God_Seiya_Wars

PRESENTAZIONE GSW4, Solo mail del master

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Marino di Scylla
view post Posted on 11/12/2011, 14:19 by: Marino di Scylla
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CAPITOLO XIII - BARRIERE
Atene, 3 Gennaio 1994 ore 10.00
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Fossato perimetrale (Sid, Mur e Mime)

Il fatto che tutti fossero scevri dai combattimenti iniziò indubbiamente a far la differenza...
Sid si chinò in fianco ad Alberich iniziando a lenire le sue ferite.
Al suo fianco anche Mime, ormai del tutto in sè ma incapace, per il momento, di rivolgersi al compagno god warrior di Amethist.
Alberich stesso mostrò un sorriso di circostanza ai compagni accorsi in suo aiuto e semplicemente li lasciò fare rimanendo miracolosamente in silenzio.Tutti e tre i guerrieri di Odino erano però coi sensi alla massima allerta e ciò evitò il ripetersi del solito epilogo.
Questa volta i saint delle costellazioni dimenticate scomparvero entrambi senza che Mur, impegnato ad osservare le azioni dei compagni, se ne accorgesse se non all' ultimo momento.I bersagli di entrambi i saint delle costellazioni dimenticate sembrarono essere proprio i guerrieri di Asgard.
Ma questa volta tutti erano pronti ad attenderli...
"Non muovetevi assolutamente!" disse sottovoce Alberich appena prima di veder apparire l' uomo dietro Mime e la donna dietro a Sid.
"NATURE UNITY!"
Mime portò il suo attacco comunque colpendo con poca convinzione e fu comunque costretto a fermarsi intuendo il tentativo del compagno che si sollevò appena dal suolo reggendosi sui gomiti.Le forze della natura eruppero dalle pareti del 'fossato' investendo entrambi i nemici.
La donna parve essere colpita appena prima che riuscisse a teletrasportarsi fuori dalla trappola e uno dei gambali parve danneggiato seriamente.
"Non so ancora come distinguere il vero dal falso, ma almeno non colpiranno più nessuno a tradimento!" disse il sopraggiunto Cooney mentre piccole piantine d' edera avevano iniziato a crescere, appena accennate tutto introno al gruppo compatto di sacri guerrieri.
Saga si avvicinò, insieme a un circospetto Black Phoenix, al compagno custode della Prima Casa."Poteri di teletrasporto, uniti a quelli illusori, incredibile! Un solo cavaliere, anche se del tuo valore, non avrebbe scampo contro entrambi! Ma ora non sei più solo e tutti uniti non possiamo che aver la meglio su di loro! Cooney e Alberich, voi rimarrete al centro pronti alla difesa; Kiki e Mur ampliate le vostre percezioni dimensionali avvertendo l' apertura di ogni singolo portale di teletraporto costoro possano realizzare; Io e Ritaoha..."
Black Phoenix lo guardò male una volta che il gold saint di Gemini ebbe pronunciato il suo nome, ma Saga continuò imperterrito: "... vi avvertiremo sulle immagini illusorie, tutti gli altri attacchino al massimo della potenza una volta che i bersagli siano stati identificati!"
Tutto era stato naturalmente pronunciato nelle loro menti ma Chara e Asterion intuirono probabilmente il loro tentativo osservando la formazione che i sacri guerrieri erano andati formando.
L' uomo applaudì sarcasticamente.
"Bravi, ma pensate di aver già visto tutto? STELLATO!" attaccò all' improvviso generando una pioggia di colpi cosmici verso Kiki.
"GIOIA!" gli fece eco la sorella puntando un fascio di luce molto ampio verso Mur.

