God_Seiya_Wars

PRESENTAZIONE GSW4, Solo mail del master

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Marino di Scylla
view post Posted on 16/10/2011, 19:54 by: Marino di Scylla
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CAPITOLO V - Molte finestre su un unico mondo

Atene, Domenica 2 Gennaio 1994 ore 6.00
Durata mail del master: 30 minuti

Jamir (Mur)

Prima ancora che il corpo del gold saint di Aries svanisse, esso venne avvolto dai colpi uniti dei suoi avversari e lanciato contro una vicina roccia, esplose contro di essa.
La potenza unita di Linum Boreum e Linum Australis era andata ben oltre la sua e se era ancora vivo lo doveva unicamente alle sue vestigia.
Ora però il pettorale era profondamente danneggiato e dal suo interno sottili rivoli di sangue avevano cominciato a defluire.
Se il nastro dell' uomo serviva in qualche modo ad 'ancorare' il suo avversario a un altro oggetto, le perle della collana 'evocata' dalla donna godevano di proprietà esplosive!
Mur emerse dal cumulo di rocce in cui era stato conficcato osservando i suoi avversari.
La donna era riversa esanime al suolo mentre l' uomo appariva affaticato come se fosse stato in grado di ricorrere a un potere simile a quello del settimo senso con notevole dispendio di energie.
Miglior sorte parve avere lo scontro che coinvolgeva Saga.
Il colpo di Cancer Minor non si era rivelato altro che un inganno mentale. L' armatura comparsa alle spalle del guerriero di Athena non era in realtà che un' illusione ed era sempre rimasta sul suo padrone che aveva invece lanciato come lame i granchi presenti su di essa in maniera analoga ai dischi del silver saint di Auriga.
Ma la sorte aveva voluto che tale colpo fosse stato rivolto contro uno dei cavalieri più avvezzi nel controllo psichico, risultando del tutto inefficace e ora il cavaliere atlantideo giaceva in una pozza del suo stesso sangue a causa dell' IMPLOSIONE GALATTICA del gold saint.
La decisione di Saga era proverbiale e senza nulla più che uno sguardo rivolto al compagno custode della Prima Casa, prese a minacciare direttamente Ceneus.
"Siete interessanti, guerrieri, indubbiamente interessanti... Va bene, giocherò anche io con voi!" disse il gigantesco guerriero ampliando a dismisura il suo cosmo, ben oltre la capacità dei suoi sottoposti.
Kiki era ancora 'ancorato' al suo gigantesco corpo e Mur temette per il fratello perchè Saga non era tipo da riguardarsi per evitare di colpirlo..., perlomeno non lo sarebbe stato un tempo!
Approfittando della sua distrazione, Linum Austrinum scattò in avanti lanciando ancora i proiettili acquatici del PISCIS AUTRINUM che avrebbero presto colpito Mur.


Blue Grado (Alasdair, Alixia e Kagaho)

Non era molto distante da Asgard il posto in cui una volta sorgeva Blue Grado..., in fin dei conti la seconda era poi confluita nella prima!
Nella sua maniacale preparazione alla sacra guerra contro Hades, Sion aveva sempre caricato i saint di nozioni e nozioni su ciò che avrebbero dovuto aspettarsi e anche se Alixia non lo aveva conosciuto se non di vista durante la scalata del Purgatorio, aveva ricevuto una buona dose dei suoi lasciti per vie più o meno traverse.
Con un fugace sguardo verso il marito, non esente da una piccola scintilla di tristezza, Alixia cercò di ricordare almeno qualcosa che riguardasse il ricordo di quella gelida terra verso cui erano diretti.
In qualche modo ricordava l' esistenza della biblioteca del sapere universale, Cronaca dell' Akasha, o come diavolo si volesse chiamare ora, forse distrutta dal sacrificio dell' allora gold saint di Aquarius nel tentativo di evitare il completo risveglio del Poseidone di quella epoca.
Che fosse o meno invidia per qualcosa che non era direttamente propria, per le voci che circolavano al Grande Tempio, quell' enorme raccolta di sapere non era stata altro che una sorta di corridoio, appunto, al regno del Dio dei Mari ma non le era chiaro come a quei tempi la cosa coincidesse con Atlantide...

