvide che i numeri si erano pareggiati, grazie alle vittorie di Myu e Ikki, nonostante la decisione di Neferata e Whimber di non seguire più il loro cammino.
Solo qualche anno fa avrebbe avuto pieno diritto di decidere della vita dei due sottoposti incenerendo entrambi sul posto senza la noia di sentirsi rimbrottare da uno dei delfini di Hades o il dubbio di fraintendere il volere di un dio tanto imprevedibile quale era il Dio degli Inferi di quei tempi…
In effetti ancora oggi non capiva pienamente la storia della parentela di Hades e Persephone Kido con Ikki, Shun e Pandora, e non gli importava indagare sul loro albero genealogico…
Se Hades aveva detto che era così, così doveva essere…
Comunque ora quei due saint prediletti e la cauldron warrior fallita, erano figli del dio che seguiva e dunque era obbligato a dar loro il meritato rispetto seppur nel suo intimo sognasse di una nuova battaglia contro Athena solo per vedere quale sarebbe stato il loro destino in quel caso…
La nenia fastidiosa del suo avversario lo riportò alla realtà dello scontro.
Come al solito non capiì le parole che legavano costui ai suoi poteri magici, ma indubbiamente non era lo stesso colpo che aveva ricevuto prima ancora che riuscisse ad innalzarsi in volo sulle sue ali.
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CAPITOLO XXVI - LA VIA DEL SANGUE OSCURO
Atene, 3 Gennaio 1994 ore 16.30
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Foresta delle fiere (Sid, Mur, Mime, Edward e Khaled)

Rigeneranti o meno, per abilità propria o magica, semplicemente quelle creature che parevano partorite solo dalla fantasia di qualche nostalgico dell' era del mito, non poterono reggere la potenza generata da un simile numero di guerrieri.Anche se in realtà, nel pieno della lotta, i sacri guerrieri avvertirono un potentissimo cosmo provenire dalla collina per poi spegnersi di colpo.Ad Edward, Saga e Mur in primis parve che qualcuno, o qualcosa, fosse entrato o fuggito in un varco dimensionale.In quella pausa momentanea, visto che la collina pareva semplicemente restarsene lì ad osservarli, il gold saint di Gemini si rivolse ai due compagni esperti come lui nella specializzazione del cosmo nota come impulso di fase.
"Il fatto che i nostri avversari scompaiono dai nostri varchi dimensionali, o non vengano buttati fuori da essi, vuol dire una cosa sola, temo..., qualcuno o qualcosa è riuscito ad aprire un varco dimensionale in essi!""Un varco dentro un altro?" grugnì il marine di Seadragon.
"E' estremamente difficile ma non impossibile!" disse inaspettatamente Mur.
"Tra i gold saint in passato vi è chi ha saputo sfruttare questo aspetto..., uno dei precedenti gold saint di Gemini..." sussurrò Saga
"E allora? Cosa si potrebbe fare?" chiese il guerriero di Poseidone.
"Almeno di non entrare nei nostri stessi varchi dimensionali e di non capire come hanno fatto a rendere possibile ciò, direi..., nulla! Non utilizziamo colpi di simile natura contro avversari di un certo valore, perchè potremmo ritrovarceli più avanti lungo il nostro cammino!"Mime, attirato dalla misteriosa collina, era avanzato appena finendo con il ritrovarsi davanti lo strano totem di una delle costellazioni dimenticate.
L' ammasso delle varie parti dell' armatura ricordava indubbiamente la forma stessa della 'protuberanza' emersa dal terreno con una piccola figura proprio sulla sua sommità conica, probabilmente un' effigie posizionata sul pezzo che una volta indossato avrebbe probabilmente costituito l' elmo di colui che avesse indossato quelle vestigia.
"Mons Maenalus..." disse sottovoce Aioria di Leo comparso improvvisamente alle sue spalle."Sia quel che sia..." rispose il musico di Asgard. "Ma dov' è colui che dovrebbe indossarla?"
Forse la risposta era nella collina stessa ma ogni cosa in essa pareva protetta alla vista da una vegetazione più fitta di quella della foresta seppur, come dire..., costituita da specie più 'gentili' nella costituzione.

Atlantide. Porto principale (Giulio e Lucifer)

Se era confusione che quelle schiere volevano incutere nei sacri guerrieri..., ci erano riuscite in pieno!
Quando erano entrati nel porto distruggendo uno dei cinque vertici del pentagono dimensionale avevano visto rinchiudersi per sempre dietro di loro il luogo di bassa marea su cui avevano combattuto.
Se esso conteneva quindi i resti di uno dei pentacoli, con quattro vertici ancora attivi, come avrebbero potuto raggiungerlo prima ancora che distruggerlo? E ragionamento simile poteva indubbiamente essere fatto per quello nella fortezza, probabilmente soggetto a un simile destino, seppur non per mano loro...
Dunque divenne sempre più pressante la scelta di un’ onorevole fuga, ma questa volta fu Lucifer il primo ad avvertire qualcosa... Era come se il soffio della stagione da lui stesso simbolicamente rappresentata portasse il suo tocco gentile nelle sue narici e sulla sua pelle...
Con esso gli esseri appena fuoriusciti dalla fortezza caddero prima ancora di essere raggiunti dai colpi dei sacri guerrieri.
Allibiti, coloro che erano giunti dall’ Abred fissarono l’ ingresso della fortezza attendendosi chissà quale alleato, oppure nemico talmente empio da distruggere i suoi stessi fastidiosi compagni. Per diversi secondi nulla parve accadere e quasi ci si dimenticò dei nonmorti ancora presenti nella città portuale, ma quando la decisione sul fuggire o combattere divenne ormai pressante, ecco schizzar fuori dalla fortezza un groviglio di radici e virgulti che, come una massa in grado autoreplicarsi e dotata di vita propria, trascinò con sè pezzi di vario genere appartenenti probabilmente alle rimanenti schiere malvagie che quella costruzione doveva aver contenuto sino a poco prima. Lo stesso accadde ai nonmorti presenti nella cittadina e ogni singolo filo d’ erba, pezzo di muschio sulle pareti martoriate delle abitazioni, o semplice fiore una volta mero ornamento su qualche davanzale ora distrutto, crebbe a velocità e dimensioni spropositate attorcigliandosi e strappando pezzi di ogni genere dal corpo delle creature riportate in vita da chissà quale rituale contro-natura.
Misteriosamente la flora semovente ebbe straordinario effetto anche sulle creature eteree e basto il semplice tocco di ognuno di essi per ridurre le figure evenescenti in polvere.
La presenza dell’ empio schieramento venne dunque risolta senza che le capacità di alcuno di quegli esseri potesse sottrarre alcuno alla sua sorte. Cosa diavolo stava succedendo?
Vita contro morte...
I vegetali si avvicinarono anche ai sacri guerrieri minacciandoli come serpi velenose drizzatesi in piedi, ma semplicemente si lasciarono ricadere come se avessero ‘odorato’ la loro natura di esseri viventi. Solo di fronte Giulio parvero indugiare, come confusi dalla sua essenza, ma poi semplicemente tornarono ad essere ciò che erano sempre stati, vegetali appena accennati, semplici creature di Madre Natura!
Ora il legionario angelico, che sapeva cosa aspettarsi, avvertì chiaramente la comparsa di forze maligne sia nella fortezza che dal loro luogo di prima provenienza, probabilmente all’ ingresso dal mare. Avvertiva la formazione di due pentacoli che rilucevano nella sua mente come se volessero entrambi attirarlo a sè contemporaneamente.
Per quanto assurdo potesse essere ora i due varchi che avevano attraversato mostravano entrambi il loro interno, come se una forza inarrestabile li costringesse a rimanere aperti.
E così entrambi i simboli del Male potevano essere distrutti!
Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

