God_Seiya_Wars

PRESENTAZIONE GSW4, Solo mail del master

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Marino di Scylla
view post Posted on 24/12/2011, 21:35 by: Marino di Scylla
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CAPITOLO XV - IMMORTALE DIMENTICANZA

Atene, 3 Gennaio 1994 ore 11.00
Durata mail del master: 30 minuti

Atlantide. Fossato perimetrale (Sid, Mur e Mime)

Non fu del tutto chiara la strategia dei due saint delle costellazioni dimenticate...
Che avessero accettato il loro destino?
Che facesse tutto comunque parte di un misterioso piano teso a mettere alla prova sino a dove possibile, coloro che provenivano dall' Abred?
Ma senza farsi troppe domande, molto probabilmente si erano semplicemente arresi di fronte all' unione dei loro avversari che non avrebbe lasciato varchi attraverso i quali utilizzare la loro mirabile tecnica combinata...
E in effetti avevano mirato proprio contro coloro che erano preposti a intuire le loro posizioni senza essere falsati da varchi dimensionali...
Fatto sta che i loro colpi non parvero nulla di particolare e risultarono essere identificabili come semplici tecniche a base cosmica correlate a colpi multipli o a vasto impatto.
Le difese di Cooney e Alberich ressero a meraviglia impedendo che andassero a segno.
Non ci fu dunque nulla da identificare, nulla di cui curarsi tranne contrattaccare.
E in effetti, nonostante Sid non avesse attaccato al massimo della potenza e il ritardo della tecnica di Mime, confuso dal fatto che i due nemici non avessero più fatto ricorso a tecniche simili a quelle viste in precedenza, non ci fu neppure storia.
Gli attacchi che seguirono portati da tutti i guerrieri non lasciarono scampo ai due saint delle costellazioni dimenticate e li condannarono all' oblio.
Tempo dunque di tirare le somme...
Guerrieri del loro calibro avevano faticato ad affrontare due soli abitanti autoctoni di quelle terre...
Ritaoha, o Black Phoenix che si chiamasse, Mime e Alberich erano anche feriti più o meno seriamente e il god warrior di Amethist era praticamente privo del pettorale della sua god robe, così come il gold saint di Aries si era visto rovinare uno dei suoi bracciali.
Quale potenza!
Possibile che le più potenti tra le vestigia dei sacri ordini fossero state così irrisoriamente perforate?
Non male come inizio, non male...
Perlomeno avevano un guaritore con loro anche se non avrebbero potuto obbligarlo a guarire completamente tutti i feriti almeno di restarsene tutti lì a far niente o di abbandonare tutti loro in quel luogo facendo solo proseguire coloro che erano illesi...
Inoltre non avevano ancora esplorato quel gigantesco fossato e non avevano idea se potesse mai esistere una via d' uscita...

Atlantide. Pianura continentale (Edward e Khaled)

L' immensità di quelle pianure perfettamente piatte divenne ben presto palese.
I sacri guerrieri dovettero infatti percorrere quasi una ventina di chilometri prima di incontrare un nuovo canale trasversale.
Era evidente come tutte le coltivazioni che stavano osservando non potessero essere cresciute spontaneamente ma godessero indubbiamente dell' apporto di mani umane.
Il clima sembrava essere controllato con minuziosa precisione addirittura in precise zone e temperatura e umidità parevano essere state 'imbrigliate' tenacemente garantendo la sopravvivenza delle specifiche specie vegetali.
Non fu difficile scorgere all' interno dei vari campi coltivati strani artefatti, simili ad antenne televisive alte poco più di due metri che probabilmente garantivano le condizioni necessarie per creare quelle meraviglie zona per zona.
Di abitanti comunque neppure una traccia, così come di abitazioni o anche semplici capanni degli attrezzi...
Il successivo canale venne facilmente raggiunto e fu subito palese il potente potere dimensionale che esso stesso emanava.
Fu Sigfried il primo a compiere il salto al di sopra di quelle acque placide scomparendo nel nulla, presto seguito da tutti gli altri.

