God_Seiya_Wars

PRESENTAZIONE GSW4, Solo mail del master

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view post Posted on 18/9/2011, 15:41
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Divinità

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Atene, Sabato 1° Gennaio 1994 vari orari
Durata mail del master: 30 minuti

Eleusi (Lucifer)
L’ alba di un nuovo anno strappava lentamente ma in maniera inesorabile le terre e le acque che attorniavano Eleusi alle tenebre della notte.Il freddo vento che spirava dal mare non poteva certo intaccare la dura scorza di un sacro guerriero avvezzo a ben più fastidiose perturbazioni del fisico e dell' animo.
Lucifer si trovava da solo nell’ acropoli, nei pressi di ciò che restava del tempio dedicato nel passato a Demetra, al limitare dell’ ingresso che portava in Sacred, nel vero tempio della dea.Le feste in vigore in quel periodo non erano di suo particolare gradimento, essendo legate a ricorrenze non certo significative per il pantheon greco e oltretutto divenute più commercializzabili che significative in termini di credenze religiose anche per coloro che le festeggiavano.
I festeggiamenti del 31 di dicembre per celebrare la fine di un periodo, non avevano poi senso, tanto più per un augur terrae abituato ai ritmi stagionali cui la natura stessa e ogni cosa con essa continuavano indubbiamente a dipendere qualunque fosse il calendario imposto da regnanti politici o religiosi.
Eppure l’ alba del 1 di gennaio conservava il suo fascino, maggiore che in ogni altro giorno, e lui semplicemente si stava godendo quel momento scevro da pensieri.Sapeva dei misteriosi attacchi in tutti i templi ma a Eleusi era bastata la presenza di Demetra in carne, ossa, e soprattutto cosmo, a scacciare ogni minaccia fin sul nascere dalle profondità marine da cui erano stati vomitati esseri deformi, evidentemente risultati di chissà quale esperimenti.
La terra aveva risposto alla ‘madre’ e vi erano pochi templi in grado di potersi vantare di simili difese, indubbiamente superiori anche al blasonato Grande Tempio di Athena le cui difese avevano mostrato da tempo troppe falle.Comunque sia il tempo aveva cancellato quegli eventi e Lucifer aveva decido di ignorarne il senso almeno finchè non si fosse ristabilita l’ unione dei vari sacri ordini di fronte all’ imminenza dell’ ennesima guerra sacra.Inevitabile come tutte le altre...
Di solito agli augures viene consentito di sbirciare nelle infinite rotte tracciate dal presente nel divenire passato, ciascuno secondo le peculiarità della stagione che rappresenta...
In teoria poi tali rotte vengono a cozzare coi poteri mentali solo di colui che presiedeva al periodo dell’ anno in scorrimento...Ma Eve era scomparsa da tempo e nessuno ‘governava’ più la stagione invernale, nessuno che Demetra avesse considerato degno.Lucifer avvertì subito cambiare il vento, per un attimo parve divenire nebbia, ma poi semplicemente iniziò a opprimere dolcemente la sua mente sino a penetrarvi e divenire una cosa sola.
Ed ecco la visione...
Due foglie di melo sospinte dal vento cadono in mare...
L' una si appoggia sull' altra...
Quella più sotto affonda subito, seguita dopo qualche istante dalla seconda...
Dal punto in cui quest' ultima era sparita si innalza sulle acque un albero, un melo...
Un frutto da esso...
Una mela che si apre come perfettamente tagliata in due mostrando tre semi...
Ora virgulti improvvisamente attorniano la mela spezzata così come l’ albero...Ma eccoli congelarsi insieme al tronco finendo con il morire entrambi...
Le radici dell’ albero permangono però divenendo isola che si innalza sempre più come montagna...Il cielo pare abbassarsi in quel punto sino a toccare la terra...
Distruzione totale e poi nulla...
Buio...
Lucifer si ritrovò madido di sudore nonostante la temperatura.
Di solito gli augures ‘indagavano’ sul passato..., raramente era il futuro a mostrarsi a loro a meno di un’ immagine dall’ incredibile potenza evocatrice.E forse questa era una delle volte...
Quell’ immagine, come tutte le altre, era ricca di sibillini significati di cui era praticamente impossibile carpire il responso prima che i fatti iniziassero a verificarsi.Ma quanto tempo restava?
La sua neutralità era stata travolta e l' invito rivolto a lui qualche giorno prima da parte del messenger Tim era forse da prendere in considerazione nonostante riguardasse una sorta di riunione segreta ad Asgard al di là delle divine esplicite volontà.

Ade. Settimo cerchio, secondo girone (Whimber e Neferata)

Ancor meno potevano sentirsi allietati dal periodo gli appartenenti a un ordine come era quello di Hades, nonostante l’ evidente ombra di redenzione che sembrava 'incombere minacciosa' qua e là.Annoiati dall’ andamento delle vicende che li volevano coinvolti nel nulla assoluto che non fosse routine, Whimber e Neferata avevano iniziato a vegetare negli Inferi.Nonostante i due ammirassero ancora Pandora, non si potevano certo definire tra i più fedeli all' ideale di Hades, qualunque esso fosse nell' esattezza.
Per loro il vampirismo era rimasto anche dopo la loro dipartita ufficiale, come una sorta di religione e si erano dunque discostati dalla celebrazione del Dio degli Inferi, seppur non tanto apertamente, non meno di quanto aveva fatto Alasdair.
Certo i loro ideali non si erano avvicinati a quelli dello spectre di Treasure Dragon, anzi, dal momento che all' odiato senso di giustizia della silver saint di cui si era innamorato si era ora aggiunto il perbenismo del pennuto essere dei cieli.
Non potevano dunque provare entrambi una grossa simpatia per lui e pertanto non accolsero felicemente la sua improvvisa comparsa nonostante rappresentasse il maggior diversivo ai loro compiti da oltre un anno a questa parte.
Non era cosa impossibile che lo spectre di Treasure Dragon provasse lo stesso astio per loro e le sue parole sembrarono confermare la cosa.
“Non ci siamo mai trovati particolarmente simpatici a vicenda...” iniziò Alasdair fermando sul nascere le rimostranze di Neferata..“...eppure forse abbiamo qualcosa che ci accomuna! Entrambi non nutriamo più sincera ammirazione per colui che dobbiamo seguire o perlomeno aspiriamo maggiormente ad altro...”
”Tu cosa ne sai...” tentò di interromperlo Whimber.“Se non vi foste rintanati qui tanto a lungo, ne sapreste molte più di cose!” lo zittì Alasdair.“Nel Tempio di Athena sono molte le cose di cui si può venire a conoscenza..., quasi le risposte a tutte le domande...! Dovevo trovare un modo per non essere più legato ad Hades e rischiare di morire ad ogni suo capriccio? Ebbene io l’ ho trovato! O meglio è lui ad aver trovato me!”Neferata dilatò le pupille nell' auspicio di una speranza che per vie tanto tortuose si intravedesse finalmente la meta del loro tortuoso cammino.Alasdair parve comprendere i suoi pensieri.
“Sì, è quello che pensi! Il vostro vampiro ancestrale mi ha dato modo di abbandonare il credo del Signore degli Inferi, ed è pronto a realizzare anche i vostri sogni!”
Neferata balzò improvvisamente in piedi spingendolo rudemente contro una vicina roccia.Lo spectre di Treasure Dragon continuò non appena il fiato smorzato nei suoi polmoni prese a defluire nuovamente nella trachea.
“Dovete provare dove però si spinga la vostra vera fede! Dovete uccidermi, o almeno provare a farlo...” disse con tutta calma Alasdair spingendo via rudemente Neferata.“...Non correrete neppure il rischio di venir puniti per il gesto, visti i trascorsi, anzi...!”Lo spectre di Treasure Dragon espanse il suo cosmo pronto a lottare contro entrambi.
Atene. Grande Tempio di Athena, alloggi dei silver saint (Alixia e Alasdair)

Alasdair e Alixia vennero buttati giù dal letto da un gentile ma pur deciso bussare alla porta.
L’ ora non era certo delle migliori, visto che l’ unico dei tre ad aver voluto ‘festeggiare’ a tutti i costi il capodanno era la figlioletta infante decisa a rendere loro impossibile la notte trascorsa.Fu allo spectre a toccare il 'gravoso' compito di andare a vedere chi fosse tanto idiota da svegliarli a quell’ ora, invitato gentilmente nell’ agire da una precisa gomitata di Alixia.Quando aprì la porta fu sul punto di mandare un accidente al gold saint di Aquarius ritenuto responsabile unico delle gelide temperature che abbracciarono subito il povero spectre ma poi connesse che si era in un naturale nevoso inverno e che lui non indossava neppure il più elementare degli indumenti.
“Abbiamo bisogno di parlarvi, soprattutto a te…” farfugliò Hyoga mentre apparve alle sue spalle anche Shaka.Anche Alixia si era ormai più o meno svegliata ma al contrario del compagno aveva avuto la prontezza e il pudore di avvolgersi nel pesante piumone che le pendeva a strascico ben oltre la sua altezza.
“Cosa diavolo..” ebbe addirittura la prontezza di dire.“Siamo qui ora per evitare che troppi occhi e orecchie ci facciano compagnia…” disse Hyoga.“Gli dei se ne stanno ancora arroccati sull’ Olimpo attendendo che gli eventi che ora appaiono sopiti tornino prepotentemente a minacciare le loro e le nostre vite…, ma molti di noi, di ogni ordine, pensano che si debba far qualcosa per prevenirli e non solo limitarsi ad attendere l’ inevitabile! Stiamo organizzando una riunione ad Asgard per decidere il da farsi e vorremmo che tu rappresentassi gli spectre…, almeno in te un minimo di fiducia la possiamo riporre…! Hai altri nomi da farci?”Alasdair rimase in silenzio per qualche istante.“Forse Kagaho…, ma non so...”“Abbiamo bisogno di gente disposta a rischiare qualunque punizione divina pur di capire qualcosa in più di ciò che non ci viene detto chiaramente…, che gli dei possano o meno arguire ciò che intendiamo fare!”Shaka, rimasto sino a quel momento in silenzio, parlò improvvisamente e sarebbe stato meglio che non l’ avesse fatto…“Una cosa mi rattrista cavalieri… Ci è stato detto che avremmo dovuto prepararci a combattere l’ ateismo…, il mondo senza dei…, la trascuratezza di ogni loro dettame…, ma non è che esso ha già iniziato a prevalere su tutti noi?”Un gelido, e non solo metaforicamente parlando, silenzio piombò su tutti loro.Alasdair si girò verso l’ amata prima di indossare vestiti e surplice a velocità prossima con quella in cui combatteva, ma con molta più goffaggine per i primi.“Appena farà giorno vai a Rodrio e chiama Giulio! Anche lui sarà dei nostri e penso abbia molta più libertà coi suoi superiori, più di tutti noi messi assieme!” disse semplicemente lei prima di congedarsi con un profondo e lungo bacio.Effettivamente i telefoni interdimensionali non erano ancora stati inventati e Hyoga e Shaka annuirono.
Indubbiamente era giusto che anche lui sapesse cosa i sacri guerrieri avevano intenzione di dar inizio...

Catania (Giulio)

L’ angelo era rimasto molto colpito dal fatto che in più di un anno il servo di Lucifero non avesse più fatto nessun passo dimostrativo in avanti per mettersi in mostra e sfidarlo apertamente.Non era nel loro stile…E ciò voleva dire solo una cosa..., qualcuno lo stava controllando convinto di riuscirvi anche dopo che il diavolo avesse deciso di essersi stufato di fingere!
Funzionava così la magia nera…Evocazione di demoni per i propri iniqui scopi da parte di persone certe di poter controllare il loro potere per poi semplicemente disfarsene una volta che i propri desideri fossero stati soddisfatti.Ecco a quali empi livelli poteva giungere la stupidità umana!
Improvvisamente a Giulio suonò il cellulare.
Nessuno, Chiesa compresa, aveva quel numero…, lo aveva lasciato solo ad Alasdair...!
Da qualche parte (Alasdair e Kagaho)

Kagaho avvertì l’ arrivo di Alasdair ben prima di vedere la sua figura comparire nel cielo.Indubbiamente il suo arrivo significava guai, visto che in fondo lo spectre di Treasure Dragon era stata la fonte del suo ultimo trascorso con Hades stesso.
Forse era giunto il momento di decidere davvero se rispettare il Dio degli Inferi come lui aveva fatto in passato, ma anche questo era confuso in lui così come i suoi pensieri.
'Vita da spectre...': un buon titolo per un thriller psicologico.
Non ricordava molto della propria morte, se non che fosse opera di Dhoko di Libra, ora redivivo quanto lui…, ma non era ciò a colpirlo particolarmente…, lui aveva seguito in passato Hades o la sue reincarnazione?
Questo era il dubbio principale la cui soluzione sembrava rincorrerlo ciclicamente anche in questa era…Sì, ma Hades ora non aveva una reincarnazione, egli era davvero la divinità, dentro il suo corpo divino!
Jamir (Mur)

Mur aveva finalmente trovato la forza di allontanarsi dal Grande Tempio.
Mai più di quei tempi la sofferenza si era fatta strada in lui e il fratello Kiki era al suo fianco, esente anch’ esso, per il momento, dai suoi compiti di guaritore di Asclepio e con la stessa tristezza nel cuore.Aiolos, in qualità di Grande Sacerdote, non aveva avuto nulla da dire e anzi gli aveva consigliato di fare tutto il possibile perché entrambi trovassero la pace interiore che neppure il Dio stesso della Medicina avrebbe potuto ridar loro.
Loro erano gli ultimi discendenti del leggendario popolo di Mu ma pur appartenendovi, vi si erano per forza di cose discostati a tal punto da non poter affermare se di lì a poco avrebbero dovuto affrontare le stesse loro genti o qualcosa comunque a esse indissolubilmente legato.
Atlanatide e Mu, o Lemuria che dir si voglia, erano dunque la stessa cosa?
Sarebbero in ogni caso rimasti soli…, unici di quella stirpe a seguire una divinità, unici di quella stirpe a esistere ancora, e ciò se la Nera Signora non li avesse raggiunti prima…Leggendaria o meno che fosse la posizione nel Pacifico del continente perduto di Mu, non si poteva pensare di percorrere l’ intero oceano alla ricerca di una porzione di terraferma tanto vasta da unire quasi l’ Asia, all’ Australia, all’ America che però non era ora visibile a occhio nudo..., quindi ai due non restava che risolvere il mistero delle loro origini nel Jamir, da cui in fin dei conti la loro vita aveva avuto origine e che in qualche modo doveva essere necessariamente collegato al mitico continente perduto.Non erano entrambi ancora giunti alla perigliosa striscia di terra che conduceva all’ abitazione di Mur che si accorsero di qualcosa che non andava in quei luoghi…Le armature nel precipizio…, ogni singola armatura o pezzo di essa era svanita nel nulla, e con loro la memoria del loro essere!Sion non aveva mai concesso a Mur di scendere ad ascoltare le storie che quelle armature conducevano con loro, ma soprattutto in quel momento non fu impossibile ipotizzare che si potesse trattare almeno di alcune delle costellazioni scomparse!
Perchè non celebrare la memoria di coloro che le avevano indossate, cosa vi era da nascondere nelle loro gesta?
Ci fu solo la percezione di un varco dimensionale di teletrasporto prima che alle spalle dei due guerrieri si materializzassero tre uomini dalle misteriose armature che neppure Mur riuscì a riconoscere.
Una quarta presenza apparve poco dopo, non avvertita, sullo stretto ponte.
Il primo dei tre indossava un armatura color rosso vivo sulla quale sporgevano rilievi simili a granchi grossi come un pugno. Gli schinieri e gli spallacci erano formati da placche triangolari sovrapposte da cui sporgevano un paio di sottili appendici simili a zampe. L’ elmo si limitava a una sorta di calotta da cui discendevano due filamenti che si innalzavano come antenne ma ricadevano morbidamente sulle spalle del guerriero. Particolarmente robusta appariva poi la protezione del corpo simile a carapace di crostaceo.Il secondo appariva molto femmineo nell’ aspetto, altezzoso al pari di Eris o Aphrodite ma molto più robusto e alto (circa il doppio dello stesso Mur!). L’ armatura era semplice e ricordava quella di un guerriero greco. Appariva però divisa in due per l’ altezza come se fosse per metà di donna (con tanto di protezione per il seno sinistro) e metà di uomo. Fu quest’ ultima parte a colpire maggiormente Mur per la sua fattura mirabile, simile a meravigliose squame di pesce e per la presenza su di essa di numerose propaggini simili a piccoli bottoni. L’ elmo con tanto di pennacchio riportava anch’esso al passato se non fosse per una sorta di paraocchi in materiale trasparente che scendeva esattamente sull’ occhio destro. In mano reggeva una lancia della sua stessa altezza fatta interamente d' oro.Il terzo aveva un’ armatura molto semplice dotata di anonimi schinieri e bracciali con una protezione per il corpo limitata a un giustacuore. Un lungo nastro di tessuto pendeva arrotolato sul suo braccio sinistro.Colui che stava sul ponte, o meglio colei, sembrava l’ immagine speculare del precedente, indistinguibile da costui se non fosse stato per il prorompente seno, nonostante la minuta corporatura, e per il fatto che portasse giustacuore e nastro sul lato destro. Passi per il secondo…, ma che senso aveva proteggere un organo vitale là dove esso non poteva essere?Fu il gigante a rivolgere la parola a Kiki e Mur.
“Sapevamo che prima o poi sareste giunti…! Voi sarete i primi a morire come monito per coloro che ancora dubitano! Non vi attaccheremo insieme, vogliamo dimostrarvi la futilità della vostra esistenza! Scegliete e morite!”
Egli non parve essere scelta possibile e furono gli altri tre a presentarsi con i soli ‘nomi di battaglia’.“Cancer Minor!”
“Linum Austrinum!”
“Linum Boreum!” Asgard. Palazzo dei Polaris (Sid)

L’ unico ordine in cui tutti sapevano cosa stesse per succedere, era quello di Odino!Sarebbe stato troppo complicato celare a tutti loro una riunione segreta tenuta nelle loro terre!
Più o meno in realtà…Sigfried mancava ormai da circa un mese e in sua assenza il più alto rango militare spettava ad Hagen.Sid era già al corrente della cosa e pensò che se fosse stato vivo Bud, probabilmente quel titolo sarebbe stato suo di diritto, ma non era lì per fare questioni...
Egli, contro ogni aspettativa, era misteriosamente ricomparso cercando di barcamenarsi nei troppi eventi avvenuti in sua assenza.
Purgatorio…, Gigantomachia…, Paradiso…, Xvarenah…Le informazioni per andare a pari con la conoscenza di tutti i suoi compagni erano sin troppe da poter riuscire a fermarle tutte impresse nella propria mente e sinceramente la morte del fratello occupava ancora gran parte della sua.Sid arrivò dunque a incontrare Hagen per le formalità di rito a cui non poteva sottrarsi.
Sarebbe stato lui a garantire del suo ritorno e a consentirgli di entrare nella Sala del trono per accettare la decisione di Hilda.
Sì, il suo ritorno era comunque vincolato alle parole della donna per cui un tempo sia lui che il fratello avevano combattuto, la donna per cui Bud era già morto, un destino a cui neppure gli dei tutti avevano saputo sottrarlo...
“Non vorrei farlo Sid, ma devi capire…” lo distrasse il god warrior di Sleipnir, senza però guardarlo negli occhi.La strada non era molta dall' ingresso del castello, ove Sid scrutò le nuovi porzioni delle mura, ricostruite dopo che le vecchie erano state abbattute dal misterioso precedente attacco.
I due god warrior si inginocchiarono con deferenza di fronte alla celebrante di Odino e alla sorella con l’ infante, figlio di lei e Hyoga, tra le braccia.Hilda manteneva la sua aria solenne, quasi austera.
“Dove sei stato finora e perché compari solo in questi tetri tempi?” Asgard. Foresta di Ametista (Mime)

Mime stava proseguendo l’ ingrato compito di seguire le mosse di Alberich.Troppo pesante era il passato di quel guerriero e gli ultimi accadimenti non pesavano certo a suo favore.
Egli era l' unico tra i god warrior ad essere stato attaccato direttamente e, nonostante l’ evidente inferiorità dei suoi nemici aveva fatto tabula rasa non riuscendo a catturarne neppure uno vivo all' interno della sua ametista.Il god warrior di Harpfe era certo che non avrebbe potuto celare la sua presenza ancora a lungo e in realtà Alberich la aveva avvertita già da tempo.
"Non sarebbe più facile se tu venissi allo scoperto e osservassi tutto più chiaramente da vicino?"
Mime si accorse che il compagno stava giocherellando con una strana sfera più grossa della sua mano, sicuramente non opera di alcun artigiano di quelle terre.
Non sapendo che dire, il musico tentò di giustificare il suo essere in quei luoghi adducendo come scusa i recenti avvenimenti al castello.
"Dovremmo andare lì a votare per il ritorno di Sid, qualora Hilda non lo accetti!" si giustificò Mime.
Alberich lo guardò socchiudendo gli occhi e ripiegando appena la testa.
"Reputo che la celebrante di Odino o la sorella, moglie di un guerriero di Athena, sappiano esattamente cosa fare!" disse con tono di sbeffeggio rivolto alle due.
Mime comprese perchè per quella missione era stato scelto lui e nessun altro god warrior..., chiunque altro lo avrebbe probabilmente attaccato in quel preciso momento!
Il musico tentò di cambiare discorso, ma fu Alberich a prevenirne l' ardire lanciandogli la strana sfera.
Mime l' afferrò stupito e prese a osservarla minuziosamente non notando su di essa altro che un piccolo foro.
Alberich prese inaspettatamente ad ampliare il proprio cosmo,
"Punta quel foro verso di me e osserva!" grugnì al compagno.
Mime ubbidì e dal nulla di materializzò davanti alla sfera sorretta dalla sua mano una copia identica in tutto e per tutto di Alberich.
Un minimo di cultura tecnologica era giunta anche ad Asgard e Mime allungò la mano verso la figura comparsa convinto che l' avrebbe attraversata..., ma così non fu!
Quello non era un ologramma!
Alberich sorrise alla sua ingenuità: "In qualche modo quell' affare solidifica l' aria a nostra immagine e somiglianza!"
Ma non solo..., pensò il god warrior di Harpfe.
Ne replicava il cosmo!
"Ora copri con un dito il foro!" ordinò Alberich.
La figura scomparve per più non fare ritorno.

Avalon. Campo di addestramento (Edward e Khaled)

Morrigan si era presa carico di addestrare coloro che si erano rivelati essere le chiavi dei vari piani di esistenza, così come aveva accennato di fare in passato con Aioria ai tempi della guerra contro l' Olimpo per poi desistere subito dopo.
L' impressione che tutti avevano è che però ora avesse fretta di fare le cose per bene anche se non aveva accettato di dare spiegazioni ulteriori e si era limitata, sinora ad un allenamento del tutto atipico.
Dall' inizio di dicembre tutti loro avevano dovuto combattere come normali uomini, privi di cosmo e di ogni potere che derivasse dall' essere sacri guerrieri ed era stato vietato loro di portare le armature.
E non bastava..., spesso combattevano anche di notte, nei sogni sorretti da Willie e Hypnos in compagnia di Ikelos, Oneiros, Phantasos e Morpheus
La dea stessa era andata quasi alle mani col marine di Scylla quando a quest' ultimo era stata negata la possibilità di tornare a vedere il figlio almeno una volta nel corso di un addestramento che pareva senza senso, ma ci aveva pensato Willie a far ritrovare lui e Pitia con l' infante in Oniria al di là o meno della raccomandazione da parte della dea di non aprire alcun varco nelle dimensioni di appartenenza.
La situazione era comunque ancora molto tesa, non solo fra i due citati, perchè tutti si sentivano all' interno di un tunnel da cui non si vedeva nè entrata nè uscita e non centrava nulla col fatto che anche in quella notte fossero in Oniria.
Fu proprio in quella notte di inizio d' anno che almeno l' impostazione dell' addestramento parve cambiare.
"Conoscete tutti il pericolo insito nell' apertura in uno qualunque dei sensi della dimensione di cui siete chiavi? Ebbene, concentratevi su esso! Il primo che dovesse usare il cosmo giuro che lo seppellisco sino alla testa nelle paludi! E non ve le consiglio in questo periodo dell' anno!" urlò letteralmente la dea celtica.
"Willie! Hypnos proverà ad aprire il portale per spedirci tutti fuori di qui, tu devi impedirlo concentrandoti su ciò che vuoi evitare succeda! E lo stesso deve essere per tutti voi altri!"
"Io! Io farò lo stesso con te, ma cercherò di aprirlo da questa parte per giungere all' Olimpo!"
"Khaled! Gyobu proverà a forzare il portale in te! Temi ciò che si può scatenare!"
"Aioria! Tu cerca la stessa entità che incombeva su di te ai tempi della scalata dell' Olimpo e invitala 'gentilmente' tra noi! Non sottovalutarla però!"
"Sigfried! Apri un varco che noi si possa percorrere per giungere direttamente nella gigantesca rosa in cui avete combattuto le ultime battaglie nel Paradiso! Ma temi la vendetta divina!"
"Edward! Qualcuno proverà a giungere in questo tempo! Evita che accada e preoccupati solo delle conseguenze!"
Tutti la guardavano perplessi.
"Non avete capito nulla? Ebbene, non mi interessa! Si comincia!"
Ognuno avvertì l' incombere di potenti e ancestrali minacce su tutti loro.
 
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view post Posted on 25/9/2011, 18:55
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Atene, Sabato 1-2 Gennaio 1994 vari orari
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Ade. Settimo cerchio, secondo girone (Whimber e Neferata)

Alasdair mostrò una potenza del tutto inaspettata!
In realtà all' inizio erano parsi prevalere Whimber e Neferata...
La spectre di Lamia, celata dall' attacco del marito, era infatti riuscita con estrema facilità a ghermire lo spectre ed era ormai pronta ad affondare i denti nel suo collo.
Troppa era però stata la sua foga, a tal punto da non rendersi conto che lo spectre di Treasure Dragon non aveva approntato nessuna difesa lasciandola semplicemente fare...
Fu solo quando tentò il BACIO DI SANGUE, che il cosmo di Alasdair si espanse come non avrebbe dovuto saper fare, ben oltre i limiti che erano parsi propri...
Con un solo braccio afferrò Neferata innalzandosi in volo e bloccando al contempo Whimber attorniandolo con le anime del GOLD-DIGGER'S SOULS EVOCATION.
Dopo una breve lotta che non pareva lasciare dubbi sul più forte, finalmente la staccò da sè costringendola a tentare qualcosa per evitare di sfracellarsi al suolo.
Lo spectre di Treasure Dragon atterrò subito dopo di lei espandendo ancora abnormemente il proprio cosmo senza minacciare apertamente i due.
“SULFURY FLAME OF ANCALAGON!”
Le fiamme sembrarono minacciare i due spectre ma qualcosa parve intervenire prima che venissero raggiunti.
“HOYUKO TENSHO!”
“NEBULA STORM!”
Ikki e Shun erano giunti misteriosamente proprio in quel momento e certo i due spectre dovevano coprire le loro reali intenzioni…

Jamir (Mur)

L' attacco di Mur sembrò cogliere impreparata Linum Boreum che parve tentare una timida difesa teletrasportandosi.
Il sangue sul ponte, ove stava sino a qualche istante prima, non parve lasciar dubbi sulla sua sorte eppure Mur la vide ricomparire dopo poco seppur gravemente ferita.
L' armatura praticamente non esisteva più e il suo corpo era ricoperto di sangue.
"Oricalco..." intuì il gold saint.
Solo l' utilizzo di quella sostanza, originaria proprio di Atlantide, sulle sue vestigia poteva spiegare come lei non fosse praticamente morta sul colpo!
Costretta comunque al suolo e a reggersi su braccia e gambe, sembrò limitarsi a osservare con astio il god warrior di Aries.
Kiki non pareva essersela vista altrettanto facilmente e il gemello, o quel che era, della donna affrontata dal cavaliere di Athena era riuscito ad avvilupparlo con la sua stola grigiastra e non solo..., tramite una seconda, era stato ancorato al corpo stesso del gigante!
"Basta! Possiamo andarcene ora..." disse improvvisamente con fare solenne il gigantesco avversario rimasto senza nome nè simbologia.
"Ma mia sorella..." si rivolse a lui con fare dubbioso Linum Austrinum.
"Sei libero di agire come meglio credi! Il nostro scopo è comunque raggiunto... Io tornerò a Cerne!"
"E se qualcuno non fosse d' accordo, cosa faresti?" disse una voce che Mur riconobbe subito.
Era Saga di Gemini!
Il gold saint comparve infatti su un vicino scoglio.
"Se sei tu a minacciarmi, semplicemente vorrei vedere l' evoluzione dei fatti!" disse sorridendo il gigante.
"Con chi ho il piacere di parlare?" chiese Saga beffardo.
"Ceneus!" rispose con voce autoritaria il guerriero rimasto sino a quel momento nell' anonimato.
"L' onore di affrontare il nobile Saga, è comunque mio, Ceneus!" intervenne uno dei due guerrieri rimasti.
"Io, Cancer Minor ti darò quello che meriti!" aggiunse quest' ultimo rivolto al nuovo sopraggiunto.
"E io vendicherò mia sorella!" grugnì Linum Austrinum rivolto a Mur.
Al contrario della donna, costui non parve voler perder tempo e attaccò subito il gold saint di Aries prima che riuscisse a capire qualcosa di ciò che stava succedendo.
"PISCIS AUSTRINUM!".
Proiettili costituiti d' acqua parvero dirigersi inesorabili verso il custode della Prima Casa.


