God_Seiya_Wars

PRESENTAZIONE GSW4, Solo mail del master

« Older   Newer »
  Share  
Marino di Scylla
view post Posted on 18/12/2011, 18:27 by: Marino di Scylla
Avatar

Divinità

Group:
Administrator
Posts:
2,970
Location:
Gambolò (PV)

Status:


CAPITOLO XIV - UN ASSAGGIO DELLA VERA ATLANTIDE
Atene, 3 Gennaio 1994 ore 10.30
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Fossato perimetrale (Sid, Mur e Mime)

Non fu del tutto chiara la strategia dei due saint delle costellazioni dimenticate...
Che avessero accettato il loro destino?
Che facesse tutto comunque parte di un misterioso piano teso a mettere alla prova sino a dove possibile, coloro che provenivano dall' Abred?
Ma senza farsi troppe domande, molto probabilmente si erano semplicemente arresi di fronte all' unione dei loro avversari che non avrebbe lasciato varchi attraverso i quali utilizzare la loro mirabile tecnica combinata...
E in effetti avevano mirato proprio contro coloro che erano preposti a intuire le loro posizioni senza essere falsati da varchi dimensionali...Fatto sta che i loro colpi non parvero nulla di particolare e risultarono essere identificabili come semplici tecniche a base cosmica correlate a colpi multipli o a vasto impatto.Le difese di Cooney e Alberich ressero a meraviglia impedendo che andassero a segno.
Non ci fu dunque nulla da identificare, nulla di cui curarsi tranne contrattaccare.
E in effetti, nonostante Sid non avesse attaccato al massimo della potenza e il ritardo della tecnica di Mime, confuso dal fatto che i due nemici non avessero più fatto ricorso a tecniche simili a quelle viste in precedenza, non ci fu neppure storia.
Gli attacchi che seguirono portati da tutti i guerrieri non lasciarono scampo ai due saint delle costellazioni dimenticate e li condannarono all' oblio.
Tempo dunque di tirare le somme...
Guerrieri del loro calibro avevano faticato ad affrontare due soli abitanti autoctoni di quelle terre...
Ritaoha, o Black Phoenix che si chiamasse, Mime e Alberich erano anche feriti più o meno seriamente e il god warrior di Amethist era praticamente privo del pettorale della sua god robe, così come il gold saint di Aries si era visto rovinare uno dei suoi bracciali.
Quale potenza!
Possibile che le più potenti tra le vestigia dei sacri ordini fossero state così irrisoriamente perforate?
Non male come inizio, non male...
Perlomeno avevano un guaritore con loro anche se non avrebbero potuto obbligarlo a guarire completamente tutti i feriti almeno di restarsene tutti lì a far niente o di abbandonare tutti loro in quel luogo facendo solo proseguire coloro che erano illesi...
Inoltre non avevano ancora esplorato quel gigantesco fossato e non avevano idea se potesse mai esistere una via d' uscita...

Atlantide. Pianura continentale (Edward e Khaled)

