God_Seiya_Wars

PRESENTAZIONE GSW4, Solo mail del master

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Marino di Scylla
view post Posted on 28/11/2011, 18:18 by: Marino di Scylla
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CAPITOLO XI - LA VERITA' TRA LE DUNE E I GHIACCI
Atene, 3 Gennaio 1994 ore 9.00
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Fossato perimetrale (Sid, Mur e Mime)

Black Phoenix venne distratto dalla sua incomprensibile immobilità dal carro di cui quasi tutti si erano dimenticati, ma lui lo abbattè saltando semplicemente sopra di esso e rompendo i colli dei due incauti condottieri.
Solo allora egli decise di intervenire nello scontro che era rimasto a fissare sin troppo a lungo aiutando Saga e Kiki a sconfiggere i loro inutili, ma numericamente fastidiosi, avversari.
Cooney se la stava vedendo ancora coi cavalieri, ma senza eccessiva difficoltà e ormai di essi ne restavano solo quattro più intenti a combattere con le sue edere che con il guerriero stesso.
Non fu facile capire cosa provasse Alberich nel combattere quello che avrebbe dovuto essere un suo compagno di lunga data, ma non parve esitare eccessivamente, nè tentare di persuaderlo, era come se semplicemente se lo fosse aspettato...
Mime attaccò al massimo delle sue possibilità, come a voler annientare subito quello che vedeva solo come il peggiore dei nemici e, nonostante Alberich avesse tentato di intrappolarlo nell' ametista, riuscì a prevalere danneggiando seriamente la god robe di Amethist ormai inesorabilmente cinta dalle corde della sua lira
Non restava che l' ultima fatale nota...
Sid avrebbe voluto rallentare almeno il colpo di Mime, ma lo stregone pareva ancora troppo pericoloso, visto che avrebbe potuto approfittare della sua distrazione per controllare anche lui o altri sacri guerrieri ed si era dunque sentito costretto a badare prima a lui.
In effetti costui parve attendersi una reazione da parte del god warrior di Tiger e lanciò nuovamente una forma di attacco magico.
Almeno per quello che poteva capire, l' attacco dell' uomo non pareva essere lo stesso rivolto prima a Mime.
"EMMOTEIPE VEPVEMMUPVE!"
Mentre lanciava la LUCE DEL NORD, a Sid parve di notare una strana luce all' interno del teschio di cristallo che il suo avversario reggeva in una delle mani.
Improvvisamente, come se qualcosa non fosse andato per il verso giusto, lo stregone urlò di dolore prima ancora di essere colpito e non sembrò ottenere nulla dai propri poteri prima di essere semplicemente devastato dalla tecnica del guerriero di Asgard.
Mime non parve però riacquistare subito le piene facoltà mentali.
Il suo dito era fermo, tremolante, a pochi centimetri dal filo cosmico della sua lira teso per scoccare la nota finale.
Il tremore si diffuse presto in tutto il corpo del musico mentre le lacrime presero irresistibilmente a scivolare lentamente sulle sue gote.
Mur attaccò l' uomo per vederselo scomparire presto 'tra le mani' mentre sembrava portare, insieme alla compagna, il medesimo attacco visto in precedenza, il DUPLICE MORSO COMBINATO.
La donna non ricomparve però alle sue spalle, come si sarebbe aspettato, ma portò un potente attacco a Sid abbattendolo al suolo prima che si rendesse conto di ciò che gli era accaduto.
L' armatura di Tiger aveva retto ma Sid fissò la sua improvvisata avversaria ricomparire di fronte al gold saint di Aries indeciso se ricondurre Mime alla ragione o aiutare il cavaliere di Athena.
Il custode della Prima Casa intanto cercava di riflettere sul bizzarro comportamento dei suoi avversari e gli parve di aver avvertito solo una leggera 'stonatura' in quanto appena successo.
Una sorta di debole ronzio che gli era sfuggito sinora...
Qualcosa che non avrebbe dovuto esserci in quelle armature che di meccanico o di 'moderno' nulla avrebbero dovuto possedere...
Eppure non riusciva a trovare concretamente alcuna peculiarità...
Seppur, riflettendoci, vi era un particolare che ora appariva evidente..., casualità o meno, entrambi non gli avevano mai mostrato le spalle!
Egli non era in effetti riuscito per tutto il combattimento in corso, a vedere il retro dei loro cloth!
Ma a cosa sarebbe servito giungere a questa conclusione, visto che non era mai riuscito a coglierli impreparati e soprattutto reali?

