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ALBERICH, UN SOGNO FUGACE, UN INFAMANTE IDEALE, Il passato di Alberich realizzato da MICENE DI SAGITTER per la contest delle GSW4

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view post Posted on 25/7/2012, 17:29
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Atlantide. Pozzo delle 1000 Direzioni


“I più grandi dolori sono quelli di cui noi stessi siamo la causa.”
(Sofocle - Edipo re)


Battiti di un cuore Malvagio…
“Giuda Iscariota!! Anzi no, Giuda agì per permettere al Verbo Incarnato di Salvare il Genere Umano! I nostri Poteri sono Nostri e mai degli Atei Senza-Dio e degl’Infami come Tu sei! … !!”, sentenziò l’Angelo del Cielo Ottavo; Nero Incubo del Terzo Cavaliere del Sigillo trafisse il Traditore…
Altri battiti di uno stesso Empio cuore …
"Per te la Morte è troppo poco! Tu devi soffrire per l’Eternità guardando dentro a te stesso! … ", sentenziò l’Angelo del Cielo Secondo; Candido Incubo del Dio Purificatore trafisse l’Infame…
Dove il Reo avrebbe riaperto gli afflitti occhi?
Avrebbe mai Alberich conosciuto riposo agli affanni che si era attratti a sé?


Helheimr, l’Inferno di Ghiaccio e Tenebra


“Delle rune dei giganti
e di tutti gli dèi,
posso dire il vero,
poiché in ogni mondo son giunto:
giunsi nei nove mondi
fino al Niflhel in basso,
presso Hel, dove vanno i morti.”
(Edda poetica - Vafþrúðnismál - Il Discorso di Vafþrúðnir)