Ma ciò che le dava ancor più dubbio, risiedeva ancora più nel passato...
Come era possibile che il Dio dei Mari e di tutte le acque fosse stato sigillato grazie al suo stesso elemento? Come avevano potuto dei ghiacci bloccarlo per secoli, seppur rinforzati dai sigilli di Athena?
Perplessa la silver saint guardò coloro che l' accompagnavano.
Per ora vi erano con loro anche Thor di Miogaror e Hagen di Sleipnir, ma loro non avrebbero proseguito sino ad Atlantide ed insieme ad Alasdair e allo spectre di Bennu si erano uniti solo Hyoga e il messenger Tim.
Sarebbero bastati loro cinque a fronteggiare l' ignoto?
Giunti alla loro meta, non trovarono nulla di quello che si aspettavano.
Un semplice varco dimensionale in mezzo ad una landa ghiacciata di cui non era possibile neppure identificare gli edifici irradiava tutto intorno il suo potere di impulso di fase.
Non vi era insomma alcun ingresso per mitologiche o reali biblioteche, ma solo un passaggio per l' ignoto!

Giza (Edward, Khaled)

Il gruppo più numeroso tra coloro che avevano partecipato all' assemblea fu indubbiamente quello che, contenendo tutte le chiavi, era stato obbligatoriamente formato da Morrigan e aveva scelto Giza come destinazione accettando con passività la scelta di Khaled ed Edward.
L' ora permetteva di muoversi non visti in quella meta turistica con relativa facilità, ma non era escluso ci fosse lo zampino anche della dea nella totale assenza di anima viva, di ogni genere e specie, tra quei monumenti millenari.
Non fu particolarmente problematico, per tutti i presenti, avvertire la presenza di due varchi dimensionali, uno sul corpo della Sfinge e l' altro all' interno della piramide di Chefren.
I sei guerrieri fissarono la dea come ad avere una risposta sulla scelta fra le due possibili entrate, ma Morrigan fece spallucce indicando semplicemente la Sfinge.
"L' altra è troppo complicata da raggiungere!" disse lei in tutta semplicità come se fosse distratta da una troppo palese presenza di quel pertugio verso la destinazione prefissata.
In effetti gran parte dei presenti aveva l' impressione di un chiaro invito...
"Qualcuno verrà inviato a presidiare questo ingresso, ma non è da escludersi che si richiuda alle vostre spalle non appena sarete al di là di esso!" concluse in fretta la dea intimando loro di sbrigarsi.
Uno alla volta i sacri guerrieri si diressero senza indugio nel varco dimensionale.

Atlantico del Nord (Giulio e Lucifer)

Shaka, Kazuo e Jubee si erano uniti all' idea di Giulio e Lucifer, ma bizzarramente nessun marine era al loro fianco...
Poseidone accompagnò tutti loro nella parte del suo regno che si trovava esattamente sotto il centro del Triangolo delle Bermuda senza dar a vedere se si curasse della particolare costituzione del loro gruppo.
Il dio sembrò in effetti perso in chissà quali pensieri inerenti la volta marina sulle loro teste.
"Ora effettivamente è stato aperto un varco dimensionale in quella zona! Eppure prima non era presente..., ne sono certo!"
Atlantide stava attendendo tutti loro?
In effetti era sempre più chiaro come fosse così...
"Aprirò una gigantesca bolla d' aria in grado di contenere tutti voi e vi condurrò attraverso le acque sino al portale ma il problema è un altro..."
Poseidone tornò a concentrarsi su tutti loro.
"... è altamente possibile che il portale si apra, in Atlantide, su un ambiente simile a questo, quindi dominato dalle acque e magari, come quel dannato portale, a centinaia di metri sotto il livello delle acque! Uno dei miei guerrieri potrebbe muoversi e respirare normalmente a quelle profondità, ma dubito per voi sia lo stesso! Non so come possiate comportarvi in una battaglia sottomarina..., ma se accettate un consiglio, cercate di riguadagnare il prima possibile la terraferma!"
Non fu chiaro cosa, in quelle parole, potesse colpire guerrieri su cui il timore non poteva attecchire, ma indubbiamente le perplessità del dio furono giustificate...
Il mare dell' Abred non fu ostile nel loro confronti e permise sotto il comando del suo Signore il passaggio sino all' altra dimensione...