L' effetto dei loro sforzi fu indubbiamente inferiore al previsto ma non nullo...
In effetti le anime di Alasdair riuscirono a definire almeno i contorni del varco dimensionale nella parte più vicina loro, qualche metro sopra di loro, all' interno della roccia.In quella zona formava una sorta di angolo proseguendo verso il basso, probabilmente sino alla base del crepaccio da cui erano risaliti, e proseguendo più o meno parallelamente al suolo sino a penetrare nella parete di roccia opposta a quella su cui era ricavato il camminamento su cui stavano.
Nel vertice dell' angolo pareva in effetti esserci qualcosa che manteneva la dimensione ma sul resto della forma da cui il varco era definito non vi era informazione alcuna.
Fu Hyoga a dare l' idea giusta.
"Kagaho, le tue fiamme possono attecchire anche sul cosmo, giusto? E che sia tecnologia, magia, o altro..., ho l' impressione che in fin dei conti tutto risponda alle nostre leggi della fisica in maniera analoga!"
Lo spectre di Bennu rimase in silenzio forse un po' stizzito per non aver lui stesso proposto la cosa.
"Prova a colpire lì!" disse lo spectre di Treasure Dragon scuotendolo dal torpore sorto in lui per la consapevolezza che un saint fosse arrivato prima nel suo stesso campo...
Kagaho lanciò il suo fuoco esattamente nel punto in cui le anime di Alasdair parevano aver trovato uno dei contorni, là dove esso usciva dalla roccia.E come se fossero fiamme accese sulla benzina ecco che linee infuocate si disegnarono di fronte ai loro occhi.
Nonostante la figura fosse in parte compenetrata nella roccia, era chiaramente distinguibile..., un pentacolo con la stella a cinque punte rivolta verso il basso!
Tutti rimasero allibiti.
Perchè una tale forma per sigillare quel varco?
Ma era inutile porsi domande a cui nessuno di loro avrebbe saputo rispondere con sicurezza.
"Dobbiamo distruggere anche uno solo dei vertici per farlo collassare su sè stesso!" disse Tim con sicurezza, come se davvero la possedesse.
"Opterei per quello più vicino, visto che è logico supporre che l' apertura parziale che otterremo è meglio sia situata su questo percorso, visto che non possiamo sapere cosa troveremo al di là..." continuò il messenger.
Ma la stella comparsa lasciava indubbiamente intendere che le cose potevano forse rivelarsi non così semplici...

Atlantide. Pianura continentale (Neferata e Whimber)

Il bambino non incontrò mai l' acqua.
Rimase sospeso in aria e venne riportato, con un' eccessiva cura per un cadavere anche secondo i canoni dei due spectre, sul ponte della nave.
"No, cara..., troppo comodo eliminare le tracce del proprio gesto per non avere rimpianti, a testimonianza più o meno inconsapevole di quanto esso non sia interamente voluto... Non cancellerai mai i gesti che andrai a compiere da ora in avanti e anzi vai ad ergerli come tuoi trofei!"
Neferata provò a dire qualcosa ma il tizio la zittì.
"Costui diverrà il tuo primo servo qualora tu segua la retta via! Ah, ah, ah!"
Il tizio espanse i suoi poteri magici.
"AWIDUBEIPA FE PALAJ!"
Il cadavere del bambino rimase tale mentre il resto dell' equipaggio parve tornare a nuova 'vita'.
Mentre la nave proseguiva nel suo cammino, i due spectre ebbero modo di rivolgere un ultimo sguardo ai compagni.
Chiunque diavolo fossero quelli utilizzatori delle magie atlantidee, erano in grado di mettere in difficoltà guerrieri sacri del loro calibro!
Per quanto in realtà i danni inferti dalla magia non producessero enormi da conseguenze, i loro colpi parevano giungere sempre prima delle tecniche segrete e nessuno degli abitanti autoctoni di quelle terre era caduto nuovamente.
Di conseguenza agli sguardi distratti di Neferata e Whimber, il loro alleato si avvicinò alle spalle dei due guerrieri di Hades senza essere minimamente avvertito.
"Quelli sono arcimaghi! In termini tecnici l' unico modo per aver la meglio su di loro, a in scontri uno contro uno, a meno che i venti magici non si ribellino o scorrano troppo deboli, è utilizzare quello che chiamate settimo senso..., un bel sacrificio di sangue, insomma! Ah, ah, ah!"
I due guerrieri furono in procinto di chiedergli spiegazioni ma lui le fermò sul nascere.
"Stiamo per giungere nella dimensione della Linea delle colline..., non vi dovrebbero essere saint delle costellazioni dimenticate, uno o due maghi, al massimo come precursori dell' esercito tecnologicamente più avanzato di Atlantide..., uccideteli prima che riescano a teletrasportarsi..., al resto penserò io!"
I due credettero che avesse finito, invece il 'bello' venne subito dopo...
"Il sangue che porti con te..., siete pronti a berlo?" disse all' improvviso. "Sappiate che non potrete mai tornare indietro!"


 
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CAPITOLO XXVII - MONS MAENALUS

Atene, 3 Gennaio 1994 ore 17.00
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Foresta delle fiere (Sid, Mur, Mime, Edward e Khaled)