Tra tutti i Nove Mondi, frutti del divino axis mundi Yggdrasil, il più profondo è il tristo regno di Hela, figlia dell’astuto Loki e dell’orrida Gigantessa Angrboda, ventre progenitor di Mostri: landa oscura e gelata, sferzata dal vento e battuta dalle piogge, tristissimo luogo per Chi, Norreno, morì senza gloria o per malattia; sacrosanto inferno per le Ombre delle genti del Nord macchiatesi di gravi colpe, su tutte il Tradimento, empio disvalore che spezza i Legami fra i Norreni, l’unico Valore che possa permetter la sopravvivenza di chi dimora nelle fredde lande di Settentrione!
Sperduto in una caverna buia e profonda, cui a digrignante guardia v’è il terribile Garmr, dal petto
rosso del Sangue dei Dannati; costeggiando Gyoll, fiume sotterraneo di lame di spade il suo alveo fluente e ruggente; oltre l’aureo ponte Gjallarbrú, dal cui carreggio non v’è ritorno alcuno; approdando a Nástrandir, sabbiosa arena di cadaveri agghindata; lungo un sentiero di etterno dolore, si aprono di Helgrind i cancelli tetri, che conducono alla dimora della regina Hela.
Terribile dimora le cui pareti e il tetto intrecciati di serpenti, soffianti il nero esiziale veleno verso l'oscuro interno: le porte del palazzo sono rivolte a Settentrione, lungi dal caldo tepore del Sole e dalla buona sorte; cuore del palazzo il Trono di Teschi e Spade su cui assisa è la crudele Signora dei Morti, per metà donna di altera quanto affascinante bellezza, per l’altra gonfio cadavere in putrefatta carne!
E lì, nelle ombre scure del palazzo dei Morti agitate dalla plumbea luce di fiaccole tumefatte, scosse dal soffiare delle serpi malevoli e dalle grida dei Dannati, dinnanzi alla Regina dagli occhi di ardente brace, sta in catene lui: il Due Volte Traditor di Asgard, il cui Nome è un Destino, Alberich, difensore delle Vesti del Dio Odino eppur di esse Usurpatore! Sguardo torvo, Hela digrigna:
“Tu, Infame degli Asi abietto, dai Vani nemanco Misericordia avrai! Quel è il tuo Nome?”
“Ma come? Non sapete Voi, oh somma, come mi chiamo? – esclamò lo Spergiuro il cui sguardo è sempre perfido e puntato sulla Regina, a sprezzo degli Dei e dunque arrogante in eterno – Io non sono famose neppure in queste lande, cui va il mio Disprezzo?” e sputo, il reo, soffiò sprezzante
“Taci Empio! – eruppe la Dea con durezza, alzandosi dal trono con rabbia, scendendo gli scalini di ghiaccio, puntando il dito vindice contro l’Infame – Tu, disprezzi!? Noi, piuttosto! Due volte.. due volte sputasti a Odino! Infame! Voltasti le spalle alla di lui Celebrante, consapevole del gioco crudele d’un Dio Straniero, eppur Burattino nelle mani d’un tuo altrettanto Empio Traditore! Ma quell’Uomo tornò nel Canone di Athena, confermando il Fato del Nome suo, Kanon! Tu, no! A nuova Vita Odino ti volle, da me strappandoti! Io, controvoglia, comunque lo appoggiai visto il pericolo Celtico incombente, e i successivi! Ma Tu, Tu ancora Tradisti, Spergiuro e Infame!
Sì, certo, conosco il tuo Nome, ma Tu qui sei l’Infame degli Infami e non avrai mai favori! Ripeto.. qual è il tuo Nome?”
“E sia! – affermò il reo senza timori, alzandosi in piedi con fare altezzoso e indomito – Non esisterà mai più uno come me ad Asgard né al Mondo: Alberich dei Megres!!”
“…dei Megres? Ahahah!! – ruggì Hela in una sonora, grottesca, risata – E che conta il tuo Casato, qui? Tu sei solo Alberich, ah ah ah.. il Tradimento nel Nome! ...Peccato, eri un forte guerriero, degno del Valhalla.. se solo Infamia e Slealtà non ti fossero state compagne! E dunque patirai in eterno l’Ira di Odino per i tuoi Peccati, mai sfuggirai all’Ira di Hel! Sempre il Tormento ti coglierà devastandoti l’Anima!” sentenziò infine la Dea.
Ma Alberich caparbio non era tipo da cedere a chicchessia, e così inveì verso Hela dandosi al contempo uno scatto per gettarsi, come in preda a follia, contro l’infera Regina, gridando:
“Mai!! Già un Angelo ha tentato questa tortura, ma Io mai più vi cadrò!”
“Stolto! Tu sei già caduto nel Tormento! SPECCHI D’INCUBO!!” urlò Hela con grida acute e sguardo irato, poi gettò un fascio di rombante energia che investì il reo: dinnanzi ad Alberich, ad altezza del cuore, tutta la tetra luminosità della Sala del Trono di Hel venne attratta in un nimbo lucente che prese forma di tre alti specchi, lastre di nera Ossidiana orlate di ghiaccio bluastro.
