| CAPITOLO LVI - LA VERA STORIA DI BLACK PHOENIX
Atene, 4 Gennaio 1994 ore 7.30 Durata mail del master: 30 minuti
Atlantide. Ponte del Bosco Sacro (Giulio, Edward, Khaled, Mur, Mime, Sid, Kagaho, Lucifer, Whimber, Alixia e Alasdair)
Una volta che i 'pezzi da novanta' della nuova strategia atlantidea ritrovarono il libero sfogo ai loro reali pensieri, o semplicemente tornarono a seppellire quelli cancellati dalla ragione, i combattimenti restanti non durarono che una manciata di minuti. Sigfried restituì sorridendo lo strumento a Mime mentre Kazuo si inchinò al gold saint di Mur finendo però con quasi il perdere l' equilibrio, come se un mancamento lo avesse colto. Il guerriero nipponico aveva indubbiamente fatto ricorso a molte sue energie vitali pur di superare la leggendaria difesa del custode della Prima Casa. Black Canes Venatici si rivelò come uno dei più validi nemici e nonostante l' ignobile agire non si potè non ammirare la sua costanza di pensiero. Per nulla intimorito dall' assenza delle sue protezioni, attaccò infatti l' eroe di Ercole senza esitazione. "Yudo..., e combatto per ciò che sono!" furono le sue sole, semplici, parole. Il suo attacco si rivelò una finta, ma il suo SATORI si dimostrò efficacissima difesa anche contro l' arcano terrore che incusse il drago 'evocato' da Alasdair. Ma non si poteva vincere un combattimento contro un avversario del calibro dello 'spectre mancato' di Treasure Dragon senza aver valide tecniche offensive...! Il black saint parve comprenderlo e tardivo o semplicemente non al livello dell' eroe, suo avversario, fu il suo MILLION GHOST ATTACK. La pioggia di draghi del NAUGLAMIR PETRIFIED FOREST OF DORIATH colse in pieno la sua reale immagine e le poche illusorie che era riuscito a creare in quel breve lasso di tempo. Inesorabilmente il suo corpo acquistò sempre maggior consistenza sino a divenire inviolabile e immobile roccia. I servi di Whimber, rinforzati dalla sua magia, si dimostrarono bizzarramente sufficienti a mettere in seria difficoltà il suo avversario e non fecero che spianare la strada per il colpo magico che eruppe dai suoi occhi dilaniando mortalmente il black saint di Cetus. Lo stesso spectre di Bat non potè che dimostrarsi piacevolmente sorpreso per l' effetto del dono che pareva, nonostante tutto, possedere ancora... Il silenzio che seguì al termine definitivo degli scontri fu quanto di più fastidioso potesse esserci. Il pensiero di ciò che era accaduto..., la rabbia trattenuta a stento per l' atroce strategia atlantidea..., l' imbarazzo da parte di molti nel pronunciare le proprie, borbottanti scuse... Pochi erano i guerrieri in pieno possesso delle loro forze, Hyoga, Isaac, Jubee e Sigfried... Mur pure, ma era senza protezione alcuna ora... Kiki, probabilmente era del tutto sano, ma aveva molto altro da compiere piuttosto che combattere ancora e indubbiamente, mai come dopo quello che era accaduto, non provava minimamente la voglia di affrontare qualcuno... Myu stava evolvendo allo stato larvale e di lì a poco avrebbe completato la sua evoluzione tornando al pieno delle proprie possibilità! Io, Ikki, Willie e Shaka erano dispersi..., o peggio... Ma gli altri? Quelli più provati in termini di ferite e sforzi autoimposti erano Alixia, Pioggia, Edward, Giulio e Lucifer, ridotti tutti circa alla metà delle proprie forze! Ma vi era anche chi stava molto peggio... Colui che da rinnegato del passato si era dimostrato indubbiamente l' eroe di questa guerra era davvero a mal partito... Non ci fosse stato Kiki lì presente, subito accorso verso di lui, sarebbe probabilmente anche morto! Saga, che pur non era conciato molto meglio di Black Phoenix, lo accudiva con tanta cura da lasciar del tutto perplessi coloro che lo conoscevano meglio. Era come se un padre reggesse tra le braccia il figlio morente! Kiki era preso interamente dall' impedire che la vita di Ritaoha sfuggisse dalle mani del gold saint di Gemini e quasi non avvertì il sopraggiungere e la richiesta del fratello. Come diverse volte, ormai, fu la proverbiale curiosità del marine di Seadragon a rompere il fastidioso silenzio ormai sceso troppo pesantemente intorno tutti loro, ormai uniti tutti intorno al tentativo del guaritore di Asclepio. Saga non alzò il viso da Black Phoenix ma rispose come a voler sciogliere un groppo troppo a lungo aggrovigliato in lui. "Dobbiamo tutto a lui se nessuno di noi è morto nei pressi di questo dannato ponte!" disse il gold saint