Saga scrollò la testa prima ancora di rispondere mentalmente al compagno.
"Può essere vero che la natura di un uomo non può cambiare..., ma non vi è chi dice che essa può anche essere modellata dall' ambiente che ci circonda? Una tigre che ha passato la sua intera vita in cattività rimane sì sempre una tigre..., ma reggerà mai il confronto con una che ha vissuto sempre in libertà? E' non può un turpe assassino smettere di esserlo per amore di una donna? So che molti di voi non sono sazi del nostro nuovo agire..., e io stesso dubiterei delle azioni mie, di Deathmask o di Aphrodite e di chiunque altro nelle nostre condizioni! E' vero che tutti siamo stati una cosa sola al Muro del Pianto ma anche che nell' Arduin tutto è precipitato per l' ennesima volta..., ma è dopo che qualcosa è davvero cambiato... Tu non ci sei stato, ma il passaggio tra il Purgatorio e il Paradiso è stato il culmine della parabola che può rappresentare, nel bene e nel male, la nostra vita... Una forza irresistibile abbiamo incontrato là, potere ultradivino in grado di cancellare la memoria dei nostri peccati e lasciar uscir fuori da noi solo il ricordo del bene compiuto..., le acque del Lete e dell' Eunoè..., quello il duplice nome di quella forza primordiale nel vero senso della parola! No, sono pronto a mettere in gioco la mia stessa vita qualora lo richiedeste come prova di questa mia sicurezza..., Deathmask non è il responsabile di tutto ciò e come lui non troveremo ad affrontarci Aphrodite!"
"Non è mia intenzione mettere in discussione il vostro nuovo agire, Saga..." rispose sempre senza proferir parola Mur. "... ma tutti noi che non abbiamo seguito il vostro percorso di redenzione ci siamo documentati sul discorso che ci hai appena fatto e che hai ripetuto correttamente..."
Fu Black Phoenix, solitamente sin troppo silenzioso, a finire la frase per il gold saint di Aries interponendosi prepotentemente nella conversazione mentale tra i due: "Un solo dubbio ci assale..., è vero che siete stati purgati delle vostre colpe..., vero che sono stati esaltati nei vostri animi i momenti migliori del vostro essere..., ma davvero vi è stato privato il ricordo di ciò che ha determinato all' inizio il vostro agire, davvero il tarlo primario è stato detronizzato? O lo sono state solo le azioni compiute...?"
"Non so cosa sia accaduto tra noi, non lo ricordo per quanto detto prima..., ma vorrei fossi tu a ricordarmi ogni cosa che riguarda noi due, così come ho chiesto a mio fratello Kanon di rammentarmi le mie colpe nei confronti del Santuario, perchè voglio almeno conoscere le mie macchie dal punto di vista degli altri, se non posso più ricordare il mio..." disse il gold saint di Gemini
"Verrà il tempo..., verrà..., ma non ora..." rispose psichicamente il cavaliere che non aveva voluto abbandonare il corvino colore della sua cloth.
"Ora basta, comunque!" disse Mur "Non è un processo nei tuoi confronti ne ve ne saranno altri se non sorgeranno nuovi problemi, cha saranno gli ultimi che causerai, però!"
Punto a capo per la questione varchi dimensionali, si tentò almeno di mettere la parola fine sulla storia, in realtà mai iniziata, del nuovo saint delle costellazioni dimenticate.
Distruggere l' armatura sì...
Distruggere l' armatura no...
Mentre si decideva o meno di privare un invisibile ma probabile avversario delle sue vestigia ecco emergere dal folto della vegetazione appartenente alla collina un arzillo vecchietto con una barba tanto lunga da rendere difficile il camminare senza inciampare in essa.
Ma qualcosa nel suo aspetto indubbiamente stonava...
La barba stessa, come in effetti anche i capelli molto corti, erano in realtà di un nero tale che mal si conciliava con l' età che il figuro mostrava e le braccia erano tanto muscolose da risultare superbe anche per chiunque si trovasse all' apice del cammino della propria vita.
E poi il suo seguito...
Una cinciallegra e un pettirosso erano posati sulle sue braccia tenute aperte verso l' alto, oltre la linea parallela col suolo e i palmi rivolti verso i sacri guerrieri sin lì giunti.
Al suo fianco un giovane cerbiatto e una moffetta americana, mentre in testa, quasi fosse un paramento, una grossa farfalla che nessuno pareva aver mai visto con simili stupendi colori nell' Abred.
L' immagine che costui mostrava era indubbiamente sin troppo idilliaca ma non altrettanto lo furono le sue parole...
Senza muovere un muscolo dalla sua strana posizione nè tentare di indossare il suo cloth, costui infatti parlò duramente.
"Ed eccovi qui! Sapete..., io non ce l' ho con gli dei ma con voi che li seguite ancora inconsapevoli del vostro ruolo di pedine! Poveri orfani o fanciulli strappati alla vita e alle leggi di Madre Natura per puro capriccio divino e convinti ora di agire secondo i propri ideali piuttosto che per quelli dei vostri burattinai! Stolti! Questo è il vostro premio!"
Improvvisamente tutti gli animali sin lì giunti con lui fuggirono come se solo in quel momento avessero avvertito la minaccia rappresentata dai sacri guerrieri.
"BESTIE DELLE SELVE!"
Un numero spropositato di fiere emerse ora dalle spalle di Mons Maenalus ma fu subito evidente come si trattasse in realtà di icone energetiche e non animali veri e propri.
Possibile che costui affrontasse tutti loro privo di armatura sperando di uscirne non solo incolume ma addirittura vincitore?!?

Atlantide. Porto principale (Giulio e Lucifer)

In effetti non fu difficile vedere il varco dimensionale che separava il porto vero dal luogo in cui erano giunti i sacri guerrieri passando per il Triangolo delle Bermuda, per poi ritrovarsi subito immersi in feroci combattimenti.
Nonostante l' acqua salata numerosi virgulti sembravano essere cresciuti direttamente dal fondale come se una cosa simile fosse davvero possibile in quel luogo.
Inoltre, con meraviglia soprattutto di Lucifer, sembravano essere proprio vegetali di diverso tipo a mantenere aperti i portali e nessuno sapeva minimamente dar una spiegazione alla cosa...
Improvvisamente si manifestarono due presenze.
E una era purtroppo conosciuta, seppur non sembrasse godere di una 'non-vita'..., era uno dei testa di polipo con cui avevano combattuto prima o perlomeno un appartenente alla loro razza!
La seconda era una figura indubbiamente riconducibile a uno dei tanti umani atlantidei in grado di far ricorso alla magia.
Fu proprio quest' ultima a rivolgersi minacciosa ai presenti, soprattutto a Giulio: "Non importa che chiudiate i portali..., i morti continueranno a camminare su queste terre! AWIDUBEIPA..."
La frase che introduceva l' empio attacco dell' uomo non venne neppure terminata.
I violacei tentacoli dell' essere marino abbracciarono la sua testa frantumandone le ossa e tutto ciò che stava al di sotto.
Il bizzarro essere si rivolse quindi telepaticamente ai presenti.
"Cosa diavolo è successo qui? Questo non è quello che doveva succedere! La magia nera non doveva essere usata in questo modo!"
Kazuo cambiò subito discorso chiedendo lumi sul misterioso botanico aiuto che avevano ricevuto.
"Quello non è opera nostra! Una forza simile non è di natura umana..., neppure i migliori fra gli Atlantidei, neppure i dieci re, avrebbero mai potuto compiere un simile miracolo! Quella è la forza della vita contro la morte, la forza di un dio!"
Evidentemente i nipponici non erano tipi da fidarsi tanto facilmente di colui che sino a un attimo prima era un loro nemico.
"Dunque?" intervenne Jubee. "Ora sei disposto a rinunciare all' ateismo in favore di ideali che tutto il resto della gente qui non approverebbe?"
"E chi ha detto ciò? Non sono semplicemente disposto ad accettare che il popolo atlantideo sia utilizzato come carne da macello per fermare voi! Figuriamoci per ottenere altro..."
"Come si concretizzerebbe il tuo aiuto? Usare i tuoi poteri al nostro fianco?" chiese Shaka.
"Non riceverete più problemi dalle acque e chiunque abbia intenzione di utilizzare ancora la magia contro Atlantide la vedrebbe ritorcersi contro di sè!" rispose ancora mentalmente l' essere, probabilmente neppure dotato di corde vocali sotto l' ammasso di tentacoli.
"Tu e quale esercito?" lo rimproverò quasi Kazuo.
"Quello!" rispose l' essere indicando con una delle braccia umane il mare dietro di lui.
L' acqua si riempì di sommità di testa appartenenti probabilmente agli stessi esseri che i presenti avevano imparato a conoscere...