Avalon. Campo di addestramento (Edward e Khaled)

Caos fu la parola giusta per giustificare gli eventi che ebbero seguito ai loro tentativi.
Se Aioria sino a quel momento parve essere stato in grado di tener chiuso il portale del Bhokenar, l' attirare a sè entità sconosciute fu devastante!
Serpenti che sembrarono essere fatti di ombra e dal corpo grande tanto quanto quello di uno di loro si slanciarono in avanti contro i presenti cercando di ghermirli con le loro fauci.
Io aveva risposto all' improvvisa emanazione cosmica della dea con la propria, incapace di reggere il potere di lei.
Morrigan era scomparsa per poi letteralmente uscire dal corpo di Edward e abbattere subito dopo il marine di Seadragon con un pugno in piena faccia.
E poco dopo Gyobu eruppe da Khaled quasi in contemporanea all' Arcangelo Gabriele 'in persona' attraverso Sigfried.
Nel caos di un combattimento in cui le chiavi non parevano aver ruolo attivo visto che comparvero immediatamente anche tutti gli dei legati agli Inferi greci e deputati al controllo di Oniria, tutti i sacri guerrieri si svegliarono di colpo nei loro letti madidi di sudore e devastati nel fisico.
Almeno per quella notte non ci furono altro che i loro pensieri a rimproverarli dell' accaduto, ma il tutto era destinato a cambiare con l' inizio della corsa di Eòo, Etone,Flegone e Piroide...
Per nulla riposati, i sacri guerrieri vennero sbalzati letteralmente dai letti da una furiosa Morrigan.
"Cosa non vi è chiaro nelle frasi '...non usare il cosmo...' e '...temete ciò che si può scatenare...'?" urlò la dea non solo fisicamente nelle loro orecchie ma anche telepaticamente nelle menti di tutti loro.
"Willie, con te ho finito, sei pronto! L' unico fra tutti loro, ma ci servi ancora per evitare che l' idiozia di tutti distrugga ogni cosa che conosciamo! Nei sogni i danni sono limitati, fuori no!"
"Aioria, con te è inutile perdere tempo..., è già tanto che riesci a tenere chiuso il Bhokenar! Può essere più che sufficiente, tanto non penso tu sia tanto stupido da curiosare in esso! Sei libero, la tua presenza non è più nè necessaria nè gradita!"
Il gold saint di Leo diede la netta sensazione di non sapere come prendere le parole della dea ma la sua indecisione scomparve dopo che lo sguardo della dea si poggiò su di lui per diversi secondi e i compagni lo videro allontanarsi per far i bagagli che tanti di loro agognavano.
"Per tutti gli altri..., siete un disastro! La peggior minaccia che si possa immaginare!"
Per primo toccò a Io, colui che aveva compiuto il più evidente degli errori.
"Tu!" disse la dea indicandolo con astio mentre Edward si spingeva vicino al compagno pronto a impedire l' imminente rissa.
"Perchè diavolo hai usato il cosmo?" aggiunse Morrigan sputando al suolo di fronte ai piedi del marine di Scylla
Miracolosamente il custode del Pacifico Meridionale parve riuscire a trattenere la rabbia e farfugliò qualcosa trattando però la dea come una qualunque mortale, dandole volutamente del 'tu'.
Ma lei non parve farci caso, tanto era già furiosa 'a puntino'...
"Non riuscivo a contenere il tuo cosmo..., e pertanto ho cercato di aumentare il mio per poterlo contrastare almeno in parte!"
La dea scrollò la testa.
"Sei caduto nella più banale delle trappole, caro il mio 'pesciolino'! Potevo ampliare il mio cosmo sino a immolarmi, potevano portarmi a supporto tutti gli dei dell' olimpo e degli altri pantheon e non ci sarei riuscita se tu avessi fatto quello che ti avevo chiesto! Ho specificato di non usare il cosmo!E' inutile e ci si stanca..., vi fa perdere concentrazione... Può essere stato difficile per te concentrarti su un pericolo che più di altri era duro comprendere..., ma non accetto che tu abbia avuto tanta paura da ricorrere al cosmo! Sì, paura! Ma non quella che dovevi avere..."
Quindi incenerì con uno sguardo le restanti chiavi.
"E voi...? Voi vi siete limitati a sprangare tutte le uscite non accorgendovi che lo stavate facendo con lucchetti fatti di paglia! Dovreste conoscere la forza della mortalità..., la comprensione di quanto effimera sia la vita e quindi il valore che essa assume nel momento in cui siete disposti a rinunciarvi pur di ottenere ciò che vi preme...! Ebbene, per il potere di una chiave dimensionale vale la stessa cosa! Solo il timore che può generare il comprendere di non essere capaci di tener fuori da questo piano di esistenza gli altri può generare la serratura perfetta!"
Morrigan si concesse un attimo di pausa per vedere che tutti avessero capito.
"Lo ammetto, vi ho portato a quello che è il limite anche per un sacro guerriero, nell' unico modo che conoscevo..., ma ho forse fallito, e non resta che darvi un ultima possibilità..., ma voi non avrete mai una seconda!"
La dea estrasse un piccolo sacchettino che teneva legato al collo, infilato tra i seni.
Edward avvertì un grande potere in esso, potere legato al proprio essere.
La dea estrasse qualche granello di quella che parve essere sabbia e li sparse nell' aria.
I granelli rimasero sospesi in essa e si unirono in una sorta di 'sfera' o 'finestra di divinazione'.
"Ecco il futuro..., un futuro generato dall' errore delle chiavi!"
Quello che i sacri guerrieri videro era un mondo irriconoscibile, devastato, come solo potè esserlo prima che la intelligenza primigenia, qualunque nome avesse, lo avesse reso abitabile dagli esseri viventi secondo il proprio volere.
"Volete ancora andarvene per incontrare i vostri cari?" disse rivolta chiaramente al marine di Scylla
"Ebbene in quel futuro non ci saranno più, nè loro, nè voi!" disse semplicemente la dea ammutolendo sul nascere ogni dubbio.
"Vi ho dato qualcosa da temere ora? Adesso riuscite a trovare qualcosa che non volete succeda come conseguenza di un vostro errore? Intuite ciò che potrebbe scatenare uno solo di voi, da solo, o trascinando con sè tutti gli altri?"
Edward era il più terrorizzato..., sapeva che quello che aveva visto era il reale futuro che spettava al loro piano di esistenza!
"Questo sarà l' ultimo allenamento..., dovete uscirne vittoriosi!"
Bastò un cenno a Willie, non fu necessario attendere la notte di quel Primo Gennaio che ormai non appariva neppure più tanto freddo, non più del pensiero di ciò che avevano visto...
In Oniria si ripetè ciò che era accaduto in preparazione della notte appena passata.
L' allenamento doveva essere lo stesso ma diverse le loro intenzioni e il risultato!

Asgard. Palazzo dei Polaris (Sid)

Hilda scese, al di là di ogni procedura cerimoniale, dal suo trono e pose delicatamente la mano sotto il mento di Sid invitandolo ad alzare lo sguardo incontrando i suoi occhi.
"In realtà non ho mai messo in dubbio la tua fedeltà a Odino, ma volevo capire quanto ancora la morte di Bud pesasse sul tuo corpo, la tua mente e il tuo spirito!" gli disse sorridendo amabilmente la celebrante.
"Non resta però che un ulteriore domanda di cui urge la tua risposta... Ciò che ci apprestiamo a fare in questo palazzo è frutto di attente riflessioni personali di ognuno di noi. Il silenzio di Odino e degli altri dei è durato troppo a lungo e temiamo possa rivelarsi, in questi tempi, più pericoloso che mai! Atene, la Takarabune, Avalon e il Regno Sommerso hanno già palesato dubbi simili ai nostri e la decisione di agire nell' imminenza, altri forse verranno in seguito senza attese inutili nè forzature! Dobbiamo parlare tra noi a nome di ideali comuni, capire ciò che è successo e prevenirne il futuro ripetersi! Per ora abbiamo solo un nome: Atlantide, ma il resto è nulla! Non sappiamo se gli dei approveranno le nostre prossime azioni, ma neanche siamo certi che le ostacoleranno! Dunque è questo che ti chiedo..., te la senti di agire senza l' esplicito parere di Odino? Ma sappi..., se accetterai non verrai mai chiamato da nessuno traditore, e se rifiuterai, anche se dovessi avvertire il dio stesso di queste terre, nessuno ti chiamerà mai nemico!"
Un pesante silenzio avvolse Sid.
Cosa rispondere?

Asgard. Foresta di Ametista (Mime)

Non fu facilissimo rompere quello strano oggetto, ma neppure impossibile...
Alberich guardò Mime con una strana espressione tra lo stupito e il divertito.
"Cosa ti fa pensare che quell' oggetto fosse mio?" disse trattenendo a stento le risate e indicando col pollice della mano un agglomerato di ametista poco più distante, alle sue spalle.
"Ci hanno provato ancora ad attraversare questi luoghi di mia pertinenza..., non capisco perchè siano così attratti da essi, ma non importa! Non più..."
Senza che il god warrior di Harpfe esprimesse la sua disapprovazione per l' ennesima, inutile e controproducente, morte, fu il suo compagno a giudicare il proprio operato.
"Nessuno mi ha mai dato ordini diversi che siano quelli di proteggere questa zona con qualunque mezzo! Ebbene, che vi piacciano o no, questi sono i miei modi, e nessuno se ne è mai lamentato quando avevate bisogno di me nel bloccare gli invasori, di qualunque razza e credo fossero!"
Alberich si avvicinò a Mime muovendo con la punta di un piede i frammenti restanti della sfera.
Sorridendo a Mime, lo provocò: "Voglio vedere ora come lo spiegherai a Hilda! Voglio proprio vedere...! Chissà, potrei essere io a seguire da qui in avanti te come un ombra!"

Asgard. Palazzo dei Polaris (Sid, Mime, Kagaho, Alixia, Alasdair, Giulio, Lucifer)

A parte il 'nucleo forte' dei god warrior erano davvero in pochi ad aver aderito alla 'causa'.
Hyoga, Alixia e Shaka per il Grande Tempio di Athena...
Alasdair e Kagaho per gli spectre...
Tim dei messenger di Hermes...
Jubee e Kazuo per le shichifukujin...
E quindi non potè che acquistare maggiore valore l' arrivo di Giulio.
L' angelo fu particolarmente colpito dalla figura di Jubee, lo shinobi di Daikokuten.
Privo di gambe e braccia venne con rispetto sollevato da Kazuo e appoggiato a uno degli schienali delle sedie sulle quali si stavano accomodando i guerrieri.
Non vi era amore nel suo gesto, ma puro e semplice rispetto per nulla aggrovigliato alla pietà.
'Handicappati' come taluni li chiamavano talvolta con sberleffo..., 'diversamente abili' come la società amava chiamarli ora pensando che bastasse una parola per dar loro il sincero rispetto meritato...
Ma Giulio, non essendo umano, sapeva bene cosa essi volevano davvero, non era come essere chiamati, ma essere trattati da uomini! E quanto in realtà essi valessero nell' alto dei cieli...
Tutti si scambiarono furtive occhiate in attesa dell' inizio.
Quanti altri sapevano e non erano venuti per libera scelta?
Quanti non erano stati neppure avvertiti per paura del rigido codice dell' ordine?
E quanti avevano messo gli dei al corrente della loro autonoma iniziativa?
Inutile dedicarsi a tali pensieri privi di risposte certe...
Fu Hilda a prendere la parola e a cancellare quegli imbarazzanti silenzi.
"Tutti sappiamo con quali intenzioni si sia deciso di agire in siffatto modo! Inutile esporre dubbi e perplessità su questo punto, visto che si è venuti qui col preciso scopo di capire altro!"
Solo una breve pausa.
"E' chiaro come la minaccia sia rappresentata da Atlantide e come essa in silenzio abbia continuato a spiarci anche in questo anno di calma apparente. Al di là delle singole esperienze maturate in questi ultimi tempi è necessario che ciascuno esprima le sue conoscenze sull' argomento non solo in quanto guerriero ma anche come frutto della propria umana sete di sapere! Cosa ognuno di voi conosce di Atlantide e come pensa sia necessario agire nell' immediato?"
 
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view post Posted on 2/10/2011, 18:50
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CAPITOLO III - UOMO CONTRO DIO
Atene, Sabato 1-2 Gennaio 1994 vari orari
Durata mail del master: 30 minuti

Ade. Settimo cerchio, secondo girone (Whimber e Neferata)
Shun rimase in silenzio mentre la sua catena si innalzava come serpente indicando Alasdair.
Il fratello fu più pungente: "Non siete in grado di comprendere che costui non è chi pare essere? Nè che non avreste possibilità alcuna di sconfiggerlo neppure con il nostro apporto?"
L' espansione del cosmo di Alasdair, o di chiunque fosse, raggiunse infatti in pochi istanti livelli impensabili per un essere umano, raggiungendo quelli di una divinità.
I cosmi di molti altri spectre iniziarono a farsi sempre più vicini in risposta a quella che appariva come un vera e propria invasione degli Inferi da parte di una forza tremendamente potente.
Myu, Drow e Aiacos erano ormai in prossimità del girone presieduto da Whimber e non solo..., addirittura il cosmo di Thanatos si stava palesando in quei luoghi!
Nessuna forza avrebbe mai potuto resistere contro un simile schieramento..., eppure la 'cosa-Alasdair' non appariva impensierita, anzi...
"Quale onore...! Due semidei, i tre giganti e il Dio della Morte in persona..., non potevo chiedere di meglio!" ruggì sarcasticamente
Ora tutti erano raggruppati in quel luogo!
Thanatos si avvicinò lentamente mentre gli altri spectre lo lasciavano rispettosamente passare.
"Chi sei?" chiese il Dio della Morte
"Uno di coloro che uccideranno te e tutti i tuoi simili!" grugnì lo 'spectre di Treasure Dragon'.
Il dio non parve colpito dalle sue parole
"Come sei giunto qui?" chiese avanzando ancora verso di lui.
'Alasdair' non dava l' impressione di temere l' incedere di Thanatos e si limitò a scendere dal masso su cui si era comodamente adagiato avanzando verso il suo interlocutore con passo lento ma deciso.
"Sono giunto qui rinnegando tutti voi, abbracciando come ultimo credo ciò che sento in questo corpo..." disse toccando con entrambi i pugni il proprio petto.
"... nel profondo del mio animo..." aggiunse facendo scivolare la mano destra, ora aperta sul suo cuore.
"... ascoltando solo ciò che comprendo qui..." aggiunse toccandosi la testa con l' indice della mano opposta.
D' improvviso il dio attaccò.
"TARTAROS PHOBIA!"
Alasdair avanzò con incredibile agilità afferrando entrambe le braccia del dio.
"Bel nome..., ma forse il tuo avversario dovrebbe temere il Tartaro, perchè essa sia efficace..." disse sorridendo mentre le teste urlanti lo trapassavano e colpivano senza effetto apparente.
Il cosmo di colui che appariva come spectre sembrava crescere esponenzialmente come risposta alla tecnica del dio.
"No, no, no..., non puoi concludere la tecnica!" disse ridendo sguaiatamente mentre strane appendici, non certo appartenenti all' armatura di Treasure Dragon, erano apparse dai suoi bracciali conficcandosi senza fatica nella kamui di Thanatos e probabilmente anche nel suo divino corpo.
In qualche modo costui sembrava essere riuscito come a 'cortocircuitare' l' espansione cosmica del dio e in qualche modo aveva iniziato a farla propria.
Molti dei presenti tentarono di intervenire.
"THUNDER WAVES!" provò il bronze saint di Andromeda ma la propria catena cadde al suolo come priva di forza sì come faceva quando non riteneva il proprio avversario un nefasto nemico.
"PHOENIX GENMAKEN!" fu il tentativo di Ikki, ma anche il suo cosmo venne assorbito da 'Alasdair' che sembrava essere ormai paragonabile al dio che stava affrontando ma presto destinato anche a superarlo.
Le MANI D' OMBRA di Drow, il FAIRY THRONGING di Myu non ebbero maggior fortuna e sembrarono anzi aumentare la già spropositata forza dello 'spectre di Treasure Dragon'.
Aiacos, non godendo di colpi precisi, che non rischiassero di peggiorare la situazione di Thanatos, aveva atteso l' effetto dei colpi altrui e afferrata la testa di 'Alasdair' aveva tentato di schiacciarla tra le sue mani ebbre del proprio cosmo.
Whimber e Neferata erano rimasti interdetti dall' accaduto.
Come agire contro una siffatta forza?
Jamir (Mur)

Da abile calcolatore quale era, Mur risparmiò le sue energie pur innalzando validamente il CRYSTAL WALL.
Le sfere del suo avversario impattarono duramente sulla sua difesa e sebbene stranamente non vennero respinte, non riuscirono a valicarla.
L' effetto scenografico fu quello di una sorta di fluido opaco che era rimasto appiccicato al muro invisibile rendendolo non più tale.
Saga sembrò andare meno per il sottile e letteralmente massacrò il suo avversario con un GALAXIAN EXPLOSION.
Eppure anche colui che si era presentato come Cancer Minor si dimostrò ben più resistente che potente, trovando la forza di restare in piedi nonostante le pesantissime ferite.
Addirittura si mostrò sin troppo deciso, privandosi della sua armatura per attaccare con essa direttamente Saga alle spalle e in contemporanea lui stesso dalla zona si precipitò contro il gold saint di Gemini dalla zona frontale.
Il gold saint di Aries non poteva però restituire il favore impedendo che il compagno venisse attaccato su due fronti, Piscis Boreum era, nonostante le condizioni, ricomparsa a fianco del fratello.
Fu quest' ultimo a tentare di farla desistere.
"Non puoi..., non in quelle condizioni..."
"Noi non siamo che tessere di un mosaico che una volta rotte possono essere sostituite! Ciò che importa è l' aspetto finale dell' insieme, tutto qui!" lo fermò lei sputando sangue.
"Voi farlo davvero?" chiese Linum Austrinum cercando di sorreggerla.
Lei annuì trovando forse troppo doloroso il riuscire a parlare.
I cosmi dei due si espansero all' unisono diventando uno, così come le stoffe che portavano ai bracciali. Alle loro spalle comparvero i pesci uniti per le code con un lungo nastro sino a formare un' unica raffigurazione.
"LINUM PISCIUM!"
Un 'nastro cosmico' e una sorta di collana di perle si avventarono contro il cavaliere di Athena, custode della Prima Casa.
Avalon. Campo di addestramento (Edward e Khaled)

E forse avvenne il miracolo seppur la conferma non divenne mai definibile sugli imperturbabili occhi di Morrigan.
la dea aveva ripreso subito a scatenarsi contro il povero Io che però era rimasto fermo come scoglio di fronte alle intemperie dell' oceano non generando altro nei riguardi della dea che una profonda arrabbiatura, causata dall' impotenza di lei e che non potè che compiacere invece lui.
Gyobu non comparve più nel sogno comune e così pure angeli o una versione 'alternativa' della dea celtica attraverso Edward.
Finalmente ce l' avevano fatta..., e tutti insieme!
Morrigan non diede comunque loro molta soddisfazione, nè tantomeno qualcuno se la sarebbe aspettata...
"Bene, finalmente avete compreso come chiudere del tutto le uscite e le entrate per i vostri mondi e compreso l' arduo compito che vi resta! In parte vi ho ingannato..., per aiutarvi a comprendere e mettere un po' di sale nelle vostre zucche..., ciò che avete visto del futuro non è detto sia causa vostra ma solo una delle probabili! Il potere che giace in tutti voi uniti è pari a quello di una forza primordiale, comunque vogliate nominarla..., e quello che abbiamo visto è, per quanto impressionante sia, l' alba di una nuova era! Diversi veggenti, umani o divini, hanno visto ciò, in varie forme, che compariva dopo un periodo di nulla assoluto! Nessuno riesce ancora a comprendere il ruolo di Atlantide in tutto ciò, neppure gli dei, e questa è la cosa più spaventosa di tutto questo! Indubbiamente Atlantide aveva sinora avuto voce in capitolo se non su tutte le dimensioni, almeno su molte di esse, ma la comparsa di voi chiavi ha levato lei questa possibilità! Voi siete molto probabilmente alcuni dei loro obiettivi finali e noi divinità abbiamo deciso di dar loro subito ciò che cercano in maniera tale da comprendere meglio i loro piani e fermarli sul nascere! Voi sarete tra i primi a dover andare su Atlantide combattendo come avete sempre fatto, concentrando su di voi la loro attenzione! Nessuno può esimersi da questo compito..., o chiavi ad Atlantide o sacri guerrieri morti qui! Il vostro ruolo è troppo importante per rischiare che si compia il futuro previsto per sciocchi idealismi!"
Nessuno parve obiettare e anche Io parve accettare in silenzio con ciò che comportava la sua obbligatoria scelta.
"Bene, è ora di andare ad Asgard, là fervono già i preparativi!".
Sigfried spalancò gli occhi ignaro dei contemporanei avvenimenti laggiù.
In realtà la partenza non fu così frettolosa e che Willie ci avesse messo lo zampino o meno, quella fu la prima notte che trascorsero davvero tranquilli dopo un tempo che appariva ormai troppo.

Asgard. Palazzo dei Polaris (Edward, Khaled, Sid, Mime, Kagaho, Alixia, Alasdair, Giulio, Lucifer)

Un ultimo, seppur ritardato, arrivo si palesò in contemporanea con le argomentazioni dei sacri guerrieri.
Anche Avalon sembrava avere il suo rappresentante in Foghain di Will 'O the Wisp.
Certo non era uno dei cavalieri più rinomati per la sua fedeltà, ma di quei tempi era meglio fosse arrivato lui che compagni dall' irreprensibile condotta!
Rimase in silenzio il cauldron warrior ascoltando attentamente tutti gli interventi.
E solo dopo sorprese tutti mostrando conoscenze ben al di sopra dei presenti.
"La vostra conoscenza è elevata, ma priva di alcuni punti fondamentali!" iniziò. "Tutti i riferimenti che avete citato di Atlantide sono giusti e sbagliati allo stesso tempo, Atlantide è stata e forse è ancora ovunque! Immaginate una porzione di Sacred grande tanto quanto il mondo intero con entrate e uscite da essa che si aprono attraverso varchi dimensionali in moltissimi luoghi! In realtà ciò varrebbe solo per Cerne, la capitale, la città dai cerchi concentrici creata proprio dagli dei greci, Poseidone in primis! Non è che si possono far apparire ovunque interi continenti senza dare nell' occhio! Sappiamo tutti che è stata affondata a causa dell' ira divina, di qualunque pantheon fosse visto che lei avrebbe potuto affacciarsi ovunque e in ogni luogo portare il suo pensiero rivoluzionario di un mondo senza dei da pregare, ma ciò che forse non ricordiamo è cosa si generò da quell' inondazione..."
Indicando l' angelo, Foghain proseguì: "Volete citare la favoletta di Noè e l' Arca con i figli che ricolonizzano il mondo? Per me sta bene..., ma..., nelle antiche lingue, Atalanti erano tribù berbere dell' Africa nord-occidentale; Atlaintika è il luogo d' origine perduto per i baschi; Atlantida, la patria perduta per gli abitanti delle Azzorre; Atalaya nelle Canarie; Atli, la sede del Valhalla per Vichinghi e Germani; Antilla, isola favolosa dell' Atlantico per Fenici e Cartaginesi; Amenti, la dimora del dio del sole per gli Egizi; Attala, l' isola bianca per gli Indù; Aztlan, il luogo d' origine per gli Atzechi, Azatlan nominato dai nativi nordamericani... Non vi dicono nulla tutti questi termini così simili tra loro eppur dimenticati? Troppo impegnati a punire l' umanità stringendola come sabbia in un pugno, gli dei non si sono accorti dei granelli che sfuggivano da essa!"
Tutti fissavano allibiti il guerriero di Morrigan.
"Voi avete cercato Atlantide come qualcosa di fisico in questa realtà, essendo essa stata celebrata in così tante culture, ma non possono esistere ancora inesplorate isole grosse come continenti, bisogna vedere le cose con altri occhi! Non vi siete accorti di come la magia sia elemento fondamentale di coloro che avete affrontato sino a non molto tempo fa? Ebbene chi vive ad Avalon considera la magia come cosa di tutti i giorni e trova possibile cose che sfuggono anche alle vostre conoscenze di sacri guerrieri! A Blue Grado c' era la biblioteca del sapere universale? Può essere..., ma chi l' ha scritta e per quanto tempo? Avete idea delle sue dimensioni e dell' età che avrebbe dovuto avere? Blue Grado era solo preposta a controllarla, si è magari infiltrata a leggerne i contenuti, ma sicuramente non è lei ad aver scritto tutti quei volumi!"
Foghain fissò ancora Giulio.
"Alcuni di voi rifuggono a tal punto la magia, che pur è stata componente dell' umanità, da cancellare ogni sua traccia pur di trovare la propria ragione! La Cronaca dell' Akasha! Quello è il nome della biblioteca celebrata dai seguaci di discipline tanto occulte da poter esistere ancora oggi, appannaggio esclusivo della visione interiore di sensitivi molto dotati stranamente fuggiti alle attenzioni dei vostri dei sia in vita che in morte. E qualcuno potrebbe ricordare la mitica Agarthi o i sette stadi evolutivi della razza umana, di cui si tende a ricordare solo la quinta, la razza ariana! Forse le tradizioni tibetane secondo cui l 'interno della Terra racchiuderebbe un immenso regno sotterraneo sono quelle che più si avvicinano alla realtà pur trascurando la componente dimensionale. Molteplici sono le strade che portano a questo mitico mondo o meglio le porte che si aprono su di esso: le Piramidi di Giza, la Sfinge, il Triangolo delle Bermuda...,e perchè no, Blue Grado!"
Qualcosa si accese in quel momento nella mente di Lucifer.
I tre semi nella mela formavano un perfetto triangolo, quello delle Bermuda...?
"Mu e Lemuria?" chiese quindi il guerriero di Demetra cominciando a intuire.
"Due facce della stessa medaglia! Ma non come avete immaginato..., Mu o Lemuria, era formata da popolazioni avverse a quella di Atlantide e fu da essa cancellata!"
Le due foglie viste da Lucifer...
Una che faceva affondare l' altra per poi svanire lei stessa tra le acque...
Fu in quel momento di profonde riflessioni che la porta della sala si aprì di colpo lasciando sgomenti tutti i presenti.
Morrigan in tenuta da battaglia seguita da coloro che si erano manifestati come chiavi!
Al suo fianco pareva essere tornato Aioria ma mancava al contempo il marine di Scylla, almeno per il momento...
"Loki, levati quelle vesti o ti ci faccio diventare io un fuoco fatuo!" urlò la dea rivolta a Foghain scatenando il panico nelle fila dei god warrior.
"Mi sembrava carino dar loro spiegazioni..., e questo mi pareva il travestimento adatto per accogliere te!" disse il dio nordico riacquistando il suo aspetto naturale con tanto di ghigno beffardo.
"Se fossi stata sicura dell' identità di Foghain l' avrei ucciso qui ora!" disse la dea sputando al suolo con disprezzo.
Tutti erano ammutoliti e non vi era che un lieve brusio generato più dai nuovi arrivati che da coloro che avevano iniziato quella riunione.
"Voi sapete...?" trovò la forza di dire Hilda al cui fianco accorse subito Sigfried.
"Noi sappiamo..." rispose Morrigan alzando gli occhi al cielo come conferma dell' umana stupidità.
"Non mi pare che comunque siano scesi tuoni, fulmini e quanto altro..." disse quindi la dea celtica stufa del clima che era andato a formarsi nella stanza.
"Scegliete il luogo e vi faremo entrare..."
Sulla soglia della porta comparvero anche Poseidone e la moglie Athena.
"Una sola cosa..., risolvete ora ogni vostro dubbio perchè non avrete possibilità alcuna di farlo in futuro! Solo uno è il dubbio che mi rimane..., quale diavolo è la vostra idea di invasione di un intero continente con una popolazione di centinaia di migliaia di individui del tutto avversi a ciò che rappresentate? Se sono stati in grado di spiare noi sino a oggi figuratevi quanto ci metteranno a scoprire un' intrusione!"
Loki interruppe le rimostranze di Kagaho sul nascere.
"Diplomazia...? Strano sia la proposta dell' ordine di Hades..., ma scordatela! Se accettassero la diplomazia ci avrebbero attaccati come fatto sinora provocandoci? No, hanno senz' altro in mente qualcosa che non sono le parole!"
Dove andare?
Blue Grado era la scelta più ovvia, vista la distanza, ma Lucifer sembrava aver in mano altre carte...
 
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view post Posted on 9/10/2011, 18:14
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CAPITOLO IV - Scelte ponderate?
Atene, Sabato 1-2 Gennaio 1994 vari orari
Durata mail del master: 30 minuti

Ade. Settimo cerchio, secondo girone (Whimber e Neferata)
Troppo banale risultò anche il tentativo di Whimber e Neferata di prestare soccorso al Dio della Morte.
Come avrebbe potuto un mero corpo umano ferirne uno divino, seppur umano lui stesso sino a pochi istanti prima?
"Fermi!" ordinò contro ogni aspettativa Thanatos.
Il dio afferrò saldamente il suo avversario come se volesse restituirgli il trattamento sino a quel momento a lui riservato.
"Vuoi essere tu un dio?" disse sorridendo ad Alasdair.
Lo spectre di treasure Dragon tentò di dire qualcosa ma Thanatos lo interruppe.
"Ebbene ti accontenterò!" grugnì il dio
Tutti i presenti arretrarono intuendo ciò che stava per accadere.
Attorno a entrambi i contendenti si aprì un varco dimensionale che pochi dubbi lasciava sulla sua identità, era quella la Superdimensione, appannaggio esclusivo delle divinità!
Alasdair parve comprendere la sua imminente fine e contro ogni previsione si privò della propria armatura che si dispose in un totem ben diverso da quello che gli era proprio.
Invece del drago degli Inferi, ciò di cui i presenti assistettero al formarsi era una sorta di forma rettangolare da cui si innalzava in rilievo un volto.
L' armatura scomparve subito dopo, mentre il corpo di Alasdair stesso perse la propria forma, assumendo quella reale.
Era un vecchio dalla pelle raggrinzita e dalla fluente barba bianca!
Egli ebbe la forza di sorridere al dio prima che il suo corpo si disgregasse a causa delle particolari leggi fisiche della dimensione in cui era stato precipitato.
Thanatos appariva ancora indebolito ma abbastanza furioso da prendere tutti i presenti senza fiatare e teletrasportarli direttamente di fronte al palazzo di Hades.
Il Dio degli Inferi stava seduto sul trono in compagnia della moglie, sguardo fisso sui presenti senza che lasciasse trasparire particolare preoccupazione per gli eventi appena trascorsi.
"Atlantide ha trovato il modo di giungere sin qui e quindi la neutralità è da escludersi!" disse con tono deciso. "Pare che coloro che ci hanno attaccato sul nostro stesso terreno siano più attrezzati per combattere le divinità che i sacri guerrieri! Voglio che un piccolo gruppo di voi si rechi a rendere loro il favore, uccidete tutti coloro che incontrate!"
Shun intervenne con forza che sorprese lo stesso fratello: "No, non uccideremo nessuno che non sia necessario!"
"Chi ha mai detto il contrario?" gli rispose a tono il padre. "Ogni fanciullo, ogni vecchio, ogni donna che incontrerete laggiù vi odia per ciò che rappresentate e userà ogni possibile mezzo per uccidere voi e indebolire le mie difese. Ogni vostra morte è un tassello per giungere a me, ma renderò molto arduo il loro agire, qui sono intoccabile!"
"Noi non siamo spectre e agiremo come tu dici solo dopo aver appurato lo stato delle cose..." intervenne Ikki.
"Vero..., ma ti assicuro che questa volta la Dea della Giustizia la pensa esattamente come me, non può fare altrimenti! Io vi ho avvisato, ogni vita che riparmierete su Atlantide sarà un pugnale che riceverete alle vostre spalle! Per il resto fate voi..."
Myu fu l' unico dei giganti ad accettare l' incarico ma espose il dubbio che tutti manifestavano silenti.
"Io sono della partita e mi auguro sia ciò che manca per la mia consacrazione a gigante!" disse lo spectre di Papillon beffardo.
Prima Hades lo guardò come se volesse incenerirlo per la sua insolenza ma poi si limitò a un cenno.
"Ma da dove dovremmo incominciare?" chiese Myu.
"Ogni luogo che riguardi la memoria di Atlantide è un possibile ingresso per il suo 'mondo'..., sicuramente vi è un ingresso nel Jamir, sull' Isola della regina Nera, nelle miniere di Re Salomone, a Ischia e nel Lago di Bolsena in Italia, ma ve ne sono innumerevoli altri...! Comunque ad Asgard si è già tenuta una riunione che avrebbe dovuto dirsi segreta e alcuni gruppi di sacri guerrieri hanno già deciso... Ma ricordate, incontrerete una popolazione totalmente ostile di migliaia di persone e un tal numero può rivelarsi fatale se sottovalutato! Dividetevi fra di voi e troverete nel numero dei meri umani di quelle terre un potere tanto pericoloso quanto quello i più pericolosi dei guerrieri! Non tutti paiono averlo capito..."