Atlantide. Area continentale desertica (Edward e Khaled)

In effetti l' ipotesi di aver combattuto in una dimensione diversa da quella reale di Atlantide, parve la più congeniale.
Certo poi Edward era il più avvezzo ai poteri di impulso di fase ma, come conseguenza dell' essere chiavi, ognuno di loro era in grado di avvertire la presenza di un varco dimensionale, soprattutto ora che erano scevri dai combattimenti.
Eppure non fu così facile...
Il varco, era praticamente indistinguibile, ora c' era e ora non più, con il chiaro intento di confondere la mente di guerrieri anche del calibro del marine di Seadragon.Ma nello sforzo comune le cose presero a farsi man mano più chiare...
Vi era un punto poco distante a loro, circa un chilometro al di là delle dune in cui il fenomeno dello 'sfarfallamento' si ripeteva con regolarità.
Un vertice di quello che appariva come un' immenso portale?
Forse timoroso di perdere quell' unica possibilità, il gruppo si precipitò nel punto esatto trovando però nulla altro che sabbia, stramaledetta sabbia.Edward fissò perplesso la zona sino a giungere all' inevitabile conclusione.
"Il vertice del portale è sotto le dune!" disse con certezza, e in effetti parve logico anche a tutti gli altri."Non resta che scavare e vedere che c' e sotto, proprio come un bel tesoro!" tentò di sdrammatizzare Willie.
"Non resta che distruggere qualunque cosa ci sia lì sotto!" gli rispose Aioria in vena di scherzare facendogli l' occhiolino.
Ma forse non era sua intenzione prendere in giro i compagni...
"LIGHTNING FANG!"
I fulmini del gold saint di Leo penetrarono nel sottosuolo sabbioso alla ricerca della misteriosa fonte di potere dimensionale.
Un improvvisa esplosione catapultò un' ingente quantità di sabbia e polvere su tutti loro, troppa per essere spiegabile solo come un effetto secondario del colpo del guerriero di Athena.
Quando la visibilità tornò accettabile, i presenti riuscirono a scrutare nel cratere formatisi.
"Tecnologia atlantidea..., bah!" grugnì Sigfried.
"Estremamente efficace però!" disse il marine di Scylla reggendo tra le mani dei frammenti metallici di quello che avrebbe dovuto essere l' artefatto causa della loro prigionia. "Se questo era solo un vertice, quanti altri ce ne saranno e dove si troveranno? Io non riesco ad avvertirne altri!"
Aioria si voltò stizzito verso Edward: "Non basta ancora? Vuol dire che dobbiamo girare questo intero deserto alla ricerca di altri invisibili gadget, prima di poter proseguire?"
"Non avverto nulla di certo, almeno nulla di vicino a noi..., ma indubbiamente, visto che il deserto esiste ancora, non era l' unico...!"
Tutti ebbero l' impressione che il marine di Seadragon facesse apposta per tenere sulle spine l' irruente Aioria."..., comunque lì si è aperto un portale!" concluse sorridendo il guerriero di Poseidone indicando un punto davanti a lui, poco distante da dove si trovavano ora.
Tutti fissarono il suo dito incapaci di cogliere il punto esatto che fosse intento a indicare e soprattutto che cosa...
Aioria provò ad avanzare in quella direzione per svanire subito dopo."Il nostro tentativo non sarà stato insufficiente a far svanire l' intero inganno, ma una sorta di portale l' abbiamo aperto!" disse Edward seguendo il compagno verso l' ignoto.Le sei chiavi si ritrovarono quindi in un ambiente completamente diverso che sarebbe stata l' utopia di qualunque seguace di Demetra, ma forse anche di molti altri...Era come se nelle pianure di cui erano ora circondati si ritrovasse ogni possibile coltivazione venisse loro in mente, nonostante simili accostamenti non avrebbero mai potuto realizzarsi in Abred viste le normali condizioni di latitudine e stagionalità.
E altrettanto impossibile era non porsi domande sulla fauna presente in quei luoghi che vedeva elefanti e cammelli a fianco a fianco con rapaci del nordeuropa nella raffigurazione di quello che non poteva discostarsi molto con l' Eden che molti di loro avevano 'visitato' di persona.L' intorno era talmente pianeggiante da consentire loro una notevole visuale, allo stesso tempo però osteggiata dalla totale mancanza di avvallamenti per cui le loro informazioni si basavano in realtà solo su pochi chilometri.
Alle loro spalle un canale artificiale di una trentina di metri di larghezza che proseguiva perfettamente dritto a est e ovest prendendo probabilmente l' acqua direttamente dallo scioglimento dei ghiacciai visibili in entrambe le direzioni.Al di là di esso un paesaggio estremamente simile a quello che avevano di fronte.
Al di là di percorsi sterrati che circondavano le singole piantagioni e numerosi canali irrigui, meno notevoli di quello alle loro spalle, non vi era lo straccio di un preciso punto di riferimento che avrebbe potuto indicare loro la strada per Cerne.