Isola della Regina Nera (Neferata e Whimber)

Se all' inizio, dei tre 'neo giganti' era parso solo Myu dell' idea di prepararsi a una nuova guerra sacra, alla fine anche Aiacos e Drow dovettero cedere di fronte alle ambizioni del compagno e il suo malizioso sorriso.
Neferata e Whimber erano evidentemente scocciati della cosa ma non più di quando si ritrovarono davanti loro, sull' isola loro destinazione, anche Ikki e Shun, 'novelli' delfini di Hades!
Nervosi i due si guardarono intorno alla ricerca di un indizio che li levasse in fretta da quella fastidiosa sensazione di attesa, in compagnia di guerrieri non desiderati, ma nulla pareva attirare la loro attenzione in quel luogo tanto ameno.
Fu il bronze saint di Phoenix a smuovere le cose quando disse di aver avvertito chiaramente dove si trovasse l' ingresso per Atlantide.
I sette guerrieri si inoltrarono in una grotta, o meglio cunicolo, che sembrava sempre più portare direttamente all' interno del cono vulcanico, 'attrazione' principale di quel luogo.
Dopo diverse centinaia di metri in cui tutti, tranne Ikki, sembravano aver perso l' orientamento, si trovarono davanti a un' apertura nel fianco stesso della strada che stavano percorrendo.
Non vi era nulla di naturale in quel nuovo passaggio, che sembrava essere ricoperto addirittura di mattoni di pietra lavica al suo interno.
Era quella la sede dei cosiddetti armaioli oscuri collegati più o meno strettamente all' ordine di Athena?
I sacri guerrieri si ritrovarono in una sorta di fucina dimenticata, dove tutto sembrava vecchio di secoli, se non di millenni, tutto tranne i fuochi dei bracieri che rilucevano ancora come fossero stati appena accesi.
A stridere con tutto ciò che stavano osservando, vi era la metà di una parete di quell' ambiente che appariva essere costituita da uno specchio decorato da cui si irradiava chiaramente un potere di natura dimensionale.
Precipitosamente Neferata vi ci si buttò dentro seguita a ruota dal marito, inutile starsene lì a riflettere!

Atlantide. Area continentale desertica (Edward e Khaled)

Per qualche attimo i sei ebbero l' impressione di non essersi neppure mossi, trovandosi ora in un' area prettamente desertica, del tutto identica a quella da cui erano partiti, se non fosse per la totale assenza delle costruzioni simbolo dell' Egitto stesso viste appena prima!
Non era facile orientarsi in quel mare di sabbia anche se parve loro di vedere delle lontanissime catene montuose a est e ovest.
Per ora il varco dimensionale era ancora ben visibile dietro di loro ma non diedero che una sbrigativa occhiata, decisi piuttosto a muoversi verso una meta che divenisse presto precisa.
Si aprirono più o meno di 360°, lasciando il portale al centro dell' improvvisato cerchio e cercando di scorgere un minimo indizio sulla strada da percorrere.
Fu Io a notare qualcosa per primo, puntando con lo sguardo lievemente a nord-est.
"Non siamo più soli..." disse il marine di Scylla.
Non era facile distinguere qualcosa visto che il sole cominciava a bersagliare i loro occhi basso sull' orizzonte, ma a tutti parve di discernere due figure al di sopra di un alta duna, che scomparvero subito dopo.
Aioria fece per lanciarsi al loro inseguimento, ma Sigfried lo frenò.
"Vedette!" disse in tutta semplicità il god warrior.
Non poteva in effetti essere altrimenti...
In breve le dune davanti a loro si riempirono di corpi in assetto da battaglia.
Ammesso che centrassero in qualche modo con il mondo arabo di inizio secondo millennio, ne ricordavano indubbiamente le fattezze e i costumi.
Sei avevano il volto coperto da una sorta di velo di maglia di ferro e un grosso pennacchio di piume di struzzo sull' elmo. Portavano una scimitarra alla cintura e una grossa sacca sul dorso.
Una decina erano a dorso di cavalli e ricoperti da armature a placche. Uno scudo appeso alle spalle e una spada lunga al fianco, in mano reggevano lance molto lunghe.
Cinque erano praticamente a torso nudo, con soltanto delle cinghie sul torace per tenere le due scimitarre che avevano subito estratto reggendone una per mano.
Venti apparivano normali arcieri arabi.
Ma furono quattro le figure che più colpirono i sacri guerrieri.
Uno era indubbiamente una sorta di condottiero di quell' esercito, talmente opulento da faticare a stare in piedi in mezzo a quelle sabbie.
Ai suoi fianchi due giganteschi uomini dal fisico scolpito, che rappresentavano indubbiamente una sorta di guardia personale. Ma ciò che appariva più strano era il colore dei corpi dei due. Bluastro il primo, grigio scuro e ricoperto da innumerevoli gioielli il secondo. Khaled fu particolarmente colpito dalla loro essenza, come se in qualche modo fossero entrambi ricollegabili all' Arduin!
Il quarto indossava chiaramente una delle armature riferite alle costellazioni comparse, Camelus probabilmente...
L' armatura era giallastra e piuttosto coprente, tranne all' addome dove si limitava a una protezione per i genitali e sulle braccia, del tutto nude sino ai polsi dove iniziavano invece efficaci ricoperture per le mani. L' elmo aveva la chiara somiglianza con il muso della 'nave del deserto' e gli spallacci erano piuttosto esagerati, rappresentando, in forma di totem, probabilmente le due gobbe dell' animale.
Dopo attimi di interminabile silenzio a un gesto del grasso condottiero, i cavalieri e gli uomini armati di due scimitarre si slanciarono contro i sacri guerrieri urlando come forsennati.

