God_Seiya_Wars

PRESENTAZIONE GSW4, Solo mail del master

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Marino di Scylla
view post Posted on 23/10/2011, 18:06 by: Marino di Scylla
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CAPITOLO V - SEMPLICE UOMO MA IMMORTALE

Atene, 1-3 Gennaio 1994 orari vari
Durata mail del master: 30 minuti

Jamir (Mur)

L' impeto con cui agì il gold saint di Aries stupì lo stesso Saga.
Un semplice sorriso che appariva di circostanza e poche parole che non diedero piacere alcuno al custode della Prima Casa.
"Ben fatto..."
Mur aveva letteralmente devastato il corpo dei due guerrieri che avevano osato affrontarlo e nell' avvicinarsi al compagno quasi non si avvide che Ceneus sembrava, per qualche strano motivo, non essere in grado di controllare il proprio cosmo!
Se appena prima di dare il colpo di grazia ai due Lineum, Mur era certo di aver avvertito un cosmo molto potente provenire da costui, ora esso sembrava essere sul punto di spegnersi come vacillante fiammella di fronte all' avvicinarsi di un potente vento.
Saga sorrise, intuendo probabilmente la verità e il gold saint di Aries iniziò pian piano a intravederla.
"Stolto!" disse il gold saint di Gemini rivolto al comune nemico. "Non è difficile sconfiggere un guaritore..., ma chiunque ci provi, non uscirà mai illeso in un combattimento contro di lui!".
Improvvisamente Kiki si teletrasportò a fianco dei due guerrieri dall' armatura dorata tremendamente affaticato.
"Maledetto!" ruggì Ceneus prima di accorgersi dell' incombente colpo di Saga.
"GALAXIAN EXPLOSION!"
Il colpo frantumò il pettorale e il corpo del gigantesco guerriero, già evidentemente indebolito, abbattendolo al suolo.
"Ho riversato su di lui i miei poteri curativi..., ma ribaltandoli!" disse in tutta semplicità il guerriero di Asclepio. "E tutto celando il mio cosmo!"
Neppure Mur comprese come Kiki avesse potuto imparare tanto dall' ultima volta che l' aveva avuto come combattente al suo fianco, ma fu indubbiamente felice della cosa.
Saga fece solo pochi passi verso il mostruoso avversario, quando saltò indietro evitando per un pelo un inatteso contrattacco!
Non poteva essere...
Nessuno avrebbe mai potuto resistere al colpo che lui stesso gli aveva rivolto poco prima!
Inoltre Mur si accorse che anche l' armatura del guerriero sembrava godere di proprietà autorigenerative e stava autonomamente riacquistando l' aspetto perduto.
Con inaspettata velocità Ceneus si rialzò ancora in piedi richiamando a sè la propria arma, caduta poco distante, con un potente potere telecinetico.
"Stolti! Sì, sono umano, eppur immortale! Non avete speranza contro di me!"
"LANCIA DIVINA!" urlò il guerriero saltando diversi metri verso l' alto, con la probabile intenzione di abbattere la lancia sul suolo.

Atlantide. Area continentale desertica (Edward e Khaled)

Gli altri sacri guerrieri avevano approfittato dei vasti attacchi di Khaled ed Edward per slanciarsi in avanti spegnendo sul nascere l' avanzata nemica.
Tutto troppo facile..., se non si fosse trattato di immagini illusorie che svanirono dopo diverso tempo, talmente tanto da apparire impensabile anche per quelli che avrebbero potuto essere i pensieri psichici di un abile guerriero!
Fatto sta che i corpi esanimi erano scomparsi e i due schieramenti attaccanti erano ricomparsi nell' esatta posizione da cui erano parsi partire!
La situazione si mise subito al peggio...
Ora gli arcieri scagliarono i loro dardi sui sacri guerrieri che erano avanzati mentre gli stessi due gruppi di cavalieri e dibbukim, così parve di ricordare Khaled dalla leggende del suo paese d' origine, vedendo in essi i corrispondenti dei berserker nordici parvero insidiarli ancora una volta direttamente.
Momentaneamente in procinto di adottare una migliore strategia, il tritone di Rubrum Mare e il marine di Seadragon si accorsero di piccoli particolari che erano sfuggiti a tutti gli altri.
Dietro a Sigfried sembrava esserci sepolto qualcosa nella sabbia, reso evidente dall' acqua generata, pur con difficoltà, da Khaled.
Una forma solo molto vagamente umana...
Il tritone era in procinto di avvertire il compagno quando sulla sua destra, al di là di un' altra duna, comparve un altro schieramento di una decina di guerrieri a dorso di cammelli.
Era praticamente impossibile allestire in così breve tempo una strategia comune, eppure dovevano riuscirci in qualche modo, ammesso, naturalmente, che tra tutto ciò che stavano osservando ci fosse qualcosa di vero!


Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Alasdair e Alixia dovettero desistere dai loro intenti e, come i compagni, pensare alla valanga che aveva davvero preso dimensioni immani.
Perlomeno, tutti insieme, non fu un problema contenere il ghiaccio evitando che si trasformasse in una trappola mortale anche per sacri guerrieri di quel calibro.
Il problema era che erano stati costretti, innalzando le difese, a racchiudersi una una sorta di cratere di cui non riuscivano a distinguere ciò che stava al di là della cresta.
In realtà non ce ne fu bisogno...
I due giganti dei ghiacci comparvero immediatamente a far capolino sui tizi intrappolati. Erano davvero enormi, alti cinque metri e pur apparendo come umani di taglia 'extralarge' avevano orecchie appuntite e due corna da ruminante che spuntavano fuori dalla loro fronte e soprattutto dai loro lunghissimi capelli, rendendo impossibile stabilire se fossero davvero loro o appartenenti a qualche altro essere sovradimensionato e semplicemente usate come trofeo. Fasce di ferro ricoprivano i bicipiti, per poi formare protezioni più efficaci su mani e avambracci. Entrambi erano muniti di giganteschi martelli dalle estremità dentate e pur non apparendo eccessivamente affaticati, dal loro fiato comparivano pesanti sbuffi vaporosi colmi di cristalli di ghiaccio.
Ma i margini del cratere si riempirono presto di nuove figure.
Quella che più attirò l' attenzione dei presenti era una sorta di sciamano interamente ricoperto di ossa e altri pezzi di animali con uno strano bastone in mano con un teschio di renna su un estremità e un grosso uncino dentellato sull' altra.
In aggiunta vi erano 25 guerrieri che fissavano con astio le loro 'prede' divisi in quattro formazioni.
5 erano arcieri e ricoperti di leggeri abiti di cuoio.
5 avevano elmi costituiti da grossi crani di capre con le corna ricurve e ''fasce addominali" con gigantesche corna di bovino che sporgevano verso l' esterno come bizzarri rostri. In mano gigantesche asce da guerra.
5 erano a torso nudo, nonostante le temperature, e avevano elmi con corna di bovino e maschere di metallo che ne celavano le fattezze. In mano un ascia e una spada ciascuno.
Infine 10 guerrieri semplicemente tali, simili a vichinghi delle epoche passate, con in mano particolari asce dalle multiple punte.
Mentre gli arcieri tesero i loro archi e i 'testa di capra' e 'testa di vitello' si slanciarono contro i sacri guerrieri, i restanti e i giganti dei ghiacci presero a far franare le già precarie pareti del cratere decisi a seppellire insieme compagni e nemici.

Atlantide. Fortezza dei confini (Neferata e Whimber)

Tutto ciò che avvenne immediatamente dopo l' azione dei due spectre fu estremamente caotico.
Shun diede apporto ai venti generati da Whimber ostacolando indubbiamente l' avanzata nemica.
Ma furono solo pochi istanti ed entrambi vennero colpiti da serpenti di energia elettrica che sembravano aver percorso gli interstizi fra le gigantesche pietre che formavano la pavimentazione.
"Machina electrica!" fece la sua presentazione un guerriero delle armature dimenticate rivolgendosi allo spectre di Bat. La sua armatura era completa e simile a quella che la fondazione Grado aveva fatto indossare ai cosiddetti cavalieri d' acciaio. Molto squadrata e abnorme per il corpo che la indossava, in tutte le giunture comparivano di tanto in tanto scintille elettriche come se fossero loro e non il cosmo la matrice che teneva unite le varie parti.
Quello che fronteggiò Shun, invece, era Battery of Volta e appariva la rappresentazione in scala del simbolo di una famosa marca francese di gomme d' automobile. La sua armatura pareva essere costituita, soprattutto su braccia e gambe, da grossi dischi, alcuni color rame e altri argento appoggiati ma al contempo sistanziati l' uno sull' altro. L' elmo era di struttura simile ma ancor più bizzarro e provvisto di propaggini che l' univano al collo come una sorta di collare ortopedico.
Gli altri raggiunsero lo schieramento avversario non appena i venti si diradarono mostrando i bersagli per i loro colpi.
I tre giganti, già nominati o meno che fossero, sembrarono essere uniti negli intenti, per almeno una volta, e minacciarono direttamente gli esseri simili a centauri falciandone diversi di loro.
Ikki minacciò da solo il reggimento di fucilieri o presunti tali e pur colpito da diversi di loro, sottoforma di getti fiammeggianti di parti metalliche, non parve aver problemi nel tenerli a bada. Diligentemente però non tutti loro avevano diretto i loro colpi al bronze saint di Phoenix in maniera tale da poterlo colpire anche ora mentre i primi ricaricavano le loro armi.
Neferata aveva già falcidiato due degli anonimi guerrieri quando vide incombere su di lei due dei grossi guerrieri meccanici.
I due rivolsero un braccio contro di lei mostrando un costrutto simile ad arma da fuoco. Se per il primo di essi la bocca era singola e grossa come quella di un cannone, quella del secondo era provvista di diversi fori con la logica associazione che potesse lanciare diversi proiettili.