Solo un vacuo bagliore illuminava fioco il volto e il petto del Traditore, tutto il resto della sala un oceano di tenebre, come se Alberich e gli Specchi fossero l’unica Realtà immersa nel Nulla: solo due punti rossi di fuoco testimoniavano la presenza dell’altera Regina, tornata assisa al Trono, puntando occhi malevoli sul fu Amethist, che iniziò un tormentato viaggio in se stesso…
Alberich era come paralizzato, impossibile sfuggire dalla posizione assunta dal corpo, dalla contrazione dei muscoli che lo tormentavano di spasmi di fuoco, lo sguardo fisso sugli specchi, impossibile distoglierlo, e al contempo fisso sui distanti occhi di Hela, il cui potere era tale da fissarsi sulle profondità dell’Anima squarciandola e mettendo a nudo ogni suo segreto!
D’un tratto dallo Specchio di sinistra apparve, dapprima come fosse stata evocata da nebbiose
profondità, poi vieppiù distinta, la figura di se stesso da fanciullo: i suoi occhi verdi severamente puntati su Alberich che udì le parole di Alberich Bambino, non voce limpida di bimbo innocente ma grottesco sibilo capace di travolgere l’Empio uditore con brividi di gelo feroce:
“Nomen Omen… sai chi sei Tu?.. L’Infame fin dal Nome! Sai chi fosti nel Nome, ricordi chi ti affascinava, oh perfido?”
“Che vuoi dire?” replicò il Dannato dopo atroci spasmi che gl’impedivano di proferir parole
“Ma come, non lo sai? Eppure è ben noto, non solo ad Asgard, nordico recinto di mezzo, pur fuori nel Mondo! Una figura che Tu stesso ben conosci!.. Su torna indietro nei tuoi Ricordi…”
E qui Alberich fu come costretto a rivelare tutto, ma era come se fosse la sua stessa Anima, nuda dinnanzi a tutto l’Universo, a parlare e ciò era un tormento, più provava a impedirlo più atroce era il soffrire; e i suoi pensieri si materializzarono nella mente, a forza estorti!
“.. Ricordi d’infanzia… l’Età dell’Innocenza! – incominciò a dire Alberich fu God Warrior – Fui allevato per la difesa di Asgard e nella protezione della Celebrante, Hilda… non per questo non ricevetti un’educazione alle Lettere, alle Tradizioni, alle Leggende del mio Popolo!... Amavo leggere nella grande biblioteca dei Megres al lume di candele al crepitar del caminetto.. ma fra tutti, quello che per primo divorai, quello che sempre amai e sempre mi dava fascinazione.. fu il Nibelungenlied, il “Canto dei Nibelunghi”… ma soprattutto una moderna versione, unico a pervenire, forse per mezzo delle genti di Blue Grado dell’epoca, ad Asgard dal Mondo esterno al nostro nordico eremo, la Tetralogia di Wagner, Der Ring des Nibelungen, “L’Anello del Nibelungo”… Quanto li divorai, quanti Sogni mi donarono!!... Perché mi piacevano? Fascino per i Miti Norreni, certo, ma io credo.. credo lo fu per l’attrazione verso quel personaggio il cui Nome era il mio Nome!!
Mi piace sempre.. ricordarlo… quel racconto… quelle epiche, tragiche gesta…
<< … Alberich il Nano, re del Popolo dei Nibelunghi: egli, rifiutato nell’amore dalle tre figlie del Reno, maledicendo l’Amore s’impadronì dell'Oro del Reno, forgiando il terrifico, portatore di Sventure, Anello per il dominio del Mondo; egli nel suo regno sotterraneo costrinse in servitù il suo stesso popolo per accumulare ricchezze e proteggere l’Oro del Reno, costringendo il suo stesso fratello Mime!
Con un inganno Odino e Loki lo imprigionarono facendosi consegnare il suo Tesoro e l’Anello quale riscatto per la sua libertà: ottenuto l’Anello, Alberich quale contropartita ai due Dei, maledì l'oggetto affinché conducesse alla rovina chiunque ne fosse il possessore; Odino ignorò la maledizione indossando l'Anello, poi perduto, ma diede vita all’Eletta stirpe dei Walsi, affinché il Nibelungo non potesse impadronirsi nuovamente dello sventurato aureo oggetto.
Allorché Mime macchinò d’impossessarsi dell’Anello prima del fratello suo antico persecutore, allevò Sigfrido, il più famoso dei Walsi discendento di Odino, spingendolo a sconfiggere Fafnir mutatosi in Drago, il possessore dell’Anello in quell’epoca, macchinando di poi di ucciderlo per rubargli lo sciagurato oggetto; ma ma l’Eroe, forte del potere del Drago, scoprì l’inganno e uccise Mime per sfuggirgli.
Divenuto famoso, Sigfrido s’innamorò della Valchiria Brunilde cui donerà l’Anello qual pegno del suo amore per lei, ed entrò a far parte della corte di Gunther, signore dei Ghibicunghi: lì Alberich, per ghermire finalmente l’Anello, istruì il figlio Hagen, fratellastro del re, che ordì inganni ai danni di Sigfrido e Brunilde; e alla fine, dopo sciagure create fra la Valchiria e Gutrune, sorella del re, trascinando nel mezzo Sigfrido, da entrambe le donne amato, il figlio del Nibelungo a tradimento uccise l’Eroe!
