God_Seiya_Wars

PRESENTAZIONE GSW4, Solo mail del master

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Marino di Scylla
view post Posted on 18/9/2011, 15:41 by: Marino di Scylla
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Divinità

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Atene, Sabato 1° Gennaio 1994 vari orari
Durata mail del master: 30 minuti

Eleusi (Lucifer)
L’ alba di un nuovo anno strappava lentamente ma in maniera inesorabile le terre e le acque che attorniavano Eleusi alle tenebre della notte.Il freddo vento che spirava dal mare non poteva certo intaccare la dura scorza di un sacro guerriero avvezzo a ben più fastidiose perturbazioni del fisico e dell' animo.
Lucifer si trovava da solo nell’ acropoli, nei pressi di ciò che restava del tempio dedicato nel passato a Demetra, al limitare dell’ ingresso che portava in Sacred, nel vero tempio della dea.Le feste in vigore in quel periodo non erano di suo particolare gradimento, essendo legate a ricorrenze non certo significative per il pantheon greco e oltretutto divenute più commercializzabili che significative in termini di credenze religiose anche per coloro che le festeggiavano.
I festeggiamenti del 31 di dicembre per celebrare la fine di un periodo, non avevano poi senso, tanto più per un augur terrae abituato ai ritmi stagionali cui la natura stessa e ogni cosa con essa continuavano indubbiamente a dipendere qualunque fosse il calendario imposto da regnanti politici o religiosi.
Eppure l’ alba del 1 di gennaio conservava il suo fascino, maggiore che in ogni altro giorno, e lui semplicemente si stava godendo quel momento scevro da pensieri.Sapeva dei misteriosi attacchi in tutti i templi ma a Eleusi era bastata la presenza di Demetra in carne, ossa, e soprattutto cosmo, a scacciare ogni minaccia fin sul nascere dalle profondità marine da cui erano stati vomitati esseri deformi, evidentemente risultati di chissà quale esperimenti.
La terra aveva risposto alla ‘madre’ e vi erano pochi templi in grado di potersi vantare di simili difese, indubbiamente superiori anche al blasonato Grande Tempio di Athena le cui difese avevano mostrato da tempo troppe falle.Comunque sia il tempo aveva cancellato quegli eventi e Lucifer aveva decido di ignorarne il senso almeno finchè non si fosse ristabilita l’ unione dei vari sacri ordini di fronte all’ imminenza dell’ ennesima guerra sacra.Inevitabile come tutte le altre...
Di solito agli augures viene consentito di sbirciare nelle infinite rotte tracciate dal presente nel divenire passato, ciascuno secondo le peculiarità della stagione che rappresenta...
In teoria poi tali rotte vengono a cozzare coi poteri mentali solo di colui che presiedeva al periodo dell’ anno in scorrimento...Ma Eve era scomparsa da tempo e nessuno ‘governava’ più la stagione invernale, nessuno che Demetra avesse considerato degno.Lucifer avvertì subito cambiare il vento, per un attimo parve divenire nebbia, ma poi semplicemente iniziò a opprimere dolcemente la sua mente sino a penetrarvi e divenire una cosa sola.
Ed ecco la visione...
Due foglie di melo sospinte dal vento cadono in mare...
L' una si appoggia sull' altra...
Quella più sotto affonda subito, seguita dopo qualche istante dalla seconda...
Dal punto in cui quest' ultima era sparita si innalza sulle acque un albero, un melo...
Un frutto da esso...
Una mela che si apre come perfettamente tagliata in due mostrando tre semi...
Ora virgulti improvvisamente attorniano la mela spezzata così come l’ albero...Ma eccoli congelarsi insieme al tronco finendo con il morire entrambi...
Le radici dell’ albero permangono però divenendo isola che si innalza sempre più come montagna...Il cielo pare abbassarsi in quel punto sino a toccare la terra...
Distruzione totale e poi nulla...
Buio...
Lucifer si ritrovò madido di sudore nonostante la temperatura.
Di solito gli augures ‘indagavano’ sul passato..., raramente era il futuro a mostrarsi a loro a meno di un’ immagine dall’ incredibile potenza evocatrice.E forse questa era una delle volte...
Quell’ immagine, come tutte le altre, era ricca di sibillini significati di cui era praticamente impossibile carpire il responso prima che i fatti iniziassero a verificarsi.Ma quanto tempo restava?
La sua neutralità era stata travolta e l' invito rivolto a lui qualche giorno prima da parte del messenger Tim era forse da prendere in considerazione nonostante riguardasse una sorta di riunione segreta ad Asgard al di là delle divine esplicite volontà.