concedendosi un minimo di movimento per sputare poco lontano alla memoria di coloro che si erano presi gioco di troppi di loro. "Potete aggiungere nero a qualcosa che nero è stato per una vita?" disse all' improvviso. "Vuoi dire che è stato il fatto di essere già black saint a non aver fatto di lui una marionetta dei dieci re?" chiese Shun. "In parte sì, ma non solo..." proseguì Saga. "... indubbiamente ciò l' ha facilitato! Gli atlantidei lo avevano probabilmente già considerato dei 'loro' basandosi solo sul suo aspetto e non su quello che invece batteva nel suo petto o si agitava nella sua mente, senza sapere che indossava ora quel cloth solo per sua scelta e non per imposizione alcuna! Ma non è solo questo... Nessuno di voi può dire di conoscerlo veramente, neanche Ikki, legittimo sovrano della Death Queen Island, l' ultimo ad averlo ucciso! Voi pensate a me come uno dei più abili utilizzatori dei poteri mentali, ma in questo ambito a Ritaoha non sono neppure degno di essere paragonato!" Finalmente il gold saint di Gemini fissò i compagni pressanti su di lui. "Egli è riuscito nella più alta delle tecniche psichiche, agire sulla propria mente!" "Altri in passato ci erano riusciti, nella precedente guerra sacra tra Athena e Hades!" intervenne a sorpresa Aiacos. "Chi? Aspros e Deuteros?" chiese Saga. Al silenzio del giudice degli Inferi, il gold saint proseguì. "GENROMAOKEN..., GENROMAOKEN..., GENROMAOKEN..., per voi il GENROMAOKEN è la più potente delle tecniche solo perchè vi induce a fare ciò che vuole l' utilizzatore!" disse rivolgendo un occhiata pungente ad Aioria. Ma poi proseguì subito: "E' quella la più potente delle tecniche illusorie!" Saga indicò i diversi cadaveri delle copie di Black Phoenix che erano rimasti tali nonostante Ritaoha fosse del tutto privo di sensi. "Ritaoha è riuscito a 'convincere' sè stesso dell' esistenza della proprie copie a tal punto da riuscire a farle agire in maniera del tutto autonoma! Lasciate perdere l' illusione del silver saint di Canes Venatici, che comunque indice tutte le illusioni a compiere la medesima azione, questa è di un livello infinitamente superiore! Nella sua perfezione resta comunque il suo grave limite..., le ferite indotte a ogni sua copia si riflettono su quella reale senza che lui possa far nulla! Ecco cosa è sempre stata la sua vera ignavia!" Pioggia ed Edward rivolsero lo sguardo al suolo. Erano dunque loro i responsabili dello stato di Ritaoha? "In qualche modo dunque lui è risultato essere immune alla malia atlantidea ed è riuscito a liberare anche me agendo sulla mia psiche! Per quanto riguarda il nostro Myu, il susseguirsi dei suoi stadi evolutivi a permesso che se la cavasse egregiamente da solo!". "Vero!" rispose il bozzolo che ora conteneva lo spectre di Papillon. La complessità dell' agire della maschera della Death Queen Island non ci ha permesso di agire prima che fossimo certi di avere una possibilità di farla nostra! Con essa tutti coloro che erano diventati black saint avrebbero potuto essere uccisi con estrema facilità, Harpa Georgii è molto scaltro e solo Ritaoha aveva la forza psichica di celare le sue reali intenzioni! Il resto lo avete visto da voi e per poco non siete riusciti inconsapevolmente a farcelo fallire!". Nuovo pesante silenzio scese a far da unico compagno all' emanazione cosmica di Kiki. Ma infine intervenne Aioria, impaziente: "Non ci hai detto tutto, però..." "Sì, hai ragione..., non vi ho detto tutto!". E come enorme massa d' acqua troppo a lungo trattenuta da una diga rovinata, Saga parlò. "Io sono l' unico responsabile del black cloth che Ritaoha ha indossato per tutta la sua vita! Io in effetti, nel tempo in cui fui la parte buona del mio segno doppio, fui in effetti per lui padre o fratello maggiore, se volete... Io gli insegnai tutto sui poteri mentali... Ma fu proprio quando prevalse quella oscura che io mi accorsi del suo potenziale e lo condannai alla sua pena, io e solo io, non Athena! Lui non ha mai tradito la dea e neanche me, nonostante avesse compreso ciò che stavo diventando e nel dolore che lo stava attanagliando per il dubbio io mi ersi a 'salvatore', ma dandogli pena e non conforto! Ecco, questa è la vera colpa di Black Phoenix! E lui l' ha sempre accettata senza dire mai nulla!". Proprio in quel momento Ritaoha aprì gli occhi e molti furono sicuri che avesse ascoltato la confessione dell' ennesimo tradimento di Saga. Nessuna sorpresa era nei suoi occhi, però...