Atlantide. Bosco oscuro (Edward e Khaled)

Non fu tanto la scarsità di luce del nuovo ambiente rispetto a quello di provenienza a colpire i sacri guerrieri, quanto l' orribile silenzio che regnava in quella che appariva la fitta vegetazione di un bosco.
I rami più alti erano per l' appunto tanto ravvicinati tra loro da lasciar filtrare pochissima luce, nonostante fosse evidente come il sole fosse alto anche in quella nuova dimensione.
Non vi era fauna di alcun tipo però, nessun uccello che fischiettasse allegro pur lontano dalla loro vista, nessun insetto anche fastidioso, che si avvicinasse loro per suggere il loro sacro sangue o che fosse semplicemente attirato dal sudore dei loro corpi sotto le mirabili armature...
Il primo suono che giunse ovattato alle loro orecchie quasi fu una liberazione.
Il battito d' ali appena percettibile di un grosso uccello notturno, inudibile alle orecchie di gente comune, ma non alle loro...
Prima sembrò provenire da una direzione poco avanti loro, verso quello che appariva il nord-est, ma poi eccolo udirsi in altri luoghi, anche diametralmente opposti tra loro, ma mai in contemporanea...
Teletrasporto di un unica entità o diversi componenti nell' atto di comunicare fra loro di quello che avrebbe indubbiamente rappresentato il primo problema...?
Io si accorse di un veloce movimento sopra di loro, un essere alato grosso tanto quanto un uomo e almeno in apparenza con parte delle sue fattezze che passò sulle loro teste con incredibile velocità.
Quindi si avvertì chiaramente una serie di veloci e striduli richiami alla loro sinistra, come se le presenze, effettivamente più di una, si fossero ammassate in quella direzione.
"Arpie..." fu il rapido commento del gold saint di Leo. "... alcuni di quegli esseri sono stati responsabili dell' assalto al Santuario di Athena e..., anche di qualche vittima! E' ora di fargli rimpiangere quei momenti!"
La calma apparente di Aioria era ormai svanita a favore della sua solita irruenza, mescolata con dolce vendetta, e il gold saint si scagliò verso l' origine dei rumori.
Il cavaliere di Athena aveva visto giusto e una decina di quegli esseri mitologici se ne stava bellamente di fronte i sacri guerrieri appollaiate sugli alberi.

Atlantide. Area montuosa (Alixia, Kagaho e Alasdair)