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Il gruppo partito da Blue Grado si ritrovò su una sorta di pianoro innevato a metà circa di un' alta montagna.
La visibilità non era un gran che e solo a ovest i presenti parevano scorgere qualcosa che non fosse ricoperto di neve.
Da quel che potevano distinguere non era comunque nulla di piacevole e il grigiore e la poca vegetazione sembrava limitarsi a un profondo crepaccio che per quanto li riguardava poteva pure condurre all' Inferno se mai lì ce ne fosse stato uno, tale era la sua profondità e vastità.
Furono gli occhi d' arciere di Alixia a cogliere però un camminamento in quella desolazione rocciosa, percorso che non era certo però, per loro obbligatorio.
Un urlo agghiacciante, forse due, e improvvisamente si scatenò l' inferno sopra di loro sottoforma di valanga e non solo...
"Non è possibile..." disse Hyoga quasi sussurrando, come se si potesse scatenare di peggio.
Tutti lo guardarono perplessi preparandosi all' imminenza della catastrofe che incombeva su di loro.
"Non li avete visti?" tentò di dire il gold saint di Aquarius predisponendosi alla difesa.
Per quanto riuscirono a distinguere attraverso la polvere ghiacciata che il crostone sollevava nel suo incedere precipitandosi su di loro, parve infatti di distinguere due gigantesche figure.
"Giganti dei ghiacci norreni, presumo..." disse Hyoga 'accendendo' il suo cosmo.

Atlantide. Fortezza dei confini (Neferata e Whimber)