Atlantide. Area continentale desertica (Edward e Khaled)

Io tentò di fermare il compagno ma non riuscì a frenarne l' impeto, anche se il viso del marine di Scylla si rilassò ascoltando quella che poteva benissimo essere la soluzione del gioco imposto loro.
Il marine di Scylla 'rincarò' anche la dose chiedendo come 'ultimo desiderio' di averne altri, infiniti...
Invece che dispiaciuto il marid sembrò sorridere ai due tenaci e degni avversari ma sembrò subito dopo ignorarli per assistere alla dipartita del condottiero del suo stesso esercito.
Qualunque cosa avesse prodotto l' attacco magico di quest' ultimo, non fu dato saperlo...
Il marine di Seadragon scomparve di fronte all' opulento avversario per ricomparire in una diversa posizione e spegnere sul nascere ogni sua ulteriore offensiva.
Il corpo del nemico cadde al suolo, ma Edward lo fissò per diversi secondi aspettandosi di vederlo rialzarsi da un momento all' altro.
Fu solo quando vide, quasi sepolto dalla sabbia, il pugnale dai magici poteri empatici giacere accanto al suo padrone che il sentore di 'avercela fatta' fece sempre più presa in lui.
La battaglia era ormai vinta...
I cavalieri restanti e gli uomini dalle rudimentali bombe a mano erano stati sconfitti e non rimase che il genio a pronunciare le sue parole di commiato prima di iniziare a svanire pian piano.
"Mi avreste probabilmente battuto anche in arguzia!" disse rivolto ai due guerrieri che avevano osato affrontarlo. "Ma è venuto a mancare comunque ciò che mi ha consentito di essere in questo piano di esistenza..., la strada che dovrete compiere non è che all' inizio, ma potreste perdervi già ora, per sempre, in questo gigantesco inganno...! Questo non è un deserto..., ma solo un miragg..."
Non riuscì finire la frase prima di dissolversi nel nulla.
"Non abbiamo ancora finito..." disse inaspettatamente Willie.
Su una delle vicine dune ricomparve il defilato cavaliere della costellazione dimenticata di Camelus intento ad applaudire sarcasticamente l' epilogo degli eventi.
"Forza dunque, chi è il primo? Non vorrete mica combattermi tutti insieme..."
Incurante della situazione prese ad avvicinarsi con passo lento ma misurato.
L' andamento dello scontro col marid aveva fatto di Khaled il più riposato dei guerrieri presenti ma avrebbe da solo retto subito un intero combattimento contro quel misterioso avversario?

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

A parte l' immunità ai poteri criocinetici di Hyoga e una smisurata forza e resistenza, i due giganti non parvero aver mai costituito un reale problema, tanto più lo furono ora.Non ci fu comunque la tanto agognata palingenesi evocata dallo spectre di Treasure Dragon perchè nello stesso istante in cui lui tranciò il braccio a uno dei mostruosi avversari, tutti i suoi compagni erano già partiti all' attacco e l' unico problema comune fu quello di accertarsi che l' abbattimento di due simili colossi non avesse scatenato una nuova valanga.Un profondo silenzio scese sulle nevi che circondavano tutti loro.
Che fare ora?
Indubbiamente nessuno era al pieno delle forze e sarebbe stato meglio recuperarle prima di mettersi alla ricerca di nuovi problemi.
Rimaneva il percorso visto primo della battaglia da Alixia ma era strutturalmente troppo pericoloso da affrontare frettolosamente perchè non consentiva ai sacri guerrieri di camminare l’ uno fianco all’ altro ma solo in fila ed era del tutto lecito aspettarsi nuovi avversari viste le premesse di un enorme esercito alle dipendenze di Atlantide.In effetti il pensiero comune in relazione alla battaglia sostenuta fu quello di aver affrontato forze indubbiamente più che sufficienti, ma limitate in numero rispetto a quello che si era atteso e sopratutto che nello stesso misterioso modo in cui erano giunte tutte loro avrebbero potuto arrivare rinforzi, cosa che invece non era successa, almeno finora...I dubbi erano ancora molti insomma...