Tradita nell’amore da Sigfrido, pur ingannato da un filtro magico, Brunilde, che nulla fece contro il piano di Hagen, proprio per punire l’Uomo un tempo che amò, s’immolò sulla grande pira funebre dell’Eroe, trascinando con sé l'Anello; mentre l’avido Hagen, tuffatosi per recuperalo, annegava e così le Figlie del Reno si allontanavano a nuoto, portando con loro, legittime custodi, l'oggetto d’oro!
E mentre il Reno straripava dai suoi argini e fiamme crescevano di intensità, poiché giunto il tempo del Crepuscolo degli Dei e prossima la Caduta del Valhalla, Alberich non poté più ghermir
l’Anello, ruggendo la sua ira mentre crolla il Mondo degli antichi Dei! … >>
Fascino pure per quelle atmosfere, nebbiose e buie nelle notti, leggendari Draghi e Tesori, Tragici Amori, Inganni e Tradimenti…”, concluse trasognante il Traditor fin dal Nome!
Al che Alberich Bambino ghignò e, con voce melliflua, disse ad Alberich dei Megres:
“Alberich Nibelungo, sì ricordo… E ti affascina ancora, vero? Le sue imprese.. oh meglio le Infamie! – sentenziò le Specchio Primo facendo sussultare il reietto di Odino – Oh Vil Spergiuro, dunque lo hai sempre imitato, eh? Ad esso ti sei sempre conformato, vero Vil Infame? Come hai potuto ridurti a simili sozze, abissali profondità?”
“E com’è possibile sottrarsi alle Storie che si celano dietro il proprio Nome? Non v’è fascino più grande che struggersi nei propri Sogni infantili! Perché è un male tutto questo?” replicò Alberich orgoglioso e stizzito, ma lo Specchio infierì:
“Alberich delle Leggende fu un Infame.. che perversione esserne affascinato! Come hai potuto non scorgere il marcio in quel Nano?”
“Un Nome Un Destino, tu l’hai detto, non ricordi più?” accusò il God Warrior rinnegato
“È così dunque… – esclamò l’Alberich Bambino, voce di serpe infida, accusandolo – Ma che bell’Alibi! Trincerarti dietro il Peso del tuo Nome gravato di Colpe, tali da risultare impossibili da evitare tu stesso di ripeterle? Troppo comodo… No, Tu hai maturato l’Infamia oltre le Leggende lette da bambino! Tu Tradisti, ma non alla maniera del tuo omonimo Nibelungo, la tua è Infamia senza requie, Due Volte tradisti il Favore di Odino! Cosa ti spinse davvero a ciò? Quale Ideale ti trascinò nel Baratro dell’Abisso? Rispondi!!” urlò il bimbo con grida stridule che squarciarono l’Anima del Condannato.
Lo Specchio sinistro tacque mentre il Bambino Alberich fissava il Traditore con sguardo folle eppure lucido nell’accusarlo dei suoi crimini: quindi fu lo Specchio centrale a disvelare un Alberich Adolescente seduto ad una scrivania, mentre leggeva un libro, dirimpetto al God Warrior che vi si specchiava; e quel libro diede al Condannato l’assoluta certezza di sapere cosa fosse…
A quella intuizione Alberich Adolescente staccò gli occhi dal libro per poi fissarli sul Traditore, poi rise grottesco e quindi sentenziò con voce atona eppur canzonatoria:
“Vedo che Conosci bene questo libro.. Dimmi che cosa cela, perché Tu lo sai! Forse che Alberich dei Megres nasconda qui le cause della propria Infamia e Caduta?”.
Alberich di Amethist questa volta rispose con naturalezza, forse perché la voce di quello Specchio pur canzonatoria parlava con una calma rassicurante, e ciò che disse fu:
“Tanto tempo fa, era una notte d’Inverno, ho letto quel libro.. scritto dal nostro antenato, Alberich XIII°.. narrava la Profezia dei Megres! Un giorno Asgard avrebbe passato un periodo di profonda crisi… solo uno del mio Casato, profetizzava, avrebbe posto fine al pericolo assurgendo a Salvatore del Celebrante di Odino e del nostro Popolo!... Tutto ciò sarebbe stato possibile.. con i Sette Zaffiri, poiché anche questa leggenda era lì narrata! Essi avrebbero richiamato l’Armatura Divina del sommo Odino.. e soprattutto Balmung.. la Spada capace di annientare ogni Malvagità!!”
“E dunque tu pensasti…” disse la voce dello Specchio con tono accorato, quasi amichevole, non più canzonatorio, come se partecipasse al discorso di Alberich che pareva fosse recitato, visto il lirismo sognante nella voce del Traditore; e il Reo, come rinfrancato dal riflesso di Sé Adolescente così vicino a lui, seguitò le parole dello Specchio.