Tutto dipese da cosa ebbero modo di cominciare a cercare...Cosmi in senso stretto non parvero essercene in quelle terre, eppure ebbero tutti l' impressione di avvertire più volte come se piccole fiammelle si spegnessero di scatto nell' immensità attorno loro."Teletrasporto?" chiese Willie incuriosito.
Edward annuì. "E' molto probabile..."
"In fin dei conti vista l' immensità di queste coltivazioni è lecito supporre che qualcuno dovesse pure badare loro e raccoglierne poi i frutti! Quelli che avvertiamo sono indubbiamente i civili che ci sgomberano la strada! Perlomeno non dovremo sterminare anche loro..." disse con un velo di tristezza il god warrior di Fafnir."Una sola cosa appare sin troppo strana..." intervenne Io. "... noi dovremmo essere le 'esche principali' eppure non si può dire ci abbia ricevuto chissà quale 'comitato di benvenuto'! A che pro Morrigan ha voluto spedirci qui e per quale motivo Atlantide dovrebbe essere così tanto attirata da noi?"Tutti rimasero in silenzio recuperando, nel contempo, la fatica accumulata e il solo Aioria rimase a guardarsi indietro verso dove avrebbero dovuto essere giunti fissando l' acqua del grosso canale irriguo.Vedendo il marine di Scylla avvicinarsi, il cavaliere di Athena si sentì in diritto di esprimere i suoi pensieri: "Ho come l' impressione di trovarmi ancora dietro delle sbarre..."
"Cosa vuoi dire?" chiese il guerriero di Poseidone."Quel canale rappresenta il limite del varco dimensionale in cui abbiamo combattuto, giusto?" chiese il custode della Quinta Casa fissando il compagno.
Io annuì.
"Ebbene, ciò che stiamo ammirando è sì vero, ma credo sia solo un assaggio del vero territorio atlantideo...! Per quanto ci si sposti verso una qualunque direzione avremo sempre davanti un nuovo varco; in cui saremo costretti a entrare...; in cui troveremo nuovi avversari da affrontare...!"Per quanto fosse semplice la spiegazione del gold saint di Leo, essa incontrava indubbiamente l' approvazione di tutti i presenti.
"Dove dovremmo dirigerci quindi per accorciare le distanza con Cerne?" chiese Sigfried rivolto ai guerrieri di Poseidone come se in loro fosse conservata l' intera geografia di quei luoghi.
Edward espose i suoi ricordi e Io aggiunse particolari.
"A memoria mi pare di ricordare che sul mare si affacci un enorme porto e da esso un gigantesco canale navigabile in grado di condurre le più grandi navi attraverso le intere pianure fino a uno dei porti della città stessa!" disse il custode del Pacifico Meridionale.
"Dunque basterebbe trovare quel canale e seguirlo fino alla città?" intervenne Sigfried
"Non so se sia una buona idea..." disse Aioria sorprendendo tutti. "Se le navi lo percorrono è perchè per qualche motivo sia necessario trasportare così le merci e non tramite teletrasporto o qualche altra diavoleria atlantidea! Dunque, a meno di non ipotizzare di 'chiedere un passaggio' ci troveremmo di fronte gente comune e non guerrieri mal disposti verso di noi! C' è qualche volontario disposto a obbligarli? Ipotizzo che invece proseguendo dritti verso nord, troveremo un altro canale trasversale identico a quello alle nostre spalle e oltre esso nuovi problemi! Ma lo vedo come unica possibilità...! Se i varchi percorrono l' intera larghezza di queste pianure sarebbe inutile affiancare il canale principale o salire su una nave..., a noi non verrebbe certo concesso il cammino comune e ci ritroveremmo comunque in una nuova dannata battaglia in chissà quale paesaggio 'alternativo'!".Aveva davvero ragione il gold saint di Leo?