Jamir (Mur)Prima ancora che il corpo del gold saint di Aries svanisse, esso venne avvolto dai colpi uniti dei suoi avversari e lanciato contro una vicina roccia, esplose contro di essa.
La potenza unita di Linum Boreum e Linum Australis era andata ben oltre la sua e se era ancora vivo lo doveva unicamente alle sue vestigia.
Ora però il pettorale era profondamente danneggiato e dal suo interno sottili rivoli di sangue avevano cominciato a defluire.
Se il nastro dell' uomo serviva in qualche modo ad 'ancorare' il suo avversario a un altro oggetto, le perle della collana 'evocata' dalla donna godevano di proprietà esplosive!
Mur emerse dal cumulo di rocce in cui era stato conficcato osservando i suoi avversari.
La donna era riversa esanime al suolo mentre l' uomo appariva affaticato come se fosse stato in grado di ricorrere a un potere simile a quello del settimo senso con notevole dispendio di energie.
Miglior sorte parve avere lo scontro che coinvolgeva Saga.
Il colpo di Cancer Minor non si era rivelato altro che un inganno mentale. L' armatura comparsa alle spalle del guerriero di Athena non era in realtà che un' illusione ed era sempre rimasta sul suo padrone che aveva invece lanciato come lame i granchi presenti su di essa in maniera analoga ai dischi del silver saint di Auriga.
Ma la sorte aveva voluto che tale colpo fosse stato rivolto contro uno dei cavalieri più avvezzi nel controllo psichico, risultando del tutto inefficace e ora il cavaliere atlantideo giaceva in una pozza del suo stesso sangue a causa dell' IMPLOSIONE GALATTICA del gold saint.
La decisione di Saga era proverbiale e senza nulla più che uno sguardo rivolto al compagno custode della Prima Casa, prese a minacciare direttamente Ceneus.
"Siete interessanti, guerrieri, indubbiamente interessanti... Va bene, giocherò anche io con voi!" disse il gigantesco guerriero ampliando a dismisura il suo cosmo, ben oltre la capacità dei suoi sottoposti.
Kiki era ancora 'ancorato' al suo gigantesco corpo e Mur temette per il fratello perchè Saga non era tipo da riguardarsi per evitare di colpirlo..., perlomeno non lo sarebbe stato un tempo!
Approfittando della sua distrazione, Linum Austrinum scattò in avanti lanciando ancora i proiettili acquatici del PISCIS AUTRINUM che avrebbero presto colpito Mur.

Asgard. Palazzo dei Polaris (Edward, Khaled, Sid, Mime, Kagaho, Alixia, Alasdair, Giulio, Lucifer)

Fu Athena a rispondere in primis all' affermazione di Giulio di come avrebbero dovuto gli dei tutti mandare più truppe.
"Faciloneria?" ripetè la dea. "Non tutti gli ordini sono così ligi al dovere come il vostro! Tranne forse quello di Hades, ma forse lo era solo un tempo... No, non obbligheremo alcuno dei nostri guerrieri a compiere un genocidio, seppur inevitabile! Inoltre non sappiamo quanti siano stati 'contaminati' dal pensiero atlantideo e siano ancora tra noi decisi ad approfittare di ogni nostra palese debolezza. Il tesoro di Avalon è già stato preso di mira..., e sapete cosa avrebbe significato perderlo! Volete dodici divinità asservite a una forza decisa a eliminare loro stesse e coloro che credono in loro? La bontà insita in te vuole che esistano speranze per costoro, ma ricorda..., essi si trovano lì proprio perchè hanno rinunciato alla divinità e sono disposti a qualunque cosa pur di dimostrare di essere nel giusto, tutti loro!".
Rispondendo anche ad Alasdair, Athena continuò: "Sapete che ho sempre difeso il genere umano di qualunque razza e provenienza fosse e se ho pronunciato la condanna di poco fa ho i giusti motivi! Come agireste qualora vi trovaste davanti una donna con un infante in braccio qualora sia pronta ad esplodere lei stessa immolandosi per la riuscita dei propri ideali? Non esistono già culture in grado di fare ciò? Inoltre..."
Ma fu il marito a interromperla.
"Riguardo al resto che va detto, mi sento chiamato in causa... Io ho creato Atlantide o meglio è la porzione di terra che è stata assegnata a me dopo la sconfitta dei titani e l' assegnazione dei cieli a Zeus, gli Inferi a Hades e le acque a me! Sì, allora Athena non era contemplata..."
La dea annuì.
"Lì conobbi un profondo amore per una donna mortale..."
Tutti i sacri guerrieri presenti rischiarono l' ira del Dio del Mare alzando gli occhi al cielo in memoria dei guai che gli amori 'misti' avevano creato nel tempi del mito.
"... e per proteggere lei..."
"O imprigionare..." fu il pensiero di molti dei presenti.
"... creai la città di Cerne, capitale di quel continente! Ma gli abitanti di quella terra godevano di una divina scintilla in loro ed erano di gran lunga più longevi e intelligenti di tutti i loro simili. Ma l' età dell' Oro in cui vivevano in pace, dediti alla virtù, alla conoscenza, alla bellezza a un certo punto finì e diventarono simili ai 'comuni mortali' divenendo avidi, corrotti, superbi e crudeli. La prima guerra tra me e Athena fu solo il pretesto e cominciarono a tentare di colonizzare il mondo, così come solo gli umani sanno fare. Si ersero loro stessi a divinità alleandosi a ogni forza possibile si opponesse ai legittimi dei e quando la cosa divenne troppo palese per essere accettata, Zeus emise la sua condanna e io la eseguì! Ma li sottovalutammo o, al contrario di quello che tu pensi, pensammo che tra loro potessero esserci ancora persone giuste... Non è la stessa cosa che fece il tuo Dio condannando l' umanità intera ad eccezione di una singola famiglia? Non credevano nel tuo dio, prima del diluvio, anche tutti coloro che ha condannato a morte? Non hanno avuto loro dubbi prima di cambiare credo? Ne sei sicuro? E vieni tu a dire di valutare prima di giudicare..." disse il dio tornando a rivolgersi direttamente a Giulio.
Poseidone scosse la testa.
"E neanche a noi spetta di farti la morale, ma non c' è bisogno che tu ci dica cosa hanno fatto e fanno ancora i nostri guerrieri per noi! Tu puoi anche essere stato un uomo un tempo, ma ora non lo sei più, al contrario di loro che dovranno uccidere loro simili! E anche a noi sono morti compagni cari per impedire che ne morissero molti di più per una decisione che era anche vostra!"
Se la presenza di Giulio era ben gradita ai sacri guerrieri forse non lo era altrettanto per le divinità politeiste...
L' irruenza gioviale di Khaled e le parole di Lucifer permisero di stemperare la situazione.
"Sono troppe le cose di cui non riusciamo a venire a capo..." rispose la dea alla domanda dell' augure sul perchè il Tempio di Demetra non fosse stato attaccato con particolare irruenza. "... ed è questa la cosa più preoccupante! Nonostante i poteri di cui godiamo è come se alcune cose ci sfuggano nel buio del nulla"
Fu Kazuo di Gunpou, waizu della tattica, a dire la sua.
"Il pericolo del Tempio di Demetra è principalmente rappresentato dai poteri di divinazione degli auguri ma come tutti sappiamo servono a molto e nulla, visto che, come quelli di Jubee, divengono chiari solo al palesarsi parallelo delle spiegazioni. Ma vi sono altri templi che sono rimasti del tutto incontaminati, come quello di Vesta o quello di Afrodite. Puro e semplice caos, invito al contrattacco o diversivo per compiti ben più precisi come la conquista del tesoro di Avalon o i misteriosi artefatti dell' Isola della regina Nera... Ma non è questo che più mi preoccupa..., davvero anche ora che i sacri guerrieri qui presenti hanno saputo di non godere in alcun modo di possibili avversari, vi è chi vuol entrare nel piano in cui risiede Atlantide da solo o in gruppi così sparuti? Non sappiamo con certezza cosa ci attenda al di là ma numericamente siamo indubbiamente inferiori! Siete sicuri di reggere da soli il peso delle forze avversarie seppur facendo in tal modo sì che si dividano?"
Poseidone rispose dunque al dubbio palesato da Khaled. "Cerne è una sola, il nucleo del mondo di ciò che è Atlantide e se deciderai di partire la visiterai di sicuro perchè sarà indubbiamente la meta finale! E' probabile che i portali vi conducano ai limiti del continente, non sono certamente tanto stolti da consentire libero accesso alla cittadella!"
Prese la parola Morrigan: "Qualunque cosa decidiate, però, le chiavi dovranno rimanere unite! Quindi entreranno dalla medesima località! la partenza prevista è per l' alba di domani mattina!".
 
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CAPITOLO V - Molte finestre su un unico mondo

Atene, Domenica 2 Gennaio 1994 ore 6.00
Durata mail del master: 30 minuti

Jamir (Mur)

Prima ancora che il corpo del gold saint di Aries svanisse, esso venne avvolto dai colpi uniti dei suoi avversari e lanciato contro una vicina roccia, esplose contro di essa.
La potenza unita di Linum Boreum e Linum Australis era andata ben oltre la sua e se era ancora vivo lo doveva unicamente alle sue vestigia.
Ora però il pettorale era profondamente danneggiato e dal suo interno sottili rivoli di sangue avevano cominciato a defluire.
Se il nastro dell' uomo serviva in qualche modo ad 'ancorare' il suo avversario a un altro oggetto, le perle della collana 'evocata' dalla donna godevano di proprietà esplosive!
Mur emerse dal cumulo di rocce in cui era stato conficcato osservando i suoi avversari.
La donna era riversa esanime al suolo mentre l' uomo appariva affaticato come se fosse stato in grado di ricorrere a un potere simile a quello del settimo senso con notevole dispendio di energie.
Miglior sorte parve avere lo scontro che coinvolgeva Saga.
Il colpo di Cancer Minor non si era rivelato altro che un inganno mentale. L' armatura comparsa alle spalle del guerriero di Athena non era in realtà che un' illusione ed era sempre rimasta sul suo padrone che aveva invece lanciato come lame i granchi presenti su di essa in maniera analoga ai dischi del silver saint di Auriga.
Ma la sorte aveva voluto che tale colpo fosse stato rivolto contro uno dei cavalieri più avvezzi nel controllo psichico, risultando del tutto inefficace e ora il cavaliere atlantideo giaceva in una pozza del suo stesso sangue a causa dell' IMPLOSIONE GALATTICA del gold saint.
La decisione di Saga era proverbiale e senza nulla più che uno sguardo rivolto al compagno custode della Prima Casa, prese a minacciare direttamente Ceneus.
"Siete interessanti, guerrieri, indubbiamente interessanti... Va bene, giocherò anche io con voi!" disse il gigantesco guerriero ampliando a dismisura il suo cosmo, ben oltre la capacità dei suoi sottoposti.
Kiki era ancora 'ancorato' al suo gigantesco corpo e Mur temette per il fratello perchè Saga non era tipo da riguardarsi per evitare di colpirlo..., perlomeno non lo sarebbe stato un tempo!
Approfittando della sua distrazione, Linum Austrinum scattò in avanti lanciando ancora i proiettili acquatici del PISCIS AUTRINUM che avrebbero presto colpito Mur.


Blue Grado (Alasdair, Alixia e Kagaho)

Non era molto distante da Asgard il posto in cui una volta sorgeva Blue Grado..., in fin dei conti la seconda era poi confluita nella prima!
Nella sua maniacale preparazione alla sacra guerra contro Hades, Sion aveva sempre caricato i saint di nozioni e nozioni su ciò che avrebbero dovuto aspettarsi e anche se Alixia non lo aveva conosciuto se non di vista durante la scalata del Purgatorio, aveva ricevuto una buona dose dei suoi lasciti per vie più o meno traverse.
Con un fugace sguardo verso il marito, non esente da una piccola scintilla di tristezza, Alixia cercò di ricordare almeno qualcosa che riguardasse il ricordo di quella gelida terra verso cui erano diretti.
In qualche modo ricordava l' esistenza della biblioteca del sapere universale, Cronaca dell' Akasha, o come diavolo si volesse chiamare ora, forse distrutta dal sacrificio dell' allora gold saint di Aquarius nel tentativo di evitare il completo risveglio del Poseidone di quella epoca.
Che fosse o meno invidia per qualcosa che non era direttamente propria, per le voci che circolavano al Grande Tempio, quell' enorme raccolta di sapere non era stata altro che una sorta di corridoio, appunto, al regno del Dio dei Mari ma non le era chiaro come a quei tempi la cosa coincidesse con Atlantide...

Ma ciò che le dava ancor più dubbio, risiedeva ancora più nel passato...
Come era possibile che il Dio dei Mari e di tutte le acque fosse stato sigillato grazie al suo stesso elemento? Come avevano potuto dei ghiacci bloccarlo per secoli, seppur rinforzati dai sigilli di Athena?
Perplessa la silver saint guardò coloro che l' accompagnavano.
Per ora vi erano con loro anche Thor di Miogaror e Hagen di Sleipnir, ma loro non avrebbero proseguito sino ad Atlantide ed insieme ad Alasdair e allo spectre di Bennu si erano uniti solo Hyoga e il messenger Tim.
Sarebbero bastati loro cinque a fronteggiare l' ignoto?
Giunti alla loro meta, non trovarono nulla di quello che si aspettavano.
Un semplice varco dimensionale in mezzo ad una landa ghiacciata di cui non era possibile neppure identificare gli edifici irradiava tutto intorno il suo potere di impulso di fase.
Non vi era insomma alcun ingresso per mitologiche o reali biblioteche, ma solo un passaggio per l' ignoto!

Giza (Edward, Khaled)

Il gruppo più numeroso tra coloro che avevano partecipato all' assemblea fu indubbiamente quello che, contenendo tutte le chiavi, era stato obbligatoriamente formato da Morrigan e aveva scelto Giza come destinazione accettando con passività la scelta di Khaled ed Edward.
L' ora permetteva di muoversi non visti in quella meta turistica con relativa facilità, ma non era escluso ci fosse lo zampino anche della dea nella totale assenza di anima viva, di ogni genere e specie, tra quei monumenti millenari.
Non fu particolarmente problematico, per tutti i presenti, avvertire la presenza di due varchi dimensionali, uno sul corpo della Sfinge e l' altro all' interno della piramide di Chefren.
I sei guerrieri fissarono la dea come ad avere una risposta sulla scelta fra le due possibili entrate, ma Morrigan fece spallucce indicando semplicemente la Sfinge.
"L' altra è troppo complicata da raggiungere!" disse lei in tutta semplicità come se fosse distratta da una troppo palese presenza di quel pertugio verso la destinazione prefissata.
In effetti gran parte dei presenti aveva l' impressione di un chiaro invito...
"Qualcuno verrà inviato a presidiare questo ingresso, ma non è da escludersi che si richiuda alle vostre spalle non appena sarete al di là di esso!" concluse in fretta la dea intimando loro di sbrigarsi.
Uno alla volta i sacri guerrieri si diressero senza indugio nel varco dimensionale.

Atlantico del Nord (Giulio e Lucifer)

Shaka, Kazuo e Jubee si erano uniti all' idea di Giulio e Lucifer, ma bizzarramente nessun marine era al loro fianco...
Poseidone accompagnò tutti loro nella parte del suo regno che si trovava esattamente sotto il centro del Triangolo delle Bermuda senza dar a vedere se si curasse della particolare costituzione del loro gruppo.
Il dio sembrò in effetti perso in chissà quali pensieri inerenti la volta marina sulle loro teste.
"Ora effettivamente è stato aperto un varco dimensionale in quella zona! Eppure prima non era presente..., ne sono certo!"
Atlantide stava attendendo tutti loro?
In effetti era sempre più chiaro come fosse così...
"Aprirò una gigantesca bolla d' aria in grado di contenere tutti voi e vi condurrò attraverso le acque sino al portale ma il problema è un altro..."
Poseidone tornò a concentrarsi su tutti loro.
"... è altamente possibile che il portale si apra, in Atlantide, su un ambiente simile a questo, quindi dominato dalle acque e magari, come quel dannato portale, a centinaia di metri sotto il livello delle acque! Uno dei miei guerrieri potrebbe muoversi e respirare normalmente a quelle profondità, ma dubito per voi sia lo stesso! Non so come possiate comportarvi in una battaglia sottomarina..., ma se accettate un consiglio, cercate di riguadagnare il prima possibile la terraferma!"
Non fu chiaro cosa, in quelle parole, potesse colpire guerrieri su cui il timore non poteva attecchire, ma indubbiamente le perplessità del dio furono giustificate...
Il mare dell' Abred non fu ostile nel loro confronti e permise sotto il comando del suo Signore il passaggio sino all' altra dimensione...

Isola della Regina Nera (Neferata e Whimber)

Se all' inizio, dei tre 'neo giganti' era parso solo Myu dell' idea di prepararsi a una nuova guerra sacra, alla fine anche Aiacos e Drow dovettero cedere di fronte alle ambizioni del compagno e il suo malizioso sorriso.
Neferata e Whimber erano evidentemente scocciati della cosa ma non più di quando si ritrovarono davanti loro, sull' isola loro destinazione, anche Ikki e Shun, 'novelli' delfini di Hades!
Nervosi i due si guardarono intorno alla ricerca di un indizio che li levasse in fretta da quella fastidiosa sensazione di attesa, in compagnia di guerrieri non desiderati, ma nulla pareva attirare la loro attenzione in quel luogo tanto ameno.
Fu il bronze saint di Phoenix a smuovere le cose quando disse di aver avvertito chiaramente dove si trovasse l' ingresso per Atlantide.
I sette guerrieri si inoltrarono in una grotta, o meglio cunicolo, che sembrava sempre più portare direttamente all' interno del cono vulcanico, 'attrazione' principale di quel luogo.
Dopo diverse centinaia di metri in cui tutti, tranne Ikki, sembravano aver perso l' orientamento, si trovarono davanti a un' apertura nel fianco stesso della strada che stavano percorrendo.
Non vi era nulla di naturale in quel nuovo passaggio, che sembrava essere ricoperto addirittura di mattoni di pietra lavica al suo interno.
Era quella la sede dei cosiddetti armaioli oscuri collegati più o meno strettamente all' ordine di Athena?
I sacri guerrieri si ritrovarono in una sorta di fucina dimenticata, dove tutto sembrava vecchio di secoli, se non di millenni, tutto tranne i fuochi dei bracieri che rilucevano ancora come fossero stati appena accesi.
A stridere con tutto ciò che stavano osservando, vi era la metà di una parete di quell' ambiente che appariva essere costituita da uno specchio decorato da cui si irradiava chiaramente un potere di natura dimensionale.
Precipitosamente Neferata vi ci si buttò dentro seguita a ruota dal marito, inutile starsene lì a riflettere!

Atlantide. Area continentale desertica (Edward e Khaled)

Per qualche attimo i sei ebbero l' impressione di non essersi neppure mossi, trovandosi ora in un' area prettamente desertica, del tutto identica a quella da cui erano partiti, se non fosse per la totale assenza delle costruzioni simbolo dell' Egitto stesso viste appena prima!
Non era facile orientarsi in quel mare di sabbia anche se parve loro di vedere delle lontanissime catene montuose a est e ovest.
Per ora il varco dimensionale era ancora ben visibile dietro di loro ma non diedero che una sbrigativa occhiata, decisi piuttosto a muoversi verso una meta che divenisse presto precisa.
Si aprirono più o meno di 360°, lasciando il portale al centro dell' improvvisato cerchio e cercando di scorgere un minimo indizio sulla strada da percorrere.
Fu Io a notare qualcosa per primo, puntando con lo sguardo lievemente a nord-est.
"Non siamo più soli..." disse il marine di Scylla.
Non era facile distinguere qualcosa visto che il sole cominciava a bersagliare i loro occhi basso sull' orizzonte, ma a tutti parve di discernere due figure al di sopra di un alta duna, che scomparvero subito dopo.
Aioria fece per lanciarsi al loro inseguimento, ma Sigfried lo frenò.
"Vedette!" disse in tutta semplicità il god warrior.
Non poteva in effetti essere altrimenti...
In breve le dune davanti a loro si riempirono di corpi in assetto da battaglia.
Ammesso che centrassero in qualche modo con il mondo arabo di inizio secondo millennio, ne ricordavano indubbiamente le fattezze e i costumi.
Sei avevano il volto coperto da una sorta di velo di maglia di ferro e un grosso pennacchio di piume di struzzo sull' elmo. Portavano una scimitarra alla cintura e una grossa sacca sul dorso.
Una decina erano a dorso di cavalli e ricoperti da armature a placche. Uno scudo appeso alle spalle e una spada lunga al fianco, in mano reggevano lance molto lunghe.
Cinque erano praticamente a torso nudo, con soltanto delle cinghie sul torace per tenere le due scimitarre che avevano subito estratto reggendone una per mano.
Venti apparivano normali arcieri arabi.
Ma furono quattro le figure che più colpirono i sacri guerrieri.
Uno era indubbiamente una sorta di condottiero di quell' esercito, talmente opulento da faticare a stare in piedi in mezzo a quelle sabbie.
Ai suoi fianchi due giganteschi uomini dal fisico scolpito, che rappresentavano indubbiamente una sorta di guardia personale. Ma ciò che appariva più strano era il colore dei corpi dei due. Bluastro il primo, grigio scuro e ricoperto da innumerevoli gioielli il secondo. Khaled fu particolarmente colpito dalla loro essenza, come se in qualche modo fossero entrambi ricollegabili all' Arduin!
Il quarto indossava chiaramente una delle armature riferite alle costellazioni comparse, Camelus probabilmente...
L' armatura era giallastra e piuttosto coprente, tranne all' addome dove si limitava a una protezione per i genitali e sulle braccia, del tutto nude sino ai polsi dove iniziavano invece efficaci ricoperture per le mani. L' elmo aveva la chiara somiglianza con il muso della 'nave del deserto' e gli spallacci erano piuttosto esagerati, rappresentando, in forma di totem, probabilmente le due gobbe dell' animale.
Dopo attimi di interminabile silenzio a un gesto del grasso condottiero, i cavalieri e gli uomini armati di due scimitarre si slanciarono contro i sacri guerrieri urlando come forsennati.

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Il gruppo partito da Blue Grado si ritrovò su una sorta di pianoro innevato a metà circa di un' alta montagna.
La visibilità non era un gran che e solo a ovest i presenti parevano scorgere qualcosa che non fosse ricoperto di neve.
Da quel che potevano distinguere non era comunque nulla di piacevole e il grigiore e la poca vegetazione sembrava limitarsi a un profondo crepaccio che per quanto li riguardava poteva pure condurre all' Inferno se mai lì ce ne fosse stato uno, tale era la sua profondità e vastità.
Furono gli occhi d' arciere di Alixia a cogliere però un camminamento in quella desolazione rocciosa, percorso che non era certo però, per loro obbligatorio.
Un urlo agghiacciante, forse due, e improvvisamente si scatenò l' inferno sopra di loro sottoforma di valanga e non solo...
"Non è possibile..." disse Hyoga quasi sussurrando, come se si potesse scatenare di peggio.
Tutti lo guardarono perplessi preparandosi all' imminenza della catastrofe che incombeva su di loro.
"Non li avete visti?" tentò di dire il gold saint di Aquarius predisponendosi alla difesa.
Per quanto riuscirono a distinguere attraverso la polvere ghiacciata che il crostone sollevava nel suo incedere precipitandosi su di loro, parve infatti di distinguere due gigantesche figure.
"Giganti dei ghiacci norreni, presumo..." disse Hyoga 'accendendo' il suo cosmo.

Atlantide. Fortezza dei confini (Neferata e Whimber)

La spectre di Lamia ebbe, come prima giunta, appena il tempo di notare qualcuno muoversi nelle ombre generate da alcuni bracieri per poi ricorrere a qualcosa di identificabile come teletrasporto.
La stanza in cui man mano stavano giungendo anche i compagni non differiva molto da quella ritrovata all' interno dell' Isola della Regina Nera se non per le dimensioni...
Nessuno, neppure di coloro che erano giunti lì dopo di lei, aveva mai visto una fucina tanto grande e dubitavano addirittura godesse di un tale sfarzo lo stesso Efesto!.
I muri apparivano tutti costituiti da giganteschi mattoni di roccia vulcanica, ciascuno in grado perfettamente di contenere uno di loro per tutta la lunghezza, e il soffitto pendeva sulla loro teste a non meno di una ventina di metri!
Improvvisamente si avvertì un gran caos nella vicina stanza.
Ma anche il chiamare 'stanza' l' ambiente successivo era solo un eufemismo...
Seppur si trattasse di uno spazio racchiuso da quattro mura, era tanto grosso da paragonarsi a una grossa piazza e al suo interno si stava infatti schierando in tutta comodità un intero piccolo esercito!
Vi erano tre strani esseri meccanici alti circa tre metri che avanzavano barcollando al centro dello schieramento. Sembravano essere fatti di ossidiana, pietra lavica e ferro, ma energie spirituali lanciavano spettrali lingue nerastre dai loro occhi e da ogni possibile pertugio della loro struttura.
Sul loro fianco sinistro si erano schierati una ventina di nani interamente ricoperti da pesanti armature e maschere metalliche tanto lunghe da costituire, per la scarsa altezza di coloro che le indossavano, quasi un ulteriore protezione per l' intero corpo.
Erano sì nani ma ben diversi da quelli che i folclori parevano ricordare..., molto scuri di carnagione e con canini troppo sviluppati da poter restare rinchiusi nelle loro bocche.
No, non avevano nulla a che fare coi vampiri..., intuirono rapidamente le menti di Whimber e Neferata.
In mano questi guerrieri reggevano bizzarre asce multi-dentate una specie di stendardo o totem con le insegne di un toro.
Alla loro sinistra altrettanti nani armati di strani strumenti simili a fucili ma con tre strane appendici a forma di freccia sulle loro canne, quelli che avevano incontrato Cooney e Llamir, ma nessuno di loro era stato messo al corrente della cosa...
Sul fianco destro una formazione di venti esseri simili a centauri ma con la metà superiore appartenente a quella strana razza di nani. Sia la metà equina che quella nanesca erano ricoperte da pesanti protezioni metalliche. In testa portavano strani elmi più simili a cappelli a cilindro che a protezioni vere e proprie. La barba era raggruppata in lunghe trecce con attaccati piccoli teschi a ognuna di esse.
In fianco a questi ultimi, venti guerrieri naneschi armati di abnormi asce di struttura più consona rispetto alle precedenti.
Dietro a queste prima fila, si intravedevano tre nani armati di grossi martelli emananti una strana energia nerastra di chiara natura spirituale e un quarto in possesso di uno scettro abnorme, simile a un totem.
Ma le bizzarrie non erano finite, ed ecco a comparire alla fine di quella masnada un essere mostruoso simile a una chimera ma al contempo enormemente diverso.
Nonostante fosse in apparenza un quadrupede, si innalzava sulle sole zampe posteriori, di chiara origine bovina così come le corna che portava su un muso non identificabile con nulla di terreno. Sembrava viso quasi umano se non fosse per una sorta di peluria, o meglio criniera che lo circondava troppo ispida per essere paragonata a quella di un leone e per la mascella e le due mandibole deformi e provviste di aguzzi denti che spuntavano verso l' esterno. Le zampe anteriori apparivano adatte per camminarci sopra ma riuscivano anche ad aprirsi come se fossero provviste di dita artigliate. L' essere possedeva infine ali simili a quelle di un pipistrello ma larghe almeno 4 metri l' una e una coda che terminava con un' appendice simile alla palla di una mazza chiodata ma costituita interamente di osso o qualcosa comunque di origine organica. La creatura era alta almeno 8 metri!
I presenti, non avevano assistito alla riunione di Asgard, ma avevano capito il senso di molte delle divine perplessità confessate lì più dei presenti...
Sarebbe bastato il loro numero a sistemare tutti quei nemici?

Atlantide. Mare esterno (Giulio e Lucifer)

Nonostante fossero guerrieri avvezzi alle più dure difficoltà, i sacri guerrieri effettivamente si ritrovarono non certo nella più piacevole delle situazioni.
I timori di Poseidone si erano rivelati fondati e i cinque si ritrovarono coi polmoni in fiamme improvvisamente immersi a una non ben identificabile profondità marina.
Jubee dimostrò un' incredibile agilità in mare, forse anche al di là della sua mostruosa velocità che aveva mostrato nel Regno Sommerso, nonostante fosse privo di tutti i quattro arti e si spostasse in maniera anomala, simile a un agile serpente e paragonabile a quella di ben pochi guerrieri.
Il guerriero di Daikokuten arrivò per primo alla superficie, scoprendo nel risalire, una sorta di grande secca che faceva da barriera naturale alla fortezza che si innalzava al di là di un braccio di mare di un paio di chilometri e di un enorme porto.
Shaka giunse per secondo e Kazuo per terzo.
I tre attesero per qualche secondo ma poi dovettero ammettere che il ritardo dei loro compagni era anomalo.
Qualcosa aveva afferrato saldamente le gambe di Lucifer e Giulio a circa metà della loro risalita e ora non solo stava impedendo loro di raggiungere la superficie, ma stava anche trascinandoli verso il basso!
I due riuscirono a girarsi per vedere cosa minacciasse entrambi e videro due giganteschi tentacoli, ormai saldamente avvolti loro, appartenenti a una gigantesca piovra lunga almeno una ventina di metri!
 