“… e dunque pensai.. perché non potevo esser Io quel Salvatore? – e qui aprì gli occhi fissando lo Specchio di mezzo, e il suo discorso accrebbe nell’impeto, roboante come in attestazione del superbo Orgoglio di Chi Ama, Idolatrandolo, il proprio Sogno, foss’anche il peggiore – Perché non Io.. Alberich dei Megres? Sarei assurto alla Gloria del nostro Popolo!! Di Me avrebbero narrato i Cantori.. di Me, Alberich, sarebbero stati intessuti cicli di Leggende narrati di generazione in generazione!! Perché non Io?”, echeggiò nell’oscurità la voce di Alberich in preda all’esaltazione.
“Perché no? – esclamò l’Alberich Adolescente battendo i pugni sulla scrivania, e questo modo di parlare, così diverso dal precedente, atterrì il God Warrior reietto su cui si fissarono gli occhi accusatori dello Specchio – Dici perché non Tu? E Chi ti dava una tal certezza? Nessuno oltre a te stesso!! Fu Vanagloria la tua, non supportata dai fatti! Salvatore volesti ti chiamassero, osannandoti? Infame sei diventato!.. Alberich XIII° vergò quelle pergamene per spingere i Megres a vigilare, non a baloccarsi in sogni che nulla sono se non Illusioni! Infamia su di Te!!”
“E come potevo! – urlò Alberich come un ossesso – Come può un Cavaliere non desiderare la Gloria? Non agivano i Vichinghi, nostri antenati, per la Gloria del Valhalla? In cosa sbagliò un adolescente guerriero nel voler dare concreta sostanza alle ‘Profezie’ del proprio Casato?”
“Il Valhalla è ricettacolo per gli Eroi che contro il Male combatteranno negli Ultimi Giorni! Non nacque per la Gloria l’intento di Odino di accogliervi gli Eroi! Non fu, invece, il desiderio di Gloria a costringere i vostri antenati nell’estremo Nord, nella rocca di Asgard? – ribatté Alberich dello Specchio alzandosi in piedi e puntandogli contro il dito accusatorio; poi si sedette e seguitò il dire con maggior calma ma spietata durezza – Tu fosti di fronte ad un Bivio.. quel libro ti rendeva partecipe di un pericolo senza tuttavia dire Quando sarebbe accaduto! Tu non hai vigilato con la fredda lucidità d’un futuro God Warrior difensore di Asgard e Odino! – e qui lo Specchio diede l’ultima accusa – Tu hai Invocato e Bramato la Gloria, e ne sei stato offuscato al punto tale da non discernere più Sogno dalla Realtà! Tu hai intrapreso la via oscura di quel Bivio, la Via dell’Infamia, oh Traditore maledetto!! Perché scegliesti il Male, perché del Bivio scegliesti la Strada della Dannazione? Rispondi, Infame!””, e l’Alberich Adolescente fissò Alberich di Amethist con occhi duri e spietati, chiudendo con forza il libro, e di poi tacque.
Alberich venne dunque trafitto e torturato da atroci sensi di colpa, che tuttavia rifiutò di considerare, infatti mai domo fu il suo animo, ostinato lungo la via del proprio volere!
In quello l’ultimo Specchio mostrò Alberich Adulto e il reietto ebbe un colpo e un atroce soffrire: quell’Alberich dello Specchio di Destra era l’esatta immagine speculare di se stesso in quel momento, il viso afflitto dei medesimi patimenti; eppure anche il suo sguardo era duro e accusatorio come quello degli altri Specchi. E Alberich dello Specchio Ultimo parlò d’un subito:
“So il perché delle nostre scellerate azioni! Ma sarai Tu a rivelare ciò che ti spinse al Male!”.
In quella un impetuoso senso di Orgoglio proruppe dal petto di Alberich Traditore che sputò allo Specchio, il suo sguardo si fece maschera di spietatezza e odio, poi si rimise in piedi, poiché alla chiusa dello Specchio di Mezzo era caduto in preda a spasmi, e con fierezza e un’indomita, titanica, volontà di potenza parlò, Alberich dei Megres espresse tronfio tutta l’Empietà del suo agire!
“Lo sai tu il motivo? Ahahah.. Tu sei Me, ovvio! E sai che ti dico, oh altro me stesso? Nulla rinnego del mio Agire! Tutto ripercorrerei daccapo ahahahah!! Perché, diciamolo pure, Io scelsi deliberatamente la Gloria, anzi.. più che la Gloria! Il Mondo bramai, avrei esteso il Mio Dominio su ogni cosa del Mondo!! E sai una cosa? Io ho Amato e al tempo stesso Odiato il mio Casato, la stessa Asgard, e sai perché? Alberich, mi diceva sempre mio padre, Difendi Asgard, Proteggi la Celebrante, come ogni degno erede dei Megres! Sempre, sempre, sempre!! – urlò a squarciagola Alberich con sguardo da invasato, poi, ripreso l’altezzoso, sprezzante, contegno, seguitò a dire – Ma.. difendere Hilda? E perché mai? Perché avrei dovuto meramente fermarmi a ciò? Oh quanto mi stava stretto il mio Casato, i miei Doveri, la mia Asgard! Eppure Alberich XIII° indicò il Pericolo, e ciò risvegliò in me un Amore per i