Atlantide. Mare esterno (Giulio e Lucifer)

Fino a poco prima Giulio aveva impresso nella mente lo sguardo di Poseidone.
Il dio non aveva risposto alle sue parole affrettate poco prima della partenza per quei luoghi e si era limitato a un cenno di assenso.
Eppure più di mille parole era stato eloquente lo sguardo rivolto all' angelo.
Tristezza...
Una profonda tristezza...
Come se la parte che fu umana col nome di Julian Solo deprecasse ciò che attendeva loro pur ritenendolo indispensabile.
Furono quelli gli ultimi pensieri del legionario prima di affrontare una nuova e imprevista minaccia.
La sua idea parve funzionare e i due tentacoli che li tenevano saldamente vennero dilaniati permettendo loro di sottrarsi da quell' ingombrante 'abbraccio'.
La piovra non parve desistere e allungò ancora le sue restanti sei 'braccia' giusto per costituire un 'miglior bersaglio' per il guerriero di Demetra.
L' impatto con l' energia cosmica di Lucifer fu devastante per l' essere e diversi pezzi dei suoi tentacoli rimanenti iniziarono a precipitare immoti verso le profondità mentre il mare si tingeva di nero come se improvvisamente fossero scese le tenebre in quelle profondità.
I due sacri guerrieri riuscirono a riguadagnare i preziosi metri verso l' aria perduta raggiungendo i compagni sulla secca pur consci che in qualche modo il loro precedente avversario non era ancora stato del tutto sconfitto!
Infatti Giulio e Lucifer ebbero appena il tempo di accorgersi dell' emersione di tre tentacoli seguiti dal resto di almeno parte del gigantesco corpo del mollusco, prima di comprendere l' assenza di attenzione nei loro confronti da parte dei compagni.
Sul lato opposto da cui erano giunti i due, nella parte di mare che separava tutti loro dalla terraferma vera e propria e dal porto che anticipava una gigantesca fortezza appoggiata su di essa, vi erano un variopinto gruppo di esseri di chiara origine marina, come se i tempi del mito scorressero ancora in quei luoghi.
Sul pelo dell' acqua scorrevano le pinne di quattro giganteschi squali, almeno secondo le proporzioni.
Come se potessero galleggiare sulle onde come abili surfisti pur privi di tavola, 10 esseri si erano già lanciati sullo sparuto gruppo di sacri guerrieri. Cinque parevano più simili a lucertole bipedi, con creste che parevano formarsi sulla testa per scendere sino al coccige e trasformarsi in code, che a tritoni veri e propri, mentre i restanti coincidevano con le raffigurazioni delle mitiche creature umanoidi nel contempo simili a pesci.
Dalle acque stavano emergendo anche alcune figure simili a polipi ma rosa tendente al fucsia con macchie bluastre che però non erano esseri a sè stante, ma semplici teste a forma di mollusco di umanoidi la cui parte umana sottostante, di cui si intravedeva il solo busto, manteneva quella bizzarra colorazione.
E infine ecco emergere una bellissima donna dal seno scoperto e..., con la metà inferiore del corpo di indubbia origine, era quella una sirena in tutto e per tutto! La cosa bizzarra, a parte il fatto che avesse iniziato a suonare l' arpa ancor prima di essere emersa completamente dalle acque, era che pareva essere seduta su una roccia che era emersa sotto di lei!

Jamir (Sid e Mime)

I due god warrior giunsero di fronte allo stretto ponte che portava ai territori del Jamir presieduti dal gold saint di Aries.
Indubbiamente in quei luoghi si era tenuta una battaglia, molti erano i segni di un duro scontro ma solo il vento pareva loro compagno.
Eppure delle presenze divennero presto palesi.
Una la riconobbero subito, senza piacere alcuno nel farlo...
Tre sacri guerrieri si palesarono infatti nei pressi.
Alberich di Amethist e altri due che conoscevano solo per sentito dire...
Cooney di Gort, cavaliere di Lugh, e uno dei saint rinnegati dalle nere armature.
Mentre il secondo se ne stava seduto su una roccia giocherellando con una foglia d' edera, il terzo era letteralmente stravaccato su una roccia.
Fu dunque solo il loro compagno ad avvicinarsi in maniera particolare a Mime e fissandolo negli occhi chiedergli sarcasticamente: "Perchè non hai detto nulla alla celebrante di Odino dell' artefatto che hai distrutto?"
Lo stesso Sid fissò stranamente il musico di Asgard.
"Non potrebbe essere questa accusa di tradimento?" chiese ora rivolto al god warrior di Tiger.
In effetti Sid dovette ammettere che se una cosa simile fosse successa ad Alberich molti avrebbero addirittura voluto condannarlo a morte...
Cosa era successo dunque?
E perchè proprio quei tre guerrieri non certo immacolati si trovavano nel luogo di una battaglia vecchia solo di qualche giorno?

 
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