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CAPITOLO V - SEMPLICE UOMO MA IMMORTALE

Atene, 1-3 Gennaio 1994 orari vari
Durata mail del master: 30 minuti

Jamir (Mur)

L' impeto con cui agì il gold saint di Aries stupì lo stesso Saga.
Un semplice sorriso che appariva di circostanza e poche parole che non diedero piacere alcuno al custode della Prima Casa.
"Ben fatto..."
Mur aveva letteralmente devastato il corpo dei due guerrieri che avevano osato affrontarlo e nell' avvicinarsi al compagno quasi non si avvide che Ceneus sembrava, per qualche strano motivo, non essere in grado di controllare il proprio cosmo!
Se appena prima di dare il colpo di grazia ai due Lineum, Mur era certo di aver avvertito un cosmo molto potente provenire da costui, ora esso sembrava essere sul punto di spegnersi come vacillante fiammella di fronte all' avvicinarsi di un potente vento.
Saga sorrise, intuendo probabilmente la verità e il gold saint di Aries iniziò pian piano a intravederla.
"Stolto!" disse il gold saint di Gemini rivolto al comune nemico. "Non è difficile sconfiggere un guaritore..., ma chiunque ci provi, non uscirà mai illeso in un combattimento contro di lui!".
Improvvisamente Kiki si teletrasportò a fianco dei due guerrieri dall' armatura dorata tremendamente affaticato.
"Maledetto!" ruggì Ceneus prima di accorgersi dell' incombente colpo di Saga.
"GALAXIAN EXPLOSION!"
Il colpo frantumò il pettorale e il corpo del gigantesco guerriero, già evidentemente indebolito, abbattendolo al suolo.
"Ho riversato su di lui i miei poteri curativi..., ma ribaltandoli!" disse in tutta semplicità il guerriero di Asclepio. "E tutto celando il mio cosmo!"
Neppure Mur comprese come Kiki avesse potuto imparare tanto dall' ultima volta che l' aveva avuto come combattente al suo fianco, ma fu indubbiamente felice della cosa.
Saga fece solo pochi passi verso il mostruoso avversario, quando saltò indietro evitando per un pelo un inatteso contrattacco!
Non poteva essere...
Nessuno avrebbe mai potuto resistere al colpo che lui stesso gli aveva rivolto poco prima!
Inoltre Mur si accorse che anche l' armatura del guerriero sembrava godere di proprietà autorigenerative e stava autonomamente riacquistando l' aspetto perduto.
Con inaspettata velocità Ceneus si rialzò ancora in piedi richiamando a sè la propria arma, caduta poco distante, con un potente potere telecinetico.
"Stolti! Sì, sono umano, eppur immortale! Non avete speranza contro di me!"
"LANCIA DIVINA!" urlò il guerriero saltando diversi metri verso l' alto, con la probabile intenzione di abbattere la lancia sul suolo.

Atlantide. Area continentale desertica (Edward e Khaled)

Gli altri sacri guerrieri avevano approfittato dei vasti attacchi di Khaled ed Edward per slanciarsi in avanti spegnendo sul nascere l' avanzata nemica.
Tutto troppo facile..., se non si fosse trattato di immagini illusorie che svanirono dopo diverso tempo, talmente tanto da apparire impensabile anche per quelli che avrebbero potuto essere i pensieri psichici di un abile guerriero!
Fatto sta che i corpi esanimi erano scomparsi e i due schieramenti attaccanti erano ricomparsi nell' esatta posizione da cui erano parsi partire!
La situazione si mise subito al peggio...
Ora gli arcieri scagliarono i loro dardi sui sacri guerrieri che erano avanzati mentre gli stessi due gruppi di cavalieri e dibbukim, così parve di ricordare Khaled dalla leggende del suo paese d' origine, vedendo in essi i corrispondenti dei berserker nordici parvero insidiarli ancora una volta direttamente.
Momentaneamente in procinto di adottare una migliore strategia, il tritone di Rubrum Mare e il marine di Seadragon si accorsero di piccoli particolari che erano sfuggiti a tutti gli altri.
Dietro a Sigfried sembrava esserci sepolto qualcosa nella sabbia, reso evidente dall' acqua generata, pur con difficoltà, da Khaled.
Una forma solo molto vagamente umana...
Il tritone era in procinto di avvertire il compagno quando sulla sua destra, al di là di un' altra duna, comparve un altro schieramento di una decina di guerrieri a dorso di cammelli.
Era praticamente impossibile allestire in così breve tempo una strategia comune, eppure dovevano riuscirci in qualche modo, ammesso, naturalmente, che tra tutto ciò che stavano osservando ci fosse qualcosa di vero!


Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Alasdair e Alixia dovettero desistere dai loro intenti e, come i compagni, pensare alla valanga che aveva davvero preso dimensioni immani.
Perlomeno, tutti insieme, non fu un problema contenere il ghiaccio evitando che si trasformasse in una trappola mortale anche per sacri guerrieri di quel calibro.
Il problema era che erano stati costretti, innalzando le difese, a racchiudersi una una sorta di cratere di cui non riuscivano a distinguere ciò che stava al di là della cresta.
In realtà non ce ne fu bisogno...
I due giganti dei ghiacci comparvero immediatamente a far capolino sui tizi intrappolati. Erano davvero enormi, alti cinque metri e pur apparendo come umani di taglia 'extralarge' avevano orecchie appuntite e due corna da ruminante che spuntavano fuori dalla loro fronte e soprattutto dai loro lunghissimi capelli, rendendo impossibile stabilire se fossero davvero loro o appartenenti a qualche altro essere sovradimensionato e semplicemente usate come trofeo. Fasce di ferro ricoprivano i bicipiti, per poi formare protezioni più efficaci su mani e avambracci. Entrambi erano muniti di giganteschi martelli dalle estremità dentate e pur non apparendo eccessivamente affaticati, dal loro fiato comparivano pesanti sbuffi vaporosi colmi di cristalli di ghiaccio.
Ma i margini del cratere si riempirono presto di nuove figure.
Quella che più attirò l' attenzione dei presenti era una sorta di sciamano interamente ricoperto di ossa e altri pezzi di animali con uno strano bastone in mano con un teschio di renna su un estremità e un grosso uncino dentellato sull' altra.
In aggiunta vi erano 25 guerrieri che fissavano con astio le loro 'prede' divisi in quattro formazioni.
5 erano arcieri e ricoperti di leggeri abiti di cuoio.
5 avevano elmi costituiti da grossi crani di capre con le corna ricurve e ''fasce addominali" con gigantesche corna di bovino che sporgevano verso l' esterno come bizzarri rostri. In mano gigantesche asce da guerra.
5 erano a torso nudo, nonostante le temperature, e avevano elmi con corna di bovino e maschere di metallo che ne celavano le fattezze. In mano un ascia e una spada ciascuno.
Infine 10 guerrieri semplicemente tali, simili a vichinghi delle epoche passate, con in mano particolari asce dalle multiple punte.
Mentre gli arcieri tesero i loro archi e i 'testa di capra' e 'testa di vitello' si slanciarono contro i sacri guerrieri, i restanti e i giganti dei ghiacci presero a far franare le già precarie pareti del cratere decisi a seppellire insieme compagni e nemici.

Atlantide. Fortezza dei confini (Neferata e Whimber)

Tutto ciò che avvenne immediatamente dopo l' azione dei due spectre fu estremamente caotico.
Shun diede apporto ai venti generati da Whimber ostacolando indubbiamente l' avanzata nemica.
Ma furono solo pochi istanti ed entrambi vennero colpiti da serpenti di energia elettrica che sembravano aver percorso gli interstizi fra le gigantesche pietre che formavano la pavimentazione.
"Machina electrica!" fece la sua presentazione un guerriero delle armature dimenticate rivolgendosi allo spectre di Bat. La sua armatura era completa e simile a quella che la fondazione Grado aveva fatto indossare ai cosiddetti cavalieri d' acciaio. Molto squadrata e abnorme per il corpo che la indossava, in tutte le giunture comparivano di tanto in tanto scintille elettriche come se fossero loro e non il cosmo la matrice che teneva unite le varie parti.
Quello che fronteggiò Shun, invece, era Battery of Volta e appariva la rappresentazione in scala del simbolo di una famosa marca francese di gomme d' automobile. La sua armatura pareva essere costituita, soprattutto su braccia e gambe, da grossi dischi, alcuni color rame e altri argento appoggiati ma al contempo sistanziati l' uno sull' altro. L' elmo era di struttura simile ma ancor più bizzarro e provvisto di propaggini che l' univano al collo come una sorta di collare ortopedico.
Gli altri raggiunsero lo schieramento avversario non appena i venti si diradarono mostrando i bersagli per i loro colpi.
I tre giganti, già nominati o meno che fossero, sembrarono essere uniti negli intenti, per almeno una volta, e minacciarono direttamente gli esseri simili a centauri falciandone diversi di loro.
Ikki minacciò da solo il reggimento di fucilieri o presunti tali e pur colpito da diversi di loro, sottoforma di getti fiammeggianti di parti metalliche, non parve aver problemi nel tenerli a bada. Diligentemente però non tutti loro avevano diretto i loro colpi al bronze saint di Phoenix in maniera tale da poterlo colpire anche ora mentre i primi ricaricavano le loro armi.
Neferata aveva già falcidiato due degli anonimi guerrieri quando vide incombere su di lei due dei grossi guerrieri meccanici.
I due rivolsero un braccio contro di lei mostrando un costrutto simile ad arma da fuoco. Se per il primo di essi la bocca era singola e grossa come quella di un cannone, quella del secondo era provvista di diversi fori con la logica associazione che potesse lanciare diversi proiettili.

Atlantide. Mare esterno (Giulio e Lucifer)

Fino a poco prima Giulio aveva impresso nella mente lo sguardo di Poseidone.
Il dio non aveva risposto alle sue parole affrettate poco prima della partenza per quei luoghi e si era limitato a un cenno di assenso.
Eppure più di mille parole era stato eloquente lo sguardo rivolto all' angelo.
Tristezza...
Una profonda tristezza...
Come se la parte che fu umana col nome di Julian Solo deprecasse ciò che attendeva loro pur ritenendolo indispensabile.
Furono quelli gli ultimi pensieri del legionario prima di affrontare una nuova e imprevista minaccia.
La sua idea parve funzionare e i due tentacoli che li tenevano saldamente vennero dilaniati permettendo loro di sottrarsi da quell' ingombrante 'abbraccio'.
La piovra non parve desistere e allungò ancora le sue restanti sei 'braccia' giusto per costituire un 'miglior bersaglio' per il guerriero di Demetra.
L' impatto con l' energia cosmica di Lucifer fu devastante per l' essere e diversi pezzi dei suoi tentacoli rimanenti iniziarono a precipitare immoti verso le profondità mentre il mare si tingeva di nero come se improvvisamente fossero scese le tenebre in quelle profondità.
I due sacri guerrieri riuscirono a riguadagnare i preziosi metri verso l' aria perduta raggiungendo i compagni sulla secca pur consci che in qualche modo il loro precedente avversario non era ancora stato del tutto sconfitto!
Infatti Giulio e Lucifer ebbero appena il tempo di accorgersi dell' emersione di tre tentacoli seguiti dal resto di almeno parte del gigantesco corpo del mollusco, prima di comprendere l' assenza di attenzione nei loro confronti da parte dei compagni.
Sul lato opposto da cui erano giunti i due, nella parte di mare che separava tutti loro dalla terraferma vera e propria e dal porto che anticipava una gigantesca fortezza appoggiata su di essa, vi erano un variopinto gruppo di esseri di chiara origine marina, come se i tempi del mito scorressero ancora in quei luoghi.
Sul pelo dell' acqua scorrevano le pinne di quattro giganteschi squali, almeno secondo le proporzioni.
Come se potessero galleggiare sulle onde come abili surfisti pur privi di tavola, 10 esseri si erano già lanciati sullo sparuto gruppo di sacri guerrieri. Cinque parevano più simili a lucertole bipedi, con creste che parevano formarsi sulla testa per scendere sino al coccige e trasformarsi in code, che a tritoni veri e propri, mentre i restanti coincidevano con le raffigurazioni delle mitiche creature umanoidi nel contempo simili a pesci.
Dalle acque stavano emergendo anche alcune figure simili a polipi ma rosa tendente al fucsia con macchie bluastre che però non erano esseri a sè stante, ma semplici teste a forma di mollusco di umanoidi la cui parte umana sottostante, di cui si intravedeva il solo busto, manteneva quella bizzarra colorazione.
E infine ecco emergere una bellissima donna dal seno scoperto e..., con la metà inferiore del corpo di indubbia origine, era quella una sirena in tutto e per tutto! La cosa bizzarra, a parte il fatto che avesse iniziato a suonare l' arpa ancor prima di essere emersa completamente dalle acque, era che pareva essere seduta su una roccia che era emersa sotto di lei!

Jamir (Sid e Mime)

I due god warrior giunsero di fronte allo stretto ponte che portava ai territori del Jamir presieduti dal gold saint di Aries.
Indubbiamente in quei luoghi si era tenuta una battaglia, molti erano i segni di un duro scontro ma solo il vento pareva loro compagno.
Eppure delle presenze divennero presto palesi.
Una la riconobbero subito, senza piacere alcuno nel farlo...
Tre sacri guerrieri si palesarono infatti nei pressi.
Alberich di Amethist e altri due che conoscevano solo per sentito dire...
Cooney di Gort, cavaliere di Lugh, e uno dei saint rinnegati dalle nere armature.
Mentre il secondo se ne stava seduto su una roccia giocherellando con una foglia d' edera, il terzo era letteralmente stravaccato su una roccia.
Fu dunque solo il loro compagno ad avvicinarsi in maniera particolare a Mime e fissandolo negli occhi chiedergli sarcasticamente: "Perchè non hai detto nulla alla celebrante di Odino dell' artefatto che hai distrutto?"
Lo stesso Sid fissò stranamente il musico di Asgard.
"Non potrebbe essere questa accusa di tradimento?" chiese ora rivolto al god warrior di Tiger.
In effetti Sid dovette ammettere che se una cosa simile fosse successa ad Alberich molti avrebbero addirittura voluto condannarlo a morte...
Cosa era successo dunque?
E perchè proprio quei tre guerrieri non certo immacolati si trovavano nel luogo di una battaglia vecchia solo di qualche giorno?

 
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CAPITOLO VII - LA STORIA DELLE SACRE ARMATURE
Atene, 1-3 Gennaio 1994 orari vari
Durata mail del master: 30 minuti

Jamir (Mur)

Mur sembrò prevedere l' unica possibilità che quello scontro a senso unico, o quasi, pareva offrire loro, ma anche il gold saint di Gemini appariva già in procinto di adottare quella tattica a cui l' immortalità tale o presunta del loro avversario non poteva opporvisi.I due guardarono il gigantesco guerriero piombare sul suolo abbattendo con forza la sua lancia su di esso.
Saga si dispose immediatamente dietro ai due fratelli mentre la gigantesca esplosione generata da Ceneus incontrò la barriera del CRYSTAL WALL venendone respinta.
Fu dunque il turno del gold saint di Gemini che saltando alto aprì proprio dietro il comune avversario il varco dimensionale dell' ANOTHER DIMENSION condannandolo a una infinita esistenza ben diversa da quella che forse costui avrebbe potuto godere.
I tre si guardarono fra loro perplessi.Possibile che Atlantide potesse vantare guerrieri con tali poteri?
Se così effettivamente fosse stato, la guerra era probabilmente già persa in partenza!
Eppur vi era altro che non quadrava in quello scontro e Saga fu il primo a generare nuovi sospetti.
"Costui è caduto vittima del mio colpo come agnello sacrificale più che come fiera pronta a tutto pur di difendere la propria vita e il proprio ideale!" disse semplicemente.
"Cosa vuoi dire?" chiese Kiki.
"Avete avvertito la sua emanazione cosmica qualche minuto fa..., non era assolutamente paragonabile con quella che ho utilizzato per aprire il varco dimensionale e non lo sarebbe probabilmente stata neppure se avessi fatto ricorso al settimo senso! Egli ha voluto essere inghiottito da esso!".Non vi era comunque modo altro da dire e Saga e Kiki seguirono Mur nella torre che era stata per lungo tempo la sua unica casa proprio quando colui che ora era al suo fianco aveva intessuto i suoi empi inganni.
Il gold saint di Aries recuperò tomi impolverati la cui evidente età sembrava però non essere in grado di intaccare il contenuto.
Per diverse ore egli parve cercare qualcosa e solo a notte ormai fonda almeno piccoli indizi su parte delle strategie atlantidee venne a galla.
Paradossalmente era sui libri base della 'carriera' di riparatori di armature, là ove si trovavano i fondamenti di ciò che al di là dei materiali costituiva un' armatura, e inizialmente trascurati in quella frettolosa cerca che erano racchiuse le parole più significative, Sin dalla loro prima costruzione ad opera di Poseidone e Athena nel periodo della prima guerra sacra che vedeva l' uno avverso all' altra, i cloth e le scale non furono infatti solo protezioni sin troppo preziose, vistose o sfarzose, ma ben altro...
Dimenticando i celebri artefatti donati agli uomini nel mito, ma troppo pericolosi al contempo da poter essere lasciati a un' umanità ormai troppo sfuggita al giogo divino a favore di guerre intestine a cui lei stessa non sarebbe mai sfuggita sino al suo totale annientamento nel tempo, gli dei erano comunque sempre stati restii a portare gli uomini su di una strada che avrebbe potuto elevarli al loro stesso rango di fronte ai loro simili mortali.Zeus aveva poi proibito scontri diretti tra tutti loro perchè un dio 'perde' la propria immortalità di fronte a un suo simile o meglio, ci mette molto più tempo ad avere la possibilità di ritornare in vita, ponendo a grave rischio l' intero pantheon di fronte alle mire espansionistiche degli altri.
Tornando comunque al discorso armature, esse divennero l' unico mezzo per lasciar sfogare lo smisurato ego divino in battaglia senza che un' umanità sempre più sfuggente e pericolosa tornasse a concentrare la sua attenzione sulle vicende e soprattutto sui divini poteri.Nelle armature dei sacri guerrieri veniva riversato il cosmo divino in maniera tale da poter continuamente apportare il proprio controllo sulle motivazioni di coloro che le indossavano e nel contempo di elevare i propri guerrieri sui loro simili.E la 'corsa al migliore' scatenò i primi veri problemi finendo con il lasciarsi presto scappare di mano la situazione...
Gli uomini divennero tanto potenti non solo da sconfiggere ogni avversario , ma anche da minacciare e vincere le divinità avverse!
Impossibile tornare indietro, perchè non tutti l' avrebbero accettato, divenendo i più potenti tra i potenti e coloro che avrebbero potuto dare ordini in toto erano misteriosamente scomparsi per chissà dove.Molti e variegati erano i modi per frenare gli uomini ebbri di simile potenza: paura, inganno, realizzazione, ideali di positività..., e non sempre sufficienti..., ma erano l' unica possibilità...
Inoltre Poseidone, ma anche Athena, e sarebbe lo stato lo stesso per qualunque altra divinità, tranne forse Efesto, aveva preferito lasciar il 'lavoro duro' di costruzione degli scale agli uomini, e dunque proprio gli atlantidei per primi, e così quello fu il 'dono' concesso nuovamente agli uomini senza l' ausilio di alcun 'moderno' Prometeo.Ma anche in quel frangente, nell' umana libertà di arbitrio, giunsero i primi seri problemi e che provenissero dall' avverso continente di Mur o da rinnegati abitanti della stessa Atlantide, poco importa, la conoscenza si espanse nelle fila amiche e nemiche in un crescendo.Alle armature di prima generazione se ne aggiunsero altre con modifiche più o meno essenziali in grado ad esempio di mantenere in esse particolari poteri delle divinità di cui erano celebrazione o di divenire eterni castighi per i traditori.
Proprio riguardo queste ultime, gli avvenimenti che videro il coinvolgimento dell' Isola della Regina Nera.
Che vi fossero su di essa, condannati ad eterna prigionia, armaioli traditori di Atlantide o di Mu o empi sacri guerrieri, anche questo poco ha valore...
In quelle terre nacquero le black cloth in grado sì di fungere da simulacri di ciò a cui avevano aspirato coloro che le indossavano ma anche schermo inviolabile alla piena espressione dei loro poteri, indubbia minaccia per la divinità stessa a cui dovevano eterna fedeltà.
Sì, eterno patimento, non certo novità per le divine punizioni, ma si vide in seguito che non fu solo quello..., e no, non fu solo Sion a farne uso...
Col passare delle epoche le armature subirono comunque sempre meno varianti e i sacri guerrieri furono messi di fronte al valore di ciò che esse rappresentavano concretamente obbligandoli a ripararle col loro stesso sangue e ciò che esse erano spiritualmente conservando in esse l' imperitura memoria delle gesta dei propri predecessori.Dunque ora Atlantide voleva riprendersi tutta questa conoscenza e riacquistare capacità forse perdute in grado di spegnere sul nascere ogni minaccia proveniente da sacri guerrieri e dalle stesse divinità?
Possedere il cosmo di un dio e trovare il modo di replicarlo?
Spegnere il cosmo di ogni mortale riportandolo al livello di ogni suo simile?
Quasi i tre sacri guerrieri non si accorsero del sorgere dell' alba ma Mur scattò in piedi, subito seguito da Saga.
Il cosmo di diversi sacri guerrieri e l' apertura di un portale nel precipizio delle armature!

Jamir (Sid e Mime)

Fu solo Alberich a rispondere ai compagni sorridendo alle loro affermazioni.
"Parlo solo per me..., ma indubbiamente siamo qui per il vostro stesso motivo..., trovare il passaggio per Atlantide!"
Neppure ora gli altri due dissero qualcosa, anche se si voltarono verso Mime e Sid non appena la discussione parve prendere una piega sbagliata.
Cooney prese a espandere il suo cosmo come analogo avvertimento a quello del god warrior di Tiger ma prese a seguire Black Phoenix non appena quest' ultimo parve stufarsi del proprio ozio, e soprattutto dell' andamento di quei discorsi, avviandosi verso il precipizio delle armature.Improvvisamente, però, il black saint si bloccò fissando non tanto il vuoto sotto di lui, quanto il terreno al di là del burrone stesso.
Dopo pochi istanti Kiki, Saga e Mur si materializzarono fra i presenti.
Mentre il gold saint di Gemini e il black saint di Phoenix presero a fissarsi tra loro, Mur si rivolse direttamente ai nuovi giunti.
"Qualcuno di voi ha fatto alcunché per aprire il portale dimensionale?"
Agli sguardi perplessi dei suoi interlocutori, il gold saint di Aries rispose: "Sì è aperto proprio ora sul fondo del burrone!"
Non aveva fatto in tempo a finire la frase che Black Phoenix si era già precipitato ad ali spiegate nel profondo precipizio mentre agli altri fu sufficiente ricorrere ai poteri di teletrasporto del custode della Prima Casa.
Proprio in mezzo a scheletri ormai privi delle vestigia si stagliava una finestra su un altro mondo come se semplicemente fosse sempre stata lì!
Il cavaliere nero di Athena fu ancora il primo ad avanzare attraverso essa, come se la sua proverbiale ignavia si fosse del tutto ribaltata e preferisse qualunque cosa al rimanere lì!
Ma perchè vi era giunto, allora?

Atlantide. Fossato perimetrale (Sid, Mur e Mime)

Il gruppo di sacri guerrieri giunto dal Jamir si ritrovò in un paesaggio del tutto simile a quello di partenza.
Erano ancora all' interno di un enorme crepaccio che però, a differenza di quello da cui erano giunti, che era completamente rinchiuso su sè stesso, proseguiva verso nord e sud per un indecifrabile distanza.In realtà sembrava piuttosto una sorta di fossato naturale in grado di imbrigliare l' acqua che si otteneva dal scioglimento della neve delle vicine montagne.
Era profondo non meno di una trentina di metri e largo circa 200.
L' acqua gocciolava ovunque creando uno strano paesaggio sonoro grazie al rimbombo dell' eco sulle sue pareti.
Appariva inoltre come un' indubbiamente facile trappola nei loro confronti, che si palesò non molto tempo dopo.In realtà i problemi non apparvero dall' alto, come ci si sarebbe aspettati, ma dalle uniche due possibili vie d' uscita.
Verso nord si vedeva un ampio contingente di cavalleria ammassato nel crepaccio in maniera comunque utile a portare una potente carica. Si distinguevano almeno due differenti linee di schieramento. La prima era costituita da cavalleria leggera, con guerrieri dotati di scarne protezioni o del tutto privi, una decina di cavalieri simili a predoni mongoli. La seconda linea era, invece, indubbiamente costituita da cavalleria pesante con armature complete talmente massicce da giustificare le dimensioni delle cavalcature difficilmente riscontrabili in Abred. Tutto portavano elmi cornuti e pesanti spadoni in mano.Sui due fianchi dello schieramento vi era anche spazio per un carro dalle ruote falcate con equipaggio di due uomini, anch' essi in armatura pesante.Lo schieramento opposto, a sud, era costituito da uomini appiedati delle due tipologie di guerrieri visti in precedenza, come appartenenti a due diversi schieramenti.20 apparivano di origine mongola e 10 invece interamente ricoperti dalle pesanti armature taurine. Tra le fila degli uomini, però, comparivano anche una decina di grossi mastini ululanti con le fauci che apparivano già imbrattate di vermiglio sangue.
All' improvviso entrambi gli schieramenti si gettarono all' assalto come mossi da taciti ordini.

Atlantide. Area continentale desertica (Edward e Khaled)

Edward tentò il suo disturbo psichico ma avvertì troppo tardi che, perlomeno in quel momento, non vi era forza alcuna di natura psichica che proveniva dall' opulento avversario.
In qualche modo gli occhi della sua mente incontrarono quelli del suo avversario a metà strada senza che nessuno dei due riuscisse a distogliere lo sguardo dall' altro.
Quindi fu come se il marine di Seadragon entrasse in un sogno, indubbiamente legato all' Onio.Vide un uomo di chiare origini arabe intento a offrire sè stesso al proprio ideale trafiggendo il suo stesso corpo con una daga ricurva. Ecco il sangue spillare su quella lama..., mentre l' ultimo fremito del suo corpo suggellava a sè l' abbraccio del freddo metallo, il metallo della stessa lama che ora l' opulento guerriero teneva in una delle mani!
Vide Edward il gigante dalla pelle grigiastra tentare di avanzare, ma colui con cui aveva stabilito quella strana comunicazione mentale, lo frenò con un solo gesto.Il grasso nemico si levò il turbante per poi tagliare con la lama della daga la propria fronte.
Il marine di Seadragon avvertì il formarsi della medesima ferita sulla propria, nonostante tale zona fosse del tutto protetta dall' elmo!
Non era nulla, poco più che un graffio..., ma come diavolo era stato possibile?L' attacco in corso da parte dei guerrieri arabi si rivelò, in quel frangente, del tutto reale.
Nessuno dei sacri guerrieri venne ferito o colpito dagli arcieri e fu Sigfried a decidere di occuparsi direttamente di loro generando su di essi le gelide nebbie della BRUMA DI ASGARD.
"C' è qualcosa in questo clima che rende particolarmente difficile mantenere poteri criocinetici! Ma ci riuscirò, voi pensate al resto!"
Aioria e Io si gettarono sui cavalieri nuovi giunti, in groppa ai cammelli, ma solo il gold saint di Leo giunse a destinazione falciandone tre prima che potessero reagire.
Il marine di Scylla era stato infatti intercettato nel suo incedere da cinque guerrieri incappucciati che erano emersi dalle sabbie in cui erano probabilmente restati celati sino a quel momento. Due erano caduti falcidiati da meri colpi cosmici ma il terzo era riuscito a piantare il dardo di una piccola balestra in una delle gambe del guerriero di Poseidone prima che si celasse dietro la difesa del SCYLLA'S REEF. Io parve non essere comunque rimasto ferito seriamente e la freccia parve essersi appena conficcata sulle protezioni dello scale.Willie era rimasto da solo ad affrontare i dibbukim che. indemoniati o meno, non potevano certo essere abituati a combattere contro un 'anatra delle sabbie' che sembrava trovarsi perfettamente a sua agio anche in quel mare di sabbia!
Khaled raggiunse senza eccessiva fatica la misteriosa figura che appena appariva nelle sabbie e provò a colpirla con la sua lama di corallo.Questa si limitò a ergersi per circa due metri come se il colpo l' avesse solo disturbata. Era un essere interamente costituito di sabbia, eppure al contempo il tritone avvertiva come se fosse più un' anima che un elementale, visto che l' elemento 'sabbia' poi non esisteva nell' Arduin e che costui non aveva nulla a che fare con gli animentali, grue o elementali veri e propri degli analoghi piani della polvere o cenere.
Il guerriero di Poseidone tentò ancora alcuni fendenti ma ogni volta l' essere veniva trapassato senza che si incontrasse alcuna resistenza o si notasse effetto alcuno.L' essere assunse quindi una forma vagamente 'demoniaca' prima di allungare propaggini artigliate contro Khaled.
Nelle leggende d' infanzia non si ricordava proprio di esseri simili..., ma ciò non voleva dire che ciò che stava affrontando non fosse un legittimo rappresentante della cultura araba.