Ade. Settimo cerchio, secondo girone (Whimber e Neferata)

Ancor meno potevano sentirsi allietati dal periodo gli appartenenti a un ordine come era quello di Hades, nonostante l’ evidente ombra di redenzione che sembrava 'incombere minacciosa' qua e là.Annoiati dall’ andamento delle vicende che li volevano coinvolti nel nulla assoluto che non fosse routine, Whimber e Neferata avevano iniziato a vegetare negli Inferi.Nonostante i due ammirassero ancora Pandora, non si potevano certo definire tra i più fedeli all' ideale di Hades, qualunque esso fosse nell' esattezza.
Per loro il vampirismo era rimasto anche dopo la loro dipartita ufficiale, come una sorta di religione e si erano dunque discostati dalla celebrazione del Dio degli Inferi, seppur non tanto apertamente, non meno di quanto aveva fatto Alasdair.
Certo i loro ideali non si erano avvicinati a quelli dello spectre di Treasure Dragon, anzi, dal momento che all' odiato senso di giustizia della silver saint di cui si era innamorato si era ora aggiunto il perbenismo del pennuto essere dei cieli.
Non potevano dunque provare entrambi una grossa simpatia per lui e pertanto non accolsero felicemente la sua improvvisa comparsa nonostante rappresentasse il maggior diversivo ai loro compiti da oltre un anno a questa parte.
Non era cosa impossibile che lo spectre di Treasure Dragon provasse lo stesso astio per loro e le sue parole sembrarono confermare la cosa.
“Non ci siamo mai trovati particolarmente simpatici a vicenda...” iniziò Alasdair fermando sul nascere le rimostranze di Neferata..“...eppure forse abbiamo qualcosa che ci accomuna! Entrambi non nutriamo più sincera ammirazione per colui che dobbiamo seguire o perlomeno aspiriamo maggiormente ad altro...”
”Tu cosa ne sai...” tentò di interromperlo Whimber.“Se non vi foste rintanati qui tanto a lungo, ne sapreste molte più di cose!” lo zittì Alasdair.“Nel Tempio di Athena sono molte le cose di cui si può venire a conoscenza..., quasi le risposte a tutte le domande...! Dovevo trovare un modo per non essere più legato ad Hades e rischiare di morire ad ogni suo capriccio? Ebbene io l’ ho trovato! O meglio è lui ad aver trovato me!”Neferata dilatò le pupille nell' auspicio di una speranza che per vie tanto tortuose si intravedesse finalmente la meta del loro tortuoso cammino.Alasdair parve comprendere i suoi pensieri.
“Sì, è quello che pensi! Il vostro vampiro ancestrale mi ha dato modo di abbandonare il credo del Signore degli Inferi, ed è pronto a realizzare anche i vostri sogni!”
Neferata balzò improvvisamente in piedi spingendolo rudemente contro una vicina roccia.Lo spectre di Treasure Dragon continuò non appena il fiato smorzato nei suoi polmoni prese a defluire nuovamente nella trachea.
“Dovete provare dove però si spinga la vostra vera fede! Dovete uccidermi, o almeno provare a farlo...” disse con tutta calma Alasdair spingendo via rudemente Neferata.“...Non correrete neppure il rischio di venir puniti per il gesto, visti i trascorsi, anzi...!”Lo spectre di Treasure Dragon espanse il suo cosmo pronto a lottare contro entrambi.
Atene. Grande Tempio di Athena, alloggi dei silver saint (Alixia e Alasdair)