Atlantide. Acropoli (Neferata)
Il vampiro si avvicinò alla donna anch' esso palesemente eccitato. Probabilmente solo la vicinanza dei due angeli, ormai incombente su di lui, lo frenò dal prendere sul posto la donna ora sua alleata. Per i diavoli, il sesso nelle peggiori delle sue accezioni era componente imprescindibile del loro agire e certo questo servo di Lucifero non era neppure uno dei più infervorati, almeno nell' aspetto... Neferata venne sollevata come una bambina da una delle gigantesche mani del diavolo che la voltò di scatto ponendo tutte le curve della sua schiena a contatto con quello che del suo gigantesco corpo, date le proporzioni, riusciva a combaciare. Le leccò il collo che lei gli porse sino quasi a stirarselo per la brama delle sue labbra. Il sussurro che lui emise la fece tremare come se in effetti si trovasse all' apice di un orgasmo. "Phaleg..." La spectre di Lamia quasi svenne di piacere al solo pronunciare di quel nome. Il diavolo la leccò ancora, sulle labbra ora, trovando evidente difficoltà a staccarsi da lei. Un intenso rumore meccanico sembrò interessare tutto il terreno come se si fosse scatenato un terremoto ma chiaramente artificiale. Molti dei ghoul caddero riversi al suolo, gli uni sugli altri in un groviglio di corpi e con l' aumentare delle scosse praticamente solo i due vampiri rimasero in piedi. "Cosa sta succedendo?" chiese Neferata trovando ancora, seppur con sempre maggiore inefficacia, nelle parole, la forza di impedirsi di lasciarsi andare del tutto. "Atlantide pensa di darci così una mano..., o forse di bloccarci qui! Ah, ah, ah!" disse il diavolo poggiandola a terra con impensabile delicatezza. Tre dei ghoul più imbranati finirono nell' anello di acqua che ora circondava l' Acropoli, non solo nella zona del cimitero, ma che attorniava anche diverse altre imponenti costruzioni, le principali di Cerne a quanto pareva... I tre esseri nauseabondi svanirono prima ancora di andare a fondo mentre il canale andava ingigantendosi come se ingoiasse una porzione sempre maggiore delle terre circostanti. "Cosa gli è successo?" si affrettò a dire Neferata osservando il punto in cui i loro tre servi erano svaniti. "Quelle acque conducono a ciò che penso chiamate Annawyn!" Per i pochi istanti che la portarono a riflettere su ciò Neferata riuscì a dimenticarsi per la prima volta del suo interlocutore.
Atlantide. Isola centrale
In effetti il cambiamento geologico che andava concretizzandosi venne avvertito da tutti e si rese particolarmente evidente a chi si fosse arrischiato a proseguire. L' acropoli e tutto ciò che conteneva era ben visibile ma si era trasformata in una sorta di fortezza circondata dalle acque. Vi era qualcosa di palesemente pericoloso in quel liquido trasparente perchè se no non avrebbe avuto senso crearlo dal nulla per fermare dei sacri guerrieri... Qualcuno in possesso di ali avrebbe potuto forse sorvolarlo senza problemi ed era in effetti al di là del bizzarro fossato che andava allargandosi che gli angeli avvertivano il loro reale avversario. Di fianco all' uscita del ponte che si era rivelato subito molto più lungo del previsto, si stagliavano due enormi costruzioni, magazzini, probabilmente, ma ad occhio e croce la maggior parte degli edifici di quella zona si trovava alle spalle dell' acropoli, quindi in una zona diametralmente opposta. Per il resto solo normali abitazioni. Due guerrieri stavano già sulla porta dei due edifici vicini. Il primo non sembrava neppure appartenere alle costellazioni dimenticate e sembrava anzi uno degli esseri appartenenti al folclore nipponico. In realtà non aveva però nulla di particolarmente distintivo e portava solo una strana sciarpa che pareva nascondergli interamente il collo. Il secondo invece apparteneva indubbiamente ai saint dimenticati. Se l' armatura era anonima tranne per il fatto che pareva esser fatta di marmo, l' elmo celava completamente il viso dando l' apparenza che gli fosse stata apposta sopra una maschera, anch' essa marmorea, raffigurante, secondo i più, Cristoforo Colombo!
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