Atlantide. Fortezza dei confini (Neferata e Whimber)

Neferata riuscì ad abbattere anche il terzo fastidioso costrutto meccanico che ricadde al suolo mantenendo solo una parvenza di funzionamento del tutto priva di funzionalità.L' effetto dell' attacco magico rivolto a Shun parve in qualche modo interessare più la sua armatura che lui e il cloth di Andromeda parve come perdere la sua colorazione rosacea a favore di un anonimo grigiore metallico.Non fu però possibile discernere ulteriori effetti, perchè il cavaliere di Athena riuscì ad abbattere in un sol colpo il mago travolgendolo con le scariche elettriche della sua catena.Drow abbattè un altro dei nemici che portavano gli strani martelli imbevuti di proprietà magiche e non gli restò che pensare all' ultimo ormai del tutto imbelle.ben più problematici si rivelarono essere i due guerrieri delle costellazioni dimenticate.Anche privi dei loro circuiti i due parvero essere estremamente protetti contro ogni forma di emanazione cosmica.
Machina electrica ricevette i colpi di Whimber e Aiacos senza subir danno alcuno.
In qualche modo il suo cosmo riusciva a innalzarsi a vette corrispondenti e superiori a quelle dei due spectre presi assieme!
Nel compenso, parve in qualche modo essere costretto alla difesa e non riuscì a contrattaccare.L' attacco del PHOENIX GENMAKEN di Ikki, coadiuvato dal SILKY THREAD di Myu, ebbe maggiore fortuna dando l’ impressione di essere andato perfettamente a segno anche se ci fu lo strano effetto di vedersi misteriosamente esplodere davanti l’ elmo di Battery of Volta.
La ferita sull’ uomo che indossava quelle vestigia non fu certo di poco conto eppure lui, nonostante anche il tremendo incubo fattogli vivere dal bronze saint di Phoenix ebbe la forza di rialzarsi ancora seppur accecato dal sangue che scendeva copioso dalla sua testa.

Atlantide. Mare esterno (Giulio e Lucifer)

L' unione dei cosmi di Shaka, Kazuo e Lucifer ebbe un effetto devastante e due dei 'testa-di-polipo' vennero devastati subito mentre il terzo venne scaraventato in acqua a diversi metri di distanza.
La posizione delle figure emerse dalla sabbia avrebbe fatto pensare in un loro coinvolgimento nel vasto colpo dell' augure, ed esse in effetti parvero ergersi ancora per pochi secondi per poi lasciarsi semplicemente 'andare' divenendo ancora sabbia nella sabbia.
Un timore emerse però nei presenti, non del tutto certo in principio, visto che le figure di sabbia erano parse assumere fattezze ben riconoscibili appena prima di tornare nell' elemento di cui erano composti..., timore che divenne presto certezza...!
Un improvvisa esplosione di granelli di sabbia costrinse tutti sulla difensiva e appena la nube si diradò ecco la reale abilità di quella nuova progenie: ora vi erano 3 Shaka, 3 Lucifer e 2 Kazuo, compresi naturalmente quelli reali!
Chi erano i veri e di quali abilità potevano godere le copie?
Ci si augurava non fossero le stesse delle 'matrici'!
La mente di Giulio pareva intanto resistere all' immagine di quel mare che appariva del tutto morto, ricolmo di una concentrazione salina che non avrebbe permesso la sopravvivenza di alcuna forma di vita.
Fu probabilmente solo il suo potere angelico a salvarlo in questo frangente e riavendosi dall' immagine ipnotica, si accorse che alla sua improvvisa recuperata mobilità si stava sostituendo una nuova costrizione di chiara origine salina che cominciava addirittura a penetrare al di là della sua armatura.
Ma ecco giungere in suo soccorso Jubee.
L' angelo vide ora chiaramente l' intera lancia prorompere dal menomato corpo del suo compagno nel tentativo di trapassare la sirena.
Lei tentò di generare una potente corrente di natura magica contro lo shinobi ma la lancia trovò la via attraverso il vortice generatosi e la trafisse trapassandola da parte a parte in una nuvola di sangue.
Improvvisamente però il guerriero nipponico parve in difficoltà, come se qualcosa di non identificabile si fosse avviluppato a lui impedendogli di muoversi a suo piacimento.
La sirena parve miracolosamente essere ancora viva, seppur in procinto di tirare l' ultimo respiro ed ebbe la forza di rivolgersi ancora minacciosa a entrambi prima di finir definitiva vittima del cavaliere sul rosso cavallo.
Ora Giulio era libero ma necessitava di aria e nel contempo bisognava capire cosa minacciasse Jubee e restituirgli il favore!
 
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