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Il varco venne dunque aperto facilmente, liberando tutti loro da una 'prigionia' durata sin troppo.
Dal punto di vista visivo non cambiò gran che e semplicemente da un pendio sin troppo ripido si ritrovarono in una sorta di canyon dalla struttura troppo regolare da essere di sola origine naturale.
In effetti pareva di trovarsi all’ interno di un gigantesco canale di scolo delle acque provenienti dai ghiacciai delle montagne da cui erano giunti.
In lontananza si intravedevano quelle che parevano come meravigliose pianure coltivate chiazzate di boschi.
In breve divenne evidente come lì fossero già avvenuti dei combattimenti tra gli abitanti di quelle terre e probabilmente sacri guerrieri giunti da un punto di partenza diverso dal loro.
Il recondito timore di essere presto sopraffatti da un eventuale improvvisa onda di piena fece affrettare leggermente i loro passi.
Solo Alasdair si ritardò appena come se avesse la sensazione di aver dimenticato qualcosa.
Improvvisa la rivelazione...
Anime!
Una grande quantità di anime sembravano essere presenti in quel luogo o essere richiamate da esso...
Ma perchè lui non riusciva a vederle?
Per Alixia si trattò più di una scomoda sensazione ma anch' essa avvertì qualcosa costringendo anche Hyoga, Tim e Kagaho ad attardarsi.
Lamenti sembravano sorgere dal terreno e dalle vicine pareti rocciose e per qualche istante lo spectre di Treasure Dragon ebbe addirittura il dubbio che gli fossero sfuggiti dal controllo, per qualche misterioso motivo, gli stessi spiriti dei cercatori d' oro!
Ma tra le urla di dolore se ne innalzarono di più potenti come urla di atavico terrore, ben maggiore di quello indotto dal pentimento di coloro che lui poteva richiamare.

Atlantide. Pianura continentale (Neferata e Whimber)


Un misto di delusione e rabbia sembrò cogliere i due spectre.

Perchè non era successo niente?

Lo stregone o mago che dir si voglia parve leggere i loro sentimenti e li anticipò entrambi.
“Cosa pensavate? Che vi spuntassero ali di pipistrello o vi cuoceste alla luce del giorno?”
Costui fece un attimo di pausa per poi proseguire sempre sarcastico: “I canini...? Beh quelli avrebbero dovuto essere già cresciuti...”
In effetti Neferata, ne avvertì la maggior consistenza, rispetto a quelli che comunque già si era modellata, con un voluttuoso passaggio della lingua, mentre Whimber optò per un più diretto tocco con le dita.
“Magia...” li schernì il mago divenendo però subito serio.
“Foste stati ancora in vita sareste morti per divenire poi ciò che siete ora! Il vostro status vi ha risparmiato il passaggio più traumatico!” aggiunse in tutta la sua fastidiosa semplicità.
"Ah, a proposito! Non siete più sotto il controllo di Hades, egli non ha più alcun potere su di voi in quanto suoi sottoposti! Ormai vi siete convertiti...! Ah, ah, ah!"

Fece qualche passo verso la prua della nave togliendo pericolosamente lo sguardo dai due che cominciavano a provare sempre meno simpatia nei suoi confronti.

“Ci sono altre cose che dovete sapere..., ma il tempo di aver ogni risposta alle domande che vorrete formulare non è ancora giunto! Questioni più urgenti premono..., stiamo per giungere alla Linea delle Colline!”
In effetti anche se inizialmente in maniera impercettibile, il cambiamento di ciò che stava attorno a loro si fece sempre più concreto e una fitta ‘catena’ di colline apparve su entrambi i lati del canale che stavano percorrendo.
“Osservate con altri ora le pianure atlantidee, il cielo e ogni cosa che le circondi!”
In un primo momento i due non capirono che cosa volesse dire e si posizionarono sui due opposti parapetti della nave.
Per qualche istante non videro nulla..., poi fu come se l’ aria attorno all’ imbarcazione si facesse argentea, mostrando ogni singola corrente eolica che la percorresse.
Ma fu presto chiaro, che tali movimenti non potevano essere creati dal solo vento, visto che non poteva certo apparire e scomparire come accadeva invece continuamente senza che mai scemasse o aumentasse gradatamente di intensità ma lo facesse altresì seguendo la regola del tutto o nulla.

"Quello è il vostro vero potere!" disse sorridendo il mago. "Seguite quelle linee e troverete i due maghi!"
I due spectre balzarono dunque al suolo dalle due opposte direzioni.
Concentrandosi su quelle linee che portavano alla loro mente il NEBULA STREAM di Shun si accorsero del loro convergere in specifiche zone delle colline circostanti, come se la corrente giungesse ad essi come vortice.
Quelle erano le mete della loro nuova sete di sangue!
E nel loro avvicinarsi solitario iniziarono a distinguere chiaramente le due figure umane.
 
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CAPITOLO XXVIII - PANICO!

Atlantide. Foresta delle fiere (Sid, Mur, Mime, Edward e Khaled)

Edward non avvertì nulla di psichico nel colpo multiplo loro diretto e si stupì di come non vi fosse alcun residuo di natura mentale anche sugli animali che erano stati lì sino a prima dell’ attacco.
Costoro erano quindi, senza ombra di dubbio, esseri in carne e ossa e per nulla succubi dei poteri mentali di quello strano uomo, semplicemente erano rimasti lì sino all’ ultimo momento perchè lo avevano voluto e non perchè vi erano stati costretti!
Gli attacchi che vennero rivolti a Mons Maenalus, presunto o tale che fosse, erano semplicemente troppi per un singolo avversario, fosse pure stato di stirpe divina!
Il suo colpo non fu dunque portato con precisione, ma egli si dimostrò pronto a variarne l’ esecuzione in qualcosa di chiara natura difensiva.
La maggior parte dei sacri guerrieri presenti non era parsa infatti voler seguire il suggerimento del marine di Seadragon e si concentrò a colpire direttamente l’ uomo, ma ogni singolo colpo venne reciprocamente annullato dalle icone energetiche da lui evocate.
Mur non ebbe dunque neppure bisogno di innalzare la sua difesa col supporto del fratello perchè nessuno di coloro che erano a lui più vicini parve essere effettivamente minacciato da alcuna delle bestie energetiche di colui che era probabilmente il padrone delle vestigia di Mons Maenelus.
Questo il punto di vista principale..., ma il gold saint di Aries si accorse che in realtà non era proprio andata così per tutti...
Mime aveva in effetti dovuto ricorrere alla BARRIERA DI CORDE non tanto per proteggere sè stesso, ma Alberich, i cui poteri di controllo sulla natura parevano misteriosamente essere risultati inefficaci.
E lo stesso era valso per Cooney, anch’ esso aiutato dal god warrior di Harpfe non prima però che fosse abbattuto e ferito da una delle bestie fatte di luce una volta che l’ ogham lord si era rivelato incapace di controllare le sue edere che addirittura avevano prodotto minuscoli taglietti sul suo stesso corpo.
Perchè loro due erano stati presi di mira e tutti gli altri no?
Solo a causa della natura dei colpi da essi utilizzati?
Ma a sorprendere maggiormente il custode della Prima Casa fu ben altro...
I colpi di Khaled e Sid avevano ferito Mons Maenalus!
Dunque era giusta la visione di Edward?
Non era detto..., al gold saint non era sfuggito anche il gesto dello strano vecchio che stavano affrontando che, nonostante tutto quello che doveva affrontare, si era mosso con incredibile agilità intercettando i colpi diretti alla collina e aveva frapposto le sue mani ai colpi dei due sacri guerrieri impedendo che cogliessero le innocenti vite alle sue spalle!
Copertura del suo vero punto debole o estremo rispetto di quelle vite addirittura a discapito della propria?
Nonostante la potenza che i suoi arti dovettero affrontare, solo un lieve rivolo di sangue sgorgò da essi.
E allarmanti furono le sue parole...
”Dunque è questa la vera potenza di un sacro guerriero protetto da una divinità? Per la prima volta posso assaporarla! Notevole idea, non c’ è che dire! E il mio ichor..., quanto tempo che non lo vedevo scorrere!”
L’ uomo strappò dell’ erba dal suolo stringendola fra i suoi pungi chiusi e miracolosamente le ferite svanirono come se non fossero mai apparse.
Ichor..., ma non era un termine espressamente greco per indicare il sangue immortale degli dei?
Chi diavolo era davvero costui che non pareva minimante essere impensierito dalla cosa?
”Vediamo ora come vi comporterete contro il mio attacco ultimo..., PANICO!”
Mime fu il primo a notare il suono che sembrava originarsi all’ interno del corpo di costui per emergere subito dopo dalla sua bocca, e iniziò a provare una forza che mai aveva conosciuto dal suo ruolo come god warrior..., quella era paura!