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Rengifer mostrò un cosmo abnorme, forse addirittura superiore a quello di Hyoga.
Le corna dell' animale creato col cosmo si erano spezzate riversando tutto il loro potere criocinetico che però incontrò quello del DIAMOND DUST del bronze saint annullandosi a vicenda.Il saint delle costellazioni dimenticate non parve però perdersi d' animo e anzi, sorridendo, iniziò a cantilenare una melodia che abbracciò l' intera area del burrone.
Venti gelidi iniziarono a sferzare anche coloro che erano in volo ma il vero epicentro di quella che appariva come una tempesta di neve era lo scontro in atto fra i due!
"Ci avrei scommesso..." si limitò a dire Vespa. "Due contro uno e mi venite a dire 'permetti'? Ah, ah ah! Sì, ciò che vi permetto di morire qui! WASP BUZZ!"
Alasdair aveva solo cominciato ad assicurare l' amata che il ronzio proveniente dall' armatura della sua avversaria diventò insopportabile costringendolo quasi a desistere dal suo intento.Alixia dal canto suo si era adagiata troppo attendendo il completamento dei finimenti che l' avrebbero assicurata alla surplice di Treasure Dragon.
"Troppo semplice..." sussurrò quasi Vespa vedendo i due precipitare senza apparente controllo.
Il guerriero di Hades era stato costretto a lasciare incompleto il suo lavoro visto che tutti i suoi sensi parevano essersi intorpiditi di colpo, impedendogli di regolarsi nel volo.E lo stesso destino incontrò la silver saint di Sagitta cha anche se era appena riuscita a stringersi all' amato, stava precipitando a caduta libera con lui verso una probabile e inevitabile fine coi sensi estremamente offuscati, come se fossero improvvisamente andati in tilt all' unisono.
Vespa si era intanto lanciata dietro di loro e con un fastidioso ghigno li stava accompagnando alla morte.
Kagaho aveva invece optato per combattere da solo e Apis sembrò accettare la sua scelta senza approfittare del suo avvicinamento allo stretto sentiero.
Lo spectre fu costretto però ad abbandonare il compagno piuttosto distante da Hyoga perchè oltre ai venti gelidi, il canto di Rengifer mostrava indubbiamente anche poteri psichici...
Prima di tornare a concentrarsi sulla sua avversaria, Kagaho ebbe appena il tempo di veder apparire un altro guerriero come probabile conseguenza dell' 'atterraggio' di Tim.
L' armatura r del nuovo giunto ricordava indubbiamente il carapace di una tartaruga o di una testuggine!
Rimasto solo, Apis fu subito però sopra di lui impedendogli ulteriori indugi.
Il ronzio proveniente anche dalla sua armatura si dimostrò essere di natura diversa da quella della compagna e numerose e reali api sembrarono fuoriuscire dal suo addome spargendosi un disordinatamente un po' ovunque.
Il colpo che oppose a quello di Kagaho non parve però utilizzarle direttamente e sembrò piuttosto essere basato sul pungiglione del suo bracciale.
"ACULEO DEL NULLA!"
Le due palle di fuoco dello spectre si rivelarono un ottima tattica.
La prima annullò il colpo della donna e il secondo sembrò colpirla...
Ma per l' appunto sembrò solamente...
Le api che continuavano a fuoriuscire dalla sua armatura si erano unite come un corpo solo formando un efficacissimo scudo, certo loro non era per la loro padrona.
Certo loro non erano state altrettanto fortunate e come tante piccole scintille erano cadute nel baratro sottostante.