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

La situazione parve subito ancor più complicata del previsto.
Alasdair arrivò almeno a metà del 'muro' perimetrale da cui erano stati circondati, ma non fu sufficiente. Tranciò quasi subito il corpo di due 'teste di vitello', ma costoro invece di limitarsi a morire, si erano stretti in un ultimo getto di vita sul suo braccio e gli altri tre avevano iniziato a tempestarlo di colpi con le loro asce e spade ricadendo nella voragine in un groviglio di corpi.
Lo spectre non venne ferito ma si accorse che diverse schegge della sua armatura erano schizzate via sotto l' impeto delle loro armi, anche se non avrebbe dovuto essere così...
I tre guerrieri rimasti si alzarono prima di lui, ma non solo..., uno di quelli che avrebbero dovuto essere già morti si rialzò ancora con la mortale ferita sull' addome svanita nel nulla!
Al di là delle misteriosa 'resurrezione', quella che costoro dimostravano non era assenza di rispetto per coloro che combattevano al loro fianco, ma consapevolezza di tutto ciò che erano disposti a fare per ottenere la vittoria!
Alixia, perlomeno dovette affrontare avversari più 'classici' e ne uccise due prima di riuscire a raggiungere i restanti che si armarono di spade per affrontarla in corpo a corpo.
Hyoga affrontò i 'testa di capra' e ne abbatté tre prima di venire a sua volta colpito, pur inutilmente, dalle loro asce.
Tim fu l' unico a concentrarsi nell' evitare che tutti venissero seppelliti e in qualche modo frenò il distacco di grossi pezzi di ghiaccio bloccandoli col suo BISSO.
Il misterioso sciamano prese direttamente di mira lo spectre di Bennu, impedendogli di pianificare alcun tipo di precisa strategia.
"CUPDJAVVI FAE DISWE!" urlò.
E numerose sfere nerastre iniziarono a materializzarsi tra le sue mani

Atlantide. Fortezza dei confini (Neferata e Whimber)

Whimber si levò in volo prima ancora di attendere l' esito del proprio colpo.
Nel buio dell' abnorme soffitto, egli avvertì le parole del suo avversario.
"Non male guerriero..., ma se tu non avessi avuto tanta paura di veder svanire l' effetto della tua tecnica, avresti capito come voi sacri guerrieri delle costellazioni attuali non avrete mai possibilità contro noi di quelle dimenticate!"
Lo spectre di Bat approfittò proprio di quelle parole per portare il suo successivo attacco.
Machina Electrica rimase semplicemente immobile e innalzando l' indice sembrò essere in grado di incanalare i venti di Whimber raccogliendoli in un vortice attorno a lui che andava man mano a caricarsi di elettricità.
"DINAMO!"
All' improvviso saette di elettricità si innalzarono dal guerriero delle costellazioni dimenticate dirigendosi verso lo spectre nonostante fosse ancora celato nelle ombre.
Per quanto fossero perfetti i marchingegni che stava affrontando Neferata, non eccellevano certo in mobilità e riuscì a inclinarne abbastanza uno da far fare a lui stesso da bersaglio alla fiammata che eruppe dal braccio del compagno.
La guerriera di Hades evitò facilmente il fuoco non più diretto a lei ma rimase basita dalla potenza di quel colpo.
Il secondo costrutto venne sbilanciato dalla caduta del compagno ma arretrò appena mentre anche il terzo si avvicinava minaccioso.
Ikki si ergeva davvero, come il mitico uccello che rappresentava, in mezzo a un mare di fiamme che non si capiva se generate dalle sue fiammeggianti ali o dai colpi degli avversari. Il fatto comunque che un guerriero del suo calibro faticasse tanto a sbarazzarsi di nemici che avrebbero dovuto essere nulla altro che semplici soldati, molto diceva sulla potenza dei guerrieri di Atlantide.
Il fratello Shun non sembrava essere messo molto meglio e pur affrontando un solo nemico non sembrava riuscire a prevalere. In qualche modo tutti gli attacchi a lui diretti parevano essere inefficaci e anzi rafforzare il cosmo di colui che si era presentato come Battery of Volta!
I tre giganti di Hades avevano spazzato via i bizzarri centauri e terminata la loro momentanea alleanza si erano dedicati a bersagli differenti.
Myu stava fronteggiando la misteriosa bestia mitologica, Aiacos le truppe appiedate e Drow i tre nani dai particolari martelli.

Atlantide. Mare esterno (Giulio e Lucifer)

Il gigantesco cefalopode si era spinto sulla superficie, ormai increspata dal suo inchiostro e dal suo sangue, spinto da chissà quale istinto primordiale.
Ancora una volta si allungò verso il guerriero di Demetra giusto per venir inesorabilmente annientato dal suo colpo a base elettrica.
Sull' altro lato del campo di battaglia la situazione era invece in divenire.
Jubee si tuffò in acqua incurante degli squali e anche forse deciso a scoprire cosa davvero fossero mentre Kazuo e Shaka rimasero immobili ad attendere l' assalto delle 'lucertole' e dei tritoni.
L' agilità di quegli esseri che si muovevano grazie a onde mosse da chissà quale invisibile forza era davvero incredibile e l' OHM del gold saint di Virgo riuscì ad abbattere solo tre tritoni 'classici'.
Non migliore fortuna ebbe Kazuo e la selva di frecce del KETSUGOU YOBOU NO ITE-TACHI (attacco preventivo di arcieri) trafisse mortalmente due 'lucertole'.
Ora però quegli strani esseri erano giunti a distanza utile per usare arpioni e tridenti.
La sirena apparve stizzita alle parole dell' angelo: "Cos' è, avete perso l' utilizzo dei libri in Abred?"
Tuffandosi in acqua l' essere metà donna e metà pesce parve in tutta semplicità attendere l' attacco di Giulio.
"VEFUM XUWA!" sembrò a Giulio di capire dalle labbra della donna prima che si inabissasse nelle profondità del mare in realtà con movimento ben poco plastico.
Cosa volessero dire quelle strane parole non fu dato sapere e il cavaliere sul cavallo rosso l' avrebbe colpita prima della sua fuga se non fosse emersa, con un 'maremoto' in scala ridotta, la roccia su cui era seduta sino a poco prima la sirena, con tutto quello che stava sotto!
Comparve infatti una strana creatura che poteva ricordare il cinematografico 'Mostro della Laguna Nera'. Era verde marcio e alto circa tre metri. Tra le due braccia alzate reggeva la roccia su cui era stata seduta la sirena e che ora sembrava avere tutta l' intenzione di lanciare contro il legionario angelico.
 
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view post Posted on 6/11/2011, 18:01
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CAPITOLO VIII - I TRE DESIDERI DI UN SACRO GUERRIERO
Atene, 3 Gennaio 1994 ore 7.30
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Fossato perimetrale (Sid, Mur e Mime)

Sid, Mur e Mime si slanciarono sullo schieramento di cavalieri come una cosa sola.
Finendo però con il venir presto separati nel pieno dello scontro dal soverchiante numero di avversari.
Il gold saint di Aries ebbe facilmente la meglio su uno dei due carri abbattendone l' equipaggio e, anche se non dovette evitare la carica dei cavalli ormai privi di controllo, fu costretto a schivare d' istinto quello che aveva tutta l' aria di essere un colpo cosmico!Il paradossale gioco del destino volle che si parassero ancora di fronte a lui due gemelli, o cloni che fossero, ammesso che quest' ultimo termine valesse anche per esseri viventi di sesso diverso!
In realtà poi riconosceva chiaramente le loro vestigia, visto che erano identiche a quelle del silver saint di Canis Venatici, anche se erano giallo acceso per la donna e giallo spento per il compagno.
Subito i due si lanciarono contemporaneamente contro di lui.
"DUPLICE MORSO COMBINATO!"
Mime e Sid videro aprirsi la prima fila di cavalieri verso i loro lati lasciando scoperti coloro che avevano già scelto come avversari.
Un solo cavaliere si salvò dalla loro furia ma la situazione si stava mettendo presto al peggio per entrambi.
L' orda di cani ululanti si gettò sulle loro gambe, mentre la cavalleria leggera stava tornando indietro per prenderli sotto un fuoco incrociato.
Ma dietro l' orda ululante comparve anche un uomo completamente calvo, con quella che appariva come una lunga sottana assicurata in vita da un ampia cintura metallica che si allargava sino a prendere la forma di un deforme viso umano. Sulla testa priva di capelli spiccava una sorta di corona da cui si irradiavano spine e cornae in mano teneva un teschio semitrasparente come fosse fatto di cristallo.Alberich giunse inaspettatamente in loro soccorso falciando con la sua spada fiammeggiante due dei cavalieri che stavano giungendo alle spalle dei god warriors, ma anche con il suo apporto la situazione apparve subito problematica.
Improvvisamente l' uomo calvo puntò il teschio contro di loro urlando qualcosa in una lingua incomprensibile.
"GEVVA FE QUTTEIPA!"Dall' altra parte la situazione sembrava un po' più promettente...
Black Phoenix e Saga sembravano riuscire a tener bada da soli le truppe appiedate meno protette, mentre Kiki e Cooney sembravano trattenere, seppur con qualche difficoltà in più, quelle provviste di armature pesanti.
Ma anche sul loro lato apparve una strana figura, piuttosto deforme e ricoperta di scarne protezioni verdastre e un bizzarro copricapo simile a una papalina, dello stesso colore. La pelle del suo corpo tendeva a un malsano color biancastro. In mano una spada completamente nera con una gemma rossastra grossa come un pugno appena sotto l' attaccatura della lama. Non parve approntare alcuna precisa azione ma indicò con la lama il black saint di Phoenix.

Atlantide. Area continentale desertica (Edward e Khaled)

Il grasso condottiero di quella masnada rise alle parole di Edward.
"Agire infingardo? E come chiameresti quello di coloro che seguite e che prevede di usare voi come 'armi persuasive'? Sì, noi ci crediamo superiori a voi perchè tutto ciò che abbiamo è stato ottenuto con le nostre sole forze senza intervento divino alcuno! E questa è la differenza di cui vai cianciando: DOSTA IG VJA HAPEA!"Non fu una vera e propria emanazione cosmica a provenire dai due tizi dalla pelle bluastra l' uno e grigiastra l' altra, ma una strana energia luminosa proveniente dai due confluì nel grassone per poi scatenarsi senza impedimenti sul marine di Seadragon.
Edward non fu neppure sicuro di essere stato colpito visto che non ebbe nulla altro in effetto che un brevissimo mancamento.
Il sorriso dell' opulento avversario divenne più beffardo.
"Ah, scusa, voi non comprendete il linguaggio dei venti magici..., ah, ah, ah! Ciò che hai ricevuto è la 'maledizione del genio' che non fa altro che renderti ancor più sensibile agli effetti della magia..., ma non subito..."
Ora l' avversario del marine fece un cenno di assenso al tizio dalla pelle grigia che inziò a muoversi verso il guerriero di Poseidone con uno strano movimento..., i suoi piedi non toccavano il terreno!
"Avete conosciuto djiin ed efreet..., ora capirete la differenza tra loro e un dao, il genio della terra!"
Nel momento in cui questo nuovo avversario poggiò i piedi sul terreno, si sollevò una nuvola di polvere tale che avrebbe potuto essere scatenata solo da un pesantissimo oggetto che si fosse appoggiato su quelle sabbie.
All' improvviso il dao tentò di colpirlo con un gigantesco pugno, ben più grande di quello che avrebbe dovuto produrre la sua mano chiusa!
Khaled era semplicemente la persona giusta..., al posto giusto..., con l' idea giusta...Qualunque attacco fisico sarebbe stato inevitabilmente inutile contro quell' essere incorporeo, ma di sabbia era fatto e la sabbia non si può certo dire potesse andare d' accordo con l' acqua! Almeno in quei frangenti...
Una volta reso solido, il taglio della spada del tritone, ebbe facilmente la meglio su di lui rendendo lesto il suo corpo indistinguibile dalla stessa sabbia che giaceva tutto intorno.
Ma Khaled avvertì subito una presenza, facendogli temere subito che i suoi gesti a poco fossero serviti.
Non fu la sabbia a preoccupare però la chiave dell' Arduin, ma l' acqua stessa da lui creata che pareva, stranamente, non voler penetrare in quelle terre perennemente assetate.L' acqua prodotta era andata tutta a formare un' unica sorta di pozza di fronte a lui e il tritone avvertì forte in essa il potere elementale.Pian piano l' acqua si innalzò formando la stessa figura che aveva visto all' inizio della battaglia: l' uomo dalla pelle blu vicino a quello obeso!
Con un bizzarro inchino, l' essere si presentò: "Dopo gli efreet del fuoco, i djiin dell' aria e i dao della terra, ecco i marid dell' acqua!"Al di là delle parole, costui non parve aver intenti combattivi, almeno direttamente..."Mi spiace, ma sei già in mio potere... Senza sfregare alcuna lampada, hai tre desideri a tua disposizione, poi sarai mio per sempre! Ah, ah, ah!"
Solo qualche istante e il genio incrociò le braccia allungando il collo, come sinuoso serpente, sino a giungere a pochi centimetri dal viso di Khaled.
"Quale è il tuo primo desiderio?"Intanto gli altri sacri guerrieri combattevano come furie.
Io era riuscito a sconfiggere i tipi incappucciati ricorrendo al VAMPIRE INHALE e si era avvicinato ad Aioria per provvedere ora ai cavalieri sui cammelli.
A Willie rimaneva un solo dibbukim ma verso di lui si spostarono anche i guerrieri dal velo di maglia metallica che presero a tirar fuori dalle loro sacche oggetti simili a rudimentali bombe a mano.
Gli arcieri che combattevano contro Sigfried sembravano non diminuire mai in numero, ma almeno il god warrior si era avvicinato loro quel tanto da costringerli a uno svantaggioso, per loro, corpo a corpo.

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Gli spiriti evocati dallo spectre di Treasure Dragon dilaniarono due dei guerrieri rimasti mentre gli altri due riuscirono a tener testa all' orda urlante dimostrandosi perfettamente in grado di sconfiggere con le loro semplici armi esseri che si sarebbero dovuti dimostrare del tutto incorporei!
Alasdair sfruttò la momentanea pausa per guardarsi velocemente in giro appurando lo stato degli altri scontri.
Iniziava a dubitare che fosse la magia a rendere 'immortali' i suoi avversari, visto che lo sciamano era direttamente occupato ad attaccare Kagaho, ma ciò voleva dire poco e nulla, visto che avrebbero potuto essere stati 'benedetti' prima o esserlo le loro armi così troppo più potenti di quelle che in Abred, comprese le tecnologicamente superiori, non avrebbero mai potuto intaccare le surplici!
A rinforzo di questi ultimi pensieri, una delle asce dei nemici venne lanciata roteando contro di lui.
Le sfere nerastre dello sciamano divennero uccelli incorporei simili a corvi che trapassarono non solo le fiamme dello spectre, ma anche il corpo e l' armatura di Bennu, come se non incontrassero resistenza.
Il guerriero di Hades si piegò per il dolore che però non parve produrre eccessive conseguenze e si rialzò presto pronto a sostenere quello che appariva come un nuovo attacco di indubbia matrice magica.
Come avrebbe altrimenti il fuoco di cui era padrone non aver attecchito su quelle 'creature' quando era invece in grado di usare come combustibile ogni tipo di emanazione cosmica?
"E COIE TE GASNUPI!"
Entrambe le mani dello sciamano si innalzarono al cielo inviando verso di esso due colonne di energia nera.
Alixia era passata addirittura in vantaggio affrontando guerrieri non certo avvezzi allo stile di combattimento imposto loro, ma essi apparvero al contempo tanto organizzati da non permetterle di colpirne più di due tramutandoli in statue di pietra.
Comunque sia ne rimanevano solo tre e senza i loro archi erano solo agnelli sacrificali...
Hyoga sconfisse i 'testa di capra' giusto in tempo per precipitarsi sul ghiaccio sotto i piedi dei due giganti, ormai in procinto di precipitare sui combattenti nonostante gli sforzi di Tim, fermandolo e rinsaldandolo con i suoi poteri criocinetici.
Uno dei due giganti saltò però nel cratere tentando di abbattere il saint di Athena con un colpo del suo martello chiodato giusto per trovarsi davanti l' insormontabile difesa del messenger di Hermes.
"ASSEMBLE!"
Vedendo la prossima sconfitta dei loro compagni, i restanti guerrieri nordici si divisero equamente portando apporto agli arcieri affrontati dalla silver saint di Sagitta e ai due giganti di ghiaccio.

Atlantide. Fortezza dei confini (Neferata e Whimber)

La tattica di Neferata si rivelò tanto semplice quanto efficace.
Grazie alla sua enorme forza e agilità ebbe facilmente la meglio su uno di quegli esseri meccanici decapitandolo piuttosto facilmente.
La luce che proveniva dai suoi occhi si spense dopo qualche istante mentre il corpo privo di guida continuava a muoversi scompostamente finendo presto con il finire al suolo inciampando sul compagno caduto poco prima che a sua volta non pareva del tutto sconfitto ma comunque incapace di rappresentare una nuova minaccia.
Improvviso lo scoppio dal braccio dell' unico sopravvissuto e l' apparire da esso di una sorta di palla incandescente.
Anche la tattica di Whimber parve funzionare, anche se in realtà in maniera piuttosto inaspettata...
Qualunque fosse stato il potere delle saette elettriche contro di lui scagliate, esse erano parse essere in grado si trovarlo ovunque si celasse nelle ombre, invece ora voltarono di scatto allontanandosi da lui, a pochi centimetri dal suo corpo, per colpire pesantemente l' illusione da lui creata.
Machina electrica non si mosse di un passo.
"La vostra stupidità è vergognosa! Davvero consideri i poteri psichici come qualcosa di analogo alla magia e altrettanto valido? Non sai quanto tu sia lontano dalla conoscenza! Le tue illusioni funzionano solo sulle menti i cui collegamenti sei in grado di inibire o sollecitare attraverso lo scambio degli elettroni dovuto al cosmo! Nulla altro! Ma ora vediamo di tirarti giù di lì!"
Il guerriero abbattè pesantemente il palmo al suolo generando potentissime scariche elettriche che presero a interessare tutto il campo di battaglia, scorrendo nelle fughe delle piastrelle e disturbando al contempo ogni scontro in atto.
Battery of Volta parve essere immune alle scariche elettriche, come il compaagno, e anzi rincarò la dose eseguendo la stessa azione nonostante fosse impegnato nellos contro con Shun.
Comunque sia il bronze saint di Anfdromeda fu costretto a difendersi con la sua CIRCLE DEFENCE che parve renderlo almeno parzialmente immune dagli accadimenti comuni.
Le scariche elettriche percorrevano anche le pareti e il soffitto condannando tutti a notevoli sofferenze seppur più tese, almeno in quei momenti iniziali, a immobilizzarli piuttosto che a produrre danni veri e propri.
D' improvviso Whimber uscì allo scoperto forte delle sue ali e scatenò il nuovo colpo contro il guerriero delle costellazioni dimenticate che aveva osato affrontarlo.
Machina electrica non provò neppure a desistere dal suo intento e rimase immobile come se volesse attendere l' esito dell' attacco a lui diretto.
"DINAMO!"
Ancora forti venti sembrarono proteggerlo dall' attacco dello spectre di Bat che ebbe come unico effetto di rafforzare la corrente elettrica che ormai scorreva in tutto il campo di battaglia.
Neferata parve trovarsi al sicuro 'in groppa' a uno dei due costrutti meccanici abbattuti ma vide il suo ultimo avversario rimasto non risentire dei poteri scatenati dai due saint!
Dimenticati o meno che fossero, quello erano..., e la palla di fuoco partì quindi indisturbata verso di lei...
Ma, anche fra i nani, non tutti godevano di proprietà 'isolanti'...
Alcuni dei soldati che stavano affrontando Ikki e Aiacos erano caduti ad opera dei loro stessi 'compagni' e sembravano soffrire le pene d' inferno ben peggio del bronze saint di Phoenix e del gigante di Garuda, che fra l' altro si erano alzati in volo prendendo al balzo l' occasione.
Non fu così fortunato lo spectre di Papillon, che si era impegnato in un combattimento aereo contro la gigantesca creatura mitologica.
Il FAIRY THRONGING non era misteriosamente riuscito a relegare quella creatura negli inferi e si era limitato a fargli sparire la bizzarra coda, attirando comunque tutta l' attenzione della bestia su quello strano fenomeno piuttosto che nella continuazione della lotta.
Stesso discorso valeva per Drow...
Era sì riuscito ad abbattere uno dei suoi avversari, ma gli altri due, contrariamente allo spectre stesso, non risentivano delle scariche elettriche e uno dei due l' aveva colpito duramente con il suo martello nonostante avesse tentato di muoversi attraverso le ombre entrando a farne parte!
L' armatura di Shadow aveva retto..., ma leggere crepe si erano aperte su di essa!

Atlantide. Mare esterno (Giulio e Lucifer)

L' angelo evitò facilmente l' enorme macigno che si schiantò sulla secca producendo uno strano vapore verdastro.
Giulio non se ne curò e si alzò in volo colpendo quindi la creatura e abbattendola con irrisoria facilità, poco preoccupandosi di chissà quale incubo avesse scatenato in lui il cavaliere sul nero cavallo.
Prese quindi ad appurarsi sullo stato degli altri scontri, quando avvertì qualcosa di strano sul suo stesso corpo.
Una miriade di piccoli esseri, simili a piccoli umanoidi, avevano preso a muoversi agilmente su di esso strisciando, correndo e arrampicandosi ovunque per poi diventare particolarmente solidi una volta che avevano raggiunto le 'posizioni' desiderate.
Il primo tentativo evidente era quello di immobilizzargli le ali!
Kazuo e Lucifer ebbero facilmente la meglio sui 'lucertoloni bipedi' e Shaka terminò di occuparsi dei tritoni praticamente allo stesso momento.
Ma per i tre il riposo fu di brevissima durata.
Jubee saltò fuori dall' acqua, come agile delfino seguito da quattro squali antropomorfi che però avevano il petto e due gambe umane che sporgevano dal loro ventre. Uno di essi era ferito piuttosto seriamente ma si gettò furiosamente sul guerriero nipponico. I compagni presero ad avvicinarsi minacciosi ai guerrieri lì riuniti.
E insieme a loro giunsero anche gli strani esseri rosacei a chiazze viola dalla testa di mollusco.


 
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view post Posted on 13/11/2011, 20:42
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CAPITOLO IX - LA VERITA' DI CHARA E ASTERION

Atene, 3 Gennaio 1994 ore 8.00
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Fossato perimetrale (Sid, Mur e Mime)

Mime riuscì piuttosto efficacemente a evitare un eccessivo affollamento attorno loro, avendo con le corde della propria cetra circondato sè e i propri compagni d' ordine includendo come sola aggiunta il cavaliere pesante rimasto e l' orda canina ululante.
La cavalleria leggera risultò dunque tagliata fuori e i tre god warriors poterono dedicarsi a un problema per volta.
I cani erano più un fastidio che altro, non riuscendo i loro denti a trapassare le sacre armature, eppure continuavano ad assalirli iniziando presto a puntare alle zone non protette, procurando comunque nulla più che leggere escoriazioni.
Il god warrior di Harpfe riuscì ad abbatterne due, così come Sid, mentre Alberich decapitò solo uno di essi, avendo dovuto 'prendersi cura' anche del cavaliere.
Nel 'recinto' creato dal guerriero di Odino non restavano dunque che cinque animali, ma la situazione era destinata a cambiare...
Incurante della protezione evocata da Mime, il pelato stregone lanciò la sua empia magia.
"TQUTNE TIUWE!"
Una lunga frusta di energia nerastra si allungò dal braccio dell' uomo producendo uno sciocco che produsse una sensazione stranamente piacevole e passò come se non esistessero le corde della lira colpendo colui che le aveva innalzate.
Nonostante lo strano attacco non avesse dato l' impressione di superare le difese della god robe di Harpfe, Mime fu costretto a piegarsi su sè stesso devastato dal dolore, offrendo il nudo collo alle fauci degli animali ancora assiepati all' interno delle sue difese.
Non fu per molto in realtà che esse resistettero, perchè col dolore cresciuto in lui, esse crollarono permettendo anche alle truppe di cavalleria di portare un nuovo assalto.
A portare soccorso ai god warrior era però giunto anche Cooney che era riuscito a far inciampare sulle edere dell' IVY GRIP due dei cavalieri, disarcionandoli e generando di conseguenza un notevole caos nella loro formazione sin troppo accurata.
Kiki era rimasto da solo ad affrontare due dei nemici appiedati in armatura pesante ma non pareva aver difficoltà nel provvedere loro coinvolgendoli in un complicatissimo gioco di teletrasporto e telecinesi in cui però i due non parevano essere molto al di sotto del suo livello.
Non sembrava invece vedersela molto bene Saga, visto che era rimasto da solo contro innumerevoli avversari che, pur privi di valide difese, avevano colpito più volte il gold cloth di Gemini lasciando segni evidenti su di esso.
Per quanti che egli ne abbattesse, altrettanti sembravano avventarsi su di lui rendendo il terreno ormai un tappeto di cadaveri.
Colui che avrebbe dovuto aiutarlo era impegnato intanto con un altro degli stregoni che parevano condurre quella masnada.
L' uomo sembrò limitarsi all' uso della sua arma e con grande maestria riuscì a colpire di striscio Black Phoenix a un braccio.
L' arma divenne incandescente al tocco e fiamme comparvero immediatamente sull' arto colpito permanendo su di esso per diversi istanti.
Malcelando il dolore, Ritaoha sorrise al suo avversario dando vita a una decina di copie di sè.
"SHADOW GHOST ATTACK!".
Il CRYSTAL WALL di Mur resse alla perfezione contro l' attacco combinato dei due, ma non era forse lui il loro reale bersaglio...
La donna infatti si smaterializzò di fronte al gold saint di Aries per poi ricomparire alle spalle di uno dei black saint abbattendolo con un solo colpo senza che lui riuscisse a impedire l' azione.
Ricomparsa anche lei di fronte al custode della Prima Casa, fissò il proprio compagno come se spettassero a lui le spiegazioni richieste dal guerriero di Athena.
"Queste armature assomigliano a quelle di Athena semplicemente perchè a lei sono appartenute!" cominciò sorridendo malizioso. "Il cielo da cui lei, su intercessione del padre, ha sempre tratto ispirazione per la simbologia dei suoi guerrieri è sempre stato lo stesso... Ma diverse sono state le interpretazioni degli uomini sulla volta stellata e in ogni epoca e ogni luogo hanno cercato di racchiudere i misteri degli astri sperando di decifrare l 'infinità del loro numero in precisi punti di riferimento e in immagini universalmente riconoscibili ma modificabili dal tempo e dalla storia. Noi rappresentiamo i primi Chara e Asterion, i due cani da caccia di Boote! Che il velo della divina saggezza sia stato squarciato, pur per breve tempo, solo nel XVII secolo, poco importa..., la simbologia esisteva in realtà già prima, e già prima erano state create queste due armature che rivedete ora di fronte a voi perfettamente ricostruite! Vuoi in breve la sintesi che ha determinato la loro dimenticanza tranne il breve episodio che ha fatto riapparire il loro nome ad opera di un mero uomo, sfuggito dal divino controllo di Nemesi o chi per lei?".
Fu la donna ora a proseguire annuendo...
"Ebbene..., penso che già conosciate l' avversione dell' ordine di Athena alle donne o meglio all' amore che indissolubilmente traspare dalle loro figure a tal punto da volerne celare le fattezze dietro a inespressive maschere e colgo il punto per domandarmi allora perchè la dea abbia continuato ad annoverarle tra i suoi guerrieri, se non le andavano a genio per quel che erano...! Comunque sia, amore fu la causa, secondo gli dei, di tutti i mali di quel periodo ove più che mai l' uomo si era dimostrato tanto forte da non temerli più! Era il periodo in cui Roma aveva quasi conquistato il mondo intero, e il Grande Tempio tremava al pensiero di tanto potere concentrato nelle mani di un uomo solo... Ai tempi i confini del Sacred erano davvero molto labili e in un periodo in cui l' unica guerra sacra che si profilava all' orizzonte era quella contro Hades, neppure troppo certa, visto che molte delle stelle malefiche, si assicurava..., non sarebbero mai tornate..., i sacri guerrieri erano liberi di condurre le loro vite anche lontano dal Grande Tempio. Nacquero così molti amori, più o meno clandestini, e visto che tutto il mondo era Roma, sfidarne l' egemonia, significava combattere anche contro i propri cari... Ma così fu per ordine del Grande sacerdote di allora! Sacri guerrieri contro uomini che nulla potevano contro il cosmo, guidati dallo stesso gold saint di Sagitter che ora è sommo simbolo di Giustizia! Ma dove vi è stata giustizia in tutto ciò? Non furono pochi i saint ad opporsi a tutto ciò combattendo anche lotte fratricide, indebolendo a tal punto le fila di Athena da spianare praticamente la strada ad Hades portandolo nel successivo ventennio mai come allora vicino alla vittoria! Chara e Asterion? Loro combatterono addirittura tra le fila di Hades, rifiutando un mondo dove il volere divino voleva prevalere sull' amore! Giusto..., sbagliato...? Hades sarebbe stato pure peggio? ma rispondi a ciò con sincerità: tu avresti combattuto a fianco di chi usava i tuoi stessi figli come ostaggi pur di farti lottare in nome di un ideale che non avvertivi più come tuo?"
"Sorpreso cavaliere? Pensavi che il tuo ordine fosse immacolato e scevro da macchie che non fossero opera di cavalieri deviati? Belle favolette..."
"DUPLICE MORSO COMBINATO!" attaccarono ancora entrambi agendo all' improvviso.

Atlantide. Area continentale desertica (Edward e Khaled)

Il genio della terra colpì tanto pesantemente Edward da danneggiargli non poco il pettorale del suo scale e seppellirlo letteralmente nella vicina duna.
Erano pochi anche tra i sacri guerrieri coloro che potevano vantarsi di essere in possesso di una simile forza!
Il marine riemerse in fretta dalle 'profondità' sabbiose senza sembrare comunque particolarmente ferito se non nell' onore...
Fu il dao a rispondere alle sue parole pronunciate poco prima.
"Parli di 'capi' ma non hai ancora capito..., qui non ci sono 'capi'! Tutti vivono uniti sotto un medesimo ideale di unità e ognuno ha lo stesso diritto di esprimere il suo parere e di svolgere il compito per il quale meglio è predisposto! E tutto ciò che ti spaventa perchè non lo conosci, è solo utilizzabile per sconfiggere voi e le divinità, mai lo useremmo contro altri esseri umani, semplicemente tali! Non combatteremmo mai lance e pugnali con armi da fuoco, ma neppure le bombe atomiche con fionde e fromboli! Perchè un genio della terra o dell' acque segua queste forze? Hai visto in che stato sono ridotti djiin ed efreet? Soggiogati al volere dello Xvarenah! Quanto ti sembriamo noi più potenti di loro, oggi? Eppure siamo solo diverse facce della stessa entità! Forza guerriero, fammi vedere di cosa sei capace.., ora sta a te!"
Il genio se ne rimase semplicemente immobile a fissare il guerriero di Poseidone che scatenò dunque il suo potere legandolo quanto più potè all' elemento aria.
Il dao si disfece semplicemente come polvere in balia del vento.
"NESUHA!" pronunciò semplicemente l' obeso condottiero indicando Edward.
Non pareva invece così sbrigativa la situazione che coinvolgeva l' altro guerriero di Poseidone.
"E' questo il tuo primo desiderio?" disse il marid sorridendo a Khaled per poi dargli una spiegazione simile a quella del dao a Edward.
"Nello Xvarenah avete abbattuto numerosi djiin ed efreet! Come mai ora faticate tanto a sbarazzarvi di un solo dao e un marid? Semplicemente perchè gli dei non hanno voluto che godessimo là dei nostri pieni poteri!"
Il marid rimase in silenzio sorridendo dello sguardo perplesso del tritone.
"Ricordi Angra Mainyu, vero? Conoscevi la fine della sua armatura sparsa per le terre di Persia allo scopo di impedirne l' assemblarsi nel futuro? Ebbene, come avrebbero potuto pezzi di essa essere affidati a un djiin e un efreet oltre che ad altri esseri minori? Cavoli, per voi non sono stati altro che soldati semplici, da abbattere con un soffio! Non noti l' incongruenza della cosa? Non abbiamo scelto di non seguire Ahura Mazda, abbiamo scelto di non accettare una prigionia forzata!"
Il genio fissò ancora Khaled.
"Ah, temo poi che tu non possa esimerti dai tre desideri! Uno l' hai già espresso, volente o nolente! Ora cosa vuoi? Colpirmi? Annientarmi? O vuoi semplicemente uscire da questo gioco? Basta che lo desideri..., basta che lo pensi..., e ogni cosa sarà esaudita!"
Mentre Willie riusciva a combattere con insospettabile efficacia, nonostante l' aspetto bizzarro dei suoi colpi, Aioria e Io avevano spazzato via i cavalieri sui cammelli ed erano riusciti ad aiutare anche Sigfried liberandolo dalla sua scomoda incombenza.
I tre presero ad avvicinarsi ad Edward e Khaled quando alle spalle del condottiero avversario si ripresentò lo schieramento di cavalieri che era rimasto defilato per tutto il combattimento al di là dell' apparizione iniziale.