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

Per quel che poterono vedere Alixia e Alasdair prima dell' impatto, ostacolati dalle loro percezioni sensoriali, fu Vespa assumere una postura perfettamente rigida e perpendicolare al suolo per precipitarsi in picchiata verso di loro e riguadagnare lo spazio perduto.Forse lo spectre di Treasure Dragon avrebbe fatto meglio ad assumere lui quella posizione per allontanarsi dall' avversaria e dal suo colpo che sembrava indubbiamente perdere di efficacia con la distanza, ma optò per una più pericolosa 'frenata brusca'.L' impatto fu violento e Vespa cozzò letteralmente contro Alixia minando anche la già precaria stabilità di volo del guerriero di Hades.Le armature evitarono il peggio e solo frammenti di quella della silver saint parvero schizzare in aria senza però eccessivi danni nè per il cloth nè per lei.
Il peggio era però che Vespa era riuscita ad avvinghiarsi alla schiena della guerriera di Athena e la teneva saldamente col braccio sinistro avvolto attorno al collo."La silver saint di Sagitta? Piacere!" disse lei sarcastica con l' apparente intenzione di colpirla alla schiena con la mano libera."DARK CONSTELLATION!"
Apis invece sorrise al tentativo di Kagaho.
"Non siete soliti dire..., lo stesso colpo non funziona due volte? BATTITO DI 10000 ALI!"
Ma fu lo spectre di Bennu a ridere per ultimo perchè quello non era proprio lo stesso colpo...La donna parve comunque essere in grado anche di emettere un notevole calore, forse addirittura pari a quello delle fiamme della nera fenice degli inferi, ma non di ben tre palle di fuoco lanciate in successione!La terza fu infatti per lei devastante e le distrusse gran parte dell' armatura ustionandola orribilmente.
Vespa parve precipitare esanime verso il baratro, ma era davvero la sua fine?Se per Kagaho la strada pareva in discesa forse non altrettanto lo era per i suoi compagni...Come al solito Tim si dimostrava un formidabile avversario sulla difensiva ma poco o nulla poteva nell' attacco, oltretutto il suo BISSO pareva inefficace contro la FAME DI AO di Testudo, in cui una gigantesca tartaruga pareva essere letteralmente in grado di nutrirsi dei filamenti 'setosi' rilasciati dal messenger.Il problema che riguardava Hyoga pareva invece dipendere dal fatto che Rengifer pareva in qualche modo sfruttare a proprio vantaggio del tecniche dello stesso bronze saint dimostrando un maggior controllo sugli elettroni, fatto ormai palese in un buon numero dei guerrieri delle costellazioni dimenticate...
Quindi la situazione non vedeva prevalere nessuno dei due esperti di criocinesi, anche se era ormai palese che il guerriero di Athena volesse ricorrere all' unica arma che gli restava..., il settimo senso!
Atlantide. Pianura continentale (Neferata e Whimber)

Ikki la fissò sarcasticamente innervosendo non poco la spectre di Lamia.
L' afferrò saldamente per un braccio e la trascinò contro il muro per scomparire appena prima di impattare contro di esso e riapparire nelle pianure viste prima solo dalla feritoie.
Neferata provò a dirgli qualcosa ma lui proseguì nel noioso compito di condurre lì i restanti sacri guerrieri senza dare l' impressione di volerla ascoltare.
In realtà fu solo il marito a dover essere 'trascinato' fuori perchè tutti gli altri parvero farcela autonomamente...
Fu Myu a trovare divertente il suo sguardo e si decise a darle una spiegazione.
"Banale..., davvero banale...! Aprire un varco in un altro permette di sfuggire al secondo qualora sia chiara una diversa destinazione!"
Parole semplici ma non certo chiare alle orecchie della spectre di Lamia che stizzita prese a guardarsi intorno.Non potrà mai essere chiaro o uniforme il gusto estetico di uno spectre, ma anche lei dovette ammettere di trovarsi del tutto di fronte a uno stupendo paesaggio.Il livellamento del terreno era sì fastidioso e disorientante ma bastava la distanza a cui giungeva la vista a far restare il tutto piacevolmente impresso nella mente.Nessuno di loro, neppure i più severi d' animo, potevano esimersi dal 'sciogliersi' di fronte alle impensabili unioni di flora e fauna delle più disparate località che si realizzavano lì di fronte ai loro occhi.Ci volle insomma un po' per 'riprendersi' e rendersi effettivamente conto di dove si trovassero insieme all' urgenza di decidere il da farsi.Alla loro sinistra scorreva placidamente un gigantesco canale, tanto grande, da lasciarli basiti, meno comunque di quando videro una gigantesca nave a tre alberi solcarlo placidamente.Alle loro spalle, a nord, regnava incontrastata la fortezza che ora pareva del tutto tetra e anonima nella sua normalità e nulla lasciava presagire della trappola che racchiudeva al suo interno.Per il resto nulla altro che quel idilliaco paesaggio se non in lontananza, a est e ancor più lontane a ovest, delle montagne innevate.