Atlantide. Pianura continentale (Giulio e Lucifer)

Non ci furono ulteriori eventi degni della loro attenzione.
Il cammino non fu per nulla corto eppur si rimisero dalla fatica accumulata nell' essere tornati indietro recuperando una situazione che pareva essere in procinto di sfuggir di mano.
Il più colpito dagli accadimenti passati era naturalmente Giulio.
Da una parte era orgoglioso di aver individuato un nuovo serpeggiante metodo d' azione del Maligno e indubbiamente la questione della magia nera unita ai varchi dimensionali doveva essere analizzata nei minimi particolari per sventare nuove future minacce; dall’ altra era stufo di trovar umani sempre pronti ad abbracciare la via più semplice per giungere a un traguardo per la loro vira che sarebbe stato indubbiamente diverso da qualsivoglia aspettativa.
Anche Kazuo godeva di una grande curiosità sull' argomento dato che, come esperto di tattica, non poteva certo trascurare un potere che appariva in grado di far giungere interi eserciti sul campo di battaglia attraverso varchi dimensionali pressoché invisibili.
Fu proprio il guerriero nipponico a rompere gli indugi dando la più probabile delle ipotesi sul funzionamento di ciò che avevano sinora incontrato.
"Dunque..., cosa abbiamo qui...? Un potere, che sia di natura cosmica o meno, davvero minimo ma in grado di agire su una moltitudine di esseri... E che sia magia o meno, penso che non importi, potrebbero far apparire sul campo di battaglia anche una moltitudine di sacri guerrieri per quello che posso ipotizzare..., e ciò può risultare spiegabile solo in un senso..., un varco aperto dentro un altro..., o meglio attorno!"
"In effetti potrebbe essere vero..." gli rispose Shaka. "... ma in teoria non dovrebbe essere possibile..., almeno così ci è stato insegnato!"
Fu lo stesso gold saint di Virgo a correggersi subito.
"D' altronde vi è sempre stata l' impressione che gli dei non abbiano mai detto tutto lo scibile su alcun argomento..., e spesso ciò che è stato vietato si è invece rilevato determinante!"
"In parole semplici..." interruppe Lucifer
"Immaginiamo di aprire un varco dimensionale per una destinazione prefissata che, con nozioni di teletrasporto, può essere anche molto precisa... Poniamo ad esempio da un qualunque punto di Cerne alla fortezza. Quindi un secondo che contenga l' uscita del primo..., nel nostro caso, un varco nella fortificazione che contenga l' uscita di quello proveniente dalla capitale di Atlantide..., tutto chiaro sin qui?" disse Kazuo.
Lucifer parve ora cogliere perfettamente il punto.
"Fra i due varchi vi sarebbe in effetti uno spazio tanto ampio da contenere qualunque cosa!" affermò con sicurezza il guerriero di Demetra.
Ma Kazuo non aveva ancora finito...
"Il problema è che coloro cha hanno creato una simile tecnica sono in grado anche di celare quasi completamente ogni varco!"
Fu quindi la volta di Giulio...
"Riguardo ai pentacoli..., essi potrebbero funzionare all' incirca allo stesso modo! Uno per ogni portale come fossero incisioni su di essi. Immaginate dunque un prisma a base pentagonale che li unisca contenendo al suo interno tutto il potere che il samael o coloro che seguono i suoi comandamenti siano in grado di generare... Ecco che la rottura di uno dei sigilli che ne contenga l' empia forza la faccia riversare tutta all' esterno generando quello a cui abbiamo assistito!"
Jubee scrollò la testa dicendo: "Dunque torniamo al problema principale..., dovremmo evitare di distruggere i portali?"
Shaka lo zittì subito: "Rimarremmo dunque intrappolati incapaci di proseguire..., e chi ci assicura che ciò che è contenuto tra i due pentacoli non possa essere anche rilasciato a piacimento? Meglio indubbiamente distruggerli facendo uscire ‘a comando’ ciò che contengono!"
Con qualche rivelazione in più dunque il gruppo proseguì nelle meravigliose pianure di Atlantide.
Nella loro memoria anche le parole che gli erano state rivolte dall' essere marino incontrato poco prima.
'Testa-di-polipo' aveva detto brevemente che avrebbe esposto ovunque la reale versione dei fatti ma di non contare sulla comprensione delle genti di Atlantide, non di tutte almeno, perchè era molto più forte l' odio per dei che palesemente non si potevano controllare rispetto a quelli che comunque erano stati richiamati da umane genti!
Almeno era qualcosa...
Jubee sollevò però un nuovo problema.
"Nessuno idea sull' aiuto extra-continentale?" disse rivolto a Lucifer che sembrava il più correlato ai poteri di natura vegetale che avevano incontrato.
L' augures scrollò la testa.
" Come può essere una forza divina? Gli dei tutti sembrano temere questo posto più di ogni altro!" disse Shaka. "E pare che Atlantide sia più pronta ad affrontare loro di noi! Conoscete mai un dio disposto a rinunciare alla sua sicurezza pur di portarci soccorso? Forse l' Athena di un tempo..., ma non quella di ora..." disse con evidente rammarico.
Il gruppo giunse quindi di fronte a un canale trasversale su cui veniva facilmente avvertita l' esistenza di un passaggio dimensionale ora semidistrutto.

Atlantide. Foresta delle Fiere (Alasdair, Alixia e Kagaho)

Varco dimensionale dopo varco dimensionale...
Per quanto fosse meraviglioso il paesaggio che stavano attraversando, soprattutto Alasdair e Alixia non riuscirono a goderne appieno.
Nelle loro orecchie sembravano permanere gli strani lamenti uditi prima e soprattutto allo spectre sembrò sovvenire un ricordo ben diverso da quello della voce delle anime urlanti che controllava..., l’ urlo di una banshee forse, l’ urlo che aveva sentito provenire solo poche volta da Pandora!
Man mano che avanzava però la voce nella sua mente andava scemando come se fossero i suoni della natura stessa a rapirne il pericoloso potere...
All’ attraversamento dell’ ennesimo portale però onde sonore ben più potenti sembrarono emergere dal fitto della foresta di fronte loro, dalla base di un’ anomala collina.
Molti cosmi amici..., e uno potentissimo in espansione..., un cosmo paragonabile solo al divino!
Tim parve stranamente riconoscerlo.
”Non può essere..., lui dovrebbe essere morto! Dovrebbe esserlo dalla titanomachia!”
Di chi diavolo stava parlando?
La battaglia era in corso poco avanti loro ma qualcosa in loro rendeva difficile anche muovere solo un passo, quella era pure e semplice paura!