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Alasdair evitò facilmente l' ascia che non parve possedere ulteriori, imprevedibili, poteri e si conficcò in maniera del tutto normale nella neve.
Abbattè anche facilmente i due guerrieri rimasti ma si accorse che uno di essi, colui che aveva 'perso' una delle sue armi si stava preparando a rimettersi in piedi come se l' atavico terrore del ROARING DRAGON'S FURY non avesse attecchito in lui bloccandogli il sistema circolatorio.
Con la sua tecnica Alixia ebbe l' effetto di evitare un affrettato attacco dei nuovi giunti e finalmente ebbe la meglio sugli arcieri.
Avrebbe tranquillamente potuto badare loro anche senza l' apporto dell' amato che anzi, dopo una veloce occhiata, le parve enormemente stizzito nel rivedere uno dei suoi avversari risollevarsi in piedi.
Situazione pericolosamente di stallo pareva invece essere quella che coinvolgeva Hyoga e Tim.
Il messenger prendeva, pur senza effetto, mazzate a non finire dal gigante di ghiaccio che ora era stato raggiunto anche dal secondo, evidentemente stufo di restarsene fuori a far nulla.
Il bronze saint di Cygnus si accorse presto, come temeva, che i suoi colpi erano inefficaci contro quel gigantesco essere, in fin dei conti costituito dello stesso elemento base dei suoi colpi, e finse di abbandonare il compagno al suo destino solo per concentrarsi sugli esseri umani che erano sopraggiunti.
Le colonne di energia nera evocate dallo sciamano ridiscesero al suolo divenendo giganteschi buoi che caricarono Kagaho senza però colpirlo.
Per un attimo lo spectre di Bennu si vide incatenato a quattro bovini che tiravano le sue membra in quattro diverse direzioni.
Non vi fu dolore questa volta, ma il volo della fenice venne impedito trattenendola tenacemente al suolo.
Lo spectre osò molto, ricorrendo al settimo senso, ma il suo avversario non parve accorgersi di nulla e non riuscì a fare nulla tranne che un lieve movimento delle labbra prima di finire incenerito riverso al suolo.
Kagaho prese a fissare il suo avversario assicurandosi che fosse del tutto morto quasi trascurando il fatto di essere libero dal giogo nemico.
Il corpo dello sciamano era quasi completamente consumato, così come i suoi vestiti, ma sotto di essi era apparsa un' armatura che sembrava come nuova.
Neppure un gold cloth avrebbe mai potuto uscire dalle sue fiamme rinnovato come appariva invece quell' oricalco!
Il guerriero di Hades vide che nonostante i suoi compagni sembrassero fisicamente essere messi meglio di lui, parevano incontrare non pochi problemi nello sconfiggere i loro avversari!

Atlantide. Fortezza dei confini (Neferata e Whimber)

Machina Electrica scoppiò in una sguaiata risata alle parole di Whimber: "Magia...! Ora che avete scoperto che esiste anche la magia oltre al cosmo, tutto ciò che vi è superiore è magia! Brrrrr, che paura la magia! No, stupido! Questo è cosmo, come lo chiamate voi!" disse il guerriero della costellazione dimenticata rafforzando ancor più i suoi già sorprendenti poteri a base elettrica.
La rabbia dello spectre di Bat sembrò rispondere perfettamente alle aspettative del suo avversario e in difesa al suo attacco quest' ultimo si limitò a generare ancora i venti del DINAMO aggiungendo nuovo potere alla trappola che ormai coinvolgeva tutti i sacri guerrieri in una volta sola.
Myu era riuscito comunque a relegare lo strano mostro nell' Ade greca a divertire chissà quale spectre e anche Aiacos e Ikki erano ora scevri dai combattimenti, visto che gli avversari che non erano riusciti ad abbattere direttamente loro, erano stati uccisi dalle scariche elettriche 'alleate'.
La situazione comunque non appariva molto rosea...
Esclusi coloro che riuscivano a librarsi in volo, chi era costretto a rimanere a terra stava cominciando a risentire del pavimento elettrificato ed era costretto a innalzare il proprio cosmo come ultima risorsa difensiva.
Drow aveva abbattuto un altro dei nani coi martelli ma pareva non essere più in grado di affrontare il terzo a causa delle scariche e anche la catena di Shun non appariva più come valida difesa.
Neferata, sfuggita nuovamente all' attacco di uno dei giganteschi costrutti, non fece che peggiorare la situazione...
Il suo pugno diretto a Machina Electrica diede ulteriore 'linfa' ai poteri delle costellazioni perdute e lo spectre di Shadow fu il primo a iniziare a urlare di dolore.
"Vediamo di far divertire tutti allo stesso modo!" disse Machina Electrica innalzando sorrdiente lo sguardo al soffitto.
Improvvisamente dall' angolo di ogni piastrella si innalzò perpendicolarmente un percorso rettilineo di energia elettrica che andò dunque a ricoprire come scacchiera tridimensionalmente ogni più piccolo recesso della stanza interessando dunque anche coloro che erano sospesi nell' etere.
Dolore e urla per tutti in conseguenza di una trappola che appariva sempre più fatale!
Sembrava fosse impossibile colpire la matrice di quella forza senza rafforzarla ulteriormente e le armature sacre parevano inutile ferraglia di fronte a ciò che tutti i guerrieri stavano provando.
Perfino i nani che erano immuni a ciò che stava accadendo smisero di combattere gustandosi la scena.
Fu solo Neferata che parve notare l' unica ancora di salvezza...
Là dove l' ultimo attacco di coloro che aveva affrontato si era abbattuto devastante sul pavimento dopo la sua schivata, sottoforma di getto di sostanza magmatica, che vi era una zona franca ora priva di corrente elettrica, appena sufficiente, però, a contenere una sola persona.
Avrebbe dovuto salvarsi lei?
Whimber?
O rivelarsi la salvezza per tutti loro?

Atlantide. Mare esterno (Giulio e Lucifer)

Evidentemente la roccia che era stata lanciata contro l' angelo appariva solo tale ed era piuttosto il corrispondente di un agglomerato di uova o gigantesco baccello.
Per quel che contava, quei minuscoli esseri erano comunque legati, come tutti i loro compagni, alla vita sottomarina e non certo avvezzi alle temperature che Giulio era in grado di evocare grazie ai poteri pirocinetici.
Non divenne evidente se il fuoco fosse riuscito a uccidere tutti quegli 'esserini', ma comunque ebbe il certo effetto di far in modo che abbandonassero in toto il suo corpo celestiale.
Non ci fu grossa difficoltà a trovare la sirena che si era immersa al sicuro delle profondità..., fu infatti una musica misteriosa che giunse per prima dalle profondità marine trovando terreno fertile nella mente di Giulio incurante della diversità dei due mezzi di trasmissione acqua/aria e della distanza.
L' angelo avvertì chiaramente tutto il suo corpo irrigidirsi, quasi convincendosi del ritorno dei piccoli esseri verdi, ma capì in fretta che si trattava delle note di quella musica.
Forse fu il suo attacco a permettergli di resistere, distraendo in qualche modo la sirena, ma fu impossibile sapere se e quanti danni le avesse procurato, visto che la musica riprese comunque dopo pochi istanti dall' immersione del cavaliere sul cavallo bianco.
Inoltre dal punto esatto in cui il colpo di Giulio era penetrato in acqua, zampillò letteralmente quello che aveva tutta l' aria di essere un elementale dell' acqua!
Il nuovo giunto scatenò una colonna dell' elemento di cui lui stesso era fatto, dirigendola verso l' angelo.
Per il legionario la situazione non era certo rosea..., doveva combattere un essere in indubbio vantaggio in quel campo di battaglia, resistendo nel contempo a una malia che avrebbe voluto immobilizzarlo!
La tattica del resto dell' esercito marino parve piuttosto bizzarra...
Praticamente i quattro 'uomini-squalo' fecero da scudo alle 'testa di polipo' subendo in pieno il colpo dell' augure e venendo sollevati da terra di alcuni metri.
Jubee chiuse i conti con quello che probabilmente aveva già ferito gravemente in acqua trafiggendolo con una lancia che sembrò provenire dall' interno della sua bocca e Shaka ne spedì un altro agli inferi, indubbiamente nel 'Chikushokai' o 'Mondo delle Bestie'...
Kazuo non era riuscito ad abbattere quello che appariva come il più grosso, probabilmente il condottiero, di quegli esseri bramanti carne umana e costui, nonostante fosse ricoperto del fuoco greco contro di lui lanciato dal guerriero nipponico, riuscì addirittura a sopravvivere alla caduta causata dalla tecnica di Lucifer, al contrario del suo ultimo compagno rimasto.
Il sopravvissuto si lanciò quindi con incredibile furia contro il waizu di Gunpou mentre in contemporanea sul gruppo ammassato di sacri guerrieri si riversarono gli esseri rosacei dando l' impressione di voler più combattere con i tentacoli del loro collo che con gli arti umani di cui erano comunque provvisti.


 
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CAPITOLO X - L' ULTIMO DESIDERIO
Atene, 3 Gennaio 1994 ore 8.30
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Fossato perimetrale (Sid, Mur e Mime)

"Nessuno ti ha chiesto di crederci! Semplicemente ti abbiamo risposto!" disse il saint della costellazione estinta di Asterion accennando un sorriso di accettazione.Comunque, come mai avrebbe un saint potuto credere a simili argomentazioni?Questa volta il bersaglio dei due fu direttamente il gold saint di Aries.
Il suo STARDUST REVOLUTION non incontrò resistenza alcuna nella figura della donna, mentre il suo compagno si materializzò alle spalle di Mur per colpirlo pesantemente a uno dei bracciali incrinandolo pesantemente e ferendo anche il braccio sottostante.
Il custode della Prima Casa non riusciva a comprendere esattamente la particolare tecnica dei suoi avversari. Un attimo gli pareva basata sul teletrasporto, e subito dopo invece appariva di tipo illusorio! Doveva trovare in fretta il 'bandolo della matassa' per poter aver una possibilità di trovare l' effettiva posizione dei suoi avversari!
Nonostante Cooney non riuscisse ad abbattere più di due cavalieri per volta, aveva creato un caos tale da renderli inoffensivi e Alberich non perse tempo di lanciare una frecciata a Sid.
"Da quando è stato deciso che sei tu a dare gli ordini?" disse uccidendo i rimanenti cani che erano miracolosamente sfuggiti alle 'cure' del god warrior di Tiger.Kiki aveva paradossalmente finito per primo i suoi avversari e si era portato in soccorso del ben più blasonato Saga di Gemini che pur continuava a mietere avversari con una furia indescrivibile."QATVEMAPBU!" urlò lo stregone che affrontava i black phoenix.Ma fu il suo canto del cigno.
Investito da GENMAKEN provenienti da troppe direzioni, l' uomo cadde riverso al suolo tra atroci urla di dolore prima del decisivo silenzio.
Le copie tornarono a essere un solo uomo e il black saint fissò il combattimento di Saga senza dar l' apparenza di voler intervenire.
Lo stregone che invece aveva colpito Mime, tornò a concentrarsi sul solo musico di Asgard.
"VISNAPVI MOTTOSEITI!"
La mente di Mime perse improvvisamente 'consistenza' sommersa da un' ondata di isteria.
Incapace di controllarsi il god warrior prese a gemere e gridare graffiandosi il proprio viso e ogni parte del proprio corpo libera da protezioni.
Di fronte a un allibito Sid, improvvisamente si voltò furioso verso Alberich pronto ad attaccarlo come se fosse il peggiore dei nemici o semplicemente come se avesse intuito il reale male in lui.

Atlantide. Area continentale desertica (Edward e Khaled)

Edward inghiottì banalmente il proprio avversario nella propria dimensione elementale riuscendo a tirare un sospiro di sollievo e recuperando un minimo della fatica accumulata.
Ma ci fu proprio il tempo solo un fiato!
"ROEDLTUPF!"
Il suo obeso avversario era ricomparso e subito lo aveva minacciato con un chiaro attacco di origine magica!
Come diavolo era uscito del tutto illeso dal colpo dimensionale che aveva ricevuto?
"Concesso!" disse il marid sorridendo a Khaled.
Il colpo del tritone di Rubrum Mare attraversò la mente del genio producendo a sorpresa un evidente dolore in lui.
Per un attimo addirittura il corpo del genio parve gocciolare iniziando a colare nelle sabbie, come se stesse pian piano sciogliendosi, ma poi parve riacquistare consistenza e il marid tornò a sorridere al guerriero di Poseidone ormai del tutto allibito dell' inutilità del suo attacco.
"Per un attimo avevo pensato avessi trovato il modo di sconfiggermi..., ma poi si è rivelata tutta un' illusione e neppure il fuoco può farmi nulla, non finchè sei intrappolato nel vincolo dei tre desideri! Io non ho mai cominciato a combattere con te, nè ho intenzione di farlo, dunque è perfettamente inutile che tu mi chieda ciò! Potresti magari chiedermi come ultimo desiderio di smetterla con questa storia, ma servirebbe davvero a evitare la tua fine? Mah! Chi può dirlo..., non ti resta comunque che l' ultimo tentativo e sarai mio...! Vuoi dunque rinunciare o sconfiggermi una volta per tutte? Cosa davvero vuoi?"
"Taci Khaled, non parlare..." disse sottovoce qualcuno alle sue spalle.
Il marine di Scylla era accorso al suo fianco e ascoltando le ultime parole del marid aveva probabilmente intuito lo svolgersi dello scontro.
"GRIZZLY SLAP!" attaccò il custode del Pacifico Meridionale senza dilungarsi in presentazioni.
Il genio subì l' attacco schizzando acqua ovunque che però tornò a lui come gocce in grado di muoversi autonomamente attirate indietro da forze irresistibili.
"Desideri tu sconfiggermi o attaccarmi ancora? Hai trovato soddisfazione al tuo primo desiderio perchè è inutile che tu taccia! Io posso leggere tutto ciò che vuoi anche sondando solo la tua mente!"
Io lo fissò severo non pronunciando verbo e agì come se si accingesse semplicemente ad abbandonare lo scontro allontannadosi di qualche passo rivolgendo le spalle al marid.
"Secondo desiderio esaudito! Tu desideravi abbandonare la lotta!" disse il marid col suo fastidioso sorriso
Erano entrambi più che mai nei pasticci, qualunque cosa volesse dire esaudire il terzo desiderio!
Aioria e Sigfried avevano già decimato i cavalieri e si stavano avvicinando sempre più a Edward e presto sarebbe sopraggiunto anche Willie di Pooka ormai prossimo all' annientamento di coloro che con lui avevano intrapreso lo scontro.

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Alasdair fissò allibito il suo avversario ergersi per l' ennesima volta, ma l' arrivo di Kagaho sembrò rivelarsi decisivo per quella spossante prova che stava affrontando e investito dalle fiamme dello spectre di Bennu, il misterioso 'immortale' perse la sua invidiabile resistenza raggiungendo i compagni in chissà quale altro mondo.
I due spectre si scambiarono uno sguardo frettoloso poco certi del motivo dell' esito finale di quel combattimento.Lo spectre di Bennu non era già riuscito a comprendere la resistenza dell' armatura dello stregone sconfitto poco prima, materiale sì di invidiabile fattura, ma non si era rivelato altrettanto il corpo dell' uomo che giaceva ancora morto, ustionato orribilmente in ogni zona non protetta del suo corpo, ed ora Kagaho si trovava di fronte a un nuovo 'mistero' di cui non voleva preoccuparsi di trovare una risposta.Alixia ebbe successo nel distrarre uno dei giganteschi avversari da Tim ma, con sua enorme sorpresa, il colpo non produsse che una ferita sulla nuca del nemico, che pur essendo non proprio un graffietto, non fece altro che farlo ruggire di rabbia.Ora era lei l' umana su cui voleva sfogare la sua furia, ma i ruoli si invertirono e il messenger, libero dalla forzata difesa, si lanciò su una delle gambe del gigante iniziando a intrappolarlo col suo BISSO.Il secondo enorme avversario però era riuscito ad afferrarlo subito dopo sollevandolo con una delle sue gigantesche mani.Nulla di drammatico comunque, il guerriero di Hermes si era limitato a intrappolare la mano stessa del gigante con la medesima tecnica che tanto aveva potuto anche ai tempi della guerra sull' Olimpo, evitando che la 'trappola' si stringesse su di lui e aggiungendo un nuovo problema al gigante che ora agitava il povero arto con tanto di messenger cercando di liberarsene.Hyoga aveva intanto trovato il modo di ribaltare l' inefficacia dei suoi colpi sugli ultimi umani rimasti e non ne restavano ormai che due, del tutto incapaci di costituire un reale pericolo per il bronze saint.

Atlantide. Fortezza dei confini (Neferata e Whimber)

Nonostante avesse addirittura abusato della sua forza, Neferata non potè certo distruggere l' enorme pavimento in una volta sola, creò comunque un' enorme 'zona franca' e indicò semplicemente la via ai compagni.
Distruzione attraversò ovunque quel luogo.
Non solo il pavimento, ma anche le pareti e il soffitto vennero devastati impedendo che l' energia accumulata dai due saint delle costellazioni dimenticate si diffondesse ovunque intrappolando tutti i presenti in una gigantesca gabbia di forze elettriche.Whimber ebbe anche modo di riuscire a colpire Machina Electrica sorprendendolo insieme al caos che si era generato.Semplicemente, però, il nemico venne sbalzato indietro e allontanato dalla sua posizione.Egli si rialzò subito sorridendo incurante del fatto di come ormai lui e il compagno si trovassero ora in minoranza di fronte al numero dei sacri guerrieri praticamente uniti contro di loro.Drow tornò a concentrasi sui due nani rimasti dotati dei misteriosi martelli dalle nerastre emanazioni.
Il costrutto meccanico tornò a minacciare Neferata ma tutti gli altri potevano concentrare le loro attenzioni su Machina Electtrica, Battery of Volta e quello che appariva come una sorta di stregone.
Aiacos giunse a dar manforte allo spectre di Bat, mentre Myu e Ikki si dedicarono al compagno di costui.Shun fronteggiò invece il nano indubbiamente dotato di poteri magici che subito scatenò su di lui.
Il bronze saint di Andromeda aveva già tentato di intrappolare la spada del suo nemico con la catena d' attacco, ma questa si era avvolta sull' arma ricadendo subito al suolo come se trovasse il suo bersaglio del tutto intangibile.
"VSUTNIVUBEIPA FAM QEINCI!"

Atlantide. Mare esterno (Giulio e Lucifer)

Kazuo uccise l' ultimo uomo-squalo giusto in tempo per vedere l' angelo in difficoltà.
La musica della sirena era stata troppo rapida perchè il tentativo di Giulio andasse a buon fine e le membra gli si irrigidirono facendolo precipitare nelle profondità marine non prima di essere stato colpito pesantemente dalla colonna d' acqua dell' elementale.
Sottacqua non ebbe neppure tempo di rendersi conto dell' eventuale presenza della sua principale avversaria perchè venne come avviluppato da un vortice marino che si calmò però subito dopo.
Ebbe come l' impressione, per un attimo, di essere fuggito dalla malia della sirena ma il suo intero corpo parve tornare a irrigidirsi, incapace di raggiungere la superficie e la meritata boccata d' aria.
Quindi vide la sirena in carne, ossa e scaglie, avvicinarsi da una indecifrabile direzione.
Non aveva più l' arpa con sè ma prese a cantare e danzare, nonostante il mezzo in cui si trovava, in modo tale da rendere quasi piacevole la morte a cui l' angelo sembrava destinato.
Come era possibile fare del male a una creatura tanto bella e piacevole?
"VJA FAUF TAUT IG VENA!" sembrarono improvvisamente tramutarsi le parole del canto mentre Giulio avvertì un forte potere psichico farsi strada nella sua mente con l' immagine di un mare immobile che iniziava a formarsi in lui.
Lucifer si accorse subito della difficoltà che incontravano le sue piante nel suggere le energie vitali di quegli esseri e semplicemente anche nel tenerli immobilizzati.
Gli arbusti scivolavano sui loro corpi, come se non riuscissero a far presa su essi, e in diversi punti si annerivano seccandosi come se fossero sottoposti a un potente veleno.
Comunque sia, col suo aiuto, Shaka e Jubee riuscirono a ucciderne due.
"Quanto diavolo sono resistenti?" grugnì lo shinobi reggendo fra le labbra una lancia ben più lunga del suo corpo.
Kazuo si avvicinò a loro per dare man forte e non solo...
"Aiuta l' angelo, sei l' unico che può raggiungerlo ed essergli d' aiuto laggiù!" disse il waizu rivolto al compagno nipponico.
La lancia scomparve nella bocca di Jubee che si diresse a velocità spropositata verso il mare per scomparirne nelle profondità.
Diverse mani fatte di sabbia umida si erano innalzate a fermarne il suo incedere ma era stato tutto inutile e lui aveva proseguito imperterrito con agilissime schivate.
Ora però, oltre ai testa-di-polipo, ad affrontare i tre sacri guerrieri rimasti, più o meno, sulla terraferma si innalzarono cinque figure spettrali.
Inizialmente erano parse nulla più che sculture di sabbia semoventi, ma ora parevano prendere man mano forma sempre più umana...
 
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CAPITOLO XI - LA VERITA' TRA LE DUNE E I GHIACCI
Atene, 3 Gennaio 1994 ore 9.00
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Fossato perimetrale (Sid, Mur e Mime)

Black Phoenix venne distratto dalla sua incomprensibile immobilità dal carro di cui quasi tutti si erano dimenticati, ma lui lo abbattè saltando semplicemente sopra di esso e rompendo i colli dei due incauti condottieri.
Solo allora egli decise di intervenire nello scontro che era rimasto a fissare sin troppo a lungo aiutando Saga e Kiki a sconfiggere i loro inutili, ma numericamente fastidiosi, avversari.
Cooney se la stava vedendo ancora coi cavalieri, ma senza eccessiva difficoltà e ormai di essi ne restavano solo quattro più intenti a combattere con le sue edere che con il guerriero stesso.
Non fu facile capire cosa provasse Alberich nel combattere quello che avrebbe dovuto essere un suo compagno di lunga data, ma non parve esitare eccessivamente, nè tentare di persuaderlo, era come se semplicemente se lo fosse aspettato...
Mime attaccò al massimo delle sue possibilità, come a voler annientare subito quello che vedeva solo come il peggiore dei nemici e, nonostante Alberich avesse tentato di intrappolarlo nell' ametista, riuscì a prevalere danneggiando seriamente la god robe di Amethist ormai inesorabilmente cinta dalle corde della sua lira
Non restava che l' ultima fatale nota...
Sid avrebbe voluto rallentare almeno il colpo di Mime, ma lo stregone pareva ancora troppo pericoloso, visto che avrebbe potuto approfittare della sua distrazione per controllare anche lui o altri sacri guerrieri ed si era dunque sentito costretto a badare prima a lui.
In effetti costui parve attendersi una reazione da parte del god warrior di Tiger e lanciò nuovamente una forma di attacco magico.
Almeno per quello che poteva capire, l' attacco dell' uomo non pareva essere lo stesso rivolto prima a Mime.
"EMMOTEIPE VEPVEMMUPVE!"
Mentre lanciava la LUCE DEL NORD, a Sid parve di notare una strana luce all' interno del teschio di cristallo che il suo avversario reggeva in una delle mani.
Improvvisamente, come se qualcosa non fosse andato per il verso giusto, lo stregone urlò di dolore prima ancora di essere colpito e non sembrò ottenere nulla dai propri poteri prima di essere semplicemente devastato dalla tecnica del guerriero di Asgard.
Mime non parve però riacquistare subito le piene facoltà mentali.
Il suo dito era fermo, tremolante, a pochi centimetri dal filo cosmico della sua lira teso per scoccare la nota finale.
Il tremore si diffuse presto in tutto il corpo del musico mentre le lacrime presero irresistibilmente a scivolare lentamente sulle sue gote.
Mur attaccò l' uomo per vederselo scomparire presto 'tra le mani' mentre sembrava portare, insieme alla compagna, il medesimo attacco visto in precedenza, il DUPLICE MORSO COMBINATO.
La donna non ricomparve però alle sue spalle, come si sarebbe aspettato, ma portò un potente attacco a Sid abbattendolo al suolo prima che si rendesse conto di ciò che gli era accaduto.
L' armatura di Tiger aveva retto ma Sid fissò la sua improvvisata avversaria ricomparire di fronte al gold saint di Aries indeciso se ricondurre Mime alla ragione o aiutare il cavaliere di Athena.
Il custode della Prima Casa intanto cercava di riflettere sul bizzarro comportamento dei suoi avversari e gli parve di aver avvertito solo una leggera 'stonatura' in quanto appena successo.
Una sorta di debole ronzio che gli era sfuggito sinora...
Qualcosa che non avrebbe dovuto esserci in quelle armature che di meccanico o di 'moderno' nulla avrebbero dovuto possedere...
Eppure non riusciva a trovare concretamente alcuna peculiarità...
Seppur, riflettendoci, vi era un particolare che ora appariva evidente..., casualità o meno, entrambi non gli avevano mai mostrato le spalle!
Egli non era in effetti riuscito per tutto il combattimento in corso, a vedere il retro dei loro cloth!
Ma a cosa sarebbe servito giungere a questa conclusione, visto che non era mai riuscito a coglierli impreparati e soprattutto reali?

Atlantide. Area continentale desertica (Edward e Khaled)

Io tentò di fermare il compagno ma non riuscì a frenarne l' impeto, anche se il viso del marine di Scylla si rilassò ascoltando quella che poteva benissimo essere la soluzione del gioco imposto loro.
Il marine di Scylla 'rincarò' anche la dose chiedendo come 'ultimo desiderio' di averne altri, infiniti...
Invece che dispiaciuto il marid sembrò sorridere ai due tenaci e degni avversari ma sembrò subito dopo ignorarli per assistere alla dipartita del condottiero del suo stesso esercito.
Qualunque cosa avesse prodotto l' attacco magico di quest' ultimo, non fu dato saperlo...
Il marine di Seadragon scomparve di fronte all' opulento avversario per ricomparire in una diversa posizione e spegnere sul nascere ogni sua ulteriore offensiva.
Il corpo del nemico cadde al suolo, ma Edward lo fissò per diversi secondi aspettandosi di vederlo rialzarsi da un momento all' altro.
Fu solo quando vide, quasi sepolto dalla sabbia, il pugnale dai magici poteri empatici giacere accanto al suo padrone che il sentore di 'avercela fatta' fece sempre più presa in lui.
La battaglia era ormai vinta...
I cavalieri restanti e gli uomini dalle rudimentali bombe a mano erano stati sconfitti e non rimase che il genio a pronunciare le sue parole di commiato prima di iniziare a svanire pian piano.
"Mi avreste probabilmente battuto anche in arguzia!" disse rivolto ai due guerrieri che avevano osato affrontarlo. "Ma è venuto a mancare comunque ciò che mi ha consentito di essere in questo piano di esistenza..., la strada che dovrete compiere non è che all' inizio, ma potreste perdervi già ora, per sempre, in questo gigantesco inganno...! Questo non è un deserto..., ma solo un miragg..."
Non riuscì finire la frase prima di dissolversi nel nulla.
"Non abbiamo ancora finito..." disse inaspettatamente Willie.
Su una delle vicine dune ricomparve il defilato cavaliere della costellazione dimenticata di Camelus intento ad applaudire sarcasticamente l' epilogo degli eventi.
"Forza dunque, chi è il primo? Non vorrete mica combattermi tutti insieme..."
Incurante della situazione prese ad avvicinarsi con passo lento ma misurato.
L' andamento dello scontro col marid aveva fatto di Khaled il più riposato dei guerrieri presenti ma avrebbe da solo retto subito un intero combattimento contro quel misterioso avversario?

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

A parte l' immunità ai poteri criocinetici di Hyoga e una smisurata forza e resistenza, i due giganti non parvero aver mai costituito un reale problema, tanto più lo furono ora.Non ci fu comunque la tanto agognata palingenesi evocata dallo spectre di Treasure Dragon perchè nello stesso istante in cui lui tranciò il braccio a uno dei mostruosi avversari, tutti i suoi compagni erano già partiti all' attacco e l' unico problema comune fu quello di accertarsi che l' abbattimento di due simili colossi non avesse scatenato una nuova valanga.Un profondo silenzio scese sulle nevi che circondavano tutti loro.
Che fare ora?
Indubbiamente nessuno era al pieno delle forze e sarebbe stato meglio recuperarle prima di mettersi alla ricerca di nuovi problemi.
Rimaneva il percorso visto primo della battaglia da Alixia ma era strutturalmente troppo pericoloso da affrontare frettolosamente perchè non consentiva ai sacri guerrieri di camminare l’ uno fianco all’ altro ma solo in fila ed era del tutto lecito aspettarsi nuovi avversari viste le premesse di un enorme esercito alle dipendenze di Atlantide.In effetti il pensiero comune in relazione alla battaglia sostenuta fu quello di aver affrontato forze indubbiamente più che sufficienti, ma limitate in numero rispetto a quello che si era atteso e sopratutto che nello stesso misterioso modo in cui erano giunte tutte loro avrebbero potuto arrivare rinforzi, cosa che invece non era successa, almeno finora...I dubbi erano ancora molti insomma...

Atlantide. Fortezza dei confini (Neferata e Whimber)

Neferata riuscì ad abbattere anche il terzo fastidioso costrutto meccanico che ricadde al suolo mantenendo solo una parvenza di funzionamento del tutto priva di funzionalità.L' effetto dell' attacco magico rivolto a Shun parve in qualche modo interessare più la sua armatura che lui e il cloth di Andromeda parve come perdere la sua colorazione rosacea a favore di un anonimo grigiore metallico.Non fu però possibile discernere ulteriori effetti, perchè il cavaliere di Athena riuscì ad abbattere in un sol colpo il mago travolgendolo con le scariche elettriche della sua catena.Drow abbattè un altro dei nemici che portavano gli strani martelli imbevuti di proprietà magiche e non gli restò che pensare all' ultimo ormai del tutto imbelle.ben più problematici si rivelarono essere i due guerrieri delle costellazioni dimenticate.Anche privi dei loro circuiti i due parvero essere estremamente protetti contro ogni forma di emanazione cosmica.
Machina electrica ricevette i colpi di Whimber e Aiacos senza subir danno alcuno.
In qualche modo il suo cosmo riusciva a innalzarsi a vette corrispondenti e superiori a quelle dei due spectre presi assieme!
Nel compenso, parve in qualche modo essere costretto alla difesa e non riuscì a contrattaccare.L' attacco del PHOENIX GENMAKEN di Ikki, coadiuvato dal SILKY THREAD di Myu, ebbe maggiore fortuna dando l’ impressione di essere andato perfettamente a segno anche se ci fu lo strano effetto di vedersi misteriosamente esplodere davanti l’ elmo di Battery of Volta.
La ferita sull’ uomo che indossava quelle vestigia non fu certo di poco conto eppure lui, nonostante anche il tremendo incubo fattogli vivere dal bronze saint di Phoenix ebbe la forza di rialzarsi ancora seppur accecato dal sangue che scendeva copioso dalla sua testa.