Alasdair e Alixia vennero buttati giù dal letto da un gentile ma pur deciso bussare alla porta.
L’ ora non era certo delle migliori, visto che l’ unico dei tre ad aver voluto ‘festeggiare’ a tutti i costi il capodanno era la figlioletta infante decisa a rendere loro impossibile la notte trascorsa.Fu allo spectre a toccare il 'gravoso' compito di andare a vedere chi fosse tanto idiota da svegliarli a quell’ ora, invitato gentilmente nell’ agire da una precisa gomitata di Alixia.Quando aprì la porta fu sul punto di mandare un accidente al gold saint di Aquarius ritenuto responsabile unico delle gelide temperature che abbracciarono subito il povero spectre ma poi connesse che si era in un naturale nevoso inverno e che lui non indossava neppure il più elementare degli indumenti.
“Abbiamo bisogno di parlarvi, soprattutto a te…” farfugliò Hyoga mentre apparve alle sue spalle anche Shaka.Anche Alixia si era ormai più o meno svegliata ma al contrario del compagno aveva avuto la prontezza e il pudore di avvolgersi nel pesante piumone che le pendeva a strascico ben oltre la sua altezza.
“Cosa diavolo..” ebbe addirittura la prontezza di dire.“Siamo qui ora per evitare che troppi occhi e orecchie ci facciano compagnia…” disse Hyoga.“Gli dei se ne stanno ancora arroccati sull’ Olimpo attendendo che gli eventi che ora appaiono sopiti tornino prepotentemente a minacciare le loro e le nostre vite…, ma molti di noi, di ogni ordine, pensano che si debba far qualcosa per prevenirli e non solo limitarsi ad attendere l’ inevitabile! Stiamo organizzando una riunione ad Asgard per decidere il da farsi e vorremmo che tu rappresentassi gli spectre…, almeno in te un minimo di fiducia la possiamo riporre…! Hai altri nomi da farci?”Alasdair rimase in silenzio per qualche istante.“Forse Kagaho…, ma non so...”“Abbiamo bisogno di gente disposta a rischiare qualunque punizione divina pur di capire qualcosa in più di ciò che non ci viene detto chiaramente…, che gli dei possano o meno arguire ciò che intendiamo fare!”Shaka, rimasto sino a quel momento in silenzio, parlò improvvisamente e sarebbe stato meglio che non l’ avesse fatto…“Una cosa mi rattrista cavalieri… Ci è stato detto che avremmo dovuto prepararci a combattere l’ ateismo…, il mondo senza dei…, la trascuratezza di ogni loro dettame…, ma non è che esso ha già iniziato a prevalere su tutti noi?”Un gelido, e non solo metaforicamente parlando, silenzio piombò su tutti loro.Alasdair si girò verso l’ amata prima di indossare vestiti e surplice a velocità prossima con quella in cui combatteva, ma con molta più goffaggine per i primi.“Appena farà giorno vai a Rodrio e chiama Giulio! Anche lui sarà dei nostri e penso abbia molta più libertà coi suoi superiori, più di tutti noi messi assieme!” disse semplicemente lei prima di congedarsi con un profondo e lungo bacio.Effettivamente i telefoni interdimensionali non erano ancora stati inventati e Hyoga e Shaka annuirono.
Indubbiamente era giusto che anche lui sapesse cosa i sacri guerrieri avevano intenzione di dar inizio...

Catania (Giulio)

L’ angelo era rimasto molto colpito dal fatto che in più di un anno il servo di Lucifero non avesse più fatto nessun passo dimostrativo in avanti per mettersi in mostra e sfidarlo apertamente.Non era nel loro stile…E ciò voleva dire solo una cosa..., qualcuno lo stava controllando convinto di riuscirvi anche dopo che il diavolo avesse deciso di essersi stufato di fingere!
Funzionava così la magia nera…Evocazione di demoni per i propri iniqui scopi da parte di persone certe di poter controllare il loro potere per poi semplicemente disfarsene una volta che i propri desideri fossero stati soddisfatti.Ecco a quali empi livelli poteva giungere la stupidità umana!
Improvvisamente a Giulio suonò il cellulare.
Nessuno, Chiesa compresa, aveva quel numero…, lo aveva lasciato solo ad Alasdair...!
Da qualche parte (Alasdair e Kagaho)

Kagaho avvertì l’ arrivo di Alasdair ben prima di vedere la sua figura comparire nel cielo.Indubbiamente il suo arrivo significava guai, visto che in fondo lo spectre di Treasure Dragon era stata la fonte del suo ultimo trascorso con Hades stesso.
Forse era giunto il momento di decidere davvero se rispettare il Dio degli Inferi come lui aveva fatto in passato, ma anche questo era confuso in lui così come i suoi pensieri.
'Vita da spectre...': un buon titolo per un thriller psicologico.
Non ricordava molto della propria morte, se non che fosse opera di Dhoko di Libra, ora redivivo quanto lui…, ma non era ciò a colpirlo particolarmente…, lui aveva seguito in passato Hades o la sue reincarnazione?
Questo era il dubbio principale la cui soluzione sembrava rincorrerlo ciclicamente anche in questa era…Sì, ma Hades ora non aveva una reincarnazione, egli era davvero la divinità, dentro il suo corpo divino!
Jamir (Mur)