Atlantide. Fortezza dei confini (Neferata e Whimber)

Non parve il gruppo giunto in quella che appariva come una sorta di fortezza e gigantesca fucina, voler lasciare molto spazio alle reciproche riflessioni.
Praticamente tutti in silenzio, divisi in gruppetti o addirittura in solitudine persi nei loro pensieri e nel recupero delle forze.
Myu aprì addirittura il portale prima che molti palesassero le intenzioni di opporsi al suo gesto ma quando le sole farfalle dello spectre vi si inserirono nella piccola apertura, anche le perplessità svanirono e il suo gesto acquistò la meritata utilità.
Al termine del tempo che si erano concessi Myu sorprese loro tutti.
"E' talmente grossa questa dannata costruzione che le fairy non hanno ancora terminato di esplorarla! Ma una cosa è palese..., non vi è via d' uscita e lo specchio d' entrata è ora 'spento'!"
"Ne sei certo?" chiese Shun
"Venite..." disse lo spectre di Papillon senza attendere ulteriori repliche
La stanza successiva parve essere molto più piccola di quella in cui avevano combattuto e si erano riposati, ma comunque abnorme per le loro abitudini.
La funzione principale pareva essere di una sorta di guardiola ma per dove e per cosa?
In realtà numerose feritoie si aprivano verso quelle che apparivano come sconfinate pianure.
"Perchè dici che non vi sono vie d' uscita, Myu?" chiese il bronze saint di Andromeda cercando di sbirciare al di là di esse.
"Nelle feritoie non vi sono ombre!" disse all' improvviso Drow come se avesse intuito qualcosa. "In nessuna!"
In effetti nei cinquanta centimetri circa di quelle feritoie non vi era il minimo accenno delle normale oscurità che la luce esterna avrebbe dovuto logicamente incontrare rinchiusa in quei pertugi.
"Catena di Andromeda!" urlò improvvisamente Shun tentando di spingerla all' esterno.
Al termine della feritoia la catena parve incontrare qualcosa di invisibilmente solido e perse la rigidità del lancio ricadendo indietro
"Cosa diavolo..." farfugliò Shun.
"Tsk! E' tutto un gigantesco portale di arrivo!" intervenne all' improvviso Ikki come se avesse detto la più banale delle cose.
"Cosa diavolo vuol dire?" chiese Neferata
"Che qui può arrivare chiunque ma nessuno può uscirne!" tentò il marito strappando un' occhiataccia alla moglie
"Perchè allora si vede quella pianura?" si fece avanti Aiacos. "Se fosse il punto di arrivo di un varco, esso dovrebbe funzionare in entrambi i 'lati', perchè invece funziona a 'senso unico'?".
Problemi, problemi e ancora problemi!

Atlantide. Mare esterno (Giulio e Lucifer)

L' acqua e la sabbia avevano cancellato via ogni segno della lotta e il sangue versato, così come i corpi, di quelli strani individui che avevano osato incrociare le 'armi' coi sacri guerrieri dell' Abred era stato carpito dagli abissi.
Dopo il meritato riposo venne il tempo di decidere come proseguire nel loro cammino.
La fortezza al di là del corto braccio di mare non pareva aver entrata alcuna, nè stranamente alcuna finestra o feritoia rivolta verso di loro.
La cosa era a dir poco strana...
Che senso aveva non controllare la direzione da cui era più logico pensare provenissero eventuali invasori?
Fu Kazuo a palesare per primo quei dubbi.
"Tutto troppo semplice...! Gli avversari pur imprevedibilmente potenti erano 'su misura' e ora l' ingresso ad Atlantide è sbarrato da una fortezza priva di ogni difesa che non siano le sue mura! No, tutto ciò non ha senso tatticamente parlando...! Indubbiamente vi deve essere una trappola o un ostacolo celati ai nostri occhi!"
Jubee, indubbiamente il più rapido di tutti loro in acqua, esplorò le profondità marine e Giulio il cielo, mentre gli altri attesero la loro perlustrazione non esistendo secche che potessero portarli direttamente alle mura della fortezza.
A circa un centinaio di metri da essa, però, sia l' angelo che lo shinobi di Furi furono costretti a fermarsi di fronte a un invisibile muro.

 
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