L' ipotesi di Alasdair apparve subito piuttosto precisa e realistica.
La silver saint di Sagitta avvertì chiaramente alcuni insetti farsi strada all' interno del suo cloth per pungerla in precisi punti.
Mentre la guerriera di Athena tentò di espandere i propri poteri psichici, si accorse che le sue capacità di sacra guerriera andavano man mano svanendo sino a scomparire del tutto e renderla dunque una persona comune.
L' errore di Vespa fu però quello di essersi concentrata su lei sola e nel credere Alasdair capace solo di attacchi diretti...
Le anime evocate dallo spectre divennero un enorme vantaggio e probabilmente l' avrebbero costituito anche in precedenza se le avesse utilizzate al momento in cui il fastidioso ronzio aveva messo a repentaglio la vita di lui e l' amata, visto che loro ne sarebbero probabilmente state immuni...
Comunque sia fecero la differenza anche ora e Vespa venne pesantemente colpita e costretta a lasciare la sua presa.
La guerriera delle costellazioni dimenticate parve essere molto provata, al limite della sopportazione, ma non si arrese e in una smorfia di dolore si slanciò ancora verso Alasdair, l' unico dei due guerrieri dell' Abred che pareva ancora essere in grado di combattere.
"DARK CONSTELLATION!"
In qualche modo Apis era riuscita ad atterrare rovinosamente su una delle grosse protuberanze che formavano il crepaccio e addirittura aveva trovato la forza di voltarsi verso lo spectre di Bennu.
Ma fu quello il suo ultimo gesto e venne intrappolata sino all' imminente morte nel CRUCIFY ANKH.
Kagaho si accertò della sua morte prima di accingersi a tornare verso i compagni, quando avvertì chiaramente una presenza a fianco di Apis.
Un varco di teletrasporto si aprì di colpo mostrando un nuovo guerriero.
Era un uomo, ma il suo aspetto molto effeminato e sia nella carnagione, che nell' aspetto, soprattutto dei capelli, ricordava un guerriero egiziano.
L' elmo ricordava vagamente la testa di un rapace, mentre due artigli parevano poggiarsi sui suoi spallacci; in mano reggeva un arco di oricalco.
Il nuovo giunto, che non pareva essere provvisto di ali e quindi in una posizione del tutto precaria, non pareva curarsi dello stato delle cose e appoggiò un ginocchio sulla roccia chiudendo rispettosamente gli occhi alla compagna deceduta.
Apis era stata infatti misteriosamente fatta adagiare sulla sporgenza rocciosa nonostante fosse ancora avvolta dalle fiamme dell' ankh e costui pareva essere stato in grado anche di toccarla senza risentire delle fiamme che erano passate sul suo braccio accingendosi ad allungarsi anche sul resto.
Era una persona reale o una sorta di fantasma?
Solo dopo l' affrettato requiem alla compagna, costui parve accorgersi della pericolosità ancora insita nel colpo di Kagaho e semplicemente fissò il fuoco nero su di lui.
Con meraviglia del guerriero di Hades semplicemente le fiamme svanirono.
"Notevoli..." si limitò a dire il nuovo avversario scrollando il braccio come se semplicemente si fosse appena scottato.
"Notevoli..., ma non invincibili le tue fiamme...! Temibili per il corpo, forse anche per il ba..., ma inutili per entrambi se uno è ka!"
Che diavolo significavano quelle parole?
Il tizio sembrò sorridere all' ignoranza di Kagaho.
"Io sono Antinoo, colui che porrà fine alla tua esistenza!"
Quindi il saint della nuova costellazione dimenticata incoccò una freccia e la puntò verso lo spectre di Bennu.
Ma misteriosamente arco e freccia scomparvero dalle sue mani per riformarsi poi nel cielo sopra di lui e assumere dimensioni spropositate.
L' utilizzo del settimo senso da parte di Hyoga fece la differenza e una tremenda e anomala esplosione determinò la fine di Rengifer.
Il bronze saint si accinse quindi a portare aiuto a Tim, quando Testudo parve ignorare del tutto il messenger dedicandosi al guerriero di Athena.
"ETERNO PESO!"
Improvvisamente, sia il cloth di Cygnus che quello di Testudo si staccarono misteriosamente dai loro proprietari rimanendo sospesi in aria però non in forma di totem, ma divisi in tutte le loro parti.

Atlantide. Pianura continentale (Neferata e Whimber)

Ikki la fissò sarcasticamente innervosendo non poco la spectre di Lamia.
L' afferrò saldamente per un braccio e la trascinò contro il muro per scomparire appena prima di impattare contro di esso e riapparire nelle pianure viste prima solo dalla feritoie.
Neferata provò a dirgli qualcosa ma lui proseguì nel noioso compito di condurre lì i restanti sacri guerrieri senza dare l' impressione di volerla ascoltare.
In realtà fu solo il marito a dover essere 'trascinato' fuori perchè tutti gli altri parvero farcela autonomamente...
Fu Myu a trovare divertente il suo sguardo e si decise a darle una spiegazione.
"Banale..., davvero banale...! Aprire un varco in un altro permette di sfuggire al secondo qualora sia chiara una diversa destinazione!"
Parole semplici ma non certo chiare alle orecchie della spectre di Lamia che stizzita prese a guardarsi intorno.
Non potrà mai essere chiaro o uniforme il gusto estetico di uno spectre, ma anche lei dovette ammettere di trovarsi del tutto di fronte a uno stupendo paesaggio.
Il livellamento del terreno era sì fastidioso e disorientante ma bastava la distanza a cui giungeva la vista a far restare il tutto piacevolmente impresso nella mente.
Nessuno di loro, neppure i più severi d' animo, potevano esimersi dal 'sciogliersi' di fronte alle impensabili unioni di flora e fauna delle più disparate località che si realizzavano lì di fronte ai loro occhi.
Ci volle insomma un po' per 'riprendersi' e rendersi effettivamente conto di dove si trovassero insieme all' urgenza di decidere il da farsi.
Alla loro sinistra scorreva placidamente un gigantesco canale, tanto grande, da lasciarli basiti, meno comunque di quando videro una gigantesca nave a tre alberi solcarlo placidamente.
Alle loro spalle, a nord, regnava incontrastata la fortezza che ora pareva del tutto tetra e anonima nella sua normalità e nulla lasciava presagire della trappola che racchiudeva al suo interno.
Per il resto nulla altro che quel idilliaco paesaggio se non in lontananza, a est e ancor più lontane a ovest, delle montagne innevate.