Mur aveva finalmente trovato la forza di allontanarsi dal Grande Tempio.
Mai più di quei tempi la sofferenza si era fatta strada in lui e il fratello Kiki era al suo fianco, esente anch’ esso, per il momento, dai suoi compiti di guaritore di Asclepio e con la stessa tristezza nel cuore.Aiolos, in qualità di Grande Sacerdote, non aveva avuto nulla da dire e anzi gli aveva consigliato di fare tutto il possibile perché entrambi trovassero la pace interiore che neppure il Dio stesso della Medicina avrebbe potuto ridar loro.
Loro erano gli ultimi discendenti del leggendario popolo di Mu ma pur appartenendovi, vi si erano per forza di cose discostati a tal punto da non poter affermare se di lì a poco avrebbero dovuto affrontare le stesse loro genti o qualcosa comunque a esse indissolubilmente legato.
Atlanatide e Mu, o Lemuria che dir si voglia, erano dunque la stessa cosa?
Sarebbero in ogni caso rimasti soli…, unici di quella stirpe a seguire una divinità, unici di quella stirpe a esistere ancora, e ciò se la Nera Signora non li avesse raggiunti prima…Leggendaria o meno che fosse la posizione nel Pacifico del continente perduto di Mu, non si poteva pensare di percorrere l’ intero oceano alla ricerca di una porzione di terraferma tanto vasta da unire quasi l’ Asia, all’ Australia, all’ America che però non era ora visibile a occhio nudo..., quindi ai due non restava che risolvere il mistero delle loro origini nel Jamir, da cui in fin dei conti la loro vita aveva avuto origine e che in qualche modo doveva essere necessariamente collegato al mitico continente perduto.Non erano entrambi ancora giunti alla perigliosa striscia di terra che conduceva all’ abitazione di Mur che si accorsero di qualcosa che non andava in quei luoghi…Le armature nel precipizio…, ogni singola armatura o pezzo di essa era svanita nel nulla, e con loro la memoria del loro essere!Sion non aveva mai concesso a Mur di scendere ad ascoltare le storie che quelle armature conducevano con loro, ma soprattutto in quel momento non fu impossibile ipotizzare che si potesse trattare almeno di alcune delle costellazioni scomparse!
Perchè non celebrare la memoria di coloro che le avevano indossate, cosa vi era da nascondere nelle loro gesta?
Ci fu solo la percezione di un varco dimensionale di teletrasporto prima che alle spalle dei due guerrieri si materializzassero tre uomini dalle misteriose armature che neppure Mur riuscì a riconoscere.
Una quarta presenza apparve poco dopo, non avvertita, sullo stretto ponte.
Il primo dei tre indossava un armatura color rosso vivo sulla quale sporgevano rilievi simili a granchi grossi come un pugno. Gli schinieri e gli spallacci erano formati da placche triangolari sovrapposte da cui sporgevano un paio di sottili appendici simili a zampe. L’ elmo si limitava a una sorta di calotta da cui discendevano due filamenti che si innalzavano come antenne ma ricadevano morbidamente sulle spalle del guerriero. Particolarmente robusta appariva poi la protezione del corpo simile a carapace di crostaceo.Il secondo appariva molto femmineo nell’ aspetto, altezzoso al pari di Eris o Aphrodite ma molto più robusto e alto (circa il doppio dello stesso Mur!). L’ armatura era semplice e ricordava quella di un guerriero greco. Appariva però divisa in due per l’ altezza come se fosse per metà di donna (con tanto di protezione per il seno sinistro) e metà di uomo. Fu quest’ ultima parte a colpire maggiormente Mur per la sua fattura mirabile, simile a meravigliose squame di pesce e per la presenza su di essa di numerose propaggini simili a piccoli bottoni. L’ elmo con tanto di pennacchio riportava anch’esso al passato se non fosse per una sorta di paraocchi in materiale trasparente che scendeva esattamente sull’ occhio destro. In mano reggeva una lancia della sua stessa altezza fatta interamente d' oro.Il terzo aveva un’ armatura molto semplice dotata di anonimi schinieri e bracciali con una protezione per il corpo limitata a un giustacuore. Un lungo nastro di tessuto pendeva arrotolato sul suo braccio sinistro.Colui che stava sul ponte, o meglio colei, sembrava l’ immagine speculare del precedente, indistinguibile da costui se non fosse stato per il prorompente seno, nonostante la minuta corporatura, e per il fatto che portasse giustacuore e nastro sul lato destro. Passi per il secondo…, ma che senso aveva proteggere un organo vitale là dove esso non poteva essere?Fu il gigante a rivolgere la parola a Kiki e Mur.
“Sapevamo che prima o poi sareste giunti…! Voi sarete i primi a morire come monito per coloro che ancora dubitano! Non vi attaccheremo insieme, vogliamo dimostrarvi la futilità della vostra esistenza! Scegliete e morite!”
Egli non parve essere scelta possibile e furono gli altri tre a presentarsi con i soli ‘nomi di battaglia’.“Cancer Minor!”
“Linum Austrinum!”
“Linum Boreum!” Asgard. Palazzo dei Polaris (Sid)