Atlantide. Mare esterno (Giulio e Lucifer)

L' unione dei cosmi di Shaka, Kazuo e Lucifer ebbe un effetto devastante e due dei 'testa-di-polipo' vennero devastati subito mentre il terzo venne scaraventato in acqua a diversi metri di distanza.
La posizione delle figure emerse dalla sabbia avrebbe fatto pensare in un loro coinvolgimento nel vasto colpo dell' augure, ed esse in effetti parvero ergersi ancora per pochi secondi per poi lasciarsi semplicemente 'andare' divenendo ancora sabbia nella sabbia.
Un timore emerse però nei presenti, non del tutto certo in principio, visto che le figure di sabbia erano parse assumere fattezze ben riconoscibili appena prima di tornare nell' elemento di cui erano composti..., timore che divenne presto certezza...!
Un improvvisa esplosione di granelli di sabbia costrinse tutti sulla difensiva e appena la nube si diradò ecco la reale abilità di quella nuova progenie: ora vi erano 3 Shaka, 3 Lucifer e 2 Kazuo, compresi naturalmente quelli reali!
Chi erano i veri e di quali abilità potevano godere le copie?
Ci si augurava non fossero le stesse delle 'matrici'!
La mente di Giulio pareva intanto resistere all' immagine di quel mare che appariva del tutto morto, ricolmo di una concentrazione salina che non avrebbe permesso la sopravvivenza di alcuna forma di vita.
Fu probabilmente solo il suo potere angelico a salvarlo in questo frangente e riavendosi dall' immagine ipnotica, si accorse che alla sua improvvisa recuperata mobilità si stava sostituendo una nuova costrizione di chiara origine salina che cominciava addirittura a penetrare al di là della sua armatura.
Ma ecco giungere in suo soccorso Jubee.
L' angelo vide ora chiaramente l' intera lancia prorompere dal menomato corpo del suo compagno nel tentativo di trapassare la sirena.
Lei tentò di generare una potente corrente di natura magica contro lo shinobi ma la lancia trovò la via attraverso il vortice generatosi e la trafisse trapassandola da parte a parte in una nuvola di sangue.
Improvvisamente però il guerriero nipponico parve in difficoltà, come se qualcosa di non identificabile si fosse avviluppato a lui impedendogli di muoversi a suo piacimento.
La sirena parve miracolosamente essere ancora viva, seppur in procinto di tirare l' ultimo respiro ed ebbe la forza di rivolgersi ancora minacciosa a entrambi prima di finir definitiva vittima del cavaliere sul rosso cavallo.
Ora Giulio era libero ma necessitava di aria e nel contempo bisognava capire cosa minacciasse Jubee e restituirgli il favore!
 
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view post Posted on 4/12/2011, 16:58
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CAPITOLO XII - TECNOLOGIA VS. FEDE
Atene, 3 Gennaio 1994 ore 9.30
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Atlantide. Fossato perimetrale (Sid, Mur e Mime)

Cooney e Mur parevano gli unici ancora costretti alla lotta, ma l' arrivo di Saga, Black Phoenix e Kiki liberò anche l' ogham lord dai suoi 'impegni' e tutti poterono rivolgersi a 'quelli' che assillavano il gold saint di Aries.In realtà il vero dramma fu però quello vissuto da Mime che iniziò a rinvenire pian piano anche grazie alle parole del compagno.Alberich si alzò di scatto in procinto a riprendere tutto da capo ma alla fine si limitò a un "Imbecille..." e si dedicò anch' egli agli unici due nemici rimasti.
Mur si era teletrasportato alle spalle dell' uomo per vedere il suo colpo andare ancora a vuoto trapassando un corpo illusorio.
Almeno nel suo tentativo ebbe modo di notare effettivamente alle spalle dei due, qualcosa che stonava con le armature che indossavano, un aggeggio che nulla poteva aver a che fare con le costellazioni che rappresentavano, tanto simili a quelle di Canis Venatici.Il destinato a 'vittima sacrificale' del mirabile colpo dei due saints delle costellazioni dimenticate, fu il povero Alberich, che fu una facile preda avendo il pettorale dell' armatura già profondamente dannaggiato dall' attacco del god warrior di Harpfe.Colpito pesantemente al petto ricadde con una ferita piuttosto seria da cui iniziò a spillare sangue.
Erano due contro otto eppure i due cavalieri delle costellazioni dimenticate stavano dando del filo da torcere a tutti loro!

Atlantide. Area continentale desertica (Edward e Khaled)

"Mi basta avervi portato ad andare contro i vostri ideali di cavalleria mostrandone la futilità in battaglia!" disse sorridendo Camelus.
"La vera battaglia avete cominciato da tempo a perderla! Non capisco cosa intendiate col 'potere della mente'..., ma uno alla volta non avreste mai potuto vincere contro di me! Ah, ah, ah!" concluse arrogantemente il guerriero avanzando impettito verso i colpi dei sacri guerrieri come se fosse pronto, in ogni caso, ad affrontare la morte inevitabile.
Tentò pure un colpo dal nome OMNIA ACQUA, una sorta di barriera che parve essere in grado di ridurre in acqua i colpi a lui diretti ma non restò altro che una pozzanghera attorno al suo cadavere martoriato e quasi irriconoscibile.
Il totem di Camelus si riformò subito dopo, per quello che poterono i pezzi rimasti dopo l' attacco congiunto di troppi sacri guerrieri perchè avesse potuto resistere loro rimanendo indenne.Non ci fu apparenza alcuna di scioglimento di un' illusione, ammesso che ne fossero stati davvero vittime, e per diversi minuti i presenti osservarono il cadavere accertandosi che le sue condizioni rimanessero tali.Nulla lasciava insomma presagire che le parole del marid avessero avuto il senso immaginato e non restava che trovare un posto adatto per godersi un meritato riposo.
Certo il cocente caldo del deserto non forniva la migliore delle prospettive, ma ovunque si voltassero non vedevano altro che dune tranne le lontanissime catene montuose viste al momento del loro arrivo in quei luoghi, a est e ovest.Qualcosa parve poi colpire i presenti.
Il sole...
Il sole non si era mai mosso!

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Il riposo fu affrettato non tanto per scelta, quanto per il freddo che colpiva inesorabile anche tutti loro.Hyoga fu dunque l' unico a proseguire mantenendo i piedi ben saldi per terra e si incamminò verso lo stretto percorso che costeggiava il profondo burrone.Gli altri si innalzarono in volo a coppie forse imprudentemente, visto che coloro che erano dotati di ali non avrebbero potuto combattere agevolmente così impegnati a sorreggere i 'passeggeri', ma comunque per lungo tempo nulla di strano parve accadere.Il percorso era molto più lungo di quello che si erano immaginati e dopo mezzora il bronze saint di Cygnus non era sceso in verticale di più di una ventina di metri quando, sia lui sulle rocce, che coloro che erano in volo, si ritrovarono davanti una sorta di barriera dimensionale che sembrava volerli relegare per sempre in quelle gelide terre.Addirittura si poteva toccare la solidità di quell' impedimento trasparente come vetro ma duro come acciaio.
Hyoga era in procinto di saggiarne concretamente la resistenza ampliando il suo cosmo, quando senza alcun preavviso una figura apparve alle sue spalle sbucando fuori da un varco dimensionale.
Riconobbe il suo cloth dalla descrizione che Flair gli aveva fatto nei giorni precedenti..., era uno di coloro che avevano attaccato Asgard!
Le corna che partendo dalla schiena si allungavano attorno al collo e alla testa, formando un particolare tipo di elmo, potevano far pensare alla costellazione dimenticata di Rangifer, la renna!Il bronze saint di Cygnus aveva poca voglia di far amicizia e soprattutto era ancora innervosito dallo scontro precedente in cui, per l' ennesima volta, aveva trovato davanti avversari immuni alla sua criocinesi.
Iniziò ad ampliare il cosmo e grugnendo si rivolse al nuovo giunto: "Non mi dire che anche tu sei immune al potere dei ghiacci..."
"Perchè non ci provi?" gli rispose a tono l' avversario.
"DIAMOND DUST!"
"PALCO DI GHIACCIO!"
Il 'set completo' di corna di una renna si manifestò effettivamente come emanazione cosmica del suo colpo.Kagaho e Alasdair erano in procinto di portar soccorso al compagno quando dal nulla comparvero a mezz' aria altri due guerrieri, donne in realtà.Una era un' altra conoscenza del custode dell' Undicesima Casa dalla chiara simbologia dell' ape.
Ma non era un uomo che era comparso nel tempio di Athena con quell' armatura?
Comunque sia era identica a quella di colui che era riuscito a penetrare senza impedimenti nel Grande Tempio di Athena giungendo indisturbato sino all' Undicesima Casa, tranne naturalmente negli adattamenti alle prosperose forme della donna.L' elmo era provvisto di piccole antenne e del tutto simile a quello dello spectre di Papillon, l' armatura era piuttosto coprente e rimanevano scoperte solo una fascia a livello dell' ombelico e le spalle.Abnorme, come i bracciali, il gonnellino a segnalare l' accostamento con l' addome dell' insetto rappresentato.
L' armatura dell' altra guerriera era molto simile alla prima nell' aspetto, ma colei che l' indossava era decisamente più minuta e alta e sembrava possedere una sorta di pungiglione sul bracciale destro in maniera analoga a quello presente sullo scale di Scylla.
Visto l' accostamento si poteva intuire che fosse Vespa, un' altra delle simbologie scomparse nelle fila di Athena.
Da entrambe le armature proveniva uno strano ronzio, forse di natura meccanica.
Fu Vespa a parlare a nome di entrambe, dopo aver fissato la compagna.
"Volete combattere qui in quelle condizioni?" disse indicando Alixia
"Per noi può anche andar bene così, se preferite..., se no tornate da dove siete giunti e combatteremo là!"

Atlantide. Fortezza dei confini (Neferata e Whimber)

Non furono solo Aiacos, Whimber e Neferata ad attaccare l' unico guerriero rimasto, ma tutti uniti come una cosa sola, tranne Drow che dovette provvedere all' ultimo nano che aveva osato affrontarlo e Shun che rimase immobile ad assistere all' inevitabile carneficina, che la motivazione fosse per innalzare un' eventuale difesa o perplessità per il loro agire, non fu dato saperlo.
Questa volta Machina Electrica non riuscì semplicemente a resistere alla potenza scatenata contro di lui e una parte della sua armatura letteralmente esplose prima ancora di essere devastato nel corpo e nella psiche.
Tutti fissarono all' unisono il suo corpo martoriato e l' armatura che prese, per quanto fosse possibile, la struttura di uno strano aggeggio meccanico.Aiacos fu il primo a perdere la pazienza e tirò un pugno al suolo già martoriato, tanto potente da far mettere sulla difensiva molti dei guerrieri presenti.
Più di tutti furono gli spectre presenti a fissarlo perplessi.
Senza alzare il viso dal suolo il gigante di Garuda diede le spiegazioni del suo gesto incupendo tutti gli altri.
"Non ve ne rendete conto? Se questa era solo la prima delle battaglie, come pensate di vincere la guerra?".
Non era del tutto strano, di quei tempi, sentir parlare così il gigante di Hades la cui consapevolezza di non essere più il migliore dei sacri guerrieri e forse neppure più degli spectre, lo aveva reso estremamente prudente.
Ma non era paranoia..., effettivamente tutti erano spossati, Drow e Whimber erano anche stati privati, consapevolmente o meno, di parte delle loro energie vitali e tutto per affrontare solo due loro pari, il resto avrebbe dovuto essere nulla più che paragonabile agli skeletons!
Avrebbe, infatti..., ma non vi era minimamente paragone!
Meri uomini, o meglio nani, ma comunque semplici esseri viventi di classe militare inferiore, in grado di fermare sacri guerrieri!
certo la questione più pressante riguardava coloro che almeno una parvenza di sacri guerrieri l' avevano...
"Non è possibile che quei due possedessero un cosmo in grado non solo di essere equiparato a quello di due di noi uniti, ma anzi superiore!" continuò Aiacos furioso."Ed infatti non è possibile..." disse improvvisamente Drow chino sul totem di Battery of Volta. "Che diavolo è questo?"
Lo spectre di Shadow reggeva in mano un ageggio meccanico grosso come un pugno che pareva continuare 'a funzionare' con un piccolo ronzio intermittente che proveniva da esso, nonostante fosse stato praticamente distrutto e annerito dall' esplosione."Tsk! Dici che è quel coso ad avergli dato la possibilità di risultare addirittura superiore a tutti noi?" chiese perplesso Ikki.
"Hai altre idee?" gli rispose a tono Drow.
"E come funzionerebbe?" intervenne Shun cercando di stemperare la tensione tra i due.
Drow fece spallucce.
"Cos' è in fin dei conti il cosmo se non controllo degli atomi in ogni loro parte? Non sono gli uomini in Abred riusciti sempre più ad avvicinarsi a tutti i loro segreti giungendo a farne armi in grado di cancellare la loro stessa esistenza in un clima di perenne terrore? Ebbene Atlantide è anni luce avanti loro e ciò a cui è giunta è quanto mai simile al potere che a noi è concesso solo dalle divinità! Tecnologia invece di fede, ecco quello che dovremmo affrontare e prima lo capiremo, prima potremmo bearci dall' avere almeno una possibilità! Non sono più forti di noi, solo più preparati ad affrontarci!".
Non restava ora che riposarsi riflettendo sulle parole dello spectre di Shadow...
Gli occhi di molti dei presenti andarono però verso il gigantesco portone che avrebbe portato verso una delle altre monumentali sale.

Atlantide. Mare esterno (Giulio e Lucifer)

Giulio liberò il compagno dalla costrizione probabilmente imposta lui dall' elementale dell' acqua e arrancò verso la superficie ormai del tutto privo di aria.
Fu lo shinobi a restituirgli il favore cingendolo con un braccio e trascinandolo verso l' alto con incredibile velocità.La soluzione inerente le copie di sabbia apparve del tutto banale.
"Proviamoci!" rispose semplicemente Kazuo al consiglio di Lucifer.
Abituati da lotte e lotte in cui si erano spesso trovati di fronte a copie più o meno illusorie di sè stessi, i sacri guerrieri avevano del tutto sopravvalutato le figure innanzi loro che erano rimaste stupidamente in silenzio, ammesso che potessero parlare, lasciando pochi dubbi al gold saint di Virgo su quali fossero i veri e quali le copie illusorie.
Il RIKUDO RINNE non lasciò ad essi possibilità alcuna, tanto banalmente che i presenti rimasero a lungo a fissare le sabbie attendendosi nuove sorprese.Improvvisamente emersero Giulio e Jubee dalle acque.
Erano quelli veri o nuove copie fatte di sabbia?
 
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CAPITOLO XIII - BARRIERE
Atene, 3 Gennaio 1994 ore 10.00
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Fossato perimetrale (Sid, Mur e Mime)

Il fatto che tutti fossero scevri dai combattimenti iniziò indubbiamente a far la differenza...
Sid si chinò in fianco ad Alberich iniziando a lenire le sue ferite.
Al suo fianco anche Mime, ormai del tutto in sè ma incapace, per il momento, di rivolgersi al compagno god warrior di Amethist.
Alberich stesso mostrò un sorriso di circostanza ai compagni accorsi in suo aiuto e semplicemente li lasciò fare rimanendo miracolosamente in silenzio.Tutti e tre i guerrieri di Odino erano però coi sensi alla massima allerta e ciò evitò il ripetersi del solito epilogo.
Questa volta i saint delle costellazioni dimenticate scomparvero entrambi senza che Mur, impegnato ad osservare le azioni dei compagni, se ne accorgesse se non all' ultimo momento.I bersagli di entrambi i saint delle costellazioni dimenticate sembrarono essere proprio i guerrieri di Asgard.
Ma questa volta tutti erano pronti ad attenderli...
"Non muovetevi assolutamente!" disse sottovoce Alberich appena prima di veder apparire l' uomo dietro Mime e la donna dietro a Sid.
"NATURE UNITY!"
Mime portò il suo attacco comunque colpendo con poca convinzione e fu comunque costretto a fermarsi intuendo il tentativo del compagno che si sollevò appena dal suolo reggendosi sui gomiti.Le forze della natura eruppero dalle pareti del 'fossato' investendo entrambi i nemici.
La donna parve essere colpita appena prima che riuscisse a teletrasportarsi fuori dalla trappola e uno dei gambali parve danneggiato seriamente.
"Non so ancora come distinguere il vero dal falso, ma almeno non colpiranno più nessuno a tradimento!" disse il sopraggiunto Cooney mentre piccole piantine d' edera avevano iniziato a crescere, appena accennate tutto introno al gruppo compatto di sacri guerrieri.
Saga si avvicinò, insieme a un circospetto Black Phoenix, al compagno custode della Prima Casa."Poteri di teletrasporto, uniti a quelli illusori, incredibile! Un solo cavaliere, anche se del tuo valore, non avrebbe scampo contro entrambi! Ma ora non sei più solo e tutti uniti non possiamo che aver la meglio su di loro! Cooney e Alberich, voi rimarrete al centro pronti alla difesa; Kiki e Mur ampliate le vostre percezioni dimensionali avvertendo l' apertura di ogni singolo portale di teletraporto costoro possano realizzare; Io e Ritaoha..."
Black Phoenix lo guardò male una volta che il gold saint di Gemini ebbe pronunciato il suo nome, ma Saga continuò imperterrito: "... vi avvertiremo sulle immagini illusorie, tutti gli altri attacchino al massimo della potenza una volta che i bersagli siano stati identificati!"
Tutto era stato naturalmente pronunciato nelle loro menti ma Chara e Asterion intuirono probabilmente il loro tentativo osservando la formazione che i sacri guerrieri erano andati formando.
L' uomo applaudì sarcasticamente.
"Bravi, ma pensate di aver già visto tutto? STELLATO!" attaccò all' improvviso generando una pioggia di colpi cosmici verso Kiki.
"GIOIA!" gli fece eco la sorella puntando un fascio di luce molto ampio verso Mur.

Atlantide. Area continentale desertica (Edward e Khaled)

In effetti l' ipotesi di aver combattuto in una dimensione diversa da quella reale di Atlantide, parve la più congeniale.
Certo poi Edward era il più avvezzo ai poteri di impulso di fase ma, come conseguenza dell' essere chiavi, ognuno di loro era in grado di avvertire la presenza di un varco dimensionale, soprattutto ora che erano scevri dai combattimenti.
Eppure non fu così facile...
Il varco, era praticamente indistinguibile, ora c' era e ora non più, con il chiaro intento di confondere la mente di guerrieri anche del calibro del marine di Seadragon.Ma nello sforzo comune le cose presero a farsi man mano più chiare...
Vi era un punto poco distante a loro, circa un chilometro al di là delle dune in cui il fenomeno dello 'sfarfallamento' si ripeteva con regolarità.
Un vertice di quello che appariva come un' immenso portale?
Forse timoroso di perdere quell' unica possibilità, il gruppo si precipitò nel punto esatto trovando però nulla altro che sabbia, stramaledetta sabbia.Edward fissò perplesso la zona sino a giungere all' inevitabile conclusione.
"Il vertice del portale è sotto le dune!" disse con certezza, e in effetti parve logico anche a tutti gli altri."Non resta che scavare e vedere che c' e sotto, proprio come un bel tesoro!" tentò di sdrammatizzare Willie.
"Non resta che distruggere qualunque cosa ci sia lì sotto!" gli rispose Aioria in vena di scherzare facendogli l' occhiolino.
Ma forse non era sua intenzione prendere in giro i compagni...
"LIGHTNING FANG!"
I fulmini del gold saint di Leo penetrarono nel sottosuolo sabbioso alla ricerca della misteriosa fonte di potere dimensionale.
Un improvvisa esplosione catapultò un' ingente quantità di sabbia e polvere su tutti loro, troppa per essere spiegabile solo come un effetto secondario del colpo del guerriero di Athena.
Quando la visibilità tornò accettabile, i presenti riuscirono a scrutare nel cratere formatisi.
"Tecnologia atlantidea..., bah!" grugnì Sigfried.
"Estremamente efficace però!" disse il marine di Scylla reggendo tra le mani dei frammenti metallici di quello che avrebbe dovuto essere l' artefatto causa della loro prigionia. "Se questo era solo un vertice, quanti altri ce ne saranno e dove si troveranno? Io non riesco ad avvertirne altri!"
Aioria si voltò stizzito verso Edward: "Non basta ancora? Vuol dire che dobbiamo girare questo intero deserto alla ricerca di altri invisibili gadget, prima di poter proseguire?"
"Non avverto nulla di certo, almeno nulla di vicino a noi..., ma indubbiamente, visto che il deserto esiste ancora, non era l' unico...!"
Tutti ebbero l' impressione che il marine di Seadragon facesse apposta per tenere sulle spine l' irruente Aioria."..., comunque lì si è aperto un portale!" concluse sorridendo il guerriero di Poseidone indicando un punto davanti a lui, poco distante da dove si trovavano ora.
Tutti fissarono il suo dito incapaci di cogliere il punto esatto che fosse intento a indicare e soprattutto che cosa...
Aioria provò ad avanzare in quella direzione per svanire subito dopo."Il nostro tentativo non sarà stato insufficiente a far svanire l' intero inganno, ma una sorta di portale l' abbiamo aperto!" disse Edward seguendo il compagno verso l' ignoto.Le sei chiavi si ritrovarono quindi in un ambiente completamente diverso che sarebbe stata l' utopia di qualunque seguace di Demetra, ma forse anche di molti altri...Era come se nelle pianure di cui erano ora circondati si ritrovasse ogni possibile coltivazione venisse loro in mente, nonostante simili accostamenti non avrebbero mai potuto realizzarsi in Abred viste le normali condizioni di latitudine e stagionalità.
E altrettanto impossibile era non porsi domande sulla fauna presente in quei luoghi che vedeva elefanti e cammelli a fianco a fianco con rapaci del nordeuropa nella raffigurazione di quello che non poteva discostarsi molto con l' Eden che molti di loro avevano 'visitato' di persona.L' intorno era talmente pianeggiante da consentire loro una notevole visuale, allo stesso tempo però osteggiata dalla totale mancanza di avvallamenti per cui le loro informazioni si basavano in realtà solo su pochi chilometri.
Alle loro spalle un canale artificiale di una trentina di metri di larghezza che proseguiva perfettamente dritto a est e ovest prendendo probabilmente l' acqua direttamente dallo scioglimento dei ghiacciai visibili in entrambe le direzioni.Al di là di esso un paesaggio estremamente simile a quello che avevano di fronte.
Al di là di percorsi sterrati che circondavano le singole piantagioni e numerosi canali irrigui, meno notevoli di quello alle loro spalle, non vi era lo straccio di un preciso punto di riferimento che avrebbe potuto indicare loro la strada per Cerne.

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Rengifer mostrò un cosmo abnorme, forse addirittura superiore a quello di Hyoga.
Le corna dell' animale creato col cosmo si erano spezzate riversando tutto il loro potere criocinetico che però incontrò quello del DIAMOND DUST del bronze saint annullandosi a vicenda.Il saint delle costellazioni dimenticate non parve però perdersi d' animo e anzi, sorridendo, iniziò a cantilenare una melodia che abbracciò l' intera area del burrone.
Venti gelidi iniziarono a sferzare anche coloro che erano in volo ma il vero epicentro di quella che appariva come una tempesta di neve era lo scontro in atto fra i due!
"Ci avrei scommesso..." si limitò a dire Vespa. "Due contro uno e mi venite a dire 'permetti'? Ah, ah ah! Sì, ciò che vi permetto di morire qui! WASP BUZZ!"
Alasdair aveva solo cominciato ad assicurare l' amata che il ronzio proveniente dall' armatura della sua avversaria diventò insopportabile costringendolo quasi a desistere dal suo intento.Alixia dal canto suo si era adagiata troppo attendendo il completamento dei finimenti che l' avrebbero assicurata alla surplice di Treasure Dragon.
"Troppo semplice..." sussurrò quasi Vespa vedendo i due precipitare senza apparente controllo.
Il guerriero di Hades era stato costretto a lasciare incompleto il suo lavoro visto che tutti i suoi sensi parevano essersi intorpiditi di colpo, impedendogli di regolarsi nel volo.E lo stesso destino incontrò la silver saint di Sagitta cha anche se era appena riuscita a stringersi all' amato, stava precipitando a caduta libera con lui verso una probabile e inevitabile fine coi sensi estremamente offuscati, come se fossero improvvisamente andati in tilt all' unisono.
Vespa si era intanto lanciata dietro di loro e con un fastidioso ghigno li stava accompagnando alla morte.
Kagaho aveva invece optato per combattere da solo e Apis sembrò accettare la sua scelta senza approfittare del suo avvicinamento allo stretto sentiero.
Lo spectre fu costretto però ad abbandonare il compagno piuttosto distante da Hyoga perchè oltre ai venti gelidi, il canto di Rengifer mostrava indubbiamente anche poteri psichici...
Prima di tornare a concentrarsi sulla sua avversaria, Kagaho ebbe appena il tempo di veder apparire un altro guerriero come probabile conseguenza dell' 'atterraggio' di Tim.
L' armatura r del nuovo giunto ricordava indubbiamente il carapace di una tartaruga o di una testuggine!
Rimasto solo, Apis fu subito però sopra di lui impedendogli ulteriori indugi.
Il ronzio proveniente anche dalla sua armatura si dimostrò essere di natura diversa da quella della compagna e numerose e reali api sembrarono fuoriuscire dal suo addome spargendosi un disordinatamente un po' ovunque.
Il colpo che oppose a quello di Kagaho non parve però utilizzarle direttamente e sembrò piuttosto essere basato sul pungiglione del suo bracciale.
"ACULEO DEL NULLA!"
Le due palle di fuoco dello spectre si rivelarono un ottima tattica.
La prima annullò il colpo della donna e il secondo sembrò colpirla...
Ma per l' appunto sembrò solamente...
Le api che continuavano a fuoriuscire dalla sua armatura si erano unite come un corpo solo formando un efficacissimo scudo, certo loro non era per la loro padrona.
Certo loro non erano state altrettanto fortunate e come tante piccole scintille erano cadute nel baratro sottostante.

Atlantide. Fortezza dei confini (Neferata e Whimber)

Non parve il gruppo giunto in quella che appariva come una sorta di fortezza e gigantesca fucina, voler lasciare molto spazio alle reciproche riflessioni.
Praticamente tutti in silenzio, divisi in gruppetti o addirittura in solitudine persi nei loro pensieri e nel recupero delle forze.
Myu aprì addirittura il portale prima che molti palesassero le intenzioni di opporsi al suo gesto ma quando le sole farfalle dello spectre vi si inserirono nella piccola apertura, anche le perplessità svanirono e il suo gesto acquistò la meritata utilità.
Al termine del tempo che si erano concessi Myu sorprese loro tutti.
"E' talmente grossa questa dannata costruzione che le fairy non hanno ancora terminato di esplorarla! Ma una cosa è palese..., non vi è via d' uscita e lo specchio d' entrata è ora 'spento'!"
"Ne sei certo?" chiese Shun
"Venite..." disse lo spectre di Papillon senza attendere ulteriori repliche
La stanza successiva parve essere molto più piccola di quella in cui avevano combattuto e si erano riposati, ma comunque abnorme per le loro abitudini.
La funzione principale pareva essere di una sorta di guardiola ma per dove e per cosa?
In realtà numerose feritoie si aprivano verso quelle che apparivano come sconfinate pianure.
"Perchè dici che non vi sono vie d' uscita, Myu?" chiese il bronze saint di Andromeda cercando di sbirciare al di là di esse.
"Nelle feritoie non vi sono ombre!" disse all' improvviso Drow come se avesse intuito qualcosa. "In nessuna!"
In effetti nei cinquanta centimetri circa di quelle feritoie non vi era il minimo accenno delle normale oscurità che la luce esterna avrebbe dovuto logicamente incontrare rinchiusa in quei pertugi.
"Catena di Andromeda!" urlò improvvisamente Shun tentando di spingerla all' esterno.
Al termine della feritoia la catena parve incontrare qualcosa di invisibilmente solido e perse la rigidità del lancio ricadendo indietro
"Cosa diavolo..." farfugliò Shun.
"Tsk! E' tutto un gigantesco portale di arrivo!" intervenne all' improvviso Ikki come se avesse detto la più banale delle cose.
"Cosa diavolo vuol dire?" chiese Neferata
"Che qui può arrivare chiunque ma nessuno può uscirne!" tentò il marito strappando un' occhiataccia alla moglie
"Perchè allora si vede quella pianura?" si fece avanti Aiacos. "Se fosse il punto di arrivo di un varco, esso dovrebbe funzionare in entrambi i 'lati', perchè invece funziona a 'senso unico'?".
Problemi, problemi e ancora problemi!

Atlantide. Mare esterno (Giulio e Lucifer)

L' acqua e la sabbia avevano cancellato via ogni segno della lotta e il sangue versato, così come i corpi, di quelli strani individui che avevano osato incrociare le 'armi' coi sacri guerrieri dell' Abred era stato carpito dagli abissi.
Dopo il meritato riposo venne il tempo di decidere come proseguire nel loro cammino.
La fortezza al di là del corto braccio di mare non pareva aver entrata alcuna, nè stranamente alcuna finestra o feritoia rivolta verso di loro.
La cosa era a dir poco strana...
Che senso aveva non controllare la direzione da cui era più logico pensare provenissero eventuali invasori?
Fu Kazuo a palesare per primo quei dubbi.
"Tutto troppo semplice...! Gli avversari pur imprevedibilmente potenti erano 'su misura' e ora l' ingresso ad Atlantide è sbarrato da una fortezza priva di ogni difesa che non siano le sue mura! No, tutto ciò non ha senso tatticamente parlando...! Indubbiamente vi deve essere una trappola o un ostacolo celati ai nostri occhi!"
Jubee, indubbiamente il più rapido di tutti loro in acqua, esplorò le profondità marine e Giulio il cielo, mentre gli altri attesero la loro perlustrazione non esistendo secche che potessero portarli direttamente alle mura della fortezza.
A circa un centinaio di metri da essa, però, sia l' angelo che lo shinobi di Furi furono costretti a fermarsi di fronte a un invisibile muro.