Atlantide. Pianura continentale (Neferata e Whimber)

Un misto di delusione e rabbia sembrò cogliere i due spectre.
Perchè non era successo niente?
Lo stregone o mago che dir si voglia parve leggere i loro sentimenti e li anticipò entrambi.
“Cosa pensavate? Che vi spuntassero ali di pipistrello o vi cuoceste alla luce del giorno?”
Costui fece un attimo di pausa per poi proseguire sempre sarcastico: “I canini...? Beh quelli avrebbero dovuto essere già cresciuti...”
In effetti Neferata, ne avvertì la maggior consistenza, rispetto a quelli che comunque già si era modellata, con un voluttuoso passaggio della lingua, mentre Whimber optò per un più diretto tocco con le dita.
“Magia...” li schernì il mago divenendo però subito serio.
“Foste stati ancora in vita sareste morti per divenire poi ciò che siete ora! Il vostro status vi ha risparmiato il passaggio più traumatico!” aggiunse in tutta la sua fastidiosa semplicità.
"Ah, a proposito! Non siete più sotto il controllo di Hades, egli non ha più alcun potere su di voi in quanto suoi sottoposti! Ormai vi siete convertiti...! Ah, ah, ah!"Fece qualche passo verso la prua della nave togliendo pericolosamente lo sguardo dai due che cominciavano a provare sempre meno simpatia nei suoi confronti.
“Ci sono altre cose che dovete sapere..., ma il tempo di aver ogni risposta alle domande che vorrete formulare non è ancora giunto! Questioni più urgenti premono..., stiamo per giungere alla Linea delle Colline!”
In effetti anche se inizialmente in maniera impercettibile, il cambiamento di ciò che stava attorno a loro si fece sempre più concreto e una fitta ‘catena’ di colline apparve su entrambi i lati del canale che stavano percorrendo.
“Osservate con altri ora le pianure atlantidee, il cielo e ogni cosa che le circondi!”
In un primo momento i due non capirono che cosa volesse dire e si posizionarono sui due opposti parapetti della nave.
Per qualche istante non videro nulla..., poi fu come se l’ aria attorno all’ imbarcazione si facesse argentea, mostrando ogni singola corrente eolica che la percorresse.
Ma fu presto chiaro, che tali movimenti non potevano essere creati dal solo vento, visto che non poteva certo apparire e scomparire come accadeva invece continuamente senza che mai scemasse o aumentasse gradatamente di intensità ma lo facesse altresì seguendo la regola del tutto o nulla."Quello è il vostro vero potere!" disse sorridendo il mago. "Seguite quelle linee e troverete i due maghi!"
I due spectre balzarono dunque al suolo dalle due opposte direzioni.
Concentrandosi su quelle linee che portavano alla loro mente il NEBULA STREAM di Shun si accorsero del loro convergere in specifiche zone delle colline circostanti, come se la corrente giungesse ad essi come vortice.
Quelle erano le mete della loro nuova sete di sangue!
E nel loro avvicinarsi solitario iniziarono a distinguere chiaramente le due figure umane.
 
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CAPITOLO XXIX - PAN E' VIVO!

Atene, 3 Gennaio 1994 ore 18.00
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Foresta delle fiere (Alasdair, Alixia, Kagaho, Sid, Mur, Mime, Edward e Khaled)

Molti erano stati i guerrieri che avevano affrontato in grado di agire telepaticamente sulle loro menti, ma mai l' effetto fu repentino ed efficace come quello che subirono in quel frangente!
L' unico tentativo proposto fu quello del tritone di Rubrum Mare ma fu come se non avesse detto nulla...
Chiunque fosse stato a voler donargli il proprio cosmo, semplicemente non ne fu in grado perchè il suo corpo e la sua mente pensarono a una sola cosa..., fuggire!
E d' altronde non vi fu neppure qualcuno a cui donarlo, Khaled stesso si era gettato nella boscaglia allontanandosi dal presunto saint delle costellazioni dimenticate.
L' atavica paura senza eguali non si manifestò loro come il terrore di perdere i propri cari..., la propria vita..., qualunque cosa a cui essi particolarmente tenessero..., nè altra forma di precisa rappresentazione..., fu pura e semplice, senza spiegazione alcuna, ma di ineguagliabile efficacia!
La fuga fu l' unica possibilità, una corsa sfrenata verso il nulla e nulla fu, visto che le essenze vegetali sembravano impedire loro alcuna salvezza da quell' urlo che continuava a percuotere la loro mente, sia che continuasse davvero ad essere emesso, sia che fosse ormai solo un eco in essa.
Il fatto di trovarsi in una sorta di labirinto non faceva che aumentare i loro timori e la loro frustrazione portandoli al limite in ogni senso, nel tentativo di liberarsi da esso attraverso una mente ormai incapace di prendere precise decisioni di non certo effetto.
Qualunque strada avessero tentato di eleggere a personale via di salvezza, finirono con il ritrovarsi davanti allo strano, sorridente, vecchietto.
Addirittura coloro che erano appena giunti nella foresta e avevano tentato di riattraversare i varchi alle loro spalle, si ritrovarono ora di fronte allo strano tizio.
Paradossalmente parve essere proprio la visione del sorriso del presunto Mons Maenalus a dar ai loro corpi e alle loro menti un minimo di sollievo.
"Non mi riconoscete ancora? Ah, ah, ah!"
Fu ancora Tim a dimostrarsi sorprendentemente avanti agli altri sussurrando il nome di costui tanto piano da poter essere udito solo dai più vicini.
"Pan!"
Qualcosa parve accadere al corpo del vecchio come se riacquistasse in parte gli anni perduti.
Ma non solo...
Il suo aspetto parve modificarsi prima lentamente ma poi sempre più profondamente.
I vestiti gli erano come miracolosamente scomparsi e il petto appariva ora scolpito nella roccia mentre la barba si era accorciata notevolmente divenendo corvina e rimanendo solo come bizzarra punta sotto il mento.
I capelli, divenuti anch' essi neri, divennero in breve un' unica cosa con la barba stessa.
Ma questa era la parte 'facile'...
Tra i capelli erano apparse due corna da capra rendendolo del tutto simile agli esseri che alcuni di loro avevano affrontato poco prima..., e le gambe erano diventate zampe di capra rendendolo del tutto simile a un satiro piuttosto che alla bizzarrie di quella foresta.
"Io sono Pan!"

Atlantide. Pianura continentale (Giulio e Lucifer)

Il cambiamento ambientale dopo aver attraversato il varco fu davvero poco brusco.
Il cosmo di molti altri sacri guerrieri apparve subito evidente mostrando loro come numerosi scontri si stessero svolgendo in quella porzione di terre atlantidee.
Ma non ci fu molto tempo per accertarsi dello stato delle cose.
Un mago per ognuno di loro apparve lanciando subito una sfida nella loro solita litania.
Un tizio dai chiari poteri pirocinetici affrontò il legionario angelico
"FUSFI FE GOIDI!" pronunciò mentre del fuoco si materializzava sospeso nell' aria al di sopra del dorso di una delle sue mani
Un' altro in tonaca verde intercettò il guerriero di Demetra
"QUFSI FAE SIWE!"
Diversi rovi fecero capolino dal terreno vicino ai piedi di Lucifer.
Di fronte a Kazuo un tizio in blu.
Le sue mani vennero rivolte al cielo mentre un cerchio di luce dello stesso colore della sua veste sembrò limitare l' improvvisato campo di battaglia.
"DINAVU FE DUTTUPFISU!"
Di bianco vestito l' avversario di Jubee.
"THOUSFI USFIPVA!" urlò il mago mentre i suoi occhi si illuminavano prepotentemente.
E infine contro il gold saint di Virgo un tizio vestito d' argento.
"MIHHI FAMM' ISI!"
L' armatura dorata di Shaka parve rilucere di bagliori argentei.