L’ unico ordine in cui tutti sapevano cosa stesse per succedere, era quello di Odino!Sarebbe stato troppo complicato celare a tutti loro una riunione segreta tenuta nelle loro terre!
Più o meno in realtà…Sigfried mancava ormai da circa un mese e in sua assenza il più alto rango militare spettava ad Hagen.Sid era già al corrente della cosa e pensò che se fosse stato vivo Bud, probabilmente quel titolo sarebbe stato suo di diritto, ma non era lì per fare questioni...
Egli, contro ogni aspettativa, era misteriosamente ricomparso cercando di barcamenarsi nei troppi eventi avvenuti in sua assenza.
Purgatorio…, Gigantomachia…, Paradiso…, Xvarenah…Le informazioni per andare a pari con la conoscenza di tutti i suoi compagni erano sin troppe da poter riuscire a fermarle tutte impresse nella propria mente e sinceramente la morte del fratello occupava ancora gran parte della sua.Sid arrivò dunque a incontrare Hagen per le formalità di rito a cui non poteva sottrarsi.
Sarebbe stato lui a garantire del suo ritorno e a consentirgli di entrare nella Sala del trono per accettare la decisione di Hilda.
Sì, il suo ritorno era comunque vincolato alle parole della donna per cui un tempo sia lui che il fratello avevano combattuto, la donna per cui Bud era già morto, un destino a cui neppure gli dei tutti avevano saputo sottrarlo...
“Non vorrei farlo Sid, ma devi capire…” lo distrasse il god warrior di Sleipnir, senza però guardarlo negli occhi.La strada non era molta dall' ingresso del castello, ove Sid scrutò le nuovi porzioni delle mura, ricostruite dopo che le vecchie erano state abbattute dal misterioso precedente attacco.
I due god warrior si inginocchiarono con deferenza di fronte alla celebrante di Odino e alla sorella con l’ infante, figlio di lei e Hyoga, tra le braccia.Hilda manteneva la sua aria solenne, quasi austera.
“Dove sei stato finora e perché compari solo in questi tetri tempi?” Asgard. Foresta di Ametista (Mime)

Mime stava proseguendo l’ ingrato compito di seguire le mosse di Alberich.Troppo pesante era il passato di quel guerriero e gli ultimi accadimenti non pesavano certo a suo favore.
Egli era l' unico tra i god warrior ad essere stato attaccato direttamente e, nonostante l’ evidente inferiorità dei suoi nemici aveva fatto tabula rasa non riuscendo a catturarne neppure uno vivo all' interno della sua ametista.Il god warrior di Harpfe era certo che non avrebbe potuto celare la sua presenza ancora a lungo e in realtà Alberich la aveva avvertita già da tempo.
"Non sarebbe più facile se tu venissi allo scoperto e osservassi tutto più chiaramente da vicino?"
Mime si accorse che il compagno stava giocherellando con una strana sfera più grossa della sua mano, sicuramente non opera di alcun artigiano di quelle terre.
Non sapendo che dire, il musico tentò di giustificare il suo essere in quei luoghi adducendo come scusa i recenti avvenimenti al castello.
"Dovremmo andare lì a votare per il ritorno di Sid, qualora Hilda non lo accetti!" si giustificò Mime.
Alberich lo guardò socchiudendo gli occhi e ripiegando appena la testa.
"Reputo che la celebrante di Odino o la sorella, moglie di un guerriero di Athena, sappiano esattamente cosa fare!" disse con tono di sbeffeggio rivolto alle due.
Mime comprese perchè per quella missione era stato scelto lui e nessun altro god warrior..., chiunque altro lo avrebbe probabilmente attaccato in quel preciso momento!
Il musico tentò di cambiare discorso, ma fu Alberich a prevenirne l' ardire lanciandogli la strana sfera.
Mime l' afferrò stupito e prese a osservarla minuziosamente non notando su di essa altro che un piccolo foro.
Alberich prese inaspettatamente ad ampliare il proprio cosmo,
"Punta quel foro verso di me e osserva!" grugnì al compagno.
Mime ubbidì e dal nulla di materializzò davanti alla sfera sorretta dalla sua mano una copia identica in tutto e per tutto di Alberich.
Un minimo di cultura tecnologica era giunta anche ad Asgard e Mime allungò la mano verso la figura comparsa convinto che l' avrebbe attraversata..., ma così non fu!
Quello non era un ologramma!
Alberich sorrise alla sua ingenuità: "In qualche modo quell' affare solidifica l' aria a nostra immagine e somiglianza!"
Ma non solo..., pensò il god warrior di Harpfe.
Ne replicava il cosmo!
"Ora copri con un dito il foro!" ordinò Alberich.
La figura scomparve per più non fare ritorno.