Atlantide. Porto principale (Giulio e Lucifer)

In realtà però Giulio non aveva idea dell' esatta natura della sensazione vissuta poco prima, nè tantomeno di dove dirigersi esattamente, almeno per ora...
L' unica cosa che sapeva era che l' esatto momento in cui aveva avvertito la mano del seguace di Lucifero era il preciso isatnte in cui lui aveva distrutto il vertice aereo del portale!
Una sorta di flash aveva colpito i suoi poteri di angelo come se per un attimo l' identificazione del male gli avesse 'urlato' che il diavolo dei samael, i battaglieri, i bevitori di sangue, fosse stato nel contempo davanti e attorno a lui, ma poi nulla di colpo.
Mai, per quanto la sua natura angelica gli consentisse, ricordava una manifestazione di tale natura da parte delle orde del male, eppure aveva come la sensazione che qualcosa gli fosse sfuggito...
Non restò dunque ai sacri guerrieri che attraversare lo stretto braccio di mare che li separava dal porto e salire sulla scalinata di fronte loro.
Al di sopra del molo, la meravigliosa architettura di quella zona parve ancor più abbagliante nel suo splendore e man mano che i sacri guerrieri dell' Abred avanzavano, si rendevano sempre più conto che proprio come un imbuto, quel porto convogliava tutta l' acqua marina verso un gigantesco canale che proseguiva indefinitamente nell' entroterra.
La gente camminava in fianco a attorno loro come se semplicemente fossero persone comuni, nonostante le evidenti armature di cui nessuno di loro aveva pensato minimamente di privarsi e solo lo sguardo di qualche bambino fece dubitare loro di essere in realtà al centro di una ben celata forma di attenzione.
Il molo aveva appena lasciato posto alle quattro principali strade della cittadina portuale quando in ognuna di esse comparve un saint delle costellazioni dimenticate.
Nessuno di loro aveva avuto modo di incontrarsi col gruppo partito dal Jamir, se no avrebbe probabilmente avuto modo di conoscere almeno tre dei quattro dei nuovi giunti!
L' armatura di uno di loro si riferiva indubbiamente a un crostaceo e diversi granchi erano altresì presenti in rilievo su più parti della medesima. L' elmo si limitava a una sorta di calotta da cui scendevano le 'antenne' appoggiandosi morbidamente sugli spallacci e il colore dell' insieme era un rosso tanto vivo, da essere considerato indubbiamente troppo per ogni crostaceo reale! Ma come dire..., rendeva comunque l' idea!
Le armature di altri due guerrieri, del tutto identici fra loro, erano completamente speculari e piuttosto semplici, limitandosi a un giustacuore, scarse protezioni di tipo laminare e un lungo nastro di tessuto che pendeva, a seconda di chi si guardasse, dal braccio destro o sinistro. Indubbiamente ciò che stonava di più era l' armatura di colui che portava la protezione sul petto nel lato sbagliato...!
Il quarto rappresentava una novità anche per le montagne del Tibet ma ricordava moltissimo la silver cloth di Sagitta se non fosse che entrambi i bracciali presentassero i rilievi a V tipici dell' impennaggio delle frecce, che Alixia portava in versione singola, e fossero l' uno di colore rosso e l' altro azzurrino.
La gente autoctona di quei luoghi sembrava intuire l' arrivo del momento topico dello scontro ormai prossimo in quello che pareva il preludio di una cinematografica sfida tipo western al 'mezzogiorno di fuoco' ma, invece di fuggire, pareva cercare di mettersi comoda per godersi lo spettacolo.
 
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