Atlantide. Pianura continentale (Neferata e Whimber)

Un misto di delusione e rabbia sembrò cogliere i due spectre.
Perchè non era successo niente?
Lo stregone o mago che dir si voglia parve leggere i loro sentimenti e li anticipò entrambi.
“Cosa pensavate? Che vi spuntassero ali di pipistrello o vi cuoceste alla luce del giorno?”
Costui fece un attimo di pausa per poi proseguire sempre sarcastico: “I canini...? Beh quelli avrebbero dovuto essere già cresciuti...”
In effetti Neferata, ne avvertì la maggior consistenza, rispetto a quelli che comunque già si era modellata, con un voluttuoso passaggio della lingua, mentre Whimber optò per un più diretto tocco con le dita.
“Magia...” li schernì il mago divenendo però subito serio.
“Foste stati ancora in vita sareste morti per divenire poi ciò che siete ora! Il vostro status vi ha risparmiato il passaggio più traumatico!” aggiunse in tutta la sua fastidiosa semplicità.
"Ah, a proposito! Non siete più sotto il controllo di Hades, egli non ha più alcun potere su di voi in quanto suoi sottoposti! Ormai vi siete convertiti...! Ah, ah, ah!"Fece qualche passo verso la prua della nave togliendo pericolosamente lo sguardo dai due che cominciavano a provare sempre meno simpatia nei suoi confronti.
“Ci sono altre cose che dovete sapere..., ma il tempo di aver ogni risposta alle domande che vorrete formulare non è ancora giunto! Questioni più urgenti premono..., stiamo per giungere alla Linea delle Colline!”
In effetti anche se inizialmente in maniera impercettibile, il cambiamento di ciò che stava attorno a loro si fece sempre più concreto e una fitta ‘catena’ di colline apparve su entrambi i lati del canale che stavano percorrendo.
“Osservate con altri ora le pianure atlantidee, il cielo e ogni cosa che le circondi!”
In un primo momento i due non capirono che cosa volesse dire e si posizionarono sui due opposti parapetti della nave.
Per qualche istante non videro nulla..., poi fu come se l’ aria attorno all’ imbarcazione si facesse argentea, mostrando ogni singola corrente eolica che la percorresse.
Ma fu presto chiaro, che tali movimenti non potevano essere creati dal solo vento, visto che non poteva certo apparire e scomparire come accadeva invece continuamente senza che mai scemasse o aumentasse gradatamente di intensità ma lo facesse altresì seguendo la regola del tutto o nulla."Quello è il vostro vero potere!" disse sorridendo il mago. "Seguite quelle linee e troverete i due maghi!"
I due spectre balzarono dunque al suolo dalle due opposte direzioni.
Concentrandosi su quelle linee che portavano alla loro mente il NEBULA STREAM di Shun si accorsero del loro convergere in specifiche zone delle colline circostanti, come se la corrente giungesse ad essi come vortice.
Quelle erano le mete della loro nuova sete di sangue!
E nel loro avvicinarsi solitario iniziarono a distinguere chiaramente le due figure umane.
 
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view post Posted on 8/4/2012, 17:50
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CAPITOLO XXX - ANCORA TRADITORI!

Atene, 3 Gennaio 1994 ore 18.30
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Foresta delle fiere (Alasdair, Alixia, Kagaho, Sid, Mur, Mime, Edward e Khaled)