Avalon. Campo di addestramento (Edward e Khaled)

Morrigan si era presa carico di addestrare coloro che si erano rivelati essere le chiavi dei vari piani di esistenza, così come aveva accennato di fare in passato con Aioria ai tempi della guerra contro l' Olimpo per poi desistere subito dopo.
L' impressione che tutti avevano è che però ora avesse fretta di fare le cose per bene anche se non aveva accettato di dare spiegazioni ulteriori e si era limitata, sinora ad un allenamento del tutto atipico.
Dall' inizio di dicembre tutti loro avevano dovuto combattere come normali uomini, privi di cosmo e di ogni potere che derivasse dall' essere sacri guerrieri ed era stato vietato loro di portare le armature.
E non bastava..., spesso combattevano anche di notte, nei sogni sorretti da Willie e Hypnos in compagnia di Ikelos, Oneiros, Phantasos e Morpheus
La dea stessa era andata quasi alle mani col marine di Scylla quando a quest' ultimo era stata negata la possibilità di tornare a vedere il figlio almeno una volta nel corso di un addestramento che pareva senza senso, ma ci aveva pensato Willie a far ritrovare lui e Pitia con l' infante in Oniria al di là o meno della raccomandazione da parte della dea di non aprire alcun varco nelle dimensioni di appartenenza.
La situazione era comunque ancora molto tesa, non solo fra i due citati, perchè tutti si sentivano all' interno di un tunnel da cui non si vedeva nè entrata nè uscita e non centrava nulla col fatto che anche in quella notte fossero in Oniria.
Fu proprio in quella notte di inizio d' anno che almeno l' impostazione dell' addestramento parve cambiare.
"Conoscete tutti il pericolo insito nell' apertura in uno qualunque dei sensi della dimensione di cui siete chiavi? Ebbene, concentratevi su esso! Il primo che dovesse usare il cosmo giuro che lo seppellisco sino alla testa nelle paludi! E non ve le consiglio in questo periodo dell' anno!" urlò letteralmente la dea celtica.
"Willie! Hypnos proverà ad aprire il portale per spedirci tutti fuori di qui, tu devi impedirlo concentrandoti su ciò che vuoi evitare succeda! E lo stesso deve essere per tutti voi altri!"
"Io! Io farò lo stesso con te, ma cercherò di aprirlo da questa parte per giungere all' Olimpo!"
"Khaled! Gyobu proverà a forzare il portale in te! Temi ciò che si può scatenare!"
"Aioria! Tu cerca la stessa entità che incombeva su di te ai tempi della scalata dell' Olimpo e invitala 'gentilmente' tra noi! Non sottovalutarla però!"
"Sigfried! Apri un varco che noi si possa percorrere per giungere direttamente nella gigantesca rosa in cui avete combattuto le ultime battaglie nel Paradiso! Ma temi la vendetta divina!"
"Edward! Qualcuno proverà a giungere in questo tempo! Evita che accada e preoccupati solo delle conseguenze!"
Tutti la guardavano perplessi.
"Non avete capito nulla? Ebbene, non mi interessa! Si comincia!"
Ognuno avvertì l' incombere di potenti e ancestrali minacce su tutti loro.
 
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