 
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CAPITOLO XIV - UN ASSAGGIO DELLA VERA ATLANTIDE
Atene, 3 Gennaio 1994 ore 10.30
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Fossato perimetrale (Sid, Mur e Mime)

Non fu del tutto chiara la strategia dei due saint delle costellazioni dimenticate...
Che avessero accettato il loro destino?
Che facesse tutto comunque parte di un misterioso piano teso a mettere alla prova sino a dove possibile, coloro che provenivano dall' Abred?
Ma senza farsi troppe domande, molto probabilmente si erano semplicemente arresi di fronte all' unione dei loro avversari che non avrebbe lasciato varchi attraverso i quali utilizzare la loro mirabile tecnica combinata...
E in effetti avevano mirato proprio contro coloro che erano preposti a intuire le loro posizioni senza essere falsati da varchi dimensionali...Fatto sta che i loro colpi non parvero nulla di particolare e risultarono essere identificabili come semplici tecniche a base cosmica correlate a colpi multipli o a vasto impatto.Le difese di Cooney e Alberich ressero a meraviglia impedendo che andassero a segno.
Non ci fu dunque nulla da identificare, nulla di cui curarsi tranne contrattaccare.
E in effetti, nonostante Sid non avesse attaccato al massimo della potenza e il ritardo della tecnica di Mime, confuso dal fatto che i due nemici non avessero più fatto ricorso a tecniche simili a quelle viste in precedenza, non ci fu neppure storia.
Gli attacchi che seguirono portati da tutti i guerrieri non lasciarono scampo ai due saint delle costellazioni dimenticate e li condannarono all' oblio.
Tempo dunque di tirare le somme...
Guerrieri del loro calibro avevano faticato ad affrontare due soli abitanti autoctoni di quelle terre...
Ritaoha, o Black Phoenix che si chiamasse, Mime e Alberich erano anche feriti più o meno seriamente e il god warrior di Amethist era praticamente privo del pettorale della sua god robe, così come il gold saint di Aries si era visto rovinare uno dei suoi bracciali.
Quale potenza!
Possibile che le più potenti tra le vestigia dei sacri ordini fossero state così irrisoriamente perforate?
Non male come inizio, non male...
Perlomeno avevano un guaritore con loro anche se non avrebbero potuto obbligarlo a guarire completamente tutti i feriti almeno di restarsene tutti lì a far niente o di abbandonare tutti loro in quel luogo facendo solo proseguire coloro che erano illesi...
Inoltre non avevano ancora esplorato quel gigantesco fossato e non avevano idea se potesse mai esistere una via d' uscita...

Atlantide. Pianura continentale (Edward e Khaled)

Tutto dipese da cosa ebbero modo di cominciare a cercare...Cosmi in senso stretto non parvero essercene in quelle terre, eppure ebbero tutti l' impressione di avvertire più volte come se piccole fiammelle si spegnessero di scatto nell' immensità attorno loro."Teletrasporto?" chiese Willie incuriosito.
Edward annuì. "E' molto probabile..."
"In fin dei conti vista l' immensità di queste coltivazioni è lecito supporre che qualcuno dovesse pure badare loro e raccoglierne poi i frutti! Quelli che avvertiamo sono indubbiamente i civili che ci sgomberano la strada! Perlomeno non dovremo sterminare anche loro..." disse con un velo di tristezza il god warrior di Fafnir."Una sola cosa appare sin troppo strana..." intervenne Io. "... noi dovremmo essere le 'esche principali' eppure non si può dire ci abbia ricevuto chissà quale 'comitato di benvenuto'! A che pro Morrigan ha voluto spedirci qui e per quale motivo Atlantide dovrebbe essere così tanto attirata da noi?"Tutti rimasero in silenzio recuperando, nel contempo, la fatica accumulata e il solo Aioria rimase a guardarsi indietro verso dove avrebbero dovuto essere giunti fissando l' acqua del grosso canale irriguo.Vedendo il marine di Scylla avvicinarsi, il cavaliere di Athena si sentì in diritto di esprimere i suoi pensieri: "Ho come l' impressione di trovarmi ancora dietro delle sbarre..."
"Cosa vuoi dire?" chiese il guerriero di Poseidone."Quel canale rappresenta il limite del varco dimensionale in cui abbiamo combattuto, giusto?" chiese il custode della Quinta Casa fissando il compagno.
Io annuì.
"Ebbene, ciò che stiamo ammirando è sì vero, ma credo sia solo un assaggio del vero territorio atlantideo...! Per quanto ci si sposti verso una qualunque direzione avremo sempre davanti un nuovo varco; in cui saremo costretti a entrare...; in cui troveremo nuovi avversari da affrontare...!"Per quanto fosse semplice la spiegazione del gold saint di Leo, essa incontrava indubbiamente l' approvazione di tutti i presenti.
"Dove dovremmo dirigerci quindi per accorciare le distanza con Cerne?" chiese Sigfried rivolto ai guerrieri di Poseidone come se in loro fosse conservata l' intera geografia di quei luoghi.
Edward espose i suoi ricordi e Io aggiunse particolari.
"A memoria mi pare di ricordare che sul mare si affacci un enorme porto e da esso un gigantesco canale navigabile in grado di condurre le più grandi navi attraverso le intere pianure fino a uno dei porti della città stessa!" disse il custode del Pacifico Meridionale.
"Dunque basterebbe trovare quel canale e seguirlo fino alla città?" intervenne Sigfried
"Non so se sia una buona idea..." disse Aioria sorprendendo tutti. "Se le navi lo percorrono è perchè per qualche motivo sia necessario trasportare così le merci e non tramite teletrasporto o qualche altra diavoleria atlantidea! Dunque, a meno di non ipotizzare di 'chiedere un passaggio' ci troveremmo di fronte gente comune e non guerrieri mal disposti verso di noi! C' è qualche volontario disposto a obbligarli? Ipotizzo che invece proseguendo dritti verso nord, troveremo un altro canale trasversale identico a quello alle nostre spalle e oltre esso nuovi problemi! Ma lo vedo come unica possibilità...! Se i varchi percorrono l' intera larghezza di queste pianure sarebbe inutile affiancare il canale principale o salire su una nave..., a noi non verrebbe certo concesso il cammino comune e ci ritroveremmo comunque in una nuova dannata battaglia in chissà quale paesaggio 'alternativo'!".Aveva davvero ragione il gold saint di Leo?

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Per quel che poterono vedere Alixia e Alasdair prima dell' impatto, ostacolati dalle loro percezioni sensoriali, fu Vespa assumere una postura perfettamente rigida e perpendicolare al suolo per precipitarsi in picchiata verso di loro e riguadagnare lo spazio perduto.Forse lo spectre di Treasure Dragon avrebbe fatto meglio ad assumere lui quella posizione per allontanarsi dall' avversaria e dal suo colpo che sembrava indubbiamente perdere di efficacia con la distanza, ma optò per una più pericolosa 'frenata brusca'.L' impatto fu violento e Vespa cozzò letteralmente contro Alixia minando anche la già precaria stabilità di volo del guerriero di Hades.Le armature evitarono il peggio e solo frammenti di quella della silver saint parvero schizzare in aria senza però eccessivi danni nè per il cloth nè per lei.
Il peggio era però che Vespa era riuscita ad avvinghiarsi alla schiena della guerriera di Athena e la teneva saldamente col braccio sinistro avvolto attorno al collo."La silver saint di Sagitta? Piacere!" disse lei sarcastica con l' apparente intenzione di colpirla alla schiena con la mano libera."DARK CONSTELLATION!"
Apis invece sorrise al tentativo di Kagaho.
"Non siete soliti dire..., lo stesso colpo non funziona due volte? BATTITO DI 10000 ALI!"
Ma fu lo spectre di Bennu a ridere per ultimo perchè quello non era proprio lo stesso colpo...La donna parve comunque essere in grado anche di emettere un notevole calore, forse addirittura pari a quello delle fiamme della nera fenice degli inferi, ma non di ben tre palle di fuoco lanciate in successione!La terza fu infatti per lei devastante e le distrusse gran parte dell' armatura ustionandola orribilmente.
Vespa parve precipitare esanime verso il baratro, ma era davvero la sua fine?Se per Kagaho la strada pareva in discesa forse non altrettanto lo era per i suoi compagni...Come al solito Tim si dimostrava un formidabile avversario sulla difensiva ma poco o nulla poteva nell' attacco, oltretutto il suo BISSO pareva inefficace contro la FAME DI AO di Testudo, in cui una gigantesca tartaruga pareva essere letteralmente in grado di nutrirsi dei filamenti 'setosi' rilasciati dal messenger.Il problema che riguardava Hyoga pareva invece dipendere dal fatto che Rengifer pareva in qualche modo sfruttare a proprio vantaggio del tecniche dello stesso bronze saint dimostrando un maggior controllo sugli elettroni, fatto ormai palese in un buon numero dei guerrieri delle costellazioni dimenticate...
Quindi la situazione non vedeva prevalere nessuno dei due esperti di criocinesi, anche se era ormai palese che il guerriero di Athena volesse ricorrere all' unica arma che gli restava..., il settimo senso!
Atlantide. Pianura continentale (Neferata e Whimber)

Ikki la fissò sarcasticamente innervosendo non poco la spectre di Lamia.
L' afferrò saldamente per un braccio e la trascinò contro il muro per scomparire appena prima di impattare contro di esso e riapparire nelle pianure viste prima solo dalla feritoie.
Neferata provò a dirgli qualcosa ma lui proseguì nel noioso compito di condurre lì i restanti sacri guerrieri senza dare l' impressione di volerla ascoltare.
In realtà fu solo il marito a dover essere 'trascinato' fuori perchè tutti gli altri parvero farcela autonomamente...
Fu Myu a trovare divertente il suo sguardo e si decise a darle una spiegazione.
"Banale..., davvero banale...! Aprire un varco in un altro permette di sfuggire al secondo qualora sia chiara una diversa destinazione!"
Parole semplici ma non certo chiare alle orecchie della spectre di Lamia che stizzita prese a guardarsi intorno.Non potrà mai essere chiaro o uniforme il gusto estetico di uno spectre, ma anche lei dovette ammettere di trovarsi del tutto di fronte a uno stupendo paesaggio.Il livellamento del terreno era sì fastidioso e disorientante ma bastava la distanza a cui giungeva la vista a far restare il tutto piacevolmente impresso nella mente.Nessuno di loro, neppure i più severi d' animo, potevano esimersi dal 'sciogliersi' di fronte alle impensabili unioni di flora e fauna delle più disparate località che si realizzavano lì di fronte ai loro occhi.Ci volle insomma un po' per 'riprendersi' e rendersi effettivamente conto di dove si trovassero insieme all' urgenza di decidere il da farsi.Alla loro sinistra scorreva placidamente un gigantesco canale, tanto grande, da lasciarli basiti, meno comunque di quando videro una gigantesca nave a tre alberi solcarlo placidamente.Alle loro spalle, a nord, regnava incontrastata la fortezza che ora pareva del tutto tetra e anonima nella sua normalità e nulla lasciava presagire della trappola che racchiudeva al suo interno.Per il resto nulla altro che quel idilliaco paesaggio se non in lontananza, a est e ancor più lontane a ovest, delle montagne innevate.

Atlantide. Mare esterno (Giulio e Lucifer)

Non fu molto difficile identificare i margini del varco, o meglio della sacca, dimensionale in cui sembravano tutti essere stati rinchiusi sin dal loro arrivo in quei luoghi.
L' area non era particolarmente vasta e pareva essere stata appena sufficiente a garantire loro il precedente combattimento.
Gli invisibili vertici parevano essere 15 e disposti, perfettamente allineati, su tre livelli di altezza.I più vicini si trovavano sospesi in aria a circa due metri al di sopra dell' acqua del braccio di mare che stava di fronte loro.Shaka ne distrusse subito uno con un OHM e fu solo dopo la notevole esplosione che ne seguì che coloro che erano privi dei poteri di impulso di fase poterono accertarsi dell' esistenza di quelli aggeggi.
Fu solo collaborando fra loro anche nelle profondità delle acque e nelle altezze del cielo tramite Jubee e Giulio per abbattere un' intera colonna di quei vertici del triplice varco dimensionale che si ebbe un palese effetto.

Atlantide. Porto principale (Giulio e Lucifer)

Inizialmente si manifestò come una semplice opacità nella vista di ciò che stava di fronte loro ma man mano si aprì, come un telo che si sposti mosso da un improvviso soffio di vento, un' apertura di fronte loro mostrando forse la realtà delle cose.In realtà il paesaggio non era cambiato un gran che, ma si ritrovavano ora molto più distanti dalla fortezza, come se fosse apparso solo ora ciò che vi stava davanti...Un gigantesco porto delle cui dimensione probabilmente non esisteva paragone in Abred!E tutti rimasero come in estasi, senza parole, di fronte alla magnificenza di ciò in cui si ritrovarono appena varcata la 'soglia'.
In primis l' enorme operosità degli abitanti che si agitavano di fronte a loro e lo spropositato numero di imbarcazioni che sembravano essere dirette lì o partire verso ignoti lidi.
Con chi diavolo commerciava però un continente estinto?Eppure vi erano navi che parevano, dal loro aspetto, provenire da i più disparati luoghi e addirittura epoche, con navi a vapore affiancate a quelle a remi e altre di più moderna concezione.Ma neppure una di esse appariva essere una nave da guerra...Di fronte ai sacri guerrieri, al di là della secca che pareva esistere anche nella realtà, si stendeva ancora un piccolo braccio di mare e si vedeva una vasta scalinata che usciva dall' acqua conducendo su uno dei parapetti principali del porto.Subito al di sopra di essa una gigantesca statua in oricalco di un uomo accasciato, alta, nonostante la posizione del soggetto non meno di una decina di metri.Dietro di essa si intravedevano altre 14 statue in oro, alte come la precedente, ma in realtà la metà, viste che queste erano ritte in piedi. Disposte su due file, rappresentavano uomini tutti nella medesima strana posizione che non era chiaro se rappresentasse una sorta di complicato passaggio di qualche danza o il gesto atletico di un uomo che aveva scagliato il giavellotto ma che ora ne era del tutto privo.Lo stesso si ripeteva a sinistra dei guerrieri, sul secondo parapetto, separato del primo da un canale la cui larghezza sfiorava i mille metri e tanto profondo da consentire alle più grosse delle navi immaginabili di percorrerlo senza rischiare di collidere lateralmente l' una con l' altra o di cozzare sul fondo.
Molti erano gli abitanti che si muovevano freneticamente ovunque e anche se molti di essi parevano aver scorto i sacri guerrieri, continuavano nelle loro faccende senza curarsene troppo, come se semplicemente non fossero 'affar loro'!
Giulio era il più assente in quel frangente.
Qualcosa lo aveva colpito nel profondo del suo essere dal momento esatto in cui avevano distrutto i tre vertici del portale.
Un primo 'segno' della presenza di ciò che rappresentava la sua 'prima missione' e per cui gli era stato concesso di giungere lì.
Ne era certo!
 
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view post Posted on 24/12/2011, 21:35
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CAPITOLO XV - IMMORTALE DIMENTICANZA

Atene, 3 Gennaio 1994 ore 11.00
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Fossato perimetrale (Sid, Mur e Mime)

Non fu del tutto chiara la strategia dei due saint delle costellazioni dimenticate...
Che avessero accettato il loro destino?
Che facesse tutto comunque parte di un misterioso piano teso a mettere alla prova sino a dove possibile, coloro che provenivano dall' Abred?
Ma senza farsi troppe domande, molto probabilmente si erano semplicemente arresi di fronte all' unione dei loro avversari che non avrebbe lasciato varchi attraverso i quali utilizzare la loro mirabile tecnica combinata...
E in effetti avevano mirato proprio contro coloro che erano preposti a intuire le loro posizioni senza essere falsati da varchi dimensionali...
Fatto sta che i loro colpi non parvero nulla di particolare e risultarono essere identificabili come semplici tecniche a base cosmica correlate a colpi multipli o a vasto impatto.
Le difese di Cooney e Alberich ressero a meraviglia impedendo che andassero a segno.
Non ci fu dunque nulla da identificare, nulla di cui curarsi tranne contrattaccare.
E in effetti, nonostante Sid non avesse attaccato al massimo della potenza e il ritardo della tecnica di Mime, confuso dal fatto che i due nemici non avessero più fatto ricorso a tecniche simili a quelle viste in precedenza, non ci fu neppure storia.
Gli attacchi che seguirono portati da tutti i guerrieri non lasciarono scampo ai due saint delle costellazioni dimenticate e li condannarono all' oblio.
Tempo dunque di tirare le somme...
Guerrieri del loro calibro avevano faticato ad affrontare due soli abitanti autoctoni di quelle terre...
Ritaoha, o Black Phoenix che si chiamasse, Mime e Alberich erano anche feriti più o meno seriamente e il god warrior di Amethist era praticamente privo del pettorale della sua god robe, così come il gold saint di Aries si era visto rovinare uno dei suoi bracciali.
Quale potenza!
Possibile che le più potenti tra le vestigia dei sacri ordini fossero state così irrisoriamente perforate?
Non male come inizio, non male...
Perlomeno avevano un guaritore con loro anche se non avrebbero potuto obbligarlo a guarire completamente tutti i feriti almeno di restarsene tutti lì a far niente o di abbandonare tutti loro in quel luogo facendo solo proseguire coloro che erano illesi...
Inoltre non avevano ancora esplorato quel gigantesco fossato e non avevano idea se potesse mai esistere una via d' uscita...

Atlantide. Pianura continentale (Edward e Khaled)

L' immensità di quelle pianure perfettamente piatte divenne ben presto palese.
I sacri guerrieri dovettero infatti percorrere quasi una ventina di chilometri prima di incontrare un nuovo canale trasversale.
Era evidente come tutte le coltivazioni che stavano osservando non potessero essere cresciute spontaneamente ma godessero indubbiamente dell' apporto di mani umane.
Il clima sembrava essere controllato con minuziosa precisione addirittura in precise zone e temperatura e umidità parevano essere state 'imbrigliate' tenacemente garantendo la sopravvivenza delle specifiche specie vegetali.
Non fu difficile scorgere all' interno dei vari campi coltivati strani artefatti, simili ad antenne televisive alte poco più di due metri che probabilmente garantivano le condizioni necessarie per creare quelle meraviglie zona per zona.
Di abitanti comunque neppure una traccia, così come di abitazioni o anche semplici capanni degli attrezzi...
Il successivo canale venne facilmente raggiunto e fu subito palese il potente potere dimensionale che esso stesso emanava.
Fu Sigfried il primo a compiere il salto al di sopra di quelle acque placide scomparendo nel nulla, presto seguito da tutti gli altri.

Atlantide. Bosco oscuro (Edward e Khaled)

Non fu tanto la scarsità di luce del nuovo ambiente rispetto a quello di provenienza a colpire i sacri guerrieri, quanto l' orribile silenzio che regnava in quella che appariva la fitta vegetazione di un bosco.
I rami più alti erano per l' appunto tanto ravvicinati tra loro da lasciar filtrare pochissima luce, nonostante fosse evidente come il sole fosse alto anche in quella nuova dimensione.
Non vi era fauna di alcun tipo però, nessun uccello che fischiettasse allegro pur lontano dalla loro vista, nessun insetto anche fastidioso, che si avvicinasse loro per suggere il loro sacro sangue o che fosse semplicemente attirato dal sudore dei loro corpi sotto le mirabili armature...
Il primo suono che giunse ovattato alle loro orecchie quasi fu una liberazione.
Il battito d' ali appena percettibile di un grosso uccello notturno, inudibile alle orecchie di gente comune, ma non alle loro...
Prima sembrò provenire da una direzione poco avanti loro, verso quello che appariva il nord-est, ma poi eccolo udirsi in altri luoghi, anche diametralmente opposti tra loro, ma mai in contemporanea...
Teletrasporto di un unica entità o diversi componenti nell' atto di comunicare fra loro di quello che avrebbe indubbiamente rappresentato il primo problema...?
Io si accorse di un veloce movimento sopra di loro, un essere alato grosso tanto quanto un uomo e almeno in apparenza con parte delle sue fattezze che passò sulle loro teste con incredibile velocità.
Quindi si avvertì chiaramente una serie di veloci e striduli richiami alla loro sinistra, come se le presenze, effettivamente più di una, si fossero ammassate in quella direzione.
"Arpie..." fu il rapido commento del gold saint di Leo. "... alcuni di quegli esseri sono stati responsabili dell' assalto al Santuario di Athena e..., anche di qualche vittima! E' ora di fargli rimpiangere quei momenti!"
La calma apparente di Aioria era ormai svanita a favore della sua solita irruenza, mescolata con dolce vendetta, e il gold saint si scagliò verso l' origine dei rumori.
Il cavaliere di Athena aveva visto giusto e una decina di quegli esseri mitologici se ne stava bellamente di fronte i sacri guerrieri appollaiate sugli alberi.

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

L' ipotesi di Alasdair apparve subito piuttosto precisa e realistica.
La silver saint di Sagitta avvertì chiaramente alcuni insetti farsi strada all' interno del suo cloth per pungerla in precisi punti.
Mentre la guerriera di Athena tentò di espandere i propri poteri psichici, si accorse che le sue capacità di sacra guerriera andavano man mano svanendo sino a scomparire del tutto e renderla dunque una persona comune.
L' errore di Vespa fu però quello di essersi concentrata su lei sola e nel credere Alasdair capace solo di attacchi diretti...
Le anime evocate dallo spectre divennero un enorme vantaggio e probabilmente l' avrebbero costituito anche in precedenza se le avesse utilizzate al momento in cui il fastidioso ronzio aveva messo a repentaglio la vita di lui e l' amata, visto che loro ne sarebbero probabilmente state immuni...
Comunque sia fecero la differenza anche ora e Vespa venne pesantemente colpita e costretta a lasciare la sua presa.
La guerriera delle costellazioni dimenticate parve essere molto provata, al limite della sopportazione, ma non si arrese e in una smorfia di dolore si slanciò ancora verso Alasdair, l' unico dei due guerrieri dell' Abred che pareva ancora essere in grado di combattere.
"DARK CONSTELLATION!"
In qualche modo Apis era riuscita ad atterrare rovinosamente su una delle grosse protuberanze che formavano il crepaccio e addirittura aveva trovato la forza di voltarsi verso lo spectre di Bennu.
Ma fu quello il suo ultimo gesto e venne intrappolata sino all' imminente morte nel CRUCIFY ANKH.
Kagaho si accertò della sua morte prima di accingersi a tornare verso i compagni, quando avvertì chiaramente una presenza a fianco di Apis.
Un varco di teletrasporto si aprì di colpo mostrando un nuovo guerriero.
Era un uomo, ma il suo aspetto molto effeminato e sia nella carnagione, che nell' aspetto, soprattutto dei capelli, ricordava un guerriero egiziano.
L' elmo ricordava vagamente la testa di un rapace, mentre due artigli parevano poggiarsi sui suoi spallacci; in mano reggeva un arco di oricalco.
Il nuovo giunto, che non pareva essere provvisto di ali e quindi in una posizione del tutto precaria, non pareva curarsi dello stato delle cose e appoggiò un ginocchio sulla roccia chiudendo rispettosamente gli occhi alla compagna deceduta.
Apis era stata infatti misteriosamente fatta adagiare sulla sporgenza rocciosa nonostante fosse ancora avvolta dalle fiamme dell' ankh e costui pareva essere stato in grado anche di toccarla senza risentire delle fiamme che erano passate sul suo braccio accingendosi ad allungarsi anche sul resto.
Era una persona reale o una sorta di fantasma?
Solo dopo l' affrettato requiem alla compagna, costui parve accorgersi della pericolosità ancora insita nel colpo di Kagaho e semplicemente fissò il fuoco nero su di lui.
Con meraviglia del guerriero di Hades semplicemente le fiamme svanirono.
"Notevoli..." si limitò a dire il nuovo avversario scrollando il braccio come se semplicemente si fosse appena scottato.
"Notevoli..., ma non invincibili le tue fiamme...! Temibili per il corpo, forse anche per il ba..., ma inutili per entrambi se uno è ka!"
Che diavolo significavano quelle parole?
Il tizio sembrò sorridere all' ignoranza di Kagaho.
"Io sono Antinoo, colui che porrà fine alla tua esistenza!"
Quindi il saint della nuova costellazione dimenticata incoccò una freccia e la puntò verso lo spectre di Bennu.
Ma misteriosamente arco e freccia scomparvero dalle sue mani per riformarsi poi nel cielo sopra di lui e assumere dimensioni spropositate.
L' utilizzo del settimo senso da parte di Hyoga fece la differenza e una tremenda e anomala esplosione determinò la fine di Rengifer.
Il bronze saint si accinse quindi a portare aiuto a Tim, quando Testudo parve ignorare del tutto il messenger dedicandosi al guerriero di Athena.
"ETERNO PESO!"
Improvvisamente, sia il cloth di Cygnus che quello di Testudo si staccarono misteriosamente dai loro proprietari rimanendo sospesi in aria però non in forma di totem, ma divisi in tutte le loro parti.

Atlantide. Pianura continentale (Neferata e Whimber)

Ikki la fissò sarcasticamente innervosendo non poco la spectre di Lamia.
L' afferrò saldamente per un braccio e la trascinò contro il muro per scomparire appena prima di impattare contro di esso e riapparire nelle pianure viste prima solo dalla feritoie.
Neferata provò a dirgli qualcosa ma lui proseguì nel noioso compito di condurre lì i restanti sacri guerrieri senza dare l' impressione di volerla ascoltare.
In realtà fu solo il marito a dover essere 'trascinato' fuori perchè tutti gli altri parvero farcela autonomamente...
Fu Myu a trovare divertente il suo sguardo e si decise a darle una spiegazione.
"Banale..., davvero banale...! Aprire un varco in un altro permette di sfuggire al secondo qualora sia chiara una diversa destinazione!"
Parole semplici ma non certo chiare alle orecchie della spectre di Lamia che stizzita prese a guardarsi intorno.
Non potrà mai essere chiaro o uniforme il gusto estetico di uno spectre, ma anche lei dovette ammettere di trovarsi del tutto di fronte a uno stupendo paesaggio.
Il livellamento del terreno era sì fastidioso e disorientante ma bastava la distanza a cui giungeva la vista a far restare il tutto piacevolmente impresso nella mente.
Nessuno di loro, neppure i più severi d' animo, potevano esimersi dal 'sciogliersi' di fronte alle impensabili unioni di flora e fauna delle più disparate località che si realizzavano lì di fronte ai loro occhi.
Ci volle insomma un po' per 'riprendersi' e rendersi effettivamente conto di dove si trovassero insieme all' urgenza di decidere il da farsi.
Alla loro sinistra scorreva placidamente un gigantesco canale, tanto grande, da lasciarli basiti, meno comunque di quando videro una gigantesca nave a tre alberi solcarlo placidamente.
Alle loro spalle, a nord, regnava incontrastata la fortezza che ora pareva del tutto tetra e anonima nella sua normalità e nulla lasciava presagire della trappola che racchiudeva al suo interno.
Per il resto nulla altro che quel idilliaco paesaggio se non in lontananza, a est e ancor più lontane a ovest, delle montagne innevate.

Atlantide. Porto principale (Giulio e Lucifer)

In realtà però Giulio non aveva idea dell' esatta natura della sensazione vissuta poco prima, nè tantomeno di dove dirigersi esattamente, almeno per ora...
L' unica cosa che sapeva era che l' esatto momento in cui aveva avvertito la mano del seguace di Lucifero era il preciso isatnte in cui lui aveva distrutto il vertice aereo del portale!
Una sorta di flash aveva colpito i suoi poteri di angelo come se per un attimo l' identificazione del male gli avesse 'urlato' che il diavolo dei samael, i battaglieri, i bevitori di sangue, fosse stato nel contempo davanti e attorno a lui, ma poi nulla di colpo.
Mai, per quanto la sua natura angelica gli consentisse, ricordava una manifestazione di tale natura da parte delle orde del male, eppure aveva come la sensazione che qualcosa gli fosse sfuggito...
Non restò dunque ai sacri guerrieri che attraversare lo stretto braccio di mare che li separava dal porto e salire sulla scalinata di fronte loro.
Al di sopra del molo, la meravigliosa architettura di quella zona parve ancor più abbagliante nel suo splendore e man mano che i sacri guerrieri dell' Abred avanzavano, si rendevano sempre più conto che proprio come un imbuto, quel porto convogliava tutta l' acqua marina verso un gigantesco canale che proseguiva indefinitamente nell' entroterra.
La gente camminava in fianco a attorno loro come se semplicemente fossero persone comuni, nonostante le evidenti armature di cui nessuno di loro aveva pensato minimamente di privarsi e solo lo sguardo di qualche bambino fece dubitare loro di essere in realtà al centro di una ben celata forma di attenzione.
Il molo aveva appena lasciato posto alle quattro principali strade della cittadina portuale quando in ognuna di esse comparve un saint delle costellazioni dimenticate.
Nessuno di loro aveva avuto modo di incontrarsi col gruppo partito dal Jamir, se no avrebbe probabilmente avuto modo di conoscere almeno tre dei quattro dei nuovi giunti!
L' armatura di uno di loro si riferiva indubbiamente a un crostaceo e diversi granchi erano altresì presenti in rilievo su più parti della medesima. L' elmo si limitava a una sorta di calotta da cui scendevano le 'antenne' appoggiandosi morbidamente sugli spallacci e il colore dell' insieme era un rosso tanto vivo, da essere considerato indubbiamente troppo per ogni crostaceo reale! Ma come dire..., rendeva comunque l' idea!
Le armature di altri due guerrieri, del tutto identici fra loro, erano completamente speculari e piuttosto semplici, limitandosi a un giustacuore, scarse protezioni di tipo laminare e un lungo nastro di tessuto che pendeva, a seconda di chi si guardasse, dal braccio destro o sinistro. Indubbiamente ciò che stonava di più era l' armatura di colui che portava la protezione sul petto nel lato sbagliato...!
Il quarto rappresentava una novità anche per le montagne del Tibet ma ricordava moltissimo la silver cloth di Sagitta se non fosse che entrambi i bracciali presentassero i rilievi a V tipici dell' impennaggio delle frecce, che Alixia portava in versione singola, e fossero l' uno di colore rosso e l' altro azzurrino.
La gente autoctona di quei luoghi sembrava intuire l' arrivo del momento topico dello scontro ormai prossimo in quello che pareva il preludio di una cinematografica sfida tipo western al 'mezzogiorno di fuoco' ma, invece di fuggire, pareva cercare di mettersi comoda per godersi lo spettacolo.
 
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