La spectre di Lamia ebbe, come prima giunta, appena il tempo di notare qualcuno muoversi nelle ombre generate da alcuni bracieri per poi ricorrere a qualcosa di identificabile come teletrasporto.
La stanza in cui man mano stavano giungendo anche i compagni non differiva molto da quella ritrovata all' interno dell' Isola della Regina Nera se non per le dimensioni...
Nessuno, neppure di coloro che erano giunti lì dopo di lei, aveva mai visto una fucina tanto grande e dubitavano addirittura godesse di un tale sfarzo lo stesso Efesto!.
I muri apparivano tutti costituiti da giganteschi mattoni di roccia vulcanica, ciascuno in grado perfettamente di contenere uno di loro per tutta la lunghezza, e il soffitto pendeva sulla loro teste a non meno di una ventina di metri!
Improvvisamente si avvertì un gran caos nella vicina stanza.
Ma anche il chiamare 'stanza' l' ambiente successivo era solo un eufemismo...
Seppur si trattasse di uno spazio racchiuso da quattro mura, era tanto grosso da paragonarsi a una grossa piazza e al suo interno si stava infatti schierando in tutta comodità un intero piccolo esercito!
Vi erano tre strani esseri meccanici alti circa tre metri che avanzavano barcollando al centro dello schieramento. Sembravano essere fatti di ossidiana, pietra lavica e ferro, ma energie spirituali lanciavano spettrali lingue nerastre dai loro occhi e da ogni possibile pertugio della loro struttura.
Sul loro fianco sinistro si erano schierati una ventina di nani interamente ricoperti da pesanti armature e maschere metalliche tanto lunghe da costituire, per la scarsa altezza di coloro che le indossavano, quasi un ulteriore protezione per l' intero corpo.
Erano sì nani ma ben diversi da quelli che i folclori parevano ricordare..., molto scuri di carnagione e con canini troppo sviluppati da poter restare rinchiusi nelle loro bocche.
No, non avevano nulla a che fare coi vampiri..., intuirono rapidamente le menti di Whimber e Neferata.
In mano questi guerrieri reggevano bizzarre asce multi-dentate una specie di stendardo o totem con le insegne di un toro.
Alla loro sinistra altrettanti nani armati di strani strumenti simili a fucili ma con tre strane appendici a forma di freccia sulle loro canne, quelli che avevano incontrato Cooney e Llamir, ma nessuno di loro era stato messo al corrente della cosa...
Sul fianco destro una formazione di venti esseri simili a centauri ma con la metà superiore appartenente a quella strana razza di nani. Sia la metà equina che quella nanesca erano ricoperte da pesanti protezioni metalliche. In testa portavano strani elmi più simili a cappelli a cilindro che a protezioni vere e proprie. La barba era raggruppata in lunghe trecce con attaccati piccoli teschi a ognuna di esse.
In fianco a questi ultimi, venti guerrieri naneschi armati di abnormi asce di struttura più consona rispetto alle precedenti.
Dietro a queste prima fila, si intravedevano tre nani armati di grossi martelli emananti una strana energia nerastra di chiara natura spirituale e un quarto in possesso di uno scettro abnorme, simile a un totem.
Ma le bizzarrie non erano finite, ed ecco a comparire alla fine di quella masnada un essere mostruoso simile a una chimera ma al contempo enormemente diverso.
Nonostante fosse in apparenza un quadrupede, si innalzava sulle sole zampe posteriori, di chiara origine bovina così come le corna che portava su un muso non identificabile con nulla di terreno. Sembrava viso quasi umano se non fosse per una sorta di peluria, o meglio criniera che lo circondava troppo ispida per essere paragonata a quella di un leone e per la mascella e le due mandibole deformi e provviste di aguzzi denti che spuntavano verso l' esterno. Le zampe anteriori apparivano adatte per camminarci sopra ma riuscivano anche ad aprirsi come se fossero provviste di dita artigliate. L' essere possedeva infine ali simili a quelle di un pipistrello ma larghe almeno 4 metri l' una e una coda che terminava con un' appendice simile alla palla di una mazza chiodata ma costituita interamente di osso o qualcosa comunque di origine organica. La creatura era alta almeno 8 metri!
I presenti, non avevano assistito alla riunione di Asgard, ma avevano capito il senso di molte delle divine perplessità confessate lì più dei presenti...
Sarebbe bastato il loro numero a sistemare tutti quei nemici?

Atlantide. Mare esterno (Giulio e Lucifer)

Nonostante fossero guerrieri avvezzi alle più dure difficoltà, i sacri guerrieri effettivamente si ritrovarono non certo nella più piacevole delle situazioni.
I timori di Poseidone si erano rivelati fondati e i cinque si ritrovarono coi polmoni in fiamme improvvisamente immersi a una non ben identificabile profondità marina.
Jubee dimostrò un' incredibile agilità in mare, forse anche al di là della sua mostruosa velocità che aveva mostrato nel Regno Sommerso, nonostante fosse privo di tutti i quattro arti e si spostasse in maniera anomala, simile a un agile serpente e paragonabile a quella di ben pochi guerrieri.
Il guerriero di Daikokuten arrivò per primo alla superficie, scoprendo nel risalire, una sorta di grande secca che faceva da barriera naturale alla fortezza che si innalzava al di là di un braccio di mare di un paio di chilometri e di un enorme porto.
Shaka giunse per secondo e Kazuo per terzo.
I tre attesero per qualche secondo ma poi dovettero ammettere che il ritardo dei loro compagni era anomalo.
Qualcosa aveva afferrato saldamente le gambe di Lucifer e Giulio a circa metà della loro risalita e ora non solo stava impedendo loro di raggiungere la superficie, ma stava anche trascinandoli verso il basso!
I due riuscirono a girarsi per vedere cosa minacciasse entrambi e videro due giganteschi tentacoli, ormai saldamente avvolti loro, appartenenti a una gigantesca piovra lunga almeno una ventina di metri!
 
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75 replies since 18/9/2011, 15:41   1041 views
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