Megres e Asgard stessa!! Volli, dunque, essere Io il Megres Salvatore di Asgard, per la Gloria dei Megres!!... Ed ecco manifestarsi l’occasione, Hilda resa schiava dall’Anello del Nibelungo! Ecco la Leggenda farsi Storia! Ed ecco un redivivo Alberich dinnanzi alla potenza dell’Oro del Reno, ora come allora, ahahahah! Ecco l’occasione offertami dal Fato.. Io avrei potuto Salvare Hilda e Asgard, Io.. un Megres!!... Ma, pensai, perché limitarmi a questo? Perché porre un simile limite al mio Casato? Ahahah.. no! Dovevo ambire a un più alto Destino! Proteggi Hilda, la Celebrante! Le ho udite così tante volte queste parole da mio padre che.. puah.. mi son venute a nausea! E perché poi proteggerla? Cosa ha fatto, lei, per Noi Megres oltre a donarmi Amethist? Avrei dovuto proteggerla solo per questo?! EH?! Oh no! Cos’ha fatto, lei, per il nostro Popolo, per Asgard? Ella è tramite tra noi e Odino.. ella prega gli Asi per permetterci la vita nella fredda Asgard.. noi viviamo grazie a lei! Mi diceva mio padre con accorate parole! Puah! Era così che lei agiva pro domo sua? Ha mai ambito a donarci un posto al Sole? Giammai! Lei si limitava a pregar gli Dei.. e che ne è risultato? Sperduti quassù al freddo, dimenticati dal Mondo, ultimi fra gli ultimi! È forse questo il risultato del ‘buon governo’ di Hilda? – e il suo tono era del tutto preso dal fervore che lo spinse all’Infamia Due Volte in Vita, tutto preso in un Sogno ch’è pura Vanagloria – Dimenticati dal Mondo, lontani dalla Gloria che ci spetta! E allora mi dissi.. perché Tu che sei fra i God Warrior il più intelligente ed astuto.. perché Tu non conquisti gli Zaffiri, brandisci Balmung, detronizzi Hilda l’Inetta di Odino e domini Asgard? Con le mie doti elevate, quale illuminato Governo potrà mai uscirne? Il Miglior Governo, il non plus ultra!! E perché mai fermarmi lì? Con Balmung tra le mani e la possibilità di pormi alla testa di miei fidati God Warrior, quale nemico, quale aliena potestà foss’anche quella d’un Dio, avrebbe anche solo osato sfiorare Asgard? E allora avreste veduto il rampollo dei Megres alla testa del suo esercito Normanno discender dalle terre del Nord, da Asgard, imperversare fra tutti i Popoli alla conquista di una nuova Patria al Sole, ottenendo infine l’intero Mondo tutto per Noi! E brandendo Balmung, il più perfetto Uovo del Re Conquistatore, come e più di un tempo tentarono i Vichinghi, Io, Alberich dei Megres, Alto Re di Asgard e della Terra, avrei ridato vita a una nuova, Gloriosa, Età dell’Oro, la cui Gloria avrebbe brillato imperitura più di quella del Valhalla, più di Asi e Vani, che mai Crepuscolo avrebbe mai offuscato!! Io, un Megres, quello che mai alcuno dei Celebranti di Odino ottenne mai!! Ahahah!!”, e Alberich concludeva con le braccia alzate verso il cielo, ansando nell’estasi del momento!
Tuttavia Alberich dello Specchio Ultimo non si scompose, seguitando a emettere la sua accusa con tranquillità:
“Così dunque questo il tuo Ideale? Ciò per cui avresti sacrificato, e invero sacrificasti, i tuoi amici, il tuo Casato, la tua Celebrante, la tua Asgard, i tuoi Dei? E ne vai così fiero che seguiresti medesima strada, Infamia dopo Infamia?”, e Alberich Traditore esclamò con fierezza:
“Assolutamente Sì! Può un guerriero dalla lunga esperienza smettere di essere un guerriero? Può Chi culla un Sogno fin dall’infanzia, tramontato nel pieno dell’età adulta.. non è il mio caso ovvio.., non provare ancora per esso affetto e nostalgia? Ahahahah!!”
“Vile! – accusò Alberich Adulto con voce sprezzante – Eppur sincero nelle parole! Ora rispondi con altrettanta sincerità.. non sai quanto male ha generato la tua Infamia? Tu con i tuoi sporchi affari hai intralciato la via di Athena! Tu che conoscevi l’inganno dell’Anello avevi il dovere di avvertire gli altri God Warrior e liberare Hilda dall’asservimento a Poseidon! Non agendo così hai permesso la morte dei tuoi stessi compagni d’armi, le dure battaglie dei Bronze Saint, Athena ridotta ai minimi termini e dunque il suo facile rapimento!! Tu credi che, in caso contrario, Poseidon sarebbe riuscito a rapirla con così estrema semplicità? Non lo avrebbero forse impedito Seiya con i suoi amici uniti a Sigfried al fianco dei compagni d’armi? Con la Dea di Grecia fuori gioco il Diluvio del Dio dei Mari ha agito indisturbato nei primi giorni.. tutto per Colpa Tua! – con queste dure accuse lo Specchio prese a colpire nel Cuore il reo con forza e veemenza, infliggendogli la summa delle accuse – Quanti Innocenti sono morti per causa delle tue macchinazioni ai danni di Athena? Quanti bambini strappati via dai loro genitori? Quanti amori nati in quei giorni sono stati di poi spezzati? Quanta sofferenza ha trascinato le genti del Mondo in un gorgo inarrestabile di pioggia e lacrime? Oh Infame rispondi! Quale Ideale giustifica tutto questo?”.