Atlantide. Mare esterno (Giulio e Lucifer)

Non fu molto difficile identificare i margini del varco, o meglio della sacca, dimensionale in cui sembravano tutti essere stati rinchiusi sin dal loro arrivo in quei luoghi.
L' area non era particolarmente vasta e pareva essere stata appena sufficiente a garantire loro il precedente combattimento.
Gli invisibili vertici parevano essere 15 e disposti, perfettamente allineati, su tre livelli di altezza.I più vicini si trovavano sospesi in aria a circa due metri al di sopra dell' acqua del braccio di mare che stava di fronte loro.Shaka ne distrusse subito uno con un OHM e fu solo dopo la notevole esplosione che ne seguì che coloro che erano privi dei poteri di impulso di fase poterono accertarsi dell' esistenza di quelli aggeggi.
Fu solo collaborando fra loro anche nelle profondità delle acque e nelle altezze del cielo tramite Jubee e Giulio per abbattere un' intera colonna di quei vertici del triplice varco dimensionale che si ebbe un palese effetto.

Atlantide. Porto principale (Giulio e Lucifer)

Inizialmente si manifestò come una semplice opacità nella vista di ciò che stava di fronte loro ma man mano si aprì, come un telo che si sposti mosso da un improvviso soffio di vento, un' apertura di fronte loro mostrando forse la realtà delle cose.In realtà il paesaggio non era cambiato un gran che, ma si ritrovavano ora molto più distanti dalla fortezza, come se fosse apparso solo ora ciò che vi stava davanti...Un gigantesco porto delle cui dimensione probabilmente non esisteva paragone in Abred!E tutti rimasero come in estasi, senza parole, di fronte alla magnificenza di ciò in cui si ritrovarono appena varcata la 'soglia'.
In primis l' enorme operosità degli abitanti che si agitavano di fronte a loro e lo spropositato numero di imbarcazioni che sembravano essere dirette lì o partire verso ignoti lidi.
Con chi diavolo commerciava però un continente estinto?Eppure vi erano navi che parevano, dal loro aspetto, provenire da i più disparati luoghi e addirittura epoche, con navi a vapore affiancate a quelle a remi e altre di più moderna concezione.Ma neppure una di esse appariva essere una nave da guerra...Di fronte ai sacri guerrieri, al di là della secca che pareva esistere anche nella realtà, si stendeva ancora un piccolo braccio di mare e si vedeva una vasta scalinata che usciva dall' acqua conducendo su uno dei parapetti principali del porto.Subito al di sopra di essa una gigantesca statua in oricalco di un uomo accasciato, alta, nonostante la posizione del soggetto non meno di una decina di metri.Dietro di essa si intravedevano altre 14 statue in oro, alte come la precedente, ma in realtà la metà, viste che queste erano ritte in piedi. Disposte su due file, rappresentavano uomini tutti nella medesima strana posizione che non era chiaro se rappresentasse una sorta di complicato passaggio di qualche danza o il gesto atletico di un uomo che aveva scagliato il giavellotto ma che ora ne era del tutto privo.Lo stesso si ripeteva a sinistra dei guerrieri, sul secondo parapetto, separato del primo da un canale la cui larghezza sfiorava i mille metri e tanto profondo da consentire alle più grosse delle navi immaginabili di percorrerlo senza rischiare di collidere lateralmente l' una con l' altra o di cozzare sul fondo.
Molti erano gli abitanti che si muovevano freneticamente ovunque e anche se molti di essi parevano aver scorto i sacri guerrieri, continuavano nelle loro faccende senza curarsene troppo, come se semplicemente non fossero 'affar loro'!
Giulio era il più assente in quel frangente.
Qualcosa lo aveva colpito nel profondo del suo essere dal momento esatto in cui avevano distrutto i tre vertici del portale.
Un primo 'segno' della presenza di ciò che rappresentava la sua 'prima missione' e per cui gli era stato concesso di giungere lì.
Ne era certo!
 
Contacts  Top
75 replies since 18/9/2011, 15:41   1041 views
  Share