Mime non aveva ancora posto le dita sulla sua arpa che tra le mani di Pan era apparsa una siringa, il suo particolare tipo di flauto.
Lo portò alle labbra ma sembrò titubare e alzò la mano libera dallo strumento fermando i tentativi dei sacri guerrieri come se annunciasse la resa.
"Ok..., ok..., mi avete dimostrato quello che sapete fare! Divertente, davvero divertente! E in fin dei conti un bel lavoro..., sia vostro che di coloro che vi hanno formato!"
Il panico maturato prima era ormai regredito del tutto e lo stupore per l' andamento degli ultimi eventi era ora dipinto, piacevolmente, sui volti di tutti i presenti.
"Vediamo di procedere ora per gradi perchè molte sono le cose da fare..." disse il dio come se fosse ora un amico di vecchia data
"Cominciamo da loro due ad esempio!" disse Pan indicando Alberich e Cooney.
Il guerriero di Lugh e quello di Odino svanirono nel nulla nonostante non avrebbero dovuto possedere poteri di teletrasporto.
"Traditori alleati di Atlantide!" fu la semplice spiegazione che lasciò allibiti soprattutto gli altri god warrior presenti.
Fu proprio Sigfried a tentare di darsi un contegno chiedendo delucidazioni: "Come lo sai tu? Da che parte stai?"
"Secondo te? Non hai ancora capito cosa rappresenta l' ateismo per un dio di qualunque natura e credo sia? Anche se le cose non sono proprio come sembrano..."
Prima ancora che qualcuno chiedesse di essere più chiaro, Pan continuò: "Immagino voi mi ricordiate per aver salvato gli olimpici dalla furia di Tifone e poi? Nulla! In realtà un po' è colpa mia..., non mi è mai piaciuto mettermi in mostra è ho sempre preferito la compagnia degli animali o degli esseri ormai considerati solo parte del mito, a quella dei miei simili o degli umani! Ma è solo con l' incalzare delle religioni monoteistiche e della tecnologia che è stata messa in giro la storiella che io fossi morto e in fin dei conti ciò ha fatto comodo... Vi è qualcosa ad Atlantide, nel suo stesso nome, di cui si è troppo a lungo parlato poco, confusa anche nel mito è la storiella del Giardino delle Esperidi, sulla fine di colui che insieme a Ladone e alle Esperidi stesse viveva in quel luogo! Si, la sua emanazione cosmica è risultata confusa anche a me che ho vissuto a lungo a Cerne, ma potrebbe esistere un varco dimensionale in cui indubbiamente egli è tornato..., o più facilmente da cui non è mai andato via! Potrebbe essere proprio lui a nascondersi dietro al professato ateismo di questi luoghi alla ricerca della vendetta contro gli dei tutti per la sua prigionia forzata!"
"Siamo alle solite! Gli dei ci mandano allo sbaraglio senza mai dirci tutto quello che serve!" grugnì Aioria.
"Ma non è possibile che ci abbiano taciuto la reale identità del nostro nemico, non di quella portata! Questo mi sembra davvero troppo!" disse a voce sin troppo alta Io di Scylla.
"Effettivamente non è possibile che ci abbiano volutamente nascondere tutto ciò! Sembravano temere solo l' ateismo ma non c' è nessuno che può odiare, soprattutto il pantheon greco, più dei titani!" affermò Saga.
"Una cosa vorrei chiedere..." disse Mur rivolto a Pan. "... è possibile che non sapessero? Possibile anche per Athena, Dea della Saggezza?"
"Sulla saggezza incomparabile della Dea della Saggezza ci sarebbe da ridire..." esordì il dio. "...Comunque sia la risposta è no! Il ricordo della posizione di Atlantide e del Giardino delle Esperidi non avrebbe mai potuto sfuggire nè a lei nè a nessuna altra divinità, neppure a Dioniso nel pieno di un baccanale! Ah, ah, ah!"
"Eppure appare sempre più evidente che ultimamente gli dei perdano memoria di fatti pur importanti, e noi con loro..." intervenne Hyoga.
Il viso solare di Pan si incupì appena, come se una nuvola avesse celato per un attimo la sua solarità.
"Potrebbe..., no, non può essere!" farfugliò passando subito ad altro di più pressante necessità
"Lasciando perdere il resto, pensiamo ai problemi immediati..., vi sono ancora quattro zone dimensionali prima che possiate giungere alla capitale: la Palude Dimenticata, la Giungla a scaglie, gli Ultimi Campi e il Ponte d' Acqua! Non sono prove maggiori di quelle che avete già affrontato e solo nelle prime due zone dovrete affrontare saint delle costellazioni dimenticate! Turdus Solitarius nella Palude, e Ramus Pomifer e Robur Carolinum, uniti, nella giungla! Non dovete evitare la lotta perchè il vostro compito principale deve essere quello di distruggere tutti i portali perchè altre forze, nascoste alla stessa Cerne vi sono alle spalle decise a distruggere voi e loro! A costoro ci penserò io...! Avanzate guerrieri e soprattutto nella capitale diffidate di ogni essere vivente perchè se palesi sono ora i traditori, non lo saranno mai gli avversari! Ma ora basta..."
Improvvisamente la boscaglia avviluppò i presenti come se volesse intrappolarli per sempre in quei luoghi.
In realtà agli spectre non toccò lo stesso trattamento...
Pan si limitò a un veloce: "Mi dispiace..., ma con voi non so come comportarmi! Potrei peggiorare le cose..."
Molti comunque non sembrarono apprezzare e iniziarono a tentare di liberarsi ma il dio gli fermò.
"Non siate stupidi! Tutto ciò vi ridarà nuova linfa e riparerà i danni sulle vostre armature! Notevoli a proposito..."
In effetti le loro ferite regredirono completamente e le crepe e le parti mancanti delle armature miracolosamente riapparvero come Efesto non avrebbe potuto far meglio!
"Ora chiedete quello che volete sapere ancora e poi vi spedirò nelle zone di vostra scelta!"
Atlantide. Pianura continentale (Giulio e Lucifer)
Per quanto la magia non sembrasse eccessivamente potente in termini di ferite procurate, era indubbiamente fastidiosa e dall' apparenza inarrestabile, addirittura contro le sacre tecniche di un guerriero.
Cosa ben più grave sembrava essere in grado di esprimersi in maniera più rapida addirittura di pugni e calci portati a velocità prossima a quella della luce!
Non restava dunque che superarla!
In effetti è quello che fecero i sacri guerrieri appena intercettati dai maghi e, probabilmente, anche i loro compagni con cui si incontrarono poco più avanti.
Invece di amichevoli strette di mano, gli ultimi giunti, tranne forse Shaka, si sentirono addosso occhi severi, penetranti, soprattutto di Ikki.
Fu Shun a stemperare un po' la situazione dando tristi spiegazioni.
"Ci risiamo..., per l' ennesima volta ci risiamo! Ancora traditori tra di noi!"
"Chi?" si affrettò il gold saint di Virgo
"Non chi puoi immaginare..., due spectre!" rispose il bronze saint di Andromeda.
"Whimber di Bat della Terra Guidatrice e Neferata di Lamia della Terra Sinuosa..." ripetè Drow eludendo così le insistenti occhiate a lui e agli altri due spectre dirette.
"Ma pensavo che gli spectre non potessero opporsi alle decisioni di Hades..." tentò di dire il gold saint di Virgo.
"In effetti così è, eppure per ignoti motivi Sire Hades pare lasciar eccessivamente correre..." disse con evidente rancore Aiacos lasciando correre lo sguardo verso Ikki e Shun.
"Dunque? Che cambia?" chiese Kazuo
"Nulla! Ma ora dovremo guardarci le spalle! Ognuno fra noi può far parte del nemico! E non solo fra gli spectre..." fu l' affrettata risposta di Myu prima che avanzasse senza attendere gli altri.
"E dove si sono diretti i traditori?" chiese Jubee.
"Sono a bordo di una nave diretta a Cerne!" farfugliò Shun come se ogni cosa fosse colpa sua.
"Ne pagheranno le conseguenze! A noi non resta che proseguire distruggendo i varchi dimensionali da entrambi i lati!" disse Kazuo prima di spiegare all' altro gruppo ciò che avevano sinora scoperto.

Atlantide. Pianura continentale (Neferata e Whimber)

Un misto di delusione e rabbia sembrò cogliere i due spectre.
Perchè non era successo niente?
Lo stregone o mago che dir si voglia parve leggere i loro sentimenti e li anticipò entrambi.
“Cosa pensavate? Che vi spuntassero ali di pipistrello o vi cuoceste alla luce del giorno?”
Costui fece un attimo di pausa per poi proseguire sempre sarcastico: “I canini...? Beh quelli avrebbero dovuto essere già cresciuti...”
In effetti Neferata, ne avvertì la maggior consistenza, rispetto a quelli che comunque già si era modellata, con un voluttuoso passaggio della lingua, mentre Whimber optò per un più diretto tocco con le dita.
“Magia...” li schernì il mago divenendo però subito serio.
“Foste stati ancora in vita sareste morti per divenire poi ciò che siete ora! Il vostro status vi ha risparmiato il passaggio più traumatico!” aggiunse in tutta la sua fastidiosa semplicità.
"Ah, a proposito! Non siete più sotto il controllo di Hades, egli non ha più alcun potere su di voi in quanto suoi sottoposti! Ormai vi siete convertiti...! Ah, ah, ah!"Fece qualche passo verso la prua della nave togliendo pericolosamente lo sguardo dai due che cominciavano a provare sempre meno simpatia nei suoi confronti.
“Ci sono altre cose che dovete sapere..., ma il tempo di aver ogni risposta alle domande che vorrete formulare non è ancora giunto! Questioni più urgenti premono..., stiamo per giungere alla Linea delle Colline!”
In effetti anche se inizialmente in maniera impercettibile, il cambiamento di ciò che stava attorno a loro si fece sempre più concreto e una fitta ‘catena’ di colline apparve su entrambi i lati del canale che stavano percorrendo.
“Osservate con altri ora le pianure atlantidee, il cielo e ogni cosa che le circondi!”
In un primo momento i due non capirono che cosa volesse dire e si posizionarono sui due opposti parapetti della nave.
Per qualche istante non videro nulla..., poi fu come se l’ aria attorno all’ imbarcazione si facesse argentea, mostrando ogni singola corrente eolica che la percorresse.
Ma fu presto chiaro, che tali movimenti non potevano essere creati dal solo vento, visto che non poteva certo apparire e scomparire come accadeva invece continuamente senza che mai scemasse o aumentasse gradatamente di intensità ma lo facesse altresì seguendo la regola del tutto o nulla."Quello è il vostro vero potere!" disse sorridendo il mago. "Seguite quelle linee e troverete i due maghi!"
I due spectre balzarono dunque al suolo dalle due opposte direzioni.
Concentrandosi su quelle linee che portavano alla loro mente il NEBULA STREAM di Shun si accorsero del loro convergere in specifiche zone delle colline circostanti, come se la corrente giungesse ad essi come vortice.
Quelle erano le mete della loro nuova sete di sangue!
E nel loro avvicinarsi solitario iniziarono a distinguere chiaramente le due figure umane.
 
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75 replies since 18/9/2011, 15:41   1041 views
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