Alberich, che ad ogni accusa si sentì trafiggere da dolori atroci come lance gelide e infuocati dardi, tuttavia rise folle, ormai scevro da dissimulazioni, per gridare tronfio:
“Qualsiasi ahahahah!! Qualunque Ideale lo giustifica! Sarò forse banale.. ma Chi è dotato di alte doti d’astuzia e intelligenza sa bene che per raggiungere un Fine ogni Mezzo è buono, lecito o illecito! Se per dominare il Mondo e ridare vita ai Miti Germanici e alle epopee storiche Norrene muoiono degli Innocenti, pur infanti, che importanza ha? Non è moralmente sbagliato Uccidere? Certo! Ma anche i ‘Giust’i, puah, seguaci di Athena lo fanno!! Ciò che più conta è l’Ideale, il resto nulla conta! Io ho Tradito i God Warrior, la Celebrante, Asgard, Odino, Tutto!! Ho stretto alleanza con i Senza-Dio del Continente Perduto, pronto a ergermi in solitaria sulle macerie della guerra fra Atei, Dei e Fedeli, per cogliere il frutto più succoso, la Mela della Conquista del Mondo, a Gloria eterna del mio Sogno di una inarrestabile Età dell’Oro Guerriera!! Che importa della Moralità, del marchio d’Infamia, della vita anche solo di una bambina.. pur di conseguire il Mio Sogno? Nulla.. ahahahahah!!”.
In tal modo Alberich chiuse dunque l’incredibile difesa del proprio agire scellerato, al che un vento sferzante prese a travolgerlo, sferzandolo fino a giungere a trafiggere ogni ossa del corpo, al che:
“Folle Infame che non sei altro!!” urlarono all’unisono i tre Specchi, gli Alberich Bambino e Alberich Adolescente ridestatisi dal silenzio, unendosi ad Alberich Adulto a fissare spietati Alberich Traditore; quindi sempre assieme invocarono la Sentenza:
“Alcun Rimorso hai avuto! Alcun Pentimento! La Sentenza è dunque: Eterna Condanna!!”
“Tu che hai conformato la tua Vita alle gesta d’un Infame Leggendario per via del fascino insito in un Nome, il Tuo, soffri nel Tormento che Leggenda non è!” esclamò Alberich Bambino
“Tu che hai volutamente Dimenticato le profetiche parole del tuo antenato, e la sacra vigilanza dei Megres, soffri nell’Agonia che mai potrà essere Dimenticata!” si unì Alberich Adolescente
“Tu che hai anteposto al dovere di Sacro Guerriero di Odino la crudele Empietà di un Sogno di Vanagloria, soffri nel Supplizio che annichilisce ogni Empietà!” concluse Alberich Adulto; e quindi la Sentenza divenne operativa, manifestandosi nelle parole sovrapposte dei Tre Alberich Speculari!
“E dunque Soffri Infame Traditore! Che nulla e nessuno ti salvi! Patisci il Tormento che soffrirono le Vittime delle tue malefiche Azioni!!”, alla fine esatta di quelle parole, i Tre Alberich urlarono mentre il loro volto assumeva un ghigno belluino a mille zanne, dagli occhi obliqui da cui scaturivano fiamme di agonia: e quindi si slanciarono verso il Reo, come volessero uscire al di là degli Specchi: le interfacce di vetro tremarono convulse finché non si disintegrarono in frammenti taglientissimi, ognuno pervaso da fiamme e gelo, ognuno mostrante la figura demoniaca assunta dal volto degli Alberich Speculari! Quindi, mentre Alberich tentava di divincolarsi, e più ci provava più il suo corpo ardeva per via di spasmi terribili, i frammenti di Specchio fischiando rabbiosi tutta la loro furia trafissero il suo Corpo, lacerandone le Ossa e le Carni; penetrarono nella Mente, dilaniandone i Pensieri e il Ragionamento; s’infissero nell’Anima, strappandogli le Pulsioni Vitali e le Emozioni.
E, mentre spasmi indicibili bombardavano il Traditore senza requie, le urla delle vittime dei suoi Tradimenti invadevano ogni parte della sua Esistenza: da ultimo, anche se il suo patire non avrebbe mai avuto né un inizio né una fine bensì soltanto un eterno ritorno dell’uguale, fu lo sguardo sofferente e angosciato di una Bambina, nel cui nome il Sire dei Mari, a trafiggerlo; e urlando in lacrime, pura reazione all’atroce dolore, Alberich sentì aprirsi il Vuoto sotto i piedi e precipitare nel nero Abisso, con addosso due occhi sottili e infocati, lo sguardo di Hela, lo sguardo della madre della bimba…


Atlantide. Pozzo delle 1000 Direzioni

"E caddi come corpo morto cade"
(Dante - Inferno, canto V, vv.82-142)


… e la donna, la Madre, la Freccia Australe, fu su Alberich in un lampo, lo spogliò dell’unica ancora di salvezza, quindi, afferrando saldamente il Traditore di Odino si lasciò cadere avvinghiata insieme a lui, nel pozzo senza fondo al cui fondo giaceva l’altra donna, la Figlia…
 
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view post Posted on 5/8/2012, 16:35
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Divinità

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Niente da dire... -_-
Indubbiamente molto ben fatta come è stile di Marco -_-

Una sola piccola cosa...

Colpito dal colpo di Pioggia DIO PURIFICATORE, Alberich dovrebbe divenire totalmente privo di intenti malvagi! ;)
Indubbiamente però Hela potrebbe metterlo di fronte alla sua vera natura che una volta morto potrebbe emergere.
Quello di Pioggia è infatti pur sempre un colpo e come tale non eterno, soprattutto dopo la morte... :shifty:

Peccato sia morto perchè questo era un background molto ben congegnato! :(
 
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Marco di Sagitter
view post Posted on 6/8/2012, 10:46




Muy contento che sia piaciuta :D! Interessante la cosa del Colpo di Pioggia, è stato lo spunto per mostrare i tormenti di Alberich pur non sapendo cosa facesse ^_^!
 
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2 replies since 25/7/2